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Pietro Metastasio Nitteti IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA UNDICESIMA
Gran porto di Canopo ripieno di navi e di nocchieri.
Sammete dalla destra traendo per mano Beroe, e séguito di compagni armati.
BER. |
Ma dove, oh Dio! mi guidi? Qual furor ti consiglia! Ah, che facesti? (comincia ad oscurarsi il cielo) La tua ragion si desti: Pensa ad Iside, al padre, a te. |
SAMM. |
Non posso Pensar che a Beroe. È sola (lampi) Beroe la mia ragion. |
BER. |
Rendimi al tempio, (tuoni) Idol mio, per pietà. Condanna il Cielo L’irriverenza tua. Ve’ come a un tratto Tempestoso si fa. Mira de’ lampi Il sanguigno splendor; de’ tuoni ascolta Il fragor minaccioso. Ah, par vicino L’orrido de’ mortali ultimo scempio! Idol mio, per pietà, rendimi al tempio. |
SAMM. |
Eh! non turbarti; è questa Passeggiera tempesta. Andiamo: aperto Il mar ci offre lo scampo. |
BER. |
Il mar! Non vedi Che ogni cammin ti serra L’avverso irato Ciel? che il mar, sconvolto Fra il contrasto de’ venti, Mugge, biancheggia, e l’onde Con le nubi confonde? Oimè, non farti Dell’ira degli dèi misero esempio! Rendimi, per pietà, rendimi al tempio. |
SAMM. |
Ma vi sono, empie stelle, (con intolleranza impetuosa) Più disastri per me? Stanche non siete Di tormentarmi ancor? |
BER. |
Fuggi, Sammete. |
SAMM. |
Perché? |
BER. |
Giungono armati. Oimè! la fuga Impossibil già parmi. |
SAMM. |
E ben, tutto si perda. Amici, all’armi. (lascia Beroe, snuda la spada, e seco i suoi seguaci) |
BER. |
Ah no, che fai? Cedi più tosto il brando; Abbandonati al padre. |
SAMM. |
Al mondo intero M’opporrò per serbarti, o mio tesoro. All’armi, all’armi. (ai seguaci) |
BER. |
Oh Dio! t’arresta... Io moro. (sviene sopra un sasso alla destra. Sammete assale furioso le guardie reali, e si disvia inseguendone alcune alla sinistra. Intanto fra il balenar de’ frequenti lampi, fra il rimbombo de’ tuoni e,fra il muggito marino, a vista delle navi e de’ nocchieri, che balzati dalle onde e sospinti dal vento si urtano fra di loro, si frangono e si sommergono in parte; siegue, con lo strepito di tumultuosa sinfonia, nella spiaggia e nel porto, ostinato combattimento fra i seguaci di Sammete e le guardie reali, che vincitrici alfine rincalzando gli altri, lasciano vuota la scena. Verso il fine del combattimento cessa a grado a grado il furore della tempesta, si va rasserenando il cielo, e l’iride comparisce) |