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Pietro Metastasio Temistocle IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA QUATTORDICESIMA
Sebaste solo.
SEB. |
M’arride il Ciel: Serse è d’Aspasia amante; Irritata è Rossane. In lui l’amore, Gli sdegni in lei fomenterò. Se questa Giunge a bramar vendetta, Un gran colpo avventuro. A’ molti amici, Ch’io posso offrirle, uniti i suoi, mi rendo Terribile anche a Serse. Al trono istesso Potrei forse... chi sa? Comprendo anch’io Quanto ardita è la speme; Ma fortuna ed ardir van spesso insieme.
Fu troppo audace, è vero, Chi primo il mar solcò, E incogniti cercò Lidi remoti. Ma senza quel nocchiero Sì temerario allor, Quanti tesori ancor Sariano ignoti! (parte) |