Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Pietro Metastasio
Ipermestra

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

SCENA DECIMA

 

Ipermestra, Danao celato, poi Linceo

 

IPER.

V’è qualche nume in cielo,

Che si muova a pietà? che da me lunge

Guidando il prence... Ah, son perduta! ei giunge.

LIN.

Al fin, lode agli dèi, tutto è palese

Il mistero, Ipermestra. Intendo al fine

Tutti gli enigni tuoi; de’ nuovi amori

Tutta la storia io so. Sperasti in vano

Di celarti da me

IPER.

No: teco mai

Celarmi io non pensai. So che t’è noto

Troppo il mio cor, che mi conosci appieno,

Che ingannar non ti puoi. (Capisse almeno!)

LIN.

Pur troppo m’ingannai. Prima sconvolti

Gli ordini di natura avrei temuti,

Che Ipermestra infedel. Tante promesse,

Giuramenti, sospiri,

Pegni di fé, teneri voti... E come,

Crudel, come potesti,

Al tuo rossor pensando,

Pensando al mio martìre,

Cangiarti, abbandonarmi e non morire?

IPER.

(Numi, assistenza! io non resisto).

LIN.

Ingrata!

Bel cambio in ver per tanto amor mi rendi,

Per tanta fé! Se fra’ cimenti io sono,

Non penso a’ rischi miei: penso che degno

Deggio farmi di te. Se qualche alloro

M’ottiene il mio sudor, non volgo in mente

Che il mio n’andrà co’ nomi illustri al paro,

Ma che a te vincitor torno più caro.

Se a parte non ne sei,

Non v’è gioia per me; non chiamo affanno

Ciò che te non offende; ogni mia cura

Da te deriva e torna a te; non vivo,

Crudel! che per te sola; e tu frattanto

T’accendi a nuove faci!

Sai ch’io morrò di pena, e pure...

IPER.

(si trasporta)

Ah! taci,

 

Prence, non più. Se d’un pensiero infido

Son rea... (s’arresta, vedendo il padre)

LIN.

Perché t’arresti?

IPER.

(Oh Dio! l’uccido).

LIN.

Siegui, termina almen.

IPER.

(si ricompone)

Se rea son io

 

D’un infido pensier, da te non voglio

Tollerarne l’accusa. Assai dicesti:

Basta così; parti, Linceo.

LIN.

T’affanna

Tanto la mia presenza?

IPER.

Più di quel che non credi, e d’un affanno

Che spiegarti non posso.

LIN.

A questo segno

Dunque son io?... Che tirannia! Mi lasci,

Non hai rossor, non ti difendi, aborri

L’aspetto mio, non vuoi che a te m’appressi,

Giungi sino ad odiarmi, e mel confessi?

IPER.

(Che morte!)

LIN.

Addio per sempre. Io non so come

Non mi tragga di senno il mio martìre.

Addio. (partendo)

IPER.

Dove, Linceo?

LIN.

Dove? A morire.

IPER.

Ferma. (Aimè!)

LIN.

Che vuoi dirmi?

Che ho perduto il tuo cor? ch’io son l’oggetto

Dell’odio tuo? L’intesi già, lo vedo,

Lo conosco, lo so. Voglio appagarti:

Perciò parto da te. (come sopra)

IPER.

Senti, e poi parti.

LIN.

E ben, che brami?

IPER.

Io non pretendo... (Oh Dio!

Mi mancano i respiri). Io la tua morte

Non pretendo, non chiedo: anzi t’impongo

Che tu viva, Linceo.

LIN.

Tu vuoi ch’io viva?

IPER.

Sì.

LIN.

Ma perché?

IPER.

Perché, se mori... Ah! parti,

Non tormentarmi più.

LIN.

Che vuol dir mai

Cotesta smania tua? Direbbe forse

Che il mio stato infelice...

IPER.

Dice sol che tu viva; altro non dice.

LIN.

Ma, giusti dèi! tu vuoi che viva, e vuoi

Dal cor, dagli occhi tuoi ch’io vada in bando?

E che deggio pensar?

IPER.

Ch’io tel comando.

 

LIN.

Ah! se di te mi privi,

Ah! per chi mai vivrò?

IPER.

Lasciami in pace, e vivi,

Altro da te non vuo’.

LIN.

Ma qual destin tiranno?...

IPER.

Parti: nol posso dir.

A DUE

Questo è morir d’affanno

Senza poter morir!

Deh! serenate al fine, (ciascuno da sé)

Barbare stelle, i rai:

Ho già sofferto ormai

Quanto si può soffrir. (partono)





Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License