0-caten | catet-etern | etre-lettr | levam-provv | prude-solle | somig-zone
           grassetto = Testo principale
     Paragrafogrigio = Testo di commento

1 | 0 2 | 1 3 | 10 4 11| 11-~ ~ ~ ~Chi non ha udito 5 | 12 6 | 13 7 | 15 8 | 16 9 | 17 10 | 18 11 29| leggibile: «Le more: 27 agosto 1880. Memento!». Mi tornò chiaro 12 51| Francavilla al mare: aprile luglio 1891.~ ~ ~ 13 | 2 14 | 22 15 | 23 16 | 24 17 | 26 18 | 28 19 | 29 20 | 3 21 | 30 22 | 31 23 | 32 24 | 33 25 | 34 26 | 35 27 | 36 28 | 37 29 | 38 30 | 39 31 | 4 32 | 40 33 | 41 34 | 42 35 | 43 36 | 44 37 | 45 38 | 46 39 | 47 40 | 48 41 | 49 42 | 5 43 | 50 44 | 51 45 | 6 46 | 7 47 | 8 48 | 85 49 | 9 50 24| distinsi nulla, con gli occhi abbacinati dalla luce esterna. Udii 51 31| balzai in piedi ancóra abbacinato dal sonno.~ ~- Ho dormito? 52 4| aureola. Per uno di quelli abbagli sentimentali frequenti nei 53 11| ondeggiassero; ma fu un abbaglio. Eppure qualche cosa come 54 Intro| braccia, sul mio petto, abbandonandosi con tutto il suo peso, sussultando 55 Intro| Per tornare a lei, tu devi abbandonare le cose in cui ti compiaci, 56 Intro| desiderare altre donne, abbandonarmi in altre braccia, dormire 57 Intro| delle commozioni recenti abbandonarono a un tratto il mio spirito, 58 Intro| intrapresa? Se Giuliana gli si abbandonasse, avendogli appunto riconosciuta 59 9| ripeteva ad ogni tratto, abbandonatamente, favorendo la mia illusione 60 15| deboli, come facilmente ci abbandoniamo alla forza delle cose. Io 61 50| il mento del bambino per abbassargli il labbro, per aprirgli 62 50| era aderente al palato, si abbassava come una valvoletta; e io 63 7| sotto le palpebre che si abbassavano. Temendo ch'ella venisse 64 7| tirami su!~ ~E alzata s'abbatté sul mio petto; e questa 65 16| gemette angosciosamente, abbattendosi sul fianco, nascondendo 66 22| d'inerzia invincibile, d'abbattimento, d'aridità. Mio fratello 67 14| vociavano. Gridi gutturali d'abbattitori si mescevano a quelle voci 68 Intro| mi piombò sopra, mi tenne abbattuto contro il davanzale; a poco 69 14| io mi pasco di sogni, m'abbevero d'ideale, ritrovo le ingenuità 70 | Abbiate 71 5| passate, dei «nostri tempi», abbondantemente, sotto quel gran sole di 72 2| strana, insolita, con un'abbondanza d'amore. Come amo Federico! 73 7| a lei su la ghiaia, e di abbracciarla alle ginocchia e di baciarle 74 31| particolarità della scena, abbracciata con un solo sguardo, mi 75 49| toccare. Ed era Federico; e mi abbracciò. Ma io non piansi, non provai 76 14| le creature che tremano abbrancate dalla vita come trema un 77 Intro| brama. Agonie atroci, gioie abiette, sottomissioni disonoranti, 78 Intro| in fondo a tutte le mie abiezioni scendeva un qualche lume 79 6| opposi; adoperai tutta la mia abilità e la mia grazia per raggiungere 80 37| vicinanza del luogo ove abitava Giovanni di Scòrdio, egli 81 9| Calisto che aveva la sua abitazione presso. Lo interrogai. - 82 34| Il mio corpo s'era oramai abituato alla dura disciplina e non 83 38| patrino lo porgeva prono all'abluzione. Il capo rotondo, su cui 84 3| perspicacia sembrava interamente abolita. Tutte le mie terribili 85 Intro| specie di malefizio che aboliva in me ogni senso morale 86 4| sogni riposa tutta su l'abolizione del passato. Perché dunque, 87 34| Ma ora ch'egli è nato, l'aborre ella ancóra? Può ella provare 88 4| No, l'aborro.~ ~- Se tu l'aborri, mutala, purìficati; e, 89 31| riconoscere la somiglianza aborrita. Ma la piccola faccia turgida, 90 4| vostra esistenza?~ ~- No, l'aborro.~ ~- Se tu l'aborri, mutala, 91 24| riportati nelle gare dell'ultima academia. Poi gli chiesi notizie 92 Intro| annunzio a Giuliana perché non accadessero contrattempi pericolosi. « 93 11| udivo, a quelle cose che accadevano naturalmente come se nulla 94 15| Hai tu pensato a quel che accadrebbe se io vivessi?~ ~- Ho pensato. 95 36| frammenti della scena singolare accaduta un anno innanzi; e rividi 96 3| madre. Ero un poco ansante, accaldato, agitato da una leggera 97 14| l'ingratitudine umana s'è accanita contro di lui. Egli non 98 4| mano santa di mia madre, accarezzando i capelli di Giuliana, aveva 99 5| voluto abbracciare Calisto, accarezzargli la bella barba bianca, prenderlo 100 33| magnetizzare il suo dolore. Le accarezzavo piano piano i capelli, per 101 14| Voltai il cavallo.~ ~Un grave accasciamento succedeva alla convulsione 102 11| perché ho un sonno che m'acceca.~ ~- E non prendi nulla? 103 8| intendi bene... I lumi che si accendono in una casa per la prima 104 32| dottore entrò nell'alcova, accennandoci di restare indietro. Mia 105 13| ritorno?~ ~Poiché ella non accennava a rispondere, ripetei con 106 4| Anima rivolga alla Vita con accenti sempre diversi una medesima 107 Intro| rispondi?~ ~E intravide; e, per accertarsi, mi afferrò la testa e me 108 Intro| che una voce interna mi accertasse: «Per te, per te ha voluto 109 11| Giuliana si ucciderebbe? Accertata la morte volontaria, che 110 33| in via di miglioramento accertato. - Bisognava seguitare a 111 4| siete ammogliato: avete accettata la responsabilità di servire 112 Intro| patti vili proposti ed accettati senza rossore, lacrime più 113 12| Pensai: «È impossibile che io accetti un tale stato; è impossibile 114 Intro| mia fraternità; ed ella accettò, semplicemente. Se ella 115 4| finiva lenta e molle, quasi accidiosa, in quel confuso vapore 116 14| lontano, mentre i due medici accigliati gli si curvavano sopra.~ ~ 117 37| mio fratello che taceva accigliato, mi guardai d'intorno per 118 37| dentro di me, come se mi accingessi a una profanazione. Andavo 119 51| il prete disse:~ ~- Hic accipiet benedictionem a Domino...~ ~ 120 24| abbandonato dagli allievi, mi accolse con grandi effusioni di 121 24| Dopo alcuni momenti mi accomiatai.