Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio L'isola disabitata IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TREDICESIMA
Enrico, e Costanza svenuta.
ENRICO
Ignora il caro amico
Le sue felicità. Da me s’asconde;
Rinvenirlo non so... Ma su quel sasso
Una ninfa riposa! (s’appressa e l’osserva)
Silvia non è; dunque è Costanza. Oh come
Ha pien di morte il volto!
COSTANZA (comincia a rinvenire)
Aimè!
ENRICO
Costanza?
COSTANZA
Lasciami. (senza guardarlo)
ENRICO
Ah del tuo sposo
Vivi all’amor verace.
COSTANZA
Lasciami, traditor, morire in pace. (come sopra)
ENRICO
Io traditor! Non mi conosci.
COSTANZA
Oh stelle!
(si rivolge e lo guarda con ammirazione e spavento)
Gernando ov’è? Tu non sei più l’istesso?
Ho sognato poc’anzi, o sogno adesso?
ENRICO
Non sognasti e non sogni. Il tuo Gernando
Vedesti, a quel che ascolto:
Di lui l’amico or vedi.
COSTANZA
E mi ritorna innanzi? Ei che ha potuto
Lasciarmi in abbandono!
ENRICO
Ah l’infelice
Non ti lasciò, ma fu rapito.
COSTANZA
Quando?
ENRICO
Quando immersa nel sonno
Tu colà riposavi. (accennando la grotta)
COSTANZA
Chi lo rapì?
ENRICO
Di barbari pirati
Un assalto improvviso. Ei si difese,
Ma, nella man ferito,
Perdé l’acciaro; il numero l’oppresse,
E restò prigionier.
COSTANZA
Ma sino ad ora...
ENRICO
Ma sino ad or non ebbe
Libero che il pensiero; e a te vicino
Col suo pensier fu sempre.
COSTANZA
Oh Dio, qual torto,
Mio Gernando, io ti feci!
ENRICO
Eccolo al fine
Sciolto da’ lacci: eccolo a te. Ritorna
Fido e tenero sposo
A renderti il riposo,
A calmare il tuo pianto,
A viver teco ed a morirti accanto.
COSTANZA
Ah mio Gernando, ah dove sei?
(incamminandosi alla sinistra)