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Pietro Metastasio
Didone abbandonata

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Scena dodicesima - Didone, Osmida

 

DID. Osmida.

OSM. Arde d'intorno...

DID. Lo so: d'Enea ti chiedo.

Che ottenesti da Enea?

OSM. Partì. Lontano

è già da queste sponde. Io giunsi appena

a ravvisar le fuggitive antenne.

DID. Ah stolta! io stessa, io sono

complice di sua fuga. Al primo istante

arrestar lo dovea. Ritorna, Osmida;

corri, vola sul lido; aduna insieme

armi, navi, guerrieri:

raggiungi l'infedele,

lacera i lini suoi, sommergi i legni:

portami fra catene

quel traditore avvinto;

e, se vivo non puoi, portalo estinto.

OSM. Tu pensi a vendicarti, e cresce intanto

la sollecita fiamma.

DID. È ver, corriamo.

Io voglio... Ah no... Restate...

Ma la vostra dimora...

Io mi confondo... E non partisti ancora?

OSM. Eseguisco i tuoi cenni.

 




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