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Pietro Metastasio Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
92 - A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 3 luglio 1761.
Il caso del povero cardinal Passionei, di cui mi date notizia nella vostra del 20 del cadente, mi fa compassione ma non maraviglia. Tutto il tenore della sua vita e il procelloso suo carattere non presagiva più tranquilla catastrofe. Desidero che le sue premure per Palafox siano state zelo di giustizia, e non tocca a me l'andarne investigando le sorgenti; ma in quanto alla proibizione del nuovo catechismo, il numero di cinque soli cardinali contraddicenti non può farmi dubitare un momento che non sia prudentissima. Né so immaginare che esistendo il catechismo romano, ricevuto da tutti i cattolici, si possa utilmente andar pubblicando altri catechismi, ne' quali, anche innocentemente, è facilissimo che scorrano espressioni che siano o possano torcersi a favore di quelle opinioni che sovvertono l'unità della chiesa cattolica. In somma io veggo regnar presentemente in tutta l'Europa, con sommo mio dolore, uno spirito impetuoso di cabala e di partito, fomentato dall'abbondanza di quei felici ingegni che vorrebbero liberar l'umanità dal giogo della religione e dall'ubbidienza al proprio principe e da tutti quegli onesti doveri che sono i legami più solidi e più necessari della società, la quale è il primo, il più grande e il più essenziale nostro bisogno. Se per nostro castigo permettesse la Providenza che si giungesse a quell'anarchia che sospirano i moderni illuminati precettori, vorrei veder come essi medesimi vi si troverebbero a loro agio. Queste rare scoperte sono per altro rancidissime; ma altre volte non erano pericolose che a qualche letterato di mal costume. Ora, mercé i libretti galanti che allettano con la dissolutezza, sono divenute la coltura e la morale di tutti i bei giovani e di tutte le donne di spirito. Oh povera umanità!
Gli affari bellicosi minacciano uno scoppio strepitoso e vicino. Soubise avanza: Broglio ha pettinato un poco una retroguardia d'Annoveriani, avendone fatti molti prigionieri, molti uccisi e presi tredici pezzi di cannoni, carri di bagaglio ed altre bagatelle. Il principe Enrico ha mandato tutto il cannon grosso a Magdeburgo, forse per esser leggero nella marcia che medita per la Silesia, già circondata da' Russi. Daun l'osserva e manda rinforzi a Laudon, che a quest'ora comanda una ben numerosa armata. Insomma il nuvolo è pregno ed è nero: e pare ormai impossibile che possa dileguarsi senza ruine.
Il general Tottleben, gentiluomo sassone al servizio di Russia, si è scoperto corrispondente del re di Prussia ed è in ferri. Voglia Dio che sia solo. Addio. V'abbraccio con la germana e sono.