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Pietro Metastasio Ezio IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TERZA
Valentiniano, indi Varo.
VAL. |
Olà! Varo si chiami. (una comparsa esce, e parte per eseguire il comando) A questo eccesso Della clemenza mia se il reo non cede, Un momento di vita Più lasciargli non vuo’. |
VARO |
Cesare. |
VAL. |
Ascolta. Disponi i tuoi più fidi Di questo loco in su l’oscuro ingresso; E se al mio fianco appresso Ezio non è, s’io non gli son di guida, Quando uscir lo vedrai, fa che s’uccida. |
VARO |
Ubbidirò. Ma sai Qual tumulto destò d’Ezio l’arresto? |
VAL. |
Tutto m’è noto. A questo Già Massimo provvede. |
VARO |
È ver, ma temo... |
VAL. |
Eh! taci: adempi il cenno, e fa che il colpo Cautamente succeda. Udisti? |
VARO |
Intesi. (parte) |
VAL. |
Il prigionier qui rieda. (alle guardie de’ cancelli) Tacete, o sdegni miei: l’odio sepolto Resti nel cor, non comparisca in volto.
Con le procelle in seno Sembri tranquillo il mar; E un zeffiro sereno Col placido spirar Finga la calma. Ma, se quel cor superbo L’istesso ancor sarà, Vi lascio in libertà, Sdegni dell’alma. |