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Alfabetica [« »] episodio 1 equilibrio 1 equivoco 1 era 109 erano 22 eravamo 7 eredità 1 | Frequenza [« »] 125 con 125 ma 115 gli 109 era 106 i 100 più 94 da | Gabriele D'Annunzio Giovanni Episcopo Concordanze era |
Capitolo
1 ded| persona di Giovanni Episcopo era già stata da me osservata 2 ded| maggior possibile esattezza, era rimasto grezzo in alcune 3 ded| lettura, la mia sensibilità era straordinariamente vigilante 4 ded| imagini più diverse. Non era quella la prima volta che 5 ded| creatrice. Mai Giovanni Episcopo era stato più vivo.~ ~E con 6 tes| ragionava come un uomo, era triste come un uomo. Pareva 7 tes| Allora, quando morì, era questo l'unico paio; questo 8 tes| egli non avesse un alterco. Era odiato e temuto, là dentro, 9 tes| attrazione, indefinibile. Era qualche cosa come un fascino 10 tes| levarli; e lo stomaco mi s'era chiuso, orribilmente. Partì 11 tes| il capo fasciato. Wanzer era là, con un'aria dolente; 12 tes| guardare questa cicatrice che era ancóra tenera e tutta accesa; 13 tes| quella sera della ferita, m'era rimasta la paura del sangue, 14 tes| sensibili. Il mio pensiero fisso era che, una notte o l'altra, 15 tes| trattoria, svogliatamente. Nulla era più triste, per me, di quell' 16 tes| nuova pensione, in fatti, era forse migliore dell'antica. 17 tes| Fu risposto che Ginevra era malata. Allora tutti s'informarono 18 tes| fedelmente alla figura che m'era balenata dentro? Lasciamo 19 tes| la faccia.~ ~Sì, signore: era una cameriera, serviva una 20 tes| sa? Aggiungete che io non era sicuro di essere io. Spesso 21 tes| pure, l'idea di Doberti non era cattiva.~ ~Alcuni, allora, 22 tes| in una bisca. Una mattina era salito nella mia stanza 23 tes| livido come un cadavere, s'era gittato su una sedia; due 24 tes| tratto, rinunziando, se n'era uscito, senza rivolgermi 25 tes| erompere contro l'uomo che era stato il mio padrone.~ ~- 26 tes| libero, libero al fine!~ ~Era una notte di marzo, tutta 27 tes| a prendersi la sedia ch'era di contro a me, dall'altra 28 tes| coraggio di uccidersi? E pure, era la sola cosa ch'egli doveva 29 tes| Tesoreria centrale, dov'egli era impiegato da qualche anno. 30 tes| impiegato da qualche anno. Era stato spiccato contro di 31 tes| E questa mia sensazione era non soltanto visuale, ma 32 tes| addosso un capello, un filo. Era per me una inquietudine 33 tes| al marito.~ ~E il marito era proprio l'uomo della scala, 34 tes| silenzio.~ ~Mi ricordo: era su l'imbrunire; una sera 35 tes| sera dolcissima. La gente era per le strade. Due sonatori, 36 tes| signora Episcopo...~ ~S'era fatto loquace. Si mise a 37 tes| Io sapevo ch'egli non era padre; sapevo che i figli 38 tes| Ebbene, l'hai trovato?~ ~Egli era venuto su; s'era fermato 39 tes| Egli era venuto su; s'era fermato su la soglia; vacillava 40 tes| già il sospetto. Battista era rimasto su la soglia, in 41 tes| deve trovare.~ ~Battista s'era mosso finalmente. Io mi 42 tes| Mi dispiace, perché era un ricordo di mio padre 43 tes| richiamarlo. Troppo tardi: si era già allontanato.~ ~Per tre 44 tes| guardai bene, m'accorsi ch'era in uno stato miserevole: 45 tes| una stessa vergogna.~ ~Non era il padre di Ginevra, no; 46 tes| sconosciuto, all'innominato. Chi era mai? Non certo un plebeo. 47 tes| sangue aristocratico. Chi era dunque il padre? Forse un 48 tes| preoccupazione costante era che qualcuno dei miei compagni 49 tes| notte - egli riprese. - C'era Efrati che raccontava d' 50 tes| di quindicimila lire, che era tutta la mia fortuna di 51 tes| con Doberti!~ ~La botte era una berlina.~ ~E la notizia 52 tes| interrogatorio. Il dialogo era tra un giudice e Giovanni 53 tes| rimasta una goccia...