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Pietro Metastasio Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
CXXII
A GIUSEPPE AURELIO MORANO - NAPOLI
Vienna 11 gennaio 1770.
Le pur troppo solide ragioni della fisica mia e morale insufficienza a corrispondere, come dovrei, alle frequenti lettere dalle quali mi veggo ben oltre il merito mio da varie parti onorato (insufficienza che in me come in tutti i poveri mortali si va di giorno in giorno naturalmente accrescendo) avranno ottenuto dalla discretezza di V. S. illustrissima compatimento non che perdono alla mia tardanza in risponderle, e l'otterranno al necessario laconismo al quale la natura mi costringe a ricorrere per soddisfare in fin ch'io possa in qualche maniera a' miei debiti. Le dirò dunque brevemente che la traduzione delle opere mie in idioma francese non è impressa in Vienna ma in Parigi, e che, essendomene state date poco vantaggiose relazioni da quelli che qui l'hanno veduta, io ho evitato a bello studio di leggerla per non correre il rischio di diventar ingrato a chi mi dà una pubblica prova della sua parzialità traducendomi.
Non m'appartiene in conto alcuno l'autorità ch'ella vorrebbe ch'io m'arrogassi di aggiudicare a Corneille o a Racine il primato sul teatro francese. I loro nazionali trovano tutta la grandezza di Sofocle nel primo e tutta la verità di Euripide nel secondo. Quello in fatti riempie d'idee più luminose la mente dello spettatore, e questo sa agitarne il cuore con affetti più veri; onde son essi due artefici egualmente eccellenti, ma per diverso cammino. Pure non si può negare a Corneille, a fronte del suo rivale, il gran merito di avergli mostrato il sentiero.
Se vuol ella leggere senza veruno scrupolo i Saggi su l'uomo del Pope, ne legga la bellissima versione in terza rima che ne ha ultimamente pubblicata con le stampe in Torino il conte Giuseppe Maria Ferrero di Lauriano. Nelle savie, cristiane e dottissime note, delle quali ha egli fornita l'opera, vedrà evidentemente provata l'innocenza del suo originale: conoscerà in Pope un insigne poeta ed un gravissimo filosofo accademico, ma non vi troverà, com'ella crede, assiomi che concorrano a formarne un suo proprio e particolare sistema. Risposto alle sue questioni, rendo il dovuto contraccambio agli auguri suoi. Auguro a me stesso la continuazione della sua affettuosa amicizia e riverentemente mi confermo.