Paragrafo

 1 Intro|      soffrisse quel ch'io le ho fatto soffrire».~ ~Ma un giorno
 2 Intro|         le braccia.~ ~- Che hai fatto? Che hai fatto? Giuliana!
 3 Intro|          Che hai fatto? Che hai fatto? Giuliana! Parla, parla...
 4 Intro|         Parla, parla... Che hai fatto?~ ~Sorpresa dalla profonda
 5 Intro|        che alla possibilità del fatto da me sospettato, non ad
 6 Intro|         lo strazio che io avevo fatto e facevo di quella cara
 7 Intro|         Ah, se davvero l'avessi fatto! Era un buon suggerimento...~ ~-
 8 Intro|     accaduto, di quel che avevo fatto; compresi che veramente,
 9 Intro|   imagini suscitate dal piccolo fatto recente. La singolare eccitazione
10 Intro|       circostanze, d'un piccolo fatto, d'una parola, secondo influenze
11 Intro|      dipendesse da quel piccolo fatto materiale che la mia volontà
12 Intro|         dal rammarico di averle fatto tanto male e dal timore
13 Intro|      soffrisse quel ch'io le ho fatto soffrire.» Questo assioma
14     2|   portava a vedere in qualunque fatto insignificante un segno
15     4|       purità.~ ~Ora, un piccolo fatto casuale, un semplice nome
16     4|         intelligente. Che avete fatto di tutti questi doni? Siete
17     4|     fortuna ricevuti? Che avete fatto pel vostro prossimo? Avete
18     4|         sempre: - Che avete voi fatto di me? - Il principe Andrea
19     4|        anche a lui: - Che avete fatto di me...?»~ ~La dolce e
20     4|      come un aculeo. «Che avete fatto di me?» Tenevo gli occhi
21     4|      dell'anima mia. «Che avete fatto di me?» ripetevano la morta
22     4|   muovere le labbra. «Che avete fatto di me?»~ ~- Ma che leggi,
23     7|      confronto di quel che t'ho fatto soffrire. Lo so, lo so;
24     7|     dolente. Tutto ella avrebbe fatto per allontanare da me una
25     7|       creatura e che ella aveva fatto un vóto funebre nell'abbandonarsi
26     8|          Fino ad ora tu non hai fatto che ricordare, ricordare.
27     9|        parole supreme, le avevo fatto la rivelazione inebriante: «
28    10|         lo strapazzo ti avrebbe fatto male...~ ~Giuliana volle
29    11|       bene compresa: «Che avete fatto di me?». E la visione del
30    14|          pallidissimo.~ ~- T'ho fatto paura? Perdonami. Credevo
31    15|  bambine, di nostra madre, m'ha fatto differire di giorno in giorno
32    15|     conseguenze del male che ho fatto!». E mi divoravo l'anima,
33    15|            farò quel che tu hai fatto stamani. Accadrà una disgrazia.
34    15|        Per tutto il male che ho fatto, forse meritavo questo castigo.
35    16|       acqua. Bastò quel piccolo fatto irriflessivo per aumentare
36    18|         di Giuliana: «Che avete fatto di me?». Nessun rimprovero
37    18|         ripetevano: «Che hai tu fatto di me?».~ ~Uno strano ardore
38    22|        non vedevo più se non il fatto brutale, il ventre gonfio,
39    24|  gravemente, se l'uccidessi, il fatto, certo, non rimarrebbe segreto;
40    24| fittizia, falsa. Quel che avevo fatto, quel che avevo detto, quel
41    26|   infinita gratitudine.~ ~- Hai fatto bene a tornar sùbito - mi
42    26|        perspicacia.~ ~- Che hai fatto in questi giorni? - io le
43    32|    pareva ripetere: «Che hai tu fatto di me?». La sua bocca disfiorata,
44    32|    pareva ripetere: «Che hai tu fatto di me?».~ ~Io consideravo
45    32| sembrava terribile: «Che hai tu fatto di me?». Io rispondevo: «
46    32|  domandò.~ ~- No, mamma, no. Ha fatto troppo male a Giuliana.
47    33|      più vigile, più devoto. Ha fatto miracoli e ne farà ancóra.
48    42|        la nozione completa d'un fatto in tutti i punti del suo
49    43|      diede alcuna importanza al fatto della tosse addotto da mia
50    43|       vedessi il presepe che ha fatto Pietro! Sai che la nonna
51    44|       accaduto.» Quel che avevo fatto parve assumere l'inesistenza
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