Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio Temistocle IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA TREDICESIMA
Rossane e Sebaste
SEB. |
(Già Rossane è gelosa: Spera, o mio cor). |
ROSS. |
Che mai vuol dir, Sebaste, Questa di Serse impaziente cura Di parlar con Aspasia? |
SEB. |
Io non ardisco Dirti i sospetti miei. |
ROSS. |
Ma pur? |
SEB. |
Mi sembra Che Serse l’ami. Allor che d’essa intese La vera sorte, un’improvvisa in volto Gioia gli scintillò, che del suo core Il segreto tradì. |
ROSS. |
Va, non è vero: Son sogni tuoi. |
SEB. |
Lo voglia il Ciel; ma giova Sempre il peggio temer. |
ROSS. |
Numi! e in tal caso Che far degg’io? |
SEB. |
Che? Vendicarti. A tanta Beltà facil sarebbe. È un gran diletto D’un infido amator punir l’inganno. |
ROSS. |
Consola, è ver, ma non compensa il danno.
Sceglier fra mille un core, In lui formarsi il nido, E poi trovarlo infido, È troppo gran dolor. Voi che provate amore, Che infedeltà soffrite, Dite se è pena, e dite Se se ne dà maggior. (parte) |