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Pietro Metastasio Il re pastore IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUARTA
Elisa e detto.
ELI. |
Ma senti, Agenore: quai fole S’inventan qui per tormentarmi? È sparso Ch’oggi Aminta a Tamiri Darà la man di sposo, e si pretende Che a tal menzogna io presti fé. Dovrei, Per crederlo capace Di tanta infedeltà, conoscer meno D’Aminta il cor. Ma chi sarà costui Che ha dell’affanno altrui Sì maligno piacer? |
AGEN. |
Mia cara Elisa, Esci d’error: nessun t’inganna. |
ELI. |
E sei Tu sì credulo ancor? tu ancor faresti Sì gran torto ad Aminta? |
AGEN. |
Io non saprei Per qual via dubitarne. |
ELI. |
E mi abbandona Dunque Aminta così... No, non è vero: Ti lasciasti ingannar. Donde apprendesti Novella sì gentil? |
AGEN. |
Da lui. |
ELI. |
Da lui! |
AGEN. |
Sì, dall’istesso Aminta. |
ELI. |
Dove? |
AGEN. |
Qui. |
ELI. |
Quando? |
AGEN. |
Or ora. |
ELI. |
E disse? |
AGEN. |
E disse Che al voler d’Alessandro Non dessi oppor chi ne riceve un regno. |
ELI. |
Santi numi del ciel! Come! a Tamiri Darà la man? |
AGEN. |
La mano e il cor. |
ELI. |
Che possa Così tradirmi Aminta! |
AGEN. |
Ah! cangia, Elisa, Cangia ancor tu pensiero, Cedi al destin. |
ELI. |
(con impeto ma piangendo) No, non sarà mai vero: Non lo speri Alessandro, Nol pretenda Tamiri. Egli è mio sposo; La sua sposa son io: Io l’amai da che nacqui; Aminta è mio. |
AGEN. |
È giusto, o bella ninfa, Ma inutile il tuo duol. Se saggia sei, Credimi, ti consola. |
ELI. |
Io consolarmi? Ingegnoso consiglio Facile ad eseguir! |
AGEN. |
L’eseguirai, Se imitar mi vorrai. Puoi consolarti, E ne déi dall’esempio esser convinta. |
ELI. |
Io non voglio imitarti; Consolarmi io non voglio: io voglio Aminta. |
AGEN. |
Ma, s’ei più tuo non è, con quei trasporti Che puoi far? |
ELI. |
Che far posso? Ad Alessandro, Agli uomini, agli dèi pietà, mercede, Giustizia chiederò. Voglio che Aminta Confessi a tutti in faccia Che del suo cor m’ha fatto dono; e voglio, Se pretende il crudel che ad altri il ceda, Voglio morir d’affanno, e ch’ei lo veda.
Io rimaner divisa Dal caro mio pastore! No, non lo vuole Amore; No, non lo soffre Elisa; No, sì tiranno il core Il mio pastor non ha. Ch’altri il mio ben m’involi, E poi ch’io mi consoli! Come non hai rossore Di sì crudel pietà? (parte) |