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Pietro Metastasio Achille in Sciro IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUARTA
Licomede, Achille e poi Nearco
LIC. |
Vezzosa Pirra, il crederai? dipende Da te la pace mia. |
ACH. |
Perché? |
LIC. |
Se vuoi Impiegarti a mio pro, rendi felice Un grato re. |
ACH. |
Che far poss'io? |
LIC. |
M'avveggo Che a Deidamia spiace Unirsi a Teagene. |
ACH. |
(comincia a turbarsi) E ben? |
LIC. |
Tu puoi Tutto sul cor di lei. |
ACH. |
Come! e vorresti Da me… |
LIC. |
Sì, che la scelta Tu le insegnassi a rispettar d'un padre; Che i merti del suo sposo Le facessi osservar; che amor per lui Le inspirassi nel seno, onde l'accolga Com'è il dover d'un'amorosa moglie. |
ACH. |
(Questo pur deggio a voi, misere spoglie!) (con ira) |
LIC. |
Che dici? |
ACH. |
E tu mi credi (reprimendosi a forza) Opportuno istromento... Ah! Licomede, Mal mi conosci. Io!... Numi eterni, io!... Cerca Mezzo miglior. |
LIC. |
Che ti sgomenta? È forse Teagene uno sposo Che non meriti amor? |
ACH. |
(Mi perdo. Io sento. Che soffrir più non posso). |
LIC. |
Al fin la figlia, Dimmi, a qual altro mai Meglio unir si potea? |
ACH. |
(Soffersi assai). Signor... (risoluto) |
NEAR. |
Le regie mense, Licomede, son pronte. |
LIC. |
Andiamo. Udisti, Pirra, i miei sensi: a te mi fido. Ah! sia Frutto del tuo sudor la pace mia.
Fa che si spieghi almeno Quell'alma contumace; Se l'amor mio le piace, Se vuol rigor da me. Di' che ho per lei nel seno Di re, di padre il core: Che appaghi il genitore, O che ubbidisca il re. (parte) |