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Pietro Metastasio Semiramide IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SECONDA
Mirteo, poi Sibari con ispada nuda.
MIR. |
Inutile furor! |
SIB. |
Mirteo, respira. Tu il barbaro opprimesti: i suoi seguaci Io dispersi e fugai. Salva è Tamiri: Lode agli dèi. (rimette la spada) |
MIR. |
Quanto ti deggio, amico! Vieni al mio sen. Con l’opportuno avviso Mi salvasti il mio ben. La trama indegna A me rimasta ignota Saria senza di te: godrebbe Ircano Della sua colpa il frutto: io piangerei Privo dell’idol mio. |
SIB. |
L’opre dovute Alcun merto non hanno. |
MIR. |
(Che fido cor!) |
SIB. |
(Che fortunato inganno!) |
MIR. |
Ecco: un rival di meno Per te mi trovo. |
SIB. |
Il tuo maggior nemico Non ti è noto però. |
MIR. |
Lo so: Scitalce Funesto è all’amor mio. |
SIB. |
Solo all’amore? Ah, Mirteo, nol conosci. |
MIR. |
Io nol conosco? |
SIB. |
No. (S’irriti costui). |
MIR. |
Chi dunque è mai? Spiegati, non tacer. |
SIB. |
Scitalce è quello Che col nome d’Idreno Ti rapì la germana. |
MIR. |
Oh dèi, che dici! Donde, Sibari, il sai? |
SIB. |
Molto in Egitto Ei mi fu noto. Io del real tuo padre Era i custodi a regolare eletto, Quando tu pargoletto Crescevi in Battra a Zoroastro appresso. |
MIR. |
Potresti errar. |
SIB. |
Non dubitarne: è desso. |
MIR. |
Ah, non a caso il Cielo Il reo mi guida innanzi. Il suo castigo È mio dover. (in atto di partire) |
SIB. |
Dove t’affretti? Ascolta! (trattenendolo) Regola almen lo sdegno. |
MIR. |
Non soffre l’ira mia freno o ritegno.
In braccio a mille furie Sento che l’alma freme: Tutte le sento insieme, Tutte d’intorno al cor. Delle passate ingiurie Quella l’idea mi desta; L’odio fomenta questa Del contrastato amor. (parte) |