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Pietro Metastasio Semiramide IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUINTA
Tamiri, Mirteo, ed Ircano
TAM. |
La dimora a Scitalce: ei pensa e tace. |
IRC. |
Non curar di quel folle. Godi di tua ventura, Che l’amor t’assicura oggi d’Ircano. Non rispondi? Ne temi? Ecco la mano. |
MIR. |
Che fai? Non ti rammenti Il comando reale? |
IRC. |
E il re qual dritto Ha di frapporre a’ miei cortesi affetti O limiti o dimore? |
TAM. |
Che! Tu conosci amore? Il tuo piacere È domar combattendo uomini e fere. |
IRC. |
È ver: ma il tuo sembiante Non mi spiace però: godo in mirarti, E curioso il guardo Più dell’usato intorno a te s’arresta. |
TAM. |
Gran sorte in ver del mio sembiante è questa!
Che quel cor, quel ciglio altero Senta amor, goda in mirarmi, Non lo credo, non lo spero; Tu vuoi farmi insuperbir: O pretendi, allor che torni Ai selvaggi tuoi soggiorni, Rammentar così per gioco L’amoroso mio martìr. (parte) |