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Pietro Metastasio Siroe IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TREDICESIMA
Siroe, Emira e Laodice
SIR. |
(Che risolver degg’io?) |
EMI. |
Felici amanti, Delle vostre fortune oh quanto io godo! Oh Persia avventurosa, Se, imitando la sposa, I figli prenderan forme leggiadre, E se avran fedeltà simile al padre! |
SIR. |
(E mi deride ancor!) |
LAOD. |
Secondi il Cielo Il lieto augurio. Ei però tace, e parmi Irresoluto ancor. |
EMI. |
(a Siroe) Parla. Saria Stupidità se più tacessi. |
SIR. |
Oh dèi! Lasciami in pace. |
EMI. |
Il re sai che t’impose Di sceglier, me presente, Il carcere o Laodice. |
LAOD. |
Or che risolvi? |
SIR. |
Per me risolva Idaspe: il suo volere Sarà legge del mio. Frattanto io parto, E vo fra le ritorte L’esito ad aspettar della mia sorte. |
EMI. |
Ma, prence, io non saprei... |
SIR. |
Sapesti assai Tormentarmi fin ora. (Provi l’istessa pena Emira ancora).
Fra’ dubbi affetti miei Risolvermi non so. Tu pensaci, tu sei (ad Emira) L’arbitro del mio cor. Vuoi che la morte attenda? La morte attenderò. Vuoi che per lei m’accenda? Eccomi tutto amor. (parte) |