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Pietro Metastasio
Nitteti

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SCENA SESTA

 

Beroe  e Sammete

 

SAMM.

Chi al genitor mai rese (con curiosità ed allegrezza)

Il nostro amor palese?

BER.

Ei da Nitteti,

Ella il seppe da me.

SAMM.

Più amabil padre

Trovar si può? Non tel diss’io? Conosce

Tutti i tuoi pregi; approva

Gli affetti miei; di te mi lascia a lato;

Ch’io da quel labbro amato

Prenda consiglio in questo dì mi dice.

Oh padre! oh caro padre! oh me felice!

BER.

(Beroe, costanza).

SAMM.

E tu non parli?

BER.

Ammiro

Principe, il tuo bel cor. Per un tal padre

La giusta m’innamora

Riconoscenza tua. Dimmi: non merta

Un sì buon genitor da un grato figlio

Ogni prova d’amor?

SAMM.

Se il Ciel m’intende

Qualche via m’aprirà, cara, ond’io possa

Farmi una volta al genitor palese.

BER.

Consolati, Sammete; il Ciel t’intese.

SAMM.

Come?

BER.

Da te dipende

La pace dell’Egitto e la paterna

Tranquillità.

SAMM.

Da me?

BER.

Sì.

SAMM.

Parla; a tutto

Pronto son io. Qual per sì grande oggetto,

Qual impresa, ben mio, compir dovrei?

BER.

L’impresa è dura; abbandonar mi déi.

SAMM.

Che? (attonito)

BER.

Abbandonarmi.

SAMM.

Abbandonarti! Ah, forse

Il padre mi deluse?

BER.

Il padre è giusto;

T’ama, non t’ingannò.

SAMM.

Chi dunque chiede

Sì crudel sacrifizio?

BER.

Il Ciel, la terra;

Tu stesso, se vorrai,

Sammete, esaminarti, il chiederai.

Sei fido alla tua patria? I suoi passati

Rischi non rinnovar. Rispetti il trono?

Non avvilirlo. Al genitor sei grato?

Non scemar sì bei giorni. Ami te stesso?

Rifletti al tuo dover. Beroe t’è cara?

Non opporti al destin: lasciala in quello

Stato in cui nacque, e non espor l’oggetto

De’ dolci affetti tui

All’odio, al riso ed agl’insulti altrui.

SAMM.

A parlarmi così valor ti senti?

Ah! la virtù che ostenti,

Beroe crudel, di poco amor t’accusa.

BER.

Di poco amore? Oh Dio!

Se vedessi, ben mio,

Come sta questo cor, com’io mi sento,

No, così non diresti.

SAMM.

A non amarmi

Pur disposta già sei.

BER.

T’inganni. Io posso

E voglio amarti sempre. Io di monarchi

Debitrice all’Egitto

Non son, come tu sei; non è l’amore

Delitto in Beroe. Io libertà non bramo,

Quando ti scioglio. Il dolce cambio antico

De’ nostri cori, in quella parte almeno

Che soffre la virtù, serbar vogl’io.

Ti rendo il tuo; ma non dimando il mio.

SAMM.

Ah, se vuoi ch’io non t’ami, ah non mostrarti

Così degna d’amore, anima mia!

 

 

 




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