~ ~La notizia inaspettata 122 27| sopra tutto, un animale accomodativo. Non c'è turpitudine o dolore 123 Intro| sovreccitazione inconsciente che accompagna tutti gli atti decisivi 124 Intro| e Natalia che tornavano accompagnate dalla governante. Mi assalirono 125 6| andare a Casal Caldore. Vi accompagno in carrozza sino a Villalilla: 126 16| fondo ad ogni sentimento che accomuna due creature umane, cioè 127 14| madre col mio segreto? Potrò accomunare la mia esistenza con quella 128 30| uno spasimo fisico che mi accomunasse allo spasimo di lei. E, 129 23| Giuliana dolcemente.~ ~Ella acconsentì, si levò. Passammo nell' 130 15| martedì a Villalilla?» io acconsentii senza riflettere, mi abbandonai 131 14| imagine abominevole s'era accoppiata con quella di Giuliana in 132 44| ella mormorò tristamente, accorata.~ ~- Di qui potrai sentire 133 25| romore monotono del treno si accordava al canto monotono delle 134 4| morso del male antico, si accorga di portare ancóra nella 135 10| inaspettata di sgomento, accorgendomi ch'ella teneva nell'ombra 136 45| sospettasse? Vorresti tu che s'accorgesse d'un'avversione?~ ~Parlavamo 137 1| feci innanzi, prima che s'accorgessero di me; sollevai una cortina, 138 50| asciugava col fazzoletto, ma s'accorgeva che nel cranio la fontanella 139 3| che sei qui? - le domandai accostandomi.~ ~- Sì, sì, meglio - ella 140 12| Fammi sentire... - disse, accostandosi.~ ~E mi toccò la fronte 141 1| strappato brutalmente.~ ~E osai accostarmi, cingere con le mie braccia 142 31| gridava aspra:~ ~- Non v'accostate! Non la scuotete! Volete 143 34| vuoi dare un bacio?~ ~Ella accostò la fronte del bambino alle 144 9| altri, si distinguevano; accrescevano in me quel senso di perplessità 145 Intro| verso di lei s'erano andati accumulando. Io l'aveva offesa nei modi 146 50| lingua, la materia biancastra accumulata nel fondo. Un moto convulso 147 13| d'ireos, dove due donne accumulavano la bella biancheria di bucato, 148 50| chi andava la sua strana accusa? - E la mia esaltazione 149 15| mia lunga devozione per accusarti; no, no. Neppure una stilla 150 15| rimorso. La gente ti avrebbe accusato. Non avremmo potuto nascondere 151 9| inghiottito un veleno... E la voce accusatrice, la medesima voce, anche 152 11| ad andarmene, null'altro accusava in lei il proposito funesto. 153 Intro| Eppure bisogna che io mi accusi, che io mi confessi. Bisogna 154 31| odore dell'ammoniaca e dell'aceto.~ ~Le minime particolarità 155 Intro| aveva riempita la piccola acquasantiera d'argento che pendeva dalla 156 Intro| io dissi a me stesso per acquietarmi, questa fu la più forte: « 157 11| lo spirito perplesso ad acquistare una nozione più esatta della 158 9| Sorvegliandosi, ella ha acquistato la scienza del suo male; 159 Intro| castagni un poco rilasciati acquistava una finezza estrema, una 160 39| orrore. Io mi rimproveravo acremente le perplessità nelle quali 161 Intro| senza rossore, lacrime più acri di qualunque tossico, frenesie 162 21| cercavo di ottundere l'acuità della mia conscienza stando 163 6| accorgermene, io avevo forse acuito e corrotto il mio desiderio 164 32| quietare. I vagiti mi ferivano acutamente, mi laceravano.~ ~- Andiamo, 165 33| miei sensi. I miei sensi acutissimi non ad altro erano intenti 166 41| guanciali che la rialzavano, l'adagiai mettendole il capo più basso, 167 Intro| piano piano; l'aiutai ad adagiarsi; disposi su la spalliera 168 31| sùbito Giuliana.~ ~Ella era adagiata su i guanciali, pallida 169 15| qualche volta ai feriti adagiati nelle barelle) - perdonami. 170 31| tubo elastico a cui stava adattando un catètere; e dava istruzioni 171 4| impregnati di luce, finché non s'adattarono alla penombra, ma mi ferì 172 27| turpitudine o dolore a cui non s'adatti. Può anche essere che io 173 Intro| fittizio, singolarmente adatto ad accrescere l'intensità 174 Intro| i silenzii della laguna addensavano. Non altro conservavo in 175 14| quando ero assai giovine, addetto all'ambasciata in Costantinopoli, 176 9| svolse in un tono minore, si addolcì come un sospiro, si affievolì 177 30| lamento istintivo d'ogni carne addolorata, umana o bestiale.~ ~Ogni 178 7| io mi esaltai.~ ~- Tu ti addolori. Ma quale creatura al mondo 179 33| dunque.~ ~Io fingevo di addormentarmi, per darle il buon esempio. 180 11| disse sottovoce:~ ~- Sta per addormentarsi.~ ~Se ne andò, socchiudendo 181 Intro| mattina, quando i dottori l'addormentavano col cloroformio ed ella, 182 43| importanza al fatto della tosse addotto da mia madre Pur sorridendo 183 50| bocca. La lingua, che era aderente al palato, si abbassava 184 17| principio del quarto. Le aderenze che univano il feto alla 185 6| consentire. Io mi opposi; adoperai tutta la mia abilità e la 186 5| Bisognava ogni settimana adoperare la pala su i balconi, su 187 4| corrotta. Avete cercato di adoperarvi a vantaggio del vostro prossimo? 188 34| per non stancarsi, io m'adoperavo ad allontanar dal suo letto 189 Intro| spirituali; una signora adorabile, insomma, che avrebbe potuto 190 Intro| Quanto mi piacque! Come l'adorai, in quel momento! Come sentii 191 Intro| mi feci un tempo da lei adorarepensai, con un nuovo sgomento.~ ~ 192 15| forse mi avresti sempre adorata. Io sarei rimasta forse 193 7| in lei certe grazie che adoravo. Ed ora non appariva ne' 194 4| loro fiori morti, Costanza adulta, la povera sorella, al fianco 195 16| passano le sozzure di cento adulterii, e aveva ricevuto e prodigato 196 11| dentro non fossero l'adulterio, il disinganno, il rimorso, 197 29| esile. L'ultimo stormo era adunato sul tetto lungo le gronde, 198 36| che la stanza sia molto aerata, che entri molto sole.~ ~- 199 27| sé una specie di ebrietà aerea diffusa dalle uve mature. 200 24| stanze deserte e piene d'afa, ero perseguitato dall'imagine 201 24| parola, per uno stilista: - l'afasia e l'agraria. E avevo la 202 Intro| per la bocca di quel poeta affabile. Io segnavo con l'unghia 203 10| passo delle donne di casa affaccendate; mi rodevo d'impazienza. « 204 17| proprio allora? Non s'era affacciata alla mia conscienza, durante 205 15| sofferenze future mi si sono affacciate all'anima: sofferenze da 206 38| teneva. Il respiro le esciva affannato dalla bocca semiaperta, 207 44| languori dolenti, quei suoi affanni indefiniti. Ma pensavo, 208 30| sue reticenze erano così affannose che io tremavo a verga a 209 Intro| una donna più bionda, più affascinante, più desiderabile di lei?» 210 41| ancóra.