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| Pietro Metastasio Ezio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DECIMA
Ezio e poi Fulvia
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EZIO |
Vedrem se ardisce ancora D’opporsi all’amor mio. |
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FUL. |
Ti leggo in volto, Ezio, l’ire del cor. Forse ad Augusto Ragionasti di me? |
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EZIO |
Sì, ma celai A lui che m’ami; onde temer non déi. |
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FUL. |
Che disse alla richiesta e che rispose? |
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EZIO |
Non cedé, non s’oppose: Si turbò; me n’avvidi a qualche segno; Ma non osò di palesar lo sdegno. |
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FUL. |
Questo è il peggior presagio. A vendicarsi Cauto le vie disegna Chi ha ragion di sdegnarsi e non si sdegna. |
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EZIO |
Troppo timida sei. |