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Mila di Codra lascerà cadere la sacca strappata alla vecchia; e guarderà l'uomo sopraggiunto, alto nel campo del chiarore. Ma, riconoscendolo, gitterà un grido e si rifugerà nell'ombra del fondo. Allora Lazaro di Roio entrerà, in silenzio, portando una corda avvolta al braccio, come un bifolco che abbia sciolto il bue. Si udrà sonare sul sasso la stampella frettolosa di Anna Onna andata in salvo.
LAZARO DI ROIO: Femmina, non avere paura.
obbligarti non vuole. Cavato
più che un'oncia di sangue gli fu
la cagion della sciarra e la fine.
Che tu gli renda oncia per oncia
olio forte e filiggine di camino,
(Riderà d'un riso breve e crudo).
non per lui ma sì pel pastore
Certo, femmina, male scegliesti.
e troppe altre parole non dico,
ché la lingua risecca m'è già;
ed è sempre l'istessa cagione.
Or tu verrai meco senz'altre
(Mila resterà immobile, addossata alla roccia, senza rispondere).
Se pensi di star contro me
su l'istesse difese, t'inganni.
Qui non v'è focolare, né v'è
Io muovo tre passi e ti prendo.
E due buoni compari ho con meco.
t'è meglio farti grado di quello
a che la necistà ti costringe.
MILA: Che vuoi tu da me? Sopraggiunto
che s'è tratta da parte a lasciarti
Raccatta quella sacca. V'è dentro
ràdica da ammazzar dieci lupi.
tu stesso, ché io di buona bocca
dentro vi mangerò - tu vedrai -
la sua biada. Poi anche me
raccattami fredda e sul basto
con le tue corde e mandami giù
dicendo: «Ecco la svergognata
sortiera!» E m'ardano il corpo,
e vengan le tue donne a guardare
e si rallegrino. Forse
per trarne fuora il mio cuore.
(Lazaro, alla prima incitazione, avrà raccattata la sacca dei semplici e scrutata. La gitterà dietro a sé con diffidenza e dispregio).
LAZARO: Ah, ah, tu mi vuoi tendere un laccio.
Nella voce ti sento l'insidia.
Ma io ti prenderò nel mio cappio.
(Egli farà un cappio alla sua corda).
vuol fare con te, quest'ottobre.
Acconciate già son le sue tina.
Lazaro e azzuffarsi col mosto.
(Si avanzerà verso la donna ridendo bieco. Mila si terrà pronta a sfuggirgli. L'uomo la incalzerà. Ella balzerà di qua e di là, ma senza scampo).
MILA: Non mi toccare! Abbi vergogna.