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Pietro Metastasio Il re pastore IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Elisa e detti.
ELI. |
Ah! giustizia, signor, pietà, mercede! |
ALESS. |
Chi sei? che brami? |
ELI. |
Io sono Elisa. Imploro D’Alessandro il soccorso A pro d’un core ingiustamente oppresso. |
ALESS. |
Contro chi mai? |
ELI. |
Contro Alessandro istesso. |
ALESS. |
Che ti fece Alessandro? |
ELI. |
Egli m’invola Ogni mia pace, ogni mio ben; d’affanno Ei vuol vedermi estinta. D’Aminta io vivo: ei mi rapisce Aminta. |
ALESS. |
Aminta? E qual ragione Hai tu sopra di lui? |
ELI. |
Qual! Da bambina Ebbi il suo core in dono, e sino ad ora Sempre quel core ho posseduto in pace. È un ingiusto, è un rapace Chi ne dispon, s’io non lo cedo; ed io La vita cederò, non l’idol mio. |
ALESS. |
Colui che il cor ti diè, ninfa gentile, Era Aminta il pastore: a te giammai Abdolonimo il re non diede il core. |