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Pietro Metastasio Olimpiade IntraText CT - Lettura del testo |
ARG. Ah dimmi, o principessa,
v'è sotto il ciel chi possa dirsi, oh Dio!
più misera di me?
ARI. Sì, vi son io.
ARG. Ah non ti faccia amore
provar mai le mie pene! Ah tu non sai
qual perdita è la mia! Quanto mi costa
quel cor che tu m'involi!
ARI. E tu non senti,
non comprendi abbastanza i miei tormenti.
Grandi, è ver, son le tue pene:
perdi, è ver, l'amato bene;
ma sei tua, ma piangi intanto,
ma domandi almen pietà.
Io dal fato io sono oppressa:
perdo altrui, perdo me stessa;
né conservo almen del pianto
l'infelice libertà.