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Pietro Metastasio Siroe IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA NONA
Medarse e detto.
MED. |
Come! Nessuno è teco? |
SIR. |
Ho sempre a lato La crudel compagnia di mie sventure. |
MED. |
Son già quasi sicure Le tue felicità. Deve a momenti Qui venir Cosroe, e forse A consolarti ci viene. |
SIR. |
Or vedi quanto Sventurato son io: del padre in vece Giunse Medarse. |
MED. |
Il tuo piacer saria Poter senza compagno Seco parlar. Porresti in uso allora Lusinghe e prieghi, e ricoprir con arte Sapresti il mal talento. Semplice, se lo speri! Io nol consento. |
SIR. |
T’inganni. A me non spiace Favellar te presente: Chi delitto non ha, rossor non sente. Pena in vederti è il sovvenirmi solo Ch’abbia fonte comune il sangue nostro. |
MED. |
Sarà mio merto e la corona e l’ostro. |