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Pietro Metastasio L'eroe cinese IntraText CT - Lettura del testo |
ATTO TERZO
SCENA PRIMA
Luogo solitario ed ombroso ne’ giardini imperiali.
Lisinga, poi Siveno con guardie cinesi.
LIS. |
Fra quante vicende Di sorte, d’amore, Mio povero core, Ti sento tremar! Ogni astro che splende Minaccia di nuovo...
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SIV. |
Lisinga? Ah! lode al Ciel, pur ti ritrovo. (affannato) |
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LIS. |
Qual fretta? Onde l’affanno? Perché tant’armi? |
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SIV. |
(alle guardie) |
Al valor vostro, amici, |
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Ed alla vostra fé questa io consegno Cara parte di me. Là nel recinto Della torre maggior, che il fiume adombra, Scorgetela, e vegliate Attenti in sua difesa. I passi loro Siegui, Lisinga. In sì munito loco Sicura attendi; io tornerò fra poco. |
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LIS. |
Siveno, oh dèi, qual nuovo Periglio or mi sovrasta? Tu dove corri? |
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SIV. |
Il popolo in tumulto Tutto inonda le vie: vuol nella reggia Introdurre un suo re; gl’impeti insani Io corro a raffrenar. |
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LIS. |
Senti. O t’arresta, O con te mi conduci; io voglio almeno Perirti accanto. |
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SIV. |
Ah, che il tuo rischio, o cara, Farebbe il mio! Mi tremerebbe il core Al lampo d’ogni acciar. Resta tranquilla: Torno a momenti. |
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LIS. |
Oh dèi, tranquilla! E intanto Tu d’un popolo armato Vai l’ire ad affrontar? |
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SIV. |
No. Della reggia Verso il maggiore ingresso il volgo insano S’affolla, e freme: io per l’opposta uscita, Che mena al fiume, inaspettato al fianco Co’ miei l’assalirò. Fugar gl’imbelli Di pochi istanti opra sarà... Che? Piangi! Ah, non temer, mia vita! |
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LIS. |
E a ciglio asciutto Vuoi ch’io ti vegga a tale impresa accinto? |
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SIV. |
Amati rai, se non piangete, ho vinto.
Frena le belle lagrime, Idolo del mio cor: No, per vederti piangere, Cara, non ho valor. Ah! non destarmi almeno Nuovi tumulti in seno: Bastano i dolci palpiti Che vi cagiona amor. (parte) |