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Alfabetica [« »] jeune 1 l' 765 la 1850 là 103 labbra 65 labbro 5 labili 1 | Frequenza [« »] 108 volta 107 già 105 sempre 103 là 103 sì 100 quell' 99 erano | Gabriele D'Annunzio L'innocente Concordanze là |
Paragrafo
1 Intro| la stessa riga. Avevamo là qualche libro di poesia; 2 Intro| avrebbe voluto incontrarmi là «come l'altra volta». Mi 3 Intro| trovai in una sala d'armi; e là ci conoscemmo, fummo presentati 4 Intro| acutissimo, nauseante. Tutti là dentro, nudi, nelle larghe 5 Intro| condotta di Giuliana. Di là dal cerchio sempre più angusto 6 Intro| Venezia, solo.~ ~Rimasi là circa un mese, in uno stato 7 4| andremo a Villalilla; e là io saprò, io sentirò indubitabilmente 8 4| delle tende. Giuliana era là? - I miei occhi non videro 9 4| libro, lo sfogliai qua e là, scorsi il principio di 10 4| tregua. In piedi, rimase là qualche istante, a capo 11 6| la villa. Entriamo. C'è, là dentro, come un cupo rombo, 12 6| discesi a Villalilla, e là, soltanto là, ci saremmo 13 6| Villalilla, e là, soltanto là, ci saremmo ritrovati finalmente 14 7| appena interrotto qua e là da cespugli di rose gialle 15 7| mucchi di giaggioli. Qua e là le rose si arrampicavano 16 7| presso ad un bivio. C'era là un sedile. Ella mormorò:~ ~- 17 7| viscere vitale e non restai là su la ghiaia, ai piedi della 18 7| donna che io desideravo era là, d'innanzi a me, tremante, 19 7| segreta casa ci aspettava, di là dagli alberi floridi, custodita 20 8| altra, sorridendoci. Avevamo là vivande fredde, conserve 21 8| distaccare gli occhi di là, e tremavo. Come tremavo! 22 8| rose gialle che fiorivano là presso. Sul fondo chiaro 23 8| parevano aver già ridestata là dentro l'amorosa vita di 24 9| aveva la sua abitazione là presso. Lo interrogai. - 25 9| giardino si dorava qua e là, vagamente. Le cime fiorite 26 9| mi toccassero l'anima. Là ella s'era lasciata cadere, 27 9| cadere, affievolita, vinta; là io le avevo detto le parole 28 9| io ti cercavo lontano»; là io avevo raccolto dalle 29 9| balzata all'apice della gioia; là io avevo bevuto le sue prime 30 10| strada che le siepi qua e là fiorite limitavano, in una 31 11| indizii, tutte le prove erano là, in ordine. Io non dovevo 32 11| era scoperta.~ ~Rimasi là qualche minuto, in piedi, 33 11| Domattina poi...» Ma rimanevo là perplesso, incapace di varcare 34 11| vista era sempre la stessa, là nulla al mondo poteva ormai 35 11| guardavo la sua fronte, là non più considerai il mio 36 11| corse al tavolo da notte, di là dal capezzale, come a cercarvi 37 11| ignari e immuni, come se là dentro non fossero l'adulterio, 38 11| avrei passata la notte? Là, su la sedia, a vegliare, 39 11| accanto.~ ~- Io mi stendo là, sul canapè, con una coperta...~ ~- 40 11| E poi, se io ti sapessi là, non dormirei. Sii buono, 41 11| ma ho dovuto lasciarla là. Non è stato possibile persuaderla 42 11| così triste?~ ~Mi tolsi di là a fatica. Avrei voluto sedermi 43 13| un'erma.~ ~E ci guardammo, là, su la soglia; ci fissammo; 44 14| Gli uomini correvano qua e là a gittar terra dove il fumo 45 14| accompagnava ogni colpo. Qua e là negli spiazzi i grandi mucchi, 46 15| apersi; entrai. Giuliana era là, davanti a me, in piedi, 47 15| ammalerò; quando sarò giunta là, mi dovrò mettere a letto; 48 15| ricordi tu di quel giorno che là alla finestra, per l'odore 49 15| avuta quella voce. Quando là, al sedile, tu mi domandasti: « 50 15| strano mi faceva rimaner là a guardare, ad ascoltare 51 16| M'incresceva di trovarmi là, in quelle necessità, in 52 16| un poco d'acqua. Cerca là, nell'alcova, sul tavolo 53 16| padrone di me. Rimanevo là, tenuto da due forze contrarie, 54 17| singolare. Credevo d'esser solo, là dentro. A un tratto, volgendomi, 55 20| sogno. Ci aveva lasciati là perché continuassimo a sognare.