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Pietro Metastasio L'endimione IntraText CT - Lettura del testo |
PARTE PRIMA
DIANA e NICE.
DIA. |
Nice, Nice, che fai? Non odi come Garriscon tra le frondi De' floridi arboscelli I mattutini augelli, Che al rosseggiar del Gange Escono a consolar l'Alba che piange? E tu mentre fiammeggia Su l'Indico orizzonte Co' primi rai la rinascente aurora, Placida dormi, e non ti desti ancora, E poi dirai: son io Della casta Diana La fortunata Nice Compagna cacciatrice? Lascia, lascia le piume, Neghittosa che sei; sorgi e raguna Per la futura caccia Dai lor soggiorni fuori Silvia, Aglauro, Nerina, Irene e Clori. |
NIC
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Tu mi condanni a torto, Bella Dea delle selve. E quando mai O per scosceso monte, O per erta pendice A seguir l'orme tue fu lenta Nice? Fra quante a te compagne Gli strali e l'arco d'or trattaron mai, Seguace più fedel di me non hai. Ed or, perchè un momento Forse più dell'usato Al sonno m'abbandono, Neghittosa mi chiami, e pigra io sono? |
DIA.
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Ah Nice, tu non sei Quale un tempo ti vidi. Or presso al fonte Ricomponi ed adorni Fuor del tuo stil con troppa cura il crine; Erri per le montagne Solitaria e divisa Dall'amate compagne; Più le fere non curi, Sempre pensi e sospiri, e porti impressi I nuovi affetti tuoi nel tuo sembiante: O Diana non sono, o Nice è amante. |
NIC. |
Amante! |
DIA. |
Il tuo rossore Più sincero del labbro accusa il core.
Non ti celar con me; Un certo non so che Nel tuo rossor mi dice Che Nice arde d'amor. Sei rea, se amante sei; Ma nel celar lo strale Fai con delitto eguale Oltraggio al tuo candor.
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Dunque fallace ancora Tu mi credi... |
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DIA.
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Non più, taci, ch'ormai Per le lucide vie s'avanza in cielo L'alto Nume di Delo, E col calido raggio De' rugiadosi umori L'erbe rasciuga, e impoverisce i fiori. Vanne, e pronta al mio cenno Le compagne risveglia, i veltri aduna E teco pensa intanto Che Ninfa a me diletta Io non vo' che si dica D'Amor seguace e di Diana amica |
NIC. |
Io taccio alla tua legge: Ma poi dall'opra mia Vedrai se amante o cacciatrice io sia.
Benchè copra al sole il volto Basso umore in aria accolto, Men lucente il sol non è. Tale ancor ne' detti tuoi Mi condanni e rea mi vuoi; Ma non perde il suo candore Il mio core e la mia fè.
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