Paragrafo

  1 Intro|                la stessa riga. Avevamo  qualche libro di poesia;
  2 Intro|             avrebbe voluto incontrarmi  «come l'altra volta». Mi
  3 Intro|           trovai in una sala d'armi; e  ci conoscemmo, fummo presentati
  4 Intro|           acutissimo, nauseante. Tutti  dentro, nudi, nelle larghe
  5 Intro|               condotta di Giuliana. Di  dal cerchio sempre più angusto
  6 Intro|                Venezia, solo.~ ~Rimasi  circa un mese, in uno stato
  7     4|                andremo a Villalilla; e  io saprò, io sentirò indubitabilmente
  8     4|              delle tende. Giuliana era ? - I miei occhi non videro
  9     4|               libro, lo sfogliai qua e , scorsi il principio di
 10     4|               tregua. In piedi, rimase  qualche istante, a capo
 11     6|               la villa. Entriamo. C'è,  dentro, come un cupo rombo,
 12     6|                discesi a Villalilla, e , soltanto là, ci saremmo
 13     6|             Villalilla, e là, soltanto , ci saremmo ritrovati finalmente
 14     7|                appena interrotto qua e  da cespugli di rose gialle
 15     7|             mucchi di giaggioli. Qua e  le rose si arrampicavano
 16     7|              presso ad un bivio. C'era  un sedile. Ella mormorò:~ ~-
 17     7|            viscere vitale e non restai  su la ghiaia, ai piedi della
 18     7|            donna che io desideravo era , d'innanzi a me, tremante,
 19     7|          segreta casa ci aspettava, di  dagli alberi floridi, custodita
 20     8|           altra, sorridendoci. Avevamo  vivande fredde, conserve
 21     8|                distaccare gli occhi di , e tremavo. Come tremavo!
 22     8|              rose gialle che fiorivano  presso. Sul fondo chiaro
 23     8|            parevano aver già ridestata  dentro l'amorosa vita di
 24     9|                aveva la sua abitazione  presso. Lo interrogai. -
 25     9|               giardino si dorava qua e , vagamente. Le cime fiorite
 26     9|                 mi toccassero l'anima.  ella s'era lasciata cadere,
 27     9|            cadere, affievolita, vinta;  io le avevo detto le parole
 28     9|                io ti cercavo lontano»;  io avevo raccolto dalle
 29     9|         balzata all'apice della gioia;  io avevo bevuto le sue prime
 30    10|              strada che le siepi qua e  fiorite limitavano, in una
 31    11|          indizii, tutte le prove erano , in ordine. Io non dovevo
 32    11|                 era scoperta.~ ~Rimasi  qualche minuto, in piedi,
 33    11|          Domattina poi...» Ma rimanevo  perplesso, incapace di varcare
 34    11|            vista era sempre la stessa,  nulla al mondo poteva ormai
 35    11|                guardavo la sua fronte,  non più considerai il mio
 36    11|           corse al tavolo da notte, di  dal capezzale, come a cercarvi
 37    11|               ignari e immuni, come se  dentro non fossero l'adulterio,
 38    11|                avrei passata la notte? , su la sedia, a vegliare,
 39    11|              accanto.~ ~- Io mi stendo , sul canapè, con una coperta...~ ~-
 40    11|                E poi, se io ti sapessi , non dormirei. Sii buono,
 41    11|                 ma ho dovuto lasciarla . Non è stato possibile persuaderla
 42    11|             così triste?~ ~Mi tolsi di  a fatica. Avrei voluto sedermi
 43    13|             un'erma.~ ~E ci guardammo, , su la soglia; ci fissammo;
 44    14|             Gli uomini correvano qua e  a gittar terra dove il fumo
 45    14|         accompagnava ogni colpo. Qua e  negli spiazzi i grandi mucchi,
 46    15|           apersi; entrai. Giuliana era , davanti a me, in piedi,
 47    15|           ammalerò; quando sarò giunta , mi dovrò mettere a letto;
 48    15|          ricordi tu di quel giorno che  alla finestra, per l'odore
 49    15|              avuta quella voce. Quando , al sedile, tu mi domandasti: «
 50    15|               strano mi faceva rimaner  a guardare, ad ascoltare
 51    16|               M'incresceva di trovarmi , in quelle necessità, in
