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Pietro Metastasio Ezio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA NONA
Galleria di statue e di specchi, con sedili intorno fra’ quali uno innanzi a mano destra, capace di due persone. Gran balcone aperto in prospetto, dal quale vista di Roma.
Onoria e Massimo
ONOR. |
Massimo, anch’io lo veggo; ogni ragione Ezio condanna. Egli è rival d’Augusto: Al suo merto, al suo nome Crede il mondo soggetto. E poi che giova Mendicarne argomenti? Io stessa intesi Le sue minacce: ecco l’effetto. E pure, Incredulo, il mio core Reo non sa figurarlo e traditore. |
MASS. |
Oh virtù senza pari! È questo in vero Eccesso di clemenza. E chi dovrebbe Più di te condannarlo? Ei ti disprezza; Ricusa quella mano Contesa dai monarchi. Ogni altra avria... |
ONOR. |
Ah, dell’ingiuria mia Non ragionarmi più. Quella mi punse Nel più vivo del cor. Superbo! ingrato! Allor che mel rammento, Tutto il sangue agitar, Massimo, io sento. Non già però ch’io l’ami, o che mi spiaccia Di non essergli sposa.. Il grado offeso.. La gloria... l’onor mio… Son le cagioni... |
MASS. |
Eh, lo conosco anch’io; Ma nol conosce ognun. Sai che si crede Più l’altrui debolezza Che la virtude altrui. La tua clemenza Può comparire amor. Questo sospetto, Solo con vendicarti Puoi dileguar. Non aborrire al fine Una giusta vendetta: Tanta clemenza a nuovi oltraggi alletta. |
ONOR. |
Le mie private offese ora non sono La maggior cura. Esaminar conviene Del germano i perigli. Ezio s’ascolti, Si trovi il reo. Potrebbe Esser egli innocente. |
MASS. |
È vero; e poi Potrebbe anche pentirsi; La tua destra accettar... |
ONOR. |
La destra mia! Eh non tanto se stessa Onoria oblia. Se fosse quel superbo Anche signor dell’universo intero, Non mi speri ottener; mai non fia vero. |
MASS. |
Or ve’ com’è ciascuno Facile a lusingarsi! E pure ei dice Che ha in pugno il tuo voler, che tu l’adori, Che a suo piacer dispone D’Onoria innamorata; Che, s’ei vuol, basta un guardo, e sei placata. |
ONOR. |
Temerario! Ah! non voglio Che lungamente il creda. Al primo sposo, Che suddito non sia, saprò donarmi. Ei vedrà se mancarmi Possan regni e corone; E s’ei d’Onoria a suo piacer dispone. (in atto di partire) |