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Pietro Metastasio
Achille in Sciro

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SCENA SECONDA

 

Arcade frettoloso e detti.

 

ULI.

Arcade, oh quanto

Tardi a venir!

ARC.

Partiam, signor, t'affretta;

Non ci arrestiam.

ULI.

Che mai t'avvenne?

ARC.

Andiamo:

Tutto saprai.

ULI.

Ma con un cenno almeno...

ARC.

Oh numi! ebbra d'amor, cieca di sdegno,

Deidamia ci siegue. Io non potei

Più trattenerla, e la prevenni. (piano ad Ulisse)

ULI.

Ah! questo

Fiero assalto s'evìti.

ACH.

Or che si attende? (tornando impaziente dalla riva del mare)

ULI.

Eccomi.

ACH.

Sì turbato,

Arcade? Che recasti?

ARC.

Nulla.

ULI.

Partiam.

ACH.

(ad Arcade)

Ma che vuol dir quel tanto

 

Volgerti indietro e rimirar? Che temi?

Parla.

ULI.

(Oh stelle!)

ARC.

Signor... Temo... Potrebbe

Il re saper la nostra

Partenza inaspettata,

Ed a forza impedirla.

ACH.

A forza? Io sono

Dunque suo prigionier; dunque pretende...

ULI.

No; ma è saggio consiglio

Fuggir gl'inciampi. (vuol prenderlo per mano)

ACH.

(scostandosi)

A me fuggir!

ULI.

Tronchiamo

Le inutili dimore. Al mare, al mare,

Or che l'onde ha tranquille. (lo prende per mano e seco s'incammina)

 

 

 




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