 52    16|                 un poco d'acqua. Cerca , nell'alcova, sul tavolo
 53    16|                padrone di me. Rimanevo , tenuto da due forze contrarie,
 54    17|       singolare. Credevo d'esser solo,  dentro. A un tratto, volgendomi,
 55    20|               sogno. Ci aveva lasciati  perché continuassimo a sognare.~ ~
 56    23|                che andiamo a sedere di , sul terrazzo? - chiesi
 57    24|              all'albino e di lasciarlo  stupefatto. Era una eccitazione
 58    28|            figliuolo non mio!~ ~Restai  qualche minuto. Quel luogo
 59    28|               Eppure nulla era lugubre  dentro. Una sovrana pace
 60    29|            esili piume morte che qua e , trattenute dalla creta,
 61    29|              Io stesso aprii la porta. , su per quei tre gradini,
 62    29|                occupava tutta la casa.  avevo udito il rombo cupo
 63    29|           simile a quello delle tombe.  stava sepolta la mia felicità.~ ~
 64    29|            esili piume morte che qua e , trattenute dalla creta,
 65    30|                una poltrona e rimaneva  quasi immobile, col viso
 66    30|             altro, si soffermava qua e  per stringere un qualunque
 67    30| involontariamente, attirato; e restavo  a guardarla soffrire, senza
 68    30|              Ebbene?~ ~- Tutti saranno , intorno a me... Se nel
 69    31|           domandai a mia madre, ch'era  con un'aria abbattuta.~ ~
 70    31|              me. Rimasi qualche minuto , in piedi, ad ascoltare;
 71    31|               vagito. Qualcuno mancava  dentro.~ ~- E il bambino? -
 72    31|              chiesi tremando.~ ~- È di , nell'altra stanza. Andate
 73    31|         rispose il dottore. - Rimanete .~ ~Gli indicai Giuliana
 74    31|          corpicciuolo rossastro, qua e  violaceo, sotto le mani
 75    32|               a vedere Mondino. C'è di  Federico.~ ~Ella mi prese
 76    32|              dolce reclinazione. Stavo  quasi irrigidito: e il mio
 77    33|            Reclinai la testa, e restai  addormentato nell'atto.~ ~
 78    34|             che nulla più esistesse di  dalle cortine, tanta era
 79    34|               sulle braccia. Ed io ero . Sentii d'esser divenuto
 80    35|        indefinito. Provavo io talvolta  dentro un sentimento simile
 81    35|              nessuno presente. Eravamo  riuniti noi tre soli. Il
 82    35|           della culla. Mia madre stava  seduta tenendo su le ginocchia
 83    35|                stravolgeva in qua e in  gli occhi, si ficcava le
 84    36|             Qualche filo di fumo qua e  biancicava al sole. Ora
 85    37|             del vecchio.~ ~- Guarda! È . Va seminando. Gli portiamo
 86    39|            senza sorridere.~ ~Rimanevo , talvolta, a guardare il
 87    40|               nutrice.~ ~Mia madre era . Sorrise con benignità a
 88    42|               non s'era mossa forse di ? Il bambino aveva avuto
 89    43|              ora funesta.~ ~Mentre ero  perplesso, entrò Miss Edith
 90    44|             rimprovero.~ ~- Sono stato , con Maria, con Natalia...
 91    44|               Scòrdio potesse trovarsi  sotto nello spiazzo. Con
 92    44|             porta dietro di me; rimasi  vigilando. La voce del bambino
 93    45|                 Tu ti tormenti, tu vai  a tormentarti, vai a divorarti
 94    45|          stasera, dianzi, tu sei stato ...~ ~- Come lo sai?~ ~-
 95    46|             venire a perseguitarmi fin  dentro. E io m'abbandonai
 96    48|                sul gomito.~ ~- Vado di , un momento. Vengo sùbito.~ ~
 97    48|           Corra.~ ~- Giuliana, vado di  un momento. Ti lascio Cristina.
 98    48|            medico palpò la pelle qua e .~ ~- Fategli qualche cosa,
 99    48|                sottovoce:~ ~- Vieni di ?~ ~- Sì.~ ~- Dimmi tutto.~ ~
100    49|              uno sbattere di uscì. Ero , solo. Anche il medico era
101    50|           parve naturale ch'egli fosse ; non gli chiesi niente;
102    50|                il vecchio erano ancóra , ma io ero solo.~ ~Il morticino
103    50|             agonia del bambino.~ ~«Era  agonizzante, nella culla.
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