~ ~- Sei stanca? T'affatica forse la mia voce...~ ~M' 211 Intro| s'inchinò. Ansava troppo, affaticato e un po' convulso, come 212 37| Giuliana non può morire.~ ~Egli affermava una cosa vana, senza valore 213 19| generale dell'organismo; ma affermò che il processo della gravidanza 214 22| O prima o poi tu potrai afferrare la tua legge. Questo t'accadrà 215 48| il rimorso, il dolore mi afferrarono l'anima. Non ero meno smanioso 216 13| non vedevo, non udivo, non afferravo più il senso delle parole, 217 Intro| uomo temibile sul terreno. Affettai anche una certa alterigia; 218 24| dall'altra, con una certa affettazione di saccente.~ ~«Ah, il male 219 12| la sua voce divenisse più affettuosa, più dolce, quasi direi 220 10| Federico.~ ~- Ebbene? - disse affettuosamente. - Pare che non sia nulla. 221 Intro| delicatezze, di premure affettuose. Io sapevo essere il migliore 222 48| dei bronchi maggiori: un'affezione leggera, senza importanza. 223 15| abbandonai al destino, mi affidai alla forza del caso, alla 224 15| sostegno fragile, a cui era affidata tutta la persona, da un 225 4| parte nella nostra opera. Ti affideremo l'esercizio di due o tre 226 9| addolcì come un sospiro, si affievolì come un gemito, espresse 227 9| ella s'era lasciata cadere, affievolita, vinta; io le avevo detto 228 | affinché 229 7| Mi parlava con una voce affiochita ancóra dal pianto, interrotta 230 15| forse; perché la sua voce si affiochiva, prendeva un tremolio di 231 14| diramavano pel folto. I rumori si affiochivano dietro di me, gli echi morivano. 232 Intro| fatale.~ ~Queste cose, pure affliggendomi, mi alleggerirono di due 233 28| piega triste, un'ombra d'afflizione: socchiusa, mostrava un 234 50| freddo!~ ~Le gambe s'erano affloscite, i piedini erano diventati 235 34| perché tutto il sangue m'affluì al cuore. Che provò Giuliana?~ ~ 236 38| quel viso arrossato dall'afflusso di sangue e dallo sforzo, 237 11| bene... che le coperte ti affogassero...~ ~- Sì, è vero. Ora ho 238 24| eburnea. I dubbii mi si affollarono nello spirito. - Si trattava 239 Intro| fanali; i marciapiedi erano affollati; due o tre signore dalle 240 7| giardino. Le parole mi s'affollavano alle labbra, senza nesso, 241 37| seminatore avanzava con lentezza, affondando i piedi nudi nella terra 242 8| toccare il tuo lenzuolo, per affondare la faccia nel tuo guanciale, 243 48| Giuliana teneva il capo affondato nel guanciale, stava quasi 244 46| e si voltò sul fianco, affondò la testa nel guanciale, 245 8| Benché io la vedessi così affranta, ero impaziente di prenderla 246 18| rabbiose, che ci lasciavano più affranti, più tristi, divisi da un 247 33| si compieva in quel corpo affranto. E speravo sempre: «Quando 248 12| e caritatevole, avrebbe affrontato il dolore eroicamente, avrebbe 249 24| premeditando il modo dell'affronto. Il passo d'ogni nuovo venuto 250 Intro| nostra affinità strana gli agevolasse l'opera di seduzione forse 251 15| quali terrori mi abbiano agghiacciata, quali angosce mi abbiano 252 Intro| prossima, forse inevitabile, mi agghiacciava. «Perché inevitabile? Non 253 15| candela ardeva sul tavolo, aggiungendo evidenza a quell'aspetto 254 13| dialogo già iniziato, nell'aggiungere nuove parole alle dette) 255 48| Che c'è?~ ~Sottovoce, ella aggiunse:~ ~- Il bambino sta male. 256 7| innumerevoli, vecchi e nuovi, agglomerati come le cellette di un alveare, 257 16| Aveva il bisogno smanioso di aggrapparsi a me; e, non osando, si 258 30| aveva nulla di umano; e si aggrappò al mio braccio.~ ~Aiutami, 259 11| occhi, come se il sonno le aggravasse le palpebre. - Che fare? 260 27| indugiava nel quadrante solare aggravata dalla monotonia delle cicale 261 38| di sangue e dallo sforzo, aggrinzato dai moti della bocca, macchiato 262 11| morte, tutti gli indizii si aggruppavano intorno alle parole di mia 263 30| corporea, quel suono che agguaglia l'uomo che soffre al bruto 264 7| allacciarmi, tutte quelle grazie agili mi ricordarono la Giuliana 265 9| Un gorgheggio si levò, agilissimo, prolungato straordinariamente 266 13| Ella aveva la grazia, l'agilità, la leggerezza delle creature 267 31| con una specie di rabbia, agitandosi tutto, conservando quell' 268 7| afflitto, per gioco, per agitarla, per essere consolato come 269 Intro| sapeva trovare Teresa per agitarmi. Ella mi faceva sapere che 270 Intro| per quella e per le altre, agitate da aspirazioni indefinite 271 Intro| unico, assiduo; saremmo agitati da un'ansietà inconfessabile. 272 Intro| sempre più angusto in cui mi agitavo, nulla era per me chiaramente 273 28| cuffia in cui riluceva l'ago; rividi nella canestra tutti 274 28| cuffie, in cui riluceva un ago. Il sonno era venuto a inchinarle 275 Intro| inacerbire la mia brama. Agonie atroci, gioie abiette, sottomissioni 276 Intro| dissi, non so più che feci. Agonizzai con lei.~ ~Nel giorno seguente, 277 29| leggibile: «Le more: 27 agosto 1880. Memento!». Mi tornò 278 4| Promulgheremo le nuove leggi agrarie; gitteremo le basi della 279 37| lontano, la camicia d'un agricoltore, un telo spaso, le mura 280 2| fratello parlava a un gruppo di agricoltori. Parlava in piedi, avanzando 281 43| energia ancóra mi rimaneva, aguzzai la mia perspicacia, studiai 282 24| dita due fogli congiunti; e aguzzando i suoi occhi bianchicci, 283 1| sole con la mano aperta, aguzzava la vista; e io, che la osservavo, 284 23| trebbiatori, da qualche aia remota, sotto la luna.~ ~- 285 30| soffrire, senza poterla aiutare, senza poterle dire una 286 4| giovine. E allora? Invece di aiutarla a trovare la via della verità, 287 21| seguire mio fratello, d'aiutarlo nella grande opera agraria 288 12| lavorare. Quando comincerai ad aiutarmi?~ ~- Oggi stesso, domani, 289 30| tu! Come potrei fare per aiutarti? - balbettavo, smarrito, 290 4| migliaia di servi? Li avete aiutati moralmente e materialmente? 