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Pietro Metastasio Temistocle IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA DODICESIMA
Sebaste e dette.
SEB. |
Aspasia, t’affretta: Serse ti chiama a sé. Che sei sua figlia Temistocle or gli disse; e mai più lieta Novella il re non ascoltò. |
ROSS. |
(Che affanno!) |
ASP. |
Fosse l’odio di Serse Più moderato almen. |
SEB. |
L’odio! Di lui Temistocle è l’amor. |
ASP. |
Come! Poc’anzi Il volea morto. |
SEB. |
Ed or l’abbraccia, il chiama La sua felicità, l’addita a tutti, Non parla che di lui. |
ASP. |
Rossane, addio: Non so, per troppa gioia, ove son io.
È specie di tormento Questo per l’alma mia Eccesso di contento, Che non potea sperar. Troppo mi sembra estremo; Temo che un sogno sia; Temo destarmi, e temo A’ palpiti tornar. (parte) |