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Pietro Metastasio
Lettere

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CXL

 

A ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL - NAPOLI

 

Vienna 8 marzo 1776.

 

Alla prima vista dell'ultimo obbligantissimo foglio di V. S. illustrissima mi sono augurato, a dispetto del pacifico mio temperamento, una buona dose dell'atrabile d'Archiloco, per iscaricare un torrente de' velenosi suoi giambi su quel genio malefico, ch'esercitando il suo mal talento sulla mano innocente della gentilissima signora donna Eleonora, mi ha per qualche tempo malignamente defraudato di così invidiabile corrispondenza; ma, rileggendo e meglio considerando questa vivacissima lettera, la trovo così ridondante di pellegrine idee e di seduttrici espressioni che, non potendo in buona coscienza attribuirmele, son costretto a credermene debitore a quell'incomodo appunto e doloroso accidente che, come gli argini ai fiumi, ha raddoppiato l'impeto alla sua trattenuta eloquenza. Questa giustissima induzione restringe, è vero, i limiti della mia vanagloria, ma non quelli però della mia gratitudine: poiché da me n'esige moltissima la sola parzialità d'una cortese abitatrice di Parnaso, che sceglie me per oggetto delle sue fermentazioni poetiche. Ma pensi per altro, amabilissima signora donna Eleonora, che non è sempre sano consiglio il fidarsi così di leggieri alle suggestioni dell'estro quando esso è ne' suoi parossismi. Osservi a qual ingiusto ed ingrato trascorso l'ha spinta contro la povera benemerita gonna femminile, che tanti somministra al bel sesso comodi, preminenze, ornamenti e decoro. E per qual mai colpa o difetto? Perché la gonna è un impaccio a' suoi immaginati viaggi: ed a che mai diretti? o a correre a dispetto de' vampiri del tepido Sebeto all'agghiacciato Danubio, solo per esaminar da vicino una misera anticaglia romana che casualmente vi si ritrova, e che da lei, benché lontana, è già conosciuta abbastanza; o d'andar visitando per l'Asia e per l'Africa fin le tane de' Trogloditi per combinar filosoficamente le varie inclinazioni e costumi de' viventi; e facendo così una minuta analisi dell'umanità, rendersi atta (come vanamente ella spera) a formarsene alla cartesiana un'idea chiara e distinta. Imprese entrambe inutilissime almeno: poiché l'anticaglia, di cui tanto ella è curiosa, non val certamente il disagio di così lungo tragitto: anzi diverrebbe appresso lei di pregio anche minore veduta con gli occhi propri di quello che presentemente le sembra postale innanzi dalla felice sua immaginazione, che abbellisce tutto quel che figura. L'impresa poi di rendersi abile a definir giustamente questo strano composto di contraddizioni che si chiama uomo è da contarsi fra le impossibili, poiché non credo che ve ne abbia neppur uno che d'istante in istante non si mostri dissimile da se medesimo. E quelle proprietà nelle quali tutti universalmente convengono possono esser conosciute da noi senza dilungarci punto dalle nostre contrade: perché, se le cornici sono innumerabilmente diverse, il quadro è sempre lo stesso. In ogni angolo del mondo gli uomini sono egualmente il trastullo delle proprie passioni: per tutto si gusta il comodo, anzi si conosce l'indispensabile bisogno della società, e per tutto si congiura contro quei legami senza i quali la società non sussiste. Ognuno conta la ragione come necessario attributo dell'umana natura, ed ognun prende quest'ultima nelle sue operazioni per guida, ma separata da quella. Sicché, riveritissima mia signora donna Eleonora, torni pure in pace con la sua gonna; deponga affatto il pensiero di così inutili e disastrosi viaggi, e pensi solo a compir da sua pari quello che ha di nuovo coraggiosamente intrapreso sul mare drammatico, che sulla fede de' rari suoi e già sperimentati talenti le presagiscono fortunato gli auguri, le speranze ed i voti miei. Cadendole in acconcio, non trascuri, la prego, di rinnovare al degnissimo signor de Sál la memoria del mio giusto rispetto; mi conservi la sua parzial propensione anche quando non mi protegge appresso a lei quel calore di cui spesso Apollo l'accende; e mi creda, con la più grata ed ossequiosa stima, sempre invariabilmente l'istesso.

 

 




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