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Pietro Metastasio
Didone abbandonata

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Scena diciannovesima - Didone, Osmida

 

OSM. Crescon le fiamme, e tu fuggir non curi?

DID. Mancano più nemici? Enea mi lascia,

trovo Selene infida,

Iarba m'insulta, e mi tradisce Osmida.

Ma che feci, empi numi? Io non macchiai

di vittime profane i vostri altari:

né mai di fiamma impura

feci l'are fumar per vostro scherno.

Dunque perché congiura

tutto il Ciel contro me, tutto l'inferno?

OSM. Ah pensa a te; non irritar gli dei.

DID. Che dei? Son nomi vani,

son chimere sognate, o ingiusti sono.

OSM. (Gelo a tanta empietade, e l'abbandono).

 

 




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