Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Achille in Sciro IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TREDICESIMA
Deliziosa nella regia di Licomede.
Achille e Deidamia, poi Licomede e Teagene
DEID. |
No, Achille, io non mi fido Di tue promesse. A Teagene in faccia Non saprai contenerti: il tuo calore Ti scoprirà. Parti, se m'ami. |
|
ACH. |
Almeno Qui tacito in disparte Lascia ch'io vegga il mio rivale. |
|
DEID. |
Oh Dio! T'esponi a gran periglio. Eccolo. |
|
ACH. |
(turbandosi) |
Ah! questo |
|
Dunque è l'audace? E ho da soffrir?... |
|
DEID. |
Nol dissi? Già ti trasporti. |
|
ACH. |
Un impeto primiero Fu questo: è già sedato. Or son sicuro. |
|
DEID. |
Tu parlerai. |
|
ACH. |
Non parlerò, tel giuro. (si ritira in disparte) |
|
LIC. |
Amata figlia, ecco il tuo sposo; ed ecco, Illustre Teagene, La sposa tua. |
|
ACH. |
(Qui tollerar conviene). |
|
TEAG. |
Chi ascolta, o principessa, Ciò che de'pregi tuoi la fama dice, La crede adulatrice; e chi ti mira, La ritrova maligna. Io, che già sono Tuo prigionier, t'offro quest'alma in dono. |
|
ACH. |
(Che temerario!) (considerando sdegnosamente Teagene s'avanza senza avvedersene) |
|
DEID. |
A così alto segno Non giunge il merto mio: tanto esaltarlo Non déi... Pirra! che vuoi? Parti. (avvedendosi che Achille è già vicino a Teagene) |
|
ACH. |
Non parlo. (si ritra in disparte, come sopra) |
|
DEID. |
(Dèi! qual timor m'assale?) |
|
TEAG. |
Chi è mai questa donzella? |
|
LIC. |
È il tuo rivale. |
|
DEID. |
(Son morta!) |
|
ACH. |
(Ah, mi conosce!) |
|
LIC. |
È Pirra il solo Amor di Deidamia. Altre non vide Più tenere compagne il mondo intero. |
|
DEID. |
(Ei parlava da scherzo, e disse il vero). |
|
LIC. |
Deidamia, or che ti sembra Di sì degno consorte? |
|
DEID. |
I pregi, o padre, Ne ammiro, ne comprendo; Ma... |
|
LIC. |
Tu arrossisci! il tuo rossore intendo.
Intendo il tuo rossor; 'Amo'vorresti dir: Ma in faccia al genitor Parlar non vuoi. Il farti più soffrir Sarebbe crudeltà: Restino in libertà Gli affetti tuoi. (parte) |