291 50| quella di mia madre, egli mi aiutava a svestirmi. Mi aiutò a 292 Intro| A un punto, mentre io aiutavo a sparecchiare (mia madre 293 9| la trasparenza di certi alabastri lividicci. Ella soffriva.~ ~- 294 13| leggerezza delle creature alate. La sollevai tra le mie 295 37| Passavamo per un sentiero alberato; e le foglie cadute stridevano 296 2| i ciliegi, i prugni, gli albicocchi portavano su le loro braccia 297 7| L'oscurità era rotta dall'albore che trapelava dagli spiragli; 298 Intro| con quell'arte quasi direi alchimistica che io aveva nel combinare 299 4| esitavano, tremolavano come alette di libellule, tra verdognole 300 7| Ella per un istante parve alienarsi in un suo pensiero, come 301 Intro| le buone fonti interiori, alimentandosi di tutto il fecciume che 302 4| cristiana primitiva sul lavoro alimentario, con una gravità di pensiero 303 14| immobile contemplava i roghi alimentati dalle sue vite.~ ~Mentre 304 14| pensava egli? Qual pensiero alimentava il suo turbamento? Aveva 305 16| m'era rimasto nel sangue, alimentavano una cupa fiamma. Dalla sensazione 306 9| a petto, mescolando gli aliti. E io pensavo: «Se il mio 307 48| Nessuna gioia era in quell'allacciamento. Il mio cuore era serrato; 308 7| sorpreso, quella maniera d'allacciarmi, tutte quelle grazie agili 309 29| come un'ombra, e m'aveva allacciato e m'aveva bisbigliato: « 310 17| Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, l'aumento del 311 31| Che c'è?~ ~- Nulla di allarmante, per ora.~ ~- E tutti questi 312 10| mamma. Dio mio! Come v'allarmate sùbito! Andiamo, andiamo...~ ~ 313 14| idealità, di zone superiori, di alleanze mistiche, ed occupare nel 314 Intro| istinto io mi preoccupavo d'alleggerir me più di lei. E certo avrei 315 34| altra sollecitudine che di alleggerire la sua pena.~ ~Non di rado 316 11| prego.~ ~E io mi alzai per alleggerirla di qualche coperta. M'è 317 Intro| pure affliggendomi, mi alleggerirono di due inquietudini: mi 318 1| che tutto il mio essere si alleggerisse, espandendosi, dilatandosi 319 Intro| lei come un uomo comune alleggeriva nella mia conscienza il 320 14| vegetali, in un denso intrico allegorico. Su la turbolenza del fiume, 321 43| videro si gettarono su di me allegre e leggere. E per alcuni 322 41| parole, eccessivo, quasi allegro, diseguale. Ero in preda 323 11| quando la tensione sta per allentarsi. Ma l'orgasmo durava, e 324 33| modi nuovi e ingegnosi di alleviarle un dolore, di calmarle uno 325 24| maestro, abbandonato dagli allievi, mi accolse con grandi effusioni 326 14| apparire il gran fuoco. Ci allontanammo, cavalcando l'uno a fianco 327 34| stancarsi, io m'adoperavo ad allontanar dal suo letto anche le persone 328 44| ella piange, io non potrò allontanarmi. Bisogna che io mi contenga. 329 19| intendere che desideravo allontanato per Giuliana il pericolo 330 34| qualche istante mentre si allontanavano. Quando alfine cessarono, 331 31| È necessario che voi vi allontaniate. Promettetemi d'obedirmi. 332 14| come un inganno di occhi allucinati, brillava l'Assòro. «Strano!» 333 6| soliti effetti dell'esser allucinato!» io giudicavo le angosce 334 9| straordinaria intensità, come nelle allucinazioni, Ma alcuni pensieri balenavano 335 46| e poi volli domandarle, alludendo al dialogo avvenuto una 336 50| egli pensasse: - Ha voluto alludere al medico, forse. - E bisognerebbe 337 39| studiosamente qualunque allusione all'intruso. Cercai in tutti 338 19| pronostici ed ogni discorso allusivo. Ed era fortuna.~ ~Ma giunse 339 16| Ella non ha finora mai alluso direttamente alla sua caduta, 340 3| al verde d'una foglia d'aloe. Non ancóra pettinati, i 341 39| grande razza di viragini alpestri. Aveva talvolta l'aspetto 342 | alquanto 343 7| che parevano quelli di un altare. Mentre stavo per girare 344 Intro| con religione su la fronte altera e dolce?~ ~La mia gratitudine 345 8| guardammo dentro le pupille, alterati, nell'evocare il ricordo 346 48| strano sbigottimento le alterava il volto; i suoi occhi vagavano 347 Intro| Affettai anche una certa alterigia; a studio non gli rivolsi 348 7| la velocità delle saette, alternando i clamori, allontanandosi 349 18| come i dipsomani, due vite alterne: una tranquilla, tutta composta 350 32| La contrattura dolorosa alterò le linee del volto, vi si 351 9| crebbero, attinsero le altezze soprane. Il cantore s'inebriava 352 15| si trovassero di fronte alti d'una smisurata altezza 353 23| anima irruppe un grido, altissimo sebbene non udibile, verso 354 43| successive fosse mia madre. D'altronde, mi pareva impossibile prolungare 355 | altrove 356 1| biancheggiava a mezzo dell'altura, molto lontana, in un pianoro. 357 4| vanire. Le linee delle alture si volgevano indeterminate 358 9| correre verso la casa.~ ~Alzando gli occhi vidi la casa inanimata, 359 7| contemplarlo.~ ~Io ruppi l'incanto, alzandomi. Dissi:~ ~- Ecco la chiave. 360 7| Su, tirami su!~ ~E alzata s'abbatté sul mio petto; 361 Intro| Ella teneva le braccia alzate e arcuate verso la sommità 362 7| Dio!... Vedi, mi passa... Alzati, Tullio; vieni qui accanto 363 34| morire l'intruso». Ambedue alzavamo dunque un augurio di morte, 364 48| A quando a quando io m'alzavo e andavo alla finestra per 365 Intro| le gote.~ ~- Giovedì mi alzerò - ripeteva. - Giovedì, fra 366 8| Giuliana.~ ~- Un poco. Alziamoci. Andiamo sul balcone.~ ~ 367 Intro| amasse d'un sovrano amore; e, amandomi e non potendo essere se 368 Intro| che mi dava imagine dell'amasia di Menippo. Ricordate? Ricordate 369 Intro| sacrificio, bisognava ch'ella mi amasse d'un sovrano amore; e, amandomi 370 27| campagna. Io non le avevo mai amate d'un amore così profondo 371 32| Era sopravvenuta forse l'amaurosi anemica? Era ella diventata 372 11| vita senza Giuliana. Io amavo quella povera creatura anche 373 14| assai giovine, addetto all'ambasciata in Costantinopoli, per sfuggire 374 14| quell'essere complicato ed ambiguo che pure apparteneva alla 375 32| alto gaudio a cui possano ambire su la terra gli eletti: 376 Intro| insidiata anche... Quanti uomini ambiscono a succedermi! Innumerevoli.» 