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Pietro Metastasio Il re pastore IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SESTA
Elisa sommamente allegra e frettolosa, poi Aminta
ELI. |
Oh lieto giorno! oh me felice! oh caro Mio genitor! Ma... Dove andò? Pur dianzi Qui lo lasciai. Sarà là dentro. (accennando uno de’ tuguri pastorali) Aminta? Aminta?... Oh stolta! Or mi sovviene; è l’ora D’abbeverar la greggia. Al fonte io deggio, E non qui ricercarne... E s’ei tornasse Per altra via? Qui dee venir. S’attenda, E si riposi; io n’ho grand’uopo. (siede) Oh, come Mi balza il cor! Non mi credea che tanto Affannasse un piacere... Eccolo... Ha scossi Alcun que’ rami... È il mio Melampo. Ah, questo È un eterno aspettar! (s’alza) No, non poss’io Tranquilla in questa guisa Più rimaner. (in atto di partire) |
AMIN. |
Dove t’affretti, Elisa? |
ELI. |
Ah, tornasti una volta! Andiamo. |
AMIN. |
E dove? |
ELI. |
Al genitor. |
AMIN. |
Dunque ei consente... |
ELI. |
Il core Non m’ingannò: sarai mio sposo, e prima Che il sol tramonti. Impaziente il padre N’è al par di noi. D’un così amabil figlio Superbo, e lieto... Ei tel dirà. Vedrai Dall’accoglienze sue... Vieni. |
AMIN. |
Ah! ben mio, Lasciami respirar. Pietà d’un core Che fra le gioie estreme... Deh! non tardiam... respireremo insieme. (in atto di partire) |