Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Nitteti IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA NONA
Nitteti ed Amenofi
NITT. |
Povero prence! A quale Estremità per mia cagion tu sei! De’ folli sdegni miei quanto, Amenofi, Quanto or mi pento! |
AMEN. |
È degna Dell’eccelsa Nitteti Questa pietà. Quanto d’invidia è degno Chi può farsene oggetto! Io, se ottenerla Così mi fosse dato, Conterei per favor l’ire del fato. |
NITT. |
Ah dal caso funesto D’esigerla così, prence cortese, Ti preservin gli dèi! |
AMEN. |
Essi intendono meglio i voti miei. |
NITT. |
Sammete ama da vero; è amato, e teme Di perdere il suo bene: ad ogni eccesso Può il dolor trasportarlo. Al suo dolore Deh, non l’abbandonar! Le parti adempi D’un fido amico. Io ti dovrò la cura Che avrai di lui. |
AMEN. |
Sì venerato cenno All’amistà s’accorda. Io vo; ma intanto Tu risparmia, o Nitteti, Qualche pietà per gli altri ancora. È grande De’ miseri lo stuolo; Né a meritar pietà Sammete è solo.
Chi sa qual core Per te languisce, E non ardisce Chieder mercé! Ancora un timido Modesto amore Parmi che meriti Pietà da te. (parte) |