377 38| et Dominus sit tecum.~ ~- Amen.~ ~Mia madre prese dal braccio 378 14| nessuno otterrà quel che amerebbe. Cerchiamo la bontà, la 379 15| questo, appunto perché noi ci amiamo, bisogna che io sparisca 380 Intro| notizie e di confidenze amichevoli?~ ~- È assai più semplice 381 Intro| patto di fraternità, di amicizia pura. Ella doveva essere 382 15| pensavo: «Certamente mi ammalerò; quando sarò giunta , 383 1| muro stesso della casa, ammantato di violacciocche innumerevoli, 384 1| fiori gialli e violacei, che ammantavano il muro sotto la finestra, 385 Intro| di carità e d'amore e d'ammenda, a cui rinunziavo, ancóra 386 24| estrema attenzione, quasi ammirativa, che prestavo alle sue risposte. 387 24| Segreto. Allora m'atteggiai ad ammiratore fanatico del romanziere.~ ~- 388 Intro| sua celebrità, alla mia ammirazione; mi contenni come mi sarei 389 4| nell'ozio. Poi, vi siete ammogliato: avete accettata la responsabilità 390 Intro| gesto della inconsapevole mi ammollì, mi suscitò quel sentimento 391 14| una cosa miserabile. Mi ammollii; ebbi pietà di me, ebbi 392 32| composto d'una cera un po' ammollita dal calore, untuosa, nerigna; 393 27| penetrava a poco a poco, mi ammolliva l'anima; qualche volta mi 394 31| era nell'aria l'odore dell'ammoniaca e dell'aceto.~ ~Le minime 395 4| fiori ch'ella scavava e ammonticchiava con la punta sottile della 396 Intro| medesima; e s'accigliò, e si ammutolì.~ ~Un altro giorno, mentre 397 10| silenzio. Anche io e Federico ammutolimmo. Il trotto dei cavalli non 398 11| cinerina, le giarrettiere d'amoerro, un altro oggetto di segreta 399 20| augurii, con speranze l'amor familiare incominciava ad 400 8| già ridestata dentro l'amorosa vita di un tempo, aver già 401 36| autunnali. Erano crisantemi ampli come rose aperte, folti, 402 31| simile forse a quello d'un'amputazione mal praticata e lentissima. 403 13| go there. Tell me how you amused yourselves...~ ~Ella cantava 404 14| Quante volte io, ideologo e analista e sofista in epoca di decadenza, 405 3| le mie terribili facoltà analitiche, quelle stesse che mi avevano 406 Intro| prodotti del mio spirito, analizzai la serie degli «stati d' 407 42| in qualche libro un caso analogo? 0 qualcuno, un tempo, m' 408 9| le figure di un atlante anatomico, tutte le spaventevoli devastazioni 409 14| i lavoratori intorno all'andamento delle opere, li consigliava, 410 8| sera, qui, a Villalilla? Andar fuori, restar fuori sin 411 1| anche a te?~ ~E si volse per andarsene; diede qualche passo incerto, 412 11| ha impedito che Federico andasse a chiamare il medico..» 413 13| Eh, ieri voi ve n'andaste a Villalilla e noi rimanemmo 414 Intro| torti verso di lei s'erano andati accumulando. Io l'aveva 415 Intro| sensazioni rinnovate. «Noi andremmo dunque laggiù, a Villalilla, 416 7| sta per lasciarsi cadere, anelando. Più tardi, soltanto più 417 9| Che demenza era quella?~ ~Anelavo, su per le scale quasi buie. 418 Intro| ancóra sotto l'azione dell'anestetico, senza conoscenza, senza 419 16| mio Dio! - ella gemette angosciosamente, abbattendosi sul fianco, 420 23| con gli occhi, assai più angosciosi delle sue parole. Parve 421 3| ella forse il peso dolce e angoscioso del silenzio. Il vento leggero 422 14| Più d'una volta, nei passi angusti, vidi certa la caduta nel 423 9| attenzione, la esaminavo angustiato senza sapere perché.~ ~Ella 424 Intro| dal cerchio sempre più angusto in cui mi agitavo, nulla 425 43| Le due piccole Grazie, animate dalla corsa all'aria aperta, 426 43| durezza di smalto, s'erano animati, rilucevano umidi e tristi. 427 4| dalle rive invisibili l'animava de' suoi luccicori. Quel 428 Intro| Giuliana!~ ~Infatti, un'animazione straordinaria le avvivava 429 17| raffermò in un tipo preciso, si animò di una intensa vita fittiva, 430 7| sabbia rasa. Fu come un annullamento istantaneo; e sùbito uno 431 34| un'avversione feroce, che annullava nella mia anima qualunque 432 34| me avvenisse una specie d'annullazione istantanea ed io fossi posseduto 433 23| fuor d'un termine fisso.~ ~Annunziai la mia partenza. Persuasi 434 Intro| Silenzio.~ ~Entrò mia madre annunziando la visita della signora 435 9| udiva alcuno strepito che annunziasse la carrozza.~ ~- Ma è meglio 436 44| dalla cappella. I suoni annunzieranno il principio della Novena.» 437 47| alcova, a piè del letto, e le annunzierò: - È morto -?»~ ~Ero giunto 438 19| gravidanza non presentava anomalie notevoli e che, migliorate 439 Intro| uscire. Io la seguii fino all'anticamera, camminando nel solco del 440 16| usate da alcune delle mie antiche amanti. Le imagini si formavano, 441 8| aveva una certa gaiezza antiquata, un'aria del secolo scorso. 442 17| condizione veniva dalla antiveggenza di quella natività, dalla 443 | anzitutto 444 45| conservarmi in quella specie d'apatia fittizia sotto la quale 445 4| far rumore; guardai per l'apertura delle tende. Giuliana era 446 9| vidi la casa inanimata, le aperture delle finestre e dei balconi 447 7| accorrevano innumerevoli come le api all'alveare.~ ~Dopo un poco, 448 Intro| Ricordate le parole di Apollonio a Menippo nel poema inebriante? « 449 31| No, signore. Un po' d'apoplessia...~ ~- Come mai?~ ~- Aveva 450 31| conservando quell'apparenza apoplettica, quel rossore paonazzo, 451 42| e guardai di fuori, ma l'appannatura prodotta sùbito dall'alito 452 11| sciagura non è quale mi appare; forse tutto questo dolore 453 Intro| dottrine morali professate apparentemente dalla maggioranza degli 454 7| dissipare in me qualunque ombra, apparirmi ridente e felice. La trepidazione 455 9| evidentissima, la muta apparizione crepuscolare: quella figura 456 9| in quel giorno non m'era apparsa tale quale avrebbe ella 457 11| anche le più fuggevoli, apparse sul volto di Giuliana dal 458 4| la Pace, il gran libro, apparso allora allora nell'Occidente.~ ~- 459 45| morte, che parevano non appartenere più alla mia esistenza reale. 