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Pietro Metastasio
L'endimione

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DIANA, AMORE a parte, ed ENDIMIONE che dorme.

 

DIA.

Silvia, Elisa, Licori,

Tutte da me vi siete

Dileguate in un punto.

Ma un cacciator vegg'io

Che dorme sulla sponda

Di quel placido rio.

Farmi, se non m'inganno,

Uno de' miei seguaci. Oh come immerso

Nella profonda quiete

Dolcemente respira!

Quei flessuosi tralci

Che gli fan con le foglie ombra alla fronte,

Quel garruletto fonte

Che basso mormorando

Lusinga il sonno e gli lambisce il piede,

Quell'aura lascivetta

Che gli errori del crine agita e mesce,

Quanta, oh quanta bellezza, oh Dio, gli accresce!

Zeffiretti leggierj,

Che intorno a lui volate,

Per pietà, nol destate;

Che nel mirarlo io sento

Un piacer che diletta, ed è tormento.

END.

Nice, lasciami in pace...Oh Ciel, che miro!

Cinzia mia Dea, perdona

L'involontario errore:

Seguìa l'incauto labbro

Del sonno ancor l'immagine fallace.

(Quanto quel volto, oh Dio, quanto mi piace!)

DIA.

Tu mi guardi e sospiri!

END.

(Ahimè, che dirò mai!)

Quel sospiro innocente

Era figlio del sonno e non d'amore.

DIA.

Tu, non richiesto ancora,

D'un delitto ti scusi,

Che ti rende più caro all'alma mia.

Lascia, lascia il timore,

E se amante tu sei, parla d'amore.

 

END.

Non so dir se sono amante,

Ma so ben che al tuo sembiante

Tutto ardore pena il core,

E gli è caro il suo penar.

Sul tuo volto s'io ti miro,

Fugge l'alma in un sospiro,

E poi riede nel mio petto

Per tornare a sospirar.

 

DIA.

Non più, mio ben, son vinta.

Quest'alma innamorata

Di dolce stral piagata,

Come a sua sfera intorno a te s'aggira,

E Diana, cor mio, per te sospira.

END.

Ma chi sa qual s'asconda

Senso ne' detti tuoi?

DIA.

Tu temi, Endimione?

So che ancor ti spaventa

Di Calisto la sorte,

O d'Atteon la morte.

Ma più quella non sono

Sì rigida e severa.

Non temere, idol mio,

Te solo adoro, e la tua fè vogl'io.

END.

Ah Cintia, io non ti credo;

Perdona i miei timori,

Scusa i sospetti miei;

Se Diana non fossi, io t'amerei.

DIA.

Crudel, così d'un Nume

Tu schernisci gli affetti?

Pria l'amor mi prometti,

Poi mi nieghi l'amore?

E il misero mio core

Ritrova in un istante,

Ma con incerta sorte,

Nel tuo labbro incostante e vita e morte.

O mi scaccia, o mi accogli;

Nè cominciare, ingrato,

Or che vedi quest'alma

Entro la tua catena,

A prenderti piacer della mia pena.

 

Semplice fanciulletto,

Se al tenero augelletto

Rallenta il laccio un poco,

Il fa volar per gioco,

Ma non gli scioglie il piè.

Quel fanciullin tu sei,

Quell'augellin son io;

Il laccio è l'amor mio

Che mi congiunge a te.

 

 

 

 




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