~ ~Era vero, era vero.~ ~ ~ ~Ma 54 tes| una goccia...~ ~Era vero, era vero.~ ~ ~ ~Ma come fu che 55 tes| alla Posta io stesso.~ ~Era di sera: mi ricordo. Passai 56 tes| l'altra tavola. Ginevra era tutt'accesa in viso e aveva 57 tes| davanti a un miracolo. - Era vero? Era vero? - Sì, ella 58 tes| un miracolo. - Era vero? Era vero? - Sì, ella me lo disse, 59 tes| comprendete?... farsi amare!~ ~Era di settembre: mi ricordo. 60 tes| afferrarne qualcuna. La mia pena era tanto visibile che Questori 61 tes| giorno, in cui il sospetto era più tormentoso, ebbi il 62 tes| alla finestra. Mi ricordo: era l'Ognissanti; sonavano le 63 tes| udivano voci umane; tutto era tranquillo. Ma sul tetto 64 tes| Ebbene, a proposito di che? Era Ginevra, dunque, che stava 65 tes| entrava nella stanza. C'era anche, sopra una sedia, 66 tes| e compresi ch'ella non era atta che a un'opera carnale, 67 tes| creatura misteriosa che era il mio sogno continuo e 68 tes| nulla! Nel suo sguardo non c'era che una curiosità quasi 69 tes| ginocchio sul pavimento.~ ~C'era il sole, sul pavimento; 70 tes| sole, sul pavimento; e c'era quella corona mortuaria, 71 tes| vergogne.~ ~E pure, tutto era ancóra rimediabile. Sì, 72 tes| del mio figliuolo.~ ~Mio, era veramente mio, del mio sangue. 73 tes| basso servitore. Battista era meno infelice di me; Battista 74 tes| infelice di me; Battista era meno umiliato. Nessuna umiliazione 75 tes| lasciavo più, finché non s'era addormentato. In breve seppe 76 tes| qualche volta, quando c'era la madre e su noi tre piombava 77 tes| venire. La mia vergogna era troppo divulgata, lo scandalo 78 tes| troppo divulgata, lo scandalo era troppo grave, la signora 79 tes| grave, la signora Episcopo era troppo famosa. Inoltre, 80 tes| l'altra cosa.~ ~Battista era diventato quasi cieco. Una 81 tes| mio povero bambino! Com'era coraggioso, in quell'opera 82 tes| non voleva morire. No, non era un uomo invaso da una malattia; 83 tes| invaso da una malattia; era piuttosto, come esprimermi?, 84 tes| piuttosto, come esprimermi?, era piuttosto, non so, una figura 85 tes| nuove le parole di Ginevra? Era nuova quell'ansietà dell' 86 tes| quell'ansietà dell'attesa? Era nuovo quel malessere che 87 tes| maledetta cicatrice? Nulla era nuovo.~ ~Tutt'e tre, intorno 88 tes| Andai ad aprire. L'atto era nella mia persona, ma la 89 tes| mia persona, ma la volontà era fuori della mia persona.~ ~ 90 tes| come un uomo sicuro di sé. Era egli forse il ladro tornato 91 tes| divenivano sempre più brutali. Era come l'agonia d'una bestia 92 tes| maniera d'un tempo. Egli era un padrone che aveva ritrovato 93 tes| cercare una vettura.~ ~Capite? Era un ordine dato a me. Wanzer 94 tes| entrando.~ ~Lo trovai che s'era alzato a sedere sul letto, 95 tes| tragico non mi lasciò più. Era una specie di orrore vago, 96 tes| possesso della mia casa, era alloggiato nella mia casa 97 tes| andò verso un angolo dov'era una catinella. Gli usciva 98 tes| la piazza Barberini che era un lago di fuoco bianco, 99 tes| bianco, deserta. Non so se era deserta, ma io non vidi 100 tes| Nessuno rispose. La casa era vuota, piena di luce e d' 101 tes| successo qui.~ ~Una sedia era ancóra rovesciata. Io scorsi 102 tes| labbra; ma la sua energia era caduta. Le forze gli mancavano. 103 tes| Ciro, Ciro, figlio mio!~ ~Era inerte. Non so come feci 104 tes| farai?»~ ~Qualunque azione era per me inconcepibile.~ ~ 105 tes| per me inconcepibile.~ ~M'era impossibile di determinare 106 tes| Perfino la mia angoscia era imaginaria. - Quanto tempo 107 tes| la bottiglia sul tavolo era vuota. Io la presi; e dissi:~ ~- 108 tes| acqua marcia.~ ~La cucina era attigua alla saletta d'ingresso. 109 tes| poteva fare a guardarlo, se era coperto? I morti guardano