460 14| complicato ed ambiguo che pure apparteneva alla mia stessa razza e 461 15| stato di conscienza non mi appartenne più, si fece obbiettivo, 462 22| in me talvolta sofferenze appartenute al periodo più oscuro del 463 Intro| bisogno i miei nervi, potevo appassionarmi per un'altra donna, vivere 464 7| cuore un flutto di parole appassionate e dolci, provando un bisogno 465 8| profonda mi attirava e mi appassionava sempre più. L'ardore del 466 7| arrovesciandosi indietro e appendendosi a me con le braccia stese 467 9| de' miei sensi, parevano appesantirsi. Mi occupavano il malessere, 468 3| l'una dopo l'altra, le s'appesero al collo e le coprirono 469 39| a guardare il poppante appeso alla mammella rotonda, singolarmente 470 32| molliccio su cui stavano appiccicati pochi capelli bruni.~ ~- 471 Intro| subdolo il quale cerchi un appiglio per sottrarsi alla stipulazione 472 Intro| mite; e la convalescente si appoggerebbe sempre al mio braccio, pei 473 7| della peschiera, cessando di appoggiarsi a me, sollecitando il passo. - 474 Intro| squisito perché ella vi appoggiasse la testa. Anche, per metterle 475 30| laceranti. Ella stava in piedi appoggiata a un tavolo, addossata a 476 Intro| tutta la mia debolezza si appoggiavano a questa illusione. Io credevo 477 43| sorridendo delle cure e delle apprensioni eccessive, raccomandò la 478 24| quindi alla morte. Le nozioni apprese dai libri di scienza, i 479 37| in un'ora solenne.~ ~Ci appressammo. Io tremavo forte, dentro 480 40| e il vecchio già s'erano appressati alla culla e guardavano 481 32| Le pieghe della fronte si approfondirono, la pelle delle palpebre 482 9| si diffondesse, perché s'approfondisse, perché divenisse immedicabile. 483 19| dietetica atta a ricostituirla, approvò il soggiorno alla Badiola, 484 Intro| Giuliana, con un gesto ingenuo appuntandomi l'indice tra l'uno e l'altro 485 16| la sua attitudine nell'appuntare il velo al cappello, il 486 Intro| bianche cercavano invano d'appuntarlo. La sua attitudine era piena 487 Intro| è impura?». E, mentre le appuntavo il velo, provai una repulsione 488 12| bastanza bene. Vuoi che t'apra la finestra? È una mattina 489 50| abbassargli il labbro, per aprirgli la bocca. La lingua, che 490 3| andò verso una finestra per aprirla. Poi soggiunse:~ ~- Maria, 491 34| Raimondo. Le cortine si aprirono per lasciar passare l'intruso.~ ~ 492 11| perduto e pianto, vedendo aprirsi d'innanzi a sé un gran paradiso 493 48| un rumore di porte che s'aprivano, un suono di passi che s' 494 7| limitare della casa memore.~ ~- Apro? - domandai, tenendo ancóra 495 8| conserve di frutti, biscotti, aranci, una bottiglia di Chablis. 496 9| sanguigna in basso, poi arancia, poi verde del verde d'un 497 37| piedi, a traverso i campi arati.~ ~Camminavamo in silenzio, 498 7| dalla grande capellatura arborea che ci pioveva sopra. I 499 14| dense e diritte come i fusti arborei, nell'aria senza vento. 500 2| quelle fisiche. Davanti a un arbusto fiorito, davanti a un ramo 501 Intro| Dovevo parlare sinceramente o architettare qualche menzogna pietosa?~ ~ 502 8| Dalla sporgenza dell'architrave, di sotto alla cimasa, pendeva 503 7| gocciolatoio, sopra gli architravi, sotto i davanzali delle 504 Intro| teneva le braccia alzate e arcuate verso la sommità della testa, 505 10| chiaror della lampada che arde dietro le cortine dell'alcova, 506 8| non più tardi - io dicevo, ardendo d'impazienza, sentendo venire 507 6| mite idillio ma di passione ardente, non di sospiri ma di gridi. 508 38| benedetto.~ ~- Accipe lampadem ardentem...~ ~L'Innocente si quietò. 509 Intro| Alcune pagine ardite e ardenti della Cattolicissima mi 510 Intro| vita della convalescente ardere e struggersi sotto la mia 511 Intro| suggestione dei luoghi, io ardirei parlarle delle nostre più 512 3| acuta ansietà interiore: «Se ardissi? Se m'avanzassi fino a lei 513 Intro| sfuggire. Alcune pagine ardite e ardenti della Cattolicissima 514 9| si piegarono in passaggi arditissimi, sminuirono, crebbero, attinsero 515 14| soggetto tanto raro: - impresa ardua ma piena di attrattive, 516 2| trasparenza dei petali rosei ed argentei, la luce si cangiava quasi 517 36| indistinte vagasse un vapore argenteo. Qualche filo di fumo qua 518 5| dòmo ceruleo. Le campane argentine squillavano con un accordo 519 14| l'Assòro correva tra gli argini cretacei con un silenzio 520 22| Egli tornava spesso su l'argomento; nominava spesso Raimondo; 521 41| Vuoi che scriva ad Augusto Arici perché ci trovi una villa? 522 32| una mortale stanchezza, e arida, che tanti spasimi avevano 523 14| viventi nuove, gli stecchi aridi con i virgulti, i cadaveri 524 39| attorte come le corna dell'ariete. Ella stava quasi di continuo 525 32| puerpera: una grande stanza ariosa che custodiva molte memorie 526 2| contadini erano larghe, ariose, linde. Le nostre stalle 527 Intro| suo silenzio come in un'armatura adamantina, impenetrabile.~ ~ 528 28| cuore si diffonde la vita, armonicamente.~ ~ ~ ~ 529 29| il suo profumo triplice armonioso come una musica, né il suo 530 7| giaggioli. Qua e le rose si arrampicavano su per i fusti, s'insinuavano 531 8| appariva, illanguidita, arrendevole, molle, quasi direi fluida 532 24| sa che la paralisi non si arresta.~ ~- Ma ora è al principio.~ ~- 533 32| ad alta temperatura aveva arrestata l'emorragia, in circa dieci 534 2| Spesso, nel cammino, egli s'arrestava per osservare una pianta. 535 31| prendo le mie precauzioni. L'arresterò. Abbiate fiducia in me e 536 Intro| nuovo corso, con qualche arresto repentino, con deviamenti 537 Intro| cupidigie, le mie invidie. Arricchito in quelle settimane di continenza, 538 6| rappresentazione fantastica si arricchiva di continuo, si faceva più 539 48| Torno sùbito.~ ~Uscii. Arrivai di corsa nella stanza di 540 43| cinguettio.~ ~- Sai, sono arrivati i montanari - m'annunziò 541 32| Oggi, dopo mezzogiorno, arriverà la nutrice.