~ ~ 56 23| che andiamo a sedere di là, sul terrazzo? - chiesi 57 24| all'albino e di lasciarlo là stupefatto. Era una eccitazione 58 28| figliuolo non mio!~ ~Restai là qualche minuto. Quel luogo 59 28| Eppure nulla era lugubre là dentro. Una sovrana pace 60 29| esili piume morte che qua e là, trattenute dalla creta, 61 29| Io stesso aprii la porta. Là, su per quei tre gradini, 62 29| occupava tutta la casa. Là avevo udito il rombo cupo 63 29| simile a quello delle tombe. Là stava sepolta la mia felicità.~ ~ 64 29| esili piume morte che qua e là, trattenute dalla creta, 65 30| una poltrona e rimaneva là quasi immobile, col viso 66 30| altro, si soffermava qua e là per stringere un qualunque 67 30| involontariamente, attirato; e restavo là a guardarla soffrire, senza 68 30| Ebbene?~ ~- Tutti saranno là, intorno a me... Se nel 69 31| domandai a mia madre, ch'era là con un'aria abbattuta.~ ~ 70 31| me. Rimasi qualche minuto là, in piedi, ad ascoltare; 71 31| vagito. Qualcuno mancava là dentro.~ ~- E il bambino? - 72 31| chiesi tremando.~ ~- È di là, nell'altra stanza. Andate 73 31| rispose il dottore. - Rimanete là.~ ~Gli indicai Giuliana 74 31| corpicciuolo rossastro, qua e là violaceo, sotto le mani 75 32| a vedere Mondino. C'è di là Federico.~ ~Ella mi prese 76 32| dolce reclinazione. Stavo là quasi irrigidito: e il mio 77 33| Reclinai la testa, e restai là addormentato nell'atto.~ ~ 78 34| che nulla più esistesse di là dalle cortine, tanta era 79 34| sulle braccia. Ed io ero là. Sentii d'esser divenuto 80 35| indefinito. Provavo io talvolta là dentro un sentimento simile 81 35| nessuno presente. Eravamo là riuniti noi tre soli. Il 82 35| della culla. Mia madre stava là seduta tenendo su le ginocchia 83 35| stravolgeva in qua e in là gli occhi, si ficcava le 84 36| Qualche filo di fumo qua e là biancicava al sole. Ora 85 37| del vecchio.~ ~- Guarda! È là. Va seminando. Gli portiamo 86 39| senza sorridere.~ ~Rimanevo là, talvolta, a guardare il 87 40| nutrice.~ ~Mia madre era là. Sorrise con benignità a 88 42| non s'era mossa forse di là? Il bambino aveva avuto 89 43| ora funesta.~ ~Mentre ero là perplesso, entrò Miss Edith 90 44| rimprovero.~ ~- Sono stato là, con Maria, con Natalia... 91 44| Scòrdio potesse trovarsi là sotto nello spiazzo. Con 92 44| porta dietro di me; rimasi là vigilando. La voce del bambino 93 45| Tu ti tormenti, tu vai là a tormentarti, vai a divorarti 94 45| stasera, dianzi, tu sei stato là...~ ~- Come lo sai?~ ~- 95 46| venire a perseguitarmi fin là dentro. E io m'abbandonai 96 48| sul gomito.~ ~- Vado di là, un momento. Vengo sùbito.~ ~ 97 48| Corra.~ ~- Giuliana, vado di là un momento. Ti lascio Cristina. 98 48| medico palpò la pelle qua e là.~ ~- Fategli qualche cosa, 99 48| sottovoce:~ ~- Vieni di là?~ ~- Sì.~ ~- Dimmi tutto.~ ~ 100 49| uno sbattere di uscì. Ero là, solo. Anche il medico era 101 50| parve naturale ch'egli fosse là; non gli chiesi niente; 102 50| il vecchio erano ancóra là, ma io ero solo.~ ~Il morticino 103 50| agonia del bambino.~ ~«Era là agonizzante, nella culla.