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Pietro Metastasio Ruggiero IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA OTTAVA
Leone frettoloso, e detto.
LEO. |
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RUGG. |
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LEO. |
Ah, mio fido, ecco il momento in cui Rendere un generoso all’amor mio |
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RUGG. |
Che mai, signore, |
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LEO. |
L’onor, la vita, |
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RUGG. |
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LEO. |
Udisti |
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RUGG. |
Con lei So che pugnar si dee; so che tu vuoi Esporti al gran cimento; e gelo al rischio |
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LEO. |
Calmati: appieno Della bella eroina L’invincibil valor, che m’innamora, Io ben conosco, Erminio; e tanto ignoto A me non son, che lusingarmi ardisca |
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RUGG. |
Con qual coraggio |
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LEO. |
Il coraggio mio, Caro amico, sei tu. Quel che tu puoi Vidi io medesmo: e qual per me tu sei, Senza troppo oltraggiarti, Io non posso ignorar; perciò l’impresa, Del tuo poter, del tuo voler sicuro, Ad accettar m’indussi; il mio destino Ad un altro me stesso |
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RUGG. |
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LEO. |
Tu déi |
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RUGG. |
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LEO. |
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RUGG. |
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LEO. |
Sì, tu. Ma ciascuno Leon ti crederà. Le mie d’intorno Cognite avrai spoglie guerriere; il volto Nell’elmo asconderai; l’aurea al tuo fianco Splenderà nello scudo Aquila oriental. Chi vuoi che possa Non crederti Leone? Ah, già mi sembra Vincitor d’abbracciarti; e della mia Bradamante adorata Stringer la bella man. Ma tu, se m’ami, D’offenderla ah ti guarda, e cauto attendi A difenderti solo. Andiam: vogl’io |
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RUGG. |
Ah! pensa Meglio, Leone. Ardua è l’impresa: io tremo |
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LEO. |
Di che! L’arcano (Fidati) alcun non scoprirà. Gl’istessi Scudieri miei ti seguiran, credendo Me di seguir. Nel mio soggiorno ascoso Io, fin che tu ritorni... Altri s’appressa; Potrebbe udirne: in più segreta stanza Cotesti dubbi tuoi |