~ ~Benché ella 542 8| Aveva le palpebre un poco arrossite; ma sotto quella stanchezza 543 35| gli inguini la carne si arrotondava in anelli, velata di cipria; 544 39| Gli anelli della carne si arrotondavano morbidi ai polsi, ai malleoli, 545 Intro| gocciole d'acqua su una lastra arroventata, o rimbalzando o dissolvendosi.~ ~ 546 7| rapidamente. Poi scosse il capo; e arrovesciandosi indietro e appendendosi 547 Intro| di cadere.~ ~E, come ella arrovesciava la testa verso mia madre 548 24| uomo di lettere, per un artefice della parola, per uno stilista: - 549 38| parroco di Tussi, don Gregorio Artese. Questi e il patrino recitavano 550 33| sonno. Ricorrevo a tutte le arti della preghiera e della 551 38| forte; più forte mentre gli asciugavano il capo. E, come Giovanni 552 9| sollevandomi un poco per ascoltar meglio.~ ~- Che? Arriva 553 39| orecchio sul suo petto per ascoltargli il cuore. Egli ritraeva 554 9| Pareva che anche il giardino ascoltasse, che il cielo s'inchinasse 555 Intro| Eccomi nelle vostre mani. Ascoltatemi. Giudicatemi». Posso andare 556 36| sorriso stanchissimo:~ ~- M'ha ascoltato il cuore.~ ~- Ebbene? - 557 32| veduto, tutti i segni dell'asfissia. Se le cure della levatrice 558 23| Ascoltammo. Il vento asolava. Tutta la voluttà della 559 23| tende si gonfiavano. Ogni àsolo recava nella stanza, fino 560 51| chierici che portavano l'aspersorio e la croce senz'asta. Tutti 561 5| subitaneo il moto dell'animo. - Aspettaci per martedì mattina. Porteremo 562 14| Badiola. È già tardi. Ci aspettano.~ ~Rimontò a cavallo. Salutò 563 51| profonde, occupate dall'ombra, aspettanti. Da un arco pendevano tre 564 9| quasi che da quel linguaggio aspettasse una qualche alta rivelazione 565 15| tremula, quasi timida.~ ~- M'aspettavi?~ ~Ella teneva le palpebre 566 8| da te? Mi vorrai? Di': mi aspetterai? Potremmo dormire lontani, 567 Intro| sentendo il suo alito, aspirando il suo profumo, guardando 568 4| pacato, eguale. «Perché aspirare con tanta bramosia alla 569 Intro| palpitante e morbida, le mie nari aspirarono il profumo dei suoi capelli, 570 Intro| Spontaneamente, questa aspirazione sentimentale si volse verso 571 23| così profondo che i nodi aspri dentro di me si sciolsero 572 Intro| accompagnate dalla governante. Mi assalirono secondo il solito, con un' 573 17| occhi grigi e malvagi. M'assaliva subitamente la tentazione 574 2| persone, inaccessibile. Assaporavo talvolta la pace della campagna 575 Intro| uccisa. Ho premeditato l'assassinio, nella mia casa. L'ho compiuto 576 50| avevo io l'aspetto d'un assassino confesso? Ripensando, Federico 577 33| qualche sorso di cordiale. L'assediavo così ch'ella, non potendo 578 Intro| me, che mia madre non si assentasse.~ ~Ebbi fortuna, perché 579 23| provvisorie. Bisognava dare assetto a molte cose; bisognava 580 10| prima di tutto bisognava assicurare mia madre.~ ~Le dissi:~ ~- 581 46| qualunque rumore. Potete assicurarvene voi stesso, col vostro orecchio - 582 31| soggiunse:~ ~- Questo oramai è assicurato. Dio lo benedica!~ ~E le 583 2| maturarsi, distaccarsi.» Questa assicurazione, già passata per la bocca 584 17| protetto da lei, per le cure assidue di lei; si faceva robusto 585 Intro| fatto soffrire.» Questo assioma con cui molte volte ero 586 39| stava quasi di continuo assisa, reggendo il poppante, in 587 Intro| ghiaccio una vescica; l'assistente ravvolgeva una fascia. Le 588 4| strano fenomeno interno e io assistessi al passaggio continuo di 589 5| celebrata nella cappella assisteva una turba densa che traboccava 590 38| emorragia le continuasse. Io assisto alla sua agonia. Ella non 591 42| ignoto; e io non potevo associare a quella nozione le imagini 592 Intro| le tendenze direttamente associati; e a poco a poco le associazioni 593 42| era se non l'effetto d'una associazione d'idee misteriosa? Certo, 594 Intro| associati; e a poco a poco le associazioni si propagavano. Il suo centro 595 Intro| credendo ch'ella fosse per assopirsi, uscì in queste parole oscure, 596 33| rimanendo, a poco a poco si assopiva. Ero capace di conservare 597 39| fredda, acuta e assidua che assorbì tutte le mie facoltà interiori. 598 8| pensare alla possibilità di assorbirla a poco a poco, d'imbevermene. 599 46| in cui ella forse aveva assorbito nel cuore le lacrime che 600 6| ripassano con un gran garrire assordante. E siamo soli, ambedue invasi 601 11| manifestasse d'un tratto assorgendo nella mia conscienza con 602 11| sentivo fluire il mio sangue assottigliato.~ ~Quando mai, da che le 603 46| ripresentarono; di nuovo assunsero il rilievo, il movimento, 604 44| incoerenti, frammentarii, assurdi, composti di elementi che 605 Intro| rinunzia volontaria mi parve assurdo, inammissibile. «No, no, 606 51| aspersorio e la croce senz'asta. Tutti c'inginocchiammo. 607 6| Giuliana che è quasi un'astemia. Il pomeriggio si fa sempre 608 14| che ha sofferta una lunga astinenza, è commossa da aspirazioni 609 4| felicità sua. Io non potrei astrarre dal mio passato né dal suo, 610 14| continua di forze inconscienti, ataviche e bestiali nell'intimo della 611 9| precise come le figure di un atlante anatomico, tutte le spaventevoli 612 7| delirio e respiravamo in un'atmosfera di sogno.~ ~Come un sogno 613 11| paura, la morte, tutte le atrocità umane, in quell'alcova tranquilla.~ ~ 614 19| cura igienica e dietetica atta a ricostituirla, approvò 615 7| la presi fra le braccia e attaccai la mia bocca alla sua.~ ~ 616 4| tratteneva, mi tirava indietro, attaccato a me tenacemente. Ondeggiai 617 32| io?~ ~Era Natalia, che s'attaccava alla sponda della culla.~ ~- 618 14| camicia, al segnale dell'attacco.~ ~La vicinanza di mio fratello 619 24| porse Il Segreto. Allora m'atteggiai ad ammiratore fanatico del 620 32| bocca rosea di mia figlia atteggiarsi al bacio prima di giungere 621 14| sala d'armi quello che si atteggiava nelle mie visioni. E il 622 31| sangue nero...~ ~Ella parlava attendendo alla cura del bambino; e 623 Intro| voce. Io soggiunsi, senza attendere:~ ~- Partirò.~ ~Soggiunsi 624 11| Non sapevo, veramente, che attendessi. Mi smarrivo. Avevo un sentimento 625 25| mortalmente colpito. Quale sorte attendeva il figlio?