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Pietro Metastasio Achille in Sciro IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUINTA
Deidamia e Nearco
DEID. |
Nearco, io tremo: ah! mi consola. |
NEAR. |
E come Consolarti poss'io, se son più oppresso, Più confuso di te? |
DEID. |
Numi clementi, Se puri, se innocenti Furon gli affetti miei, voi dissipate Questo nembo crudel: voi gl'inspiraste; Proteggeteli voi. Se colpa è amore, Sì, lo confesso, errai; Ma grande è la mia scusa: Achille amai.
Chi può dir che rea son io, Guardi in volto all'idol mio, E le scuse del mio core Da quel volto intenderà: Da quel volto, in cui ripose, Fausto il Ciel, benigno Amore, Tante cifre luminose Di valore e di beltà. (parte) |