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Pietro Metastasio L'eroe cinese IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TERZA
Ulania e Mintéo
MIN. |
Ulania, ah! tu del volto So che non hai men bello il cor; t’incresca Del povero Siveno. Ah! del suo stato Lisinga informa e il genitor. Prendete Tutti cura di lui. Chi sa fin dove Trasportar lo potrebbe L’eccessivo dolore. |
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ULA. |
E tu frattanto Perché nol siegui? |
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MIN. |
Oh Dio! non posso. Io volo Fuor della reggia: un popolar tumulto Colà mi chiama. |
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ULA. |
E chi lo desta? |
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MIN. |
Ignoro La cagione e l’autor. |
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ULA. |
Dunque ad esporti Perché corri così? |
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MIN. |
M’obbliga un cenno Del vecchio Alsingo. |
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ULA. |
E chi è costui? |
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MIN. |
L’istesso Che infante abbandonato Mi trovò, mi raccolse, M’educò, mi nutrì. Non diemmi, è vero, Ma serbommi la vita. Un’opra io sono Di sua pietà, se non son io suo figlio: È dovuto il mio sangue al suo periglio. |
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ULA. |
(Che grato, che sincero, Che nobil cor!) |
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MIN. |
Rimanti in pace. |
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ULA. |
Ascolta. |
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MIN. |
Che imponi? |
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ULA. |
È ver ch’io posso Dispor di te? |
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MIN. |
Pommi al cimento. |
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ULA. |
(con tenerezza) |
Io fido |
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Te stesso a te. Ricordati che déi Renderne a me ragion. Con troppo ardire Non arrischiarti: una sì bella vita Merta che si risparmi. |
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MIN. |
Ah mio tesoro! Ah bell’idolo mio! tu m’ami. |
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ULA. |
Io! Quando Dissi d’amarti? |
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MIN. |
Il tuo timor, le care Premure tue, quel rimirar pietoso, Quel modesto arrossir mel dice assai. |
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ULA. |
Ah, Mintéo, che ti giova or che lo sai?
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MIN. |
Oh quanto mai son belle Le prime in due pupille Amabili scintille D’amore e di pietà! Tutta s’appaga in quelle Un’innocente brama; Non v’è per chi ben ama Maggior felicità. (parte) |