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Pietro Metastasio Siroe IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUARTA
Arasse e detti.
EMI. |
Arasse! Oh Cieli! |
COS. |
Ah, che turbato ha il ciglio! |
EMI. |
Vive il prence? |
ARA. |
Non vive. |
EMI. |
Ah, Siroe! |
COS. |
Oh, figlio! |
ARA. |
Ei cadde al primo colpo; e l’alma grande Sul moribondo labbro Sol tanto s’arrestò, fin che mi disse: ‘Difendi il padre’; e poi fuggì dal seno. |
COS. |
Deh! soccorrimi, Idaspe, io vengo meno. |
EMI. |
Tu, barbaro, tu piangi! E chi l’uccise? Scellerato, chi fu? Di chi ti lagni? Va, tiranno! e dal petto, Mentre palpita ancor, svelli quel core. Sazia il furore interno, Torna di sangue immondo, Mostro di crudeltà, furia d’averno, Vergogna della Persia, odio del mondo. |
COS. |
Così mi parla Idaspe! È stolto o finge? |
EMI. |
Finsi fin or, ma solo Per trafiggerti il cor. |
COS. |
Che mai ti feci? |
EMI. |
Empio, che mi facesti? Lo sposo m’uccidesti; Per te padre non ho, non ho più trono. Io son la tua nemica, Emira io sono. |
COS. |
Che sento! |
ARA. |
Oh meraviglia! |
COS. |
Adesso intendo Chi mi sedusse il figlio. |
EMI. |
È ver, ma in vano Di sedurlo tentai. Per mia vendetta E per tormento tuo, perfido! il dico: Sappi ch’ei ti difese Dall’odio mio; ch’ei ti recò quel foglio; Che innocente morì; ch’ogni sospetto, Ch’ogni accusa è fallace. Va, pensaci; e, se puoi, riposa in pace. |
COS. |
Serba, Arasse, al mio sdegno, Ma fra’ ceppi costei. |
ARA. |
Pronto ubbidisco. Olà, deponi... |
EMI. |
Io stessa Disarmo il fianco mio. Prendi! (dà la spada ad Arasse, il quale, presala, entra e poi esce con guardie) (a Cosroe) T’inganni Se credi spaventarmi. |
COS. |
Ah! parti, ingrata: D’un’alma disperata L’odiosa compagnia troppo m’affligge. |
EMI. |
Perché tu resti afflitto, Basta la compagnia del tuo delitto. (parte con guardie) |