~ ~ ~ ~ 626 Intro| D'etre simple sans plus attendre,~ ~Et de noces d'or et du 627 24| benevolenza. Io ascoltai attentamente il racconto minuto dei trionfi 628 44| rimaneva alcuna traccia dell'attentato. M'appressai alla culla, 629 Intro| desiderio sarebbe in me attenuata dalla paura di farle male, 630 11| uomo cerca nel dubbio un'attenuazione momentanea della sofferenza 631 50| sollevandomi sul letto, atterrito dalla mobilità della fiammella 632 15| così chiara e precisa mi atterrò, come se per la prima volta 633 Intro| e stavano nella stanza attigua), ella chiamò sottovoce:~ ~- 634 10| in una di quelle stanze attigue, seduto su un divano, ad 635 38| il bacile. E il parroco, attingendo l'acqua con un vàscolo, 636 9| arditissimi, sminuirono, crebbero, attinsero le altezze soprane. Il cantore 637 16| presi per le braccia, l'attirai a me.~ ~- Non saprò dunque 638 Intro| E, con un gesto furtivo attirandomi, mi baciò su una gota.~ ~ 639 38| Lo spettacolo doloroso mi attirò. Giuliana era ancora assopita. 640 31| mai?~ ~- Aveva il cordone attorcigliato intorno al collo. E poi, 641 15| disperato o minaccioso gli attori d'un dramma.~ ~La strana 642 39| trecce dietro gli orecchi attorte come le corna dell'ariete. 643 Intro| sapore d'incesto» che m'attraeva eccitando la mia fantasia 644 Intro| pericolo non mi spaventò ma mi attrasse. Io m'indugiai ad esaminare 645 14| impresa ardua ma piena di attrattive, degna in tutto di un artista 646 39| luminosa, io mi sentivo attratto da uno strano fascino verso 647 31| Come lampi velocissimi, m'attraversarono il cervello pensieri, imagini. « 648 | attraverso 649 Intro| riconosciuta qualcuna di quelle attrazioni medesime per cui io mi feci 650 Intro| della sua uscita.~ ~Pur attribuendo gran parte dei miei moti 651 9| Dovevano queste alterazioni attribuirsi a uno stato morboso del 652 Intro| alcune notizie su lo stato attuale della villa, sul giardino.~ ~- 653 15| una parte di complice nell'attuazione d'un proposito insensato. 654 7| sensazione voluttuosa nella quale attutire il malessere lasciatomi 655 24| Pensai: «Fosse vera!». E m'augurai che si trattasse d'una di 656 22| nominava spesso Raimondo; augurava che il nascituro incarnasse 657 Intro| un poco distratti. E io m'auguravo, dentro di me, che mia madre 658 20| Così con presagi, con augurii, con speranze l'amor familiare 659 41| Riviera? Vuoi che scriva ad Augusto Arici perché ci trovi una 660 Intro| un significato sinistro, aumentarono il mio terrore. Il pensiero 661 Intro| La malattia, forse, aveva aumentata, esasperata quella sensibilità. 662 15| difendere, sofferenze che aumenterebbero di giorno in giorno, inconsolabili, 663 17| allargamento dei fianchi, l'aumento del volume nel ventre. Ella 664 28| verde degli olmi; una lene aura di rezzo spirava fra le 665 27| impronta e sembri un Hermil autentico» pensavo. «Può essere che 666 Intro| una dedica, di pugno dell'autore: - A voi, Giuliana Hermil, 667 24| discese portando un volume: l'autorità da addurre in favore della 668 Intro| guidé par vous, beaux yeux aux flammes douces,~ ~ ~ ~Par 669 7| aderissero magneticamente. Ci avanzammo insieme, ciechi. Un ostacolo 670 2| agricoltori. Parlava in piedi, avanzando di tutto il capo gli astanti; 671 3| interiore: «Se ardissi? Se m'avanzassi fino a lei e la prendessi 672 30| segni d'un disfacimento già avanzato e inarrestabile. Ed ella 673 29| Qualcuno era infranto, e su gli avanzi della creta tremolava qualche 674 Intro| fino alla poltrona.~ ~Ella avanzò il piede, fece un passo, 675 8| restar fuori sin dopo l'Ave Maria, vedere le finestre 676 Intro| Giuliana gli si abbandonasse, avendogli appunto riconosciuta qualcuna 677 | avendolo 678 50| trasalii. Non mi ricordavo d'averla lasciata accesa.~ ~- Spògliati, 679 Intro| torturato dal rammarico di averle fatto tanto male e dal timore 680 15| più fiero di quel che m'avevan dato le parole di mia madre. 681 | avrà 682 | Avremo 683 11| potuto io beverle senza avvelenarmi?~ ~Rivissi in un attimo 684 11| sicuro che ha pensato di avvelenarsi con quella. Dove tiene nascosta 685 Intro| Teresa Raffo, della violenta avvelenatrice che mi dava imagine dell' 686 Intro| della illusa. L'Assente mi avvelenava anche di lontano. Per vincere 687 8| dormivano alla Badiola, io mi avventuravo, piano piano, fin quasi 688 3| un lungo pellegrinaggio avventuroso, giunse infine al conspetto 689 Intro| stessa accensione repentina, avvenuta la sera innanzi nel mio 690 Intro| letto e gli altri mutamenti avvenuti nella mia vita domestica. 691 9| ultimi barlumi gialligni avversi al balcone, io fui percosso 692 | avverso 693 Intro| Sai, Tullio, - m'avvertì mia madre - non ha ancóra 694 42| mormorò mia madre. Io non avvertii più gli altri rumori. Ascoltai 695 14| ai fornelli, dava qualche avvertimento ai lavoratori per le operazioni 696 Intro| porterei su per le scale senza avvertire alcun peso. - Dopo tanto! 697 9| vedi la carrozza, vieni ad avvertirmi. Addio, Calisto.~ ~E lo 698 Intro| sottovoce. Un acuto istinto ci avvertiva di non insistere, di non 699 7| fluidità illusoria per cui non avvertivo più l'impaccio delle vesti. 700 14| nozioni chiare e glaciali, avvezzo a considerare qualunque 701 27| E nel mio spirito si avvicendarono i soliti fermenti, le solite 702 13| d'inazione in cui s'erano avvicendate lucidità e oscurità straordinarie, 703 42| indefinibili inesplicabili, si avvicendavano nel mio spirito rapidamente, 704 Intro| allora, altra occasione d'avvicinare colui e neppure d'incontrarlo. 705 48| sotto le coperte. Essendomi avvicinato, m'accorsi ch'ella tremava 706 27| famiglia.~ ~Intanto, come più s'avvicinava il termine, l'impazienza 707 48| un suono di passi che s'avvicinavano. Balzai in piedi. Giuliana 708 4| dissimulare quando tu ti avvicini, non sono sospette?» Tali 709 48| aspettare la risposta, s'avvicinò a mio fratello che teneva 710 18| divisi da un abisso più cupo, avviliti da una macchia di più.~ ~« 711 Intro| violava, che l'umiliava, che l'avviliva...~ ~- Di', