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Pietro Metastasio Ezio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TREDICESIMA
Fulvia sola.
FUL. |
Via, per mio danno aduna, O barbara Fortuna, Sempre nuovi disastri. Onoria irrìta; Rendi Augusto geloso, Ezio infelice; Toglimi il padre ancor: toglier giammai L’amor non mi potrai; ché a tuo dispetto Sarà per questo core Trionfo di costanza il tuo rigore.
Fin che un zeffiro soave Tien del mar l’ira placata, Ogni nave è fortunata È felice ogni nocchier. È ben prova di coraggio Incontrar l’onde funeste, Navigar fra le tempeste, E non perdere il sentier. |