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Pietro Metastasio
Nitteti

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ATTO TERZO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Logge adornate di statue, con magnifiche scale che conducono a’ giardini reali.

 

Amasi e Nitteti, poi Bubaste

 

NITT.

E fia vero, o mio re? Varran sì poco

Dunque nel cor d’un padre

I dritti di natura? Un figlio...

AMA.

Un figlio,

Che pria di me se gli scordò, non merta

Ch’io li rammenti. È reo di morte...

NITT.

È reo;

Ma non l’istessa han sempre i falli istessi

Velenosa sorgente. È reo; ma sai

Che non ribelle avidità d’impero,

Non disprezzo de’ numi, odio del padre

Gli armò la man: fu giovanil furore,

Fu cecità d’amore. E chi può dirsi

Di tal colpa innocente? Ei Beroe adora;

Ei la perdea. Tu non conosci appieno

Qual virtù, qual bellezza il figlio accese.

Ah! son grandi, o signor, le sue difese.

AMA.

Beroe m’è nota; e, più di quel che credi,

Padre son io; ma di giustizia io deggio,

Non di deboli affetti,

Oggi prove all’Egitto. Oggi conversi

Tutti son gli occhi in me. Da me ciascuno...

NITT.

Ciascun da te dimanda

Clemenza, e non rigor. Mostrati, e udrai

Delle supplici voci a pro del figlio

Il grido universal. Se a te non puoi,

Donalo al comun voto,

Donalo al mio. Dal tuo favor, da tante

Tue regie offerte autorizzata assai

Ad implorar mi credo,

Signor, grazie da te: questa io ti chiedo.

AMA.

Olà. D’Aprio una figlia

Dà legge, allor che implora. Olà, Bubaste,

All’oscuro recinto

Ov’è Sammete, affretta il passo.

NITT.

(Ho vinto).

AMA.

Digli che salvo il vuole

Nitteti offesa, e ch’io consento, a patto

Che grato ei sia. Purché ad offrirle in dono

Venga il cor con la destra, io gli perdono.

NITT.

(Oimè!)

BUB.

Volo. (volendo partire)

NITT.

Che fai? Questo è castigo,

Amasi, e non perdono. Io mai non chiesi

Prezzo dell’opra mia.

AMA.

Ma l’opra istessa

Il chiede assai.

NITT.

Dunque m’ascolta. (Ah, tutto

Per salvarlo si tenti!) In van tu fai

D’un infelice figlio

Violenza all’amor. Sempre sarebbe,

Bench’ei cedesse, il tuo pensier deluso:

Io (soffritelo, affetti), io lo ricuso.

AMA.

Ricusalo, se vuoi; ma venga, ed offra

Materia al tuo rifiuto.

NITT.

Inutil cura.

AMA.

Ah, generosa! in vano

La tua celar pretendi

Ingegnosa pietà. Vuoi salvo il figlio,

Ostinato il conosci, e di sottrarlo

Al cimento procuri. Io, che t’ammiro,

Secondarti non deggio. I sensi miei

Bubaste, udisti. A lui li reca, e torna

A me co’ suoi. (parte Bubaste)

NITT.

Dunque?...

AMA.

Ho deciso. O ceda

O aspetti il suo castigo.

NITT.

(Ah, di salvarlo

Facciam l’ultime prove!) (in atto di partire)

AMA.

Dove, Nitteti?

NITT.

Ad arrossirmi altrove. (parte)

 

 

 




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