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Pietro Metastasio Siroe IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SEDICESIMA
Laodice e Medarse
LAOD. |
Gran mistero in que’ detti Idaspe asconde. |
MED. |
Semplice, e tu lo credi? A te dovrebbe Esser nota la corte. È di chi gode Del principe il favor questo il costume. Gli enigmi artifiziosi Sembrano arcani ascosi. Allor che il volgo Gl’intende men, più volentier gli adora, Figurandosi in essi Quel che teme o desia, ma sempre in vano: Ché v’è spesso l’enigma, e non l’arcano. |
LAOD. |
Non credo che sian tali D’Idaspe i sensi. È ver ch’io non gl’intendo, Ma vo, quando l’ascolto, Cangiando al par di lui voglia e pensiero; Né so più quel che temo o quel che spero.
L’incerto mio pensier Non ha di che temer, Di che sperar non ha; E pur temendo va, Pur va sperando. Senza saper perché, N’andò così da me La pace in bando. (parte) |