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Pietro Metastasio Siroe IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA ULTIMA
Medarse, Laodice e detti.
MED. |
Padre! |
LAOD. |
Signor! |
MED. |
Il perdono o la pena. |
LAOD. |
Anch’io son rea; Vengo al giudice mio: l’incendio acceso In gran parte io destai. |
COS. |
Siroe è l’offeso. |
SIR. |
Nulla Siroe rammenta. E tu, mio bene, (ad Emira) Deponi al fin lo sdegno. Ah, mal s’unisce Con la nemica mia la mia diletta: O scordati l’amore o la vendetta. |
EMI. |
Più resister non posso. Io, con l’esempio Di sì bella virtù, l’odio abbandono. |
COS. |
E, perché quindi il trono Sia per voi di piacer sempre soggiorno, Siroe sarà tuo sposo. |
EMI. e SIR. |
Oh lieto giorno! |
COS. |
Ecco, Persia, il tuo re. Passi dal mio Su quel crin la corona: io stanco al fine Volentier la depongo. Ei, che a giovarvi Fu da’ prim’anni inteso, Saprà con più vigor soffrirne il peso. (siegue l’incoronazione di Siroe) |
CORO
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I suoi nemici affetti Di sdegno e di timor Il placido pensier Più non rammenti. Se nascono i diletti Dal grembo del dolor, Oggetto di piacer Sono i tormenti. |