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Pietro Metastasio Romolo ed Ersilia IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA NONA
Ersilia, poi Romolo
ERS. |
Misera me! mancava Solo alle angustie mie la più crudele, Di tremar per un padre! In questo stato Come a Romolo offrirmi?... Ah, vien! S’evìti Per or la sua presenza. |
ROM. |
Fuggi, Ersilia, da me? |
ERS. |
(Numi, assistenza!) |
ROM. |
Non temer, principessa, Ch’io ti parli d’amore: i tuoi rispetto, Benché rigidi troppo, Natii costumi. È l’ubbidir gran pena, Lo confesso, per me: ma il dispiacerti Saria maggiore. |
ERS. |
(Oh generoso!) |
ROM. |
Io credo Però che non si chiami Favellarti d’amore il dirti solo Che, se gli dèi, se il padre, Se il tuo voler di quella destra amata Possessor mi faranno, il più felice Io sarò de’ viventi. |
ERS. |
(Oimè!) |
ROM. |
Che al trono Tu aggiungerai splendor; che tu di Roma La deità sarai; che arbitra sola Sempre tu del cor mio... |
ERS. |
Signor, permetti Ch’io volga i passi altrove. |
ROM. |
Ah, dunque io sono L’aborrimento tuo? |
ERS. |
(Che pena!) |
ROM. |
Un fallo Se l’amore è per voi, per voi non credo Che sia l’odio una legge. Al fin frapposta È pur qualche distanza Fra sì contrari affetti. Amante e sposa Se dal Ciel m’è negata, Può ben essermi Ersilia amica e grata. |
ERS. |
(Non so più dove io sia. Non so s’io debba O partire o restar. Vorrei scusarmi; Incominciar non oso; ed ogni accento, Che proferir vorrei, Si trasforma in sospir fra’ labbri miei). |
ROM. |
E tace Ersilia, e un guardo Non volge a me! Ma quando T’offesi mai? Ma di che reo son io? |
ERS. |
Signor... se credi... (Oh Dio!) |
ROM. |
Né siegui! Ah, qualche Nuovo affanno t’opprime. A questo segno Mai ti reser confusa i tuoi rigori. Avvampi, ti scolori, Incominci, t’arresti, e mostri in volto Dagl’interni tumulti il cor commosso! Spiegati, per pietà. |
ERS. |
Signor... non posso. (piange)
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ROM. |
Ah, che vuol dir quel pianto? L’affanno tuo qual è? |
ERS. |
Sento morirmi, e intanto Non saprei dir perché. |
ROM. |
Reo del tuo duol son io? |
ERS. |
Tu... s’io sapessi... Addio. |
ROM. |
Non mi lasciar. |
ERS. |
Che giova? |
ROM. |
Non mi lasciar così. |
A DUE |
Angustia così nuova Chi mai fin or soffrì? No, fin ad or giammai Gli affetti non provai, Che provo in questo dì. |