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Pietro Metastasio
Lettere

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131 - A CARLO GOLDONI - PARIGI

 

Vienna 30 dicembre 1771.

 

La vostra lettera sola, come argomento della memoria che di me tuttavia conservate, mi avrebbe sommamente consolato: or pensate, mio caro signor Goldoni, a qual segno l'abbian fatto il prezioso dono della vostra nuova ammirabile commedia e le relazioni della sua ben meritata fortuna, che prolissamente me ne ha date il benevolo portatore. Il soggetto della medesima è ingegnosamente immaginato, ed eseguito poi con tal connessione e vivacità di scene, che non ammette mai il minimo ozio e semper ad eventum festinat. Le fisonomie de' personaggi son tutte vere, grate e costanti; gli affetti naturali e sensibilissimi perché espressi con piccioli e franchi tratti di pennello magistrale; il dialoghismo è seducente e felice a segno che non trova l'invidia ove l'emende; e tutto ciò in un idioma straniero! Questa, a mio credere, amico dilettissimo, è la prova più incontrastabile che finora avete data della parzialità della natura nel produrre il raro vostro talento. Io me ne congratulo con voi e con me che son vostro: mi preparo a replicar ben presto quest'ufficio con esso voi; ed intanto teneramente abbracciandovi e rendendovi sincerissime grazie della memoria e del dono, mi confermo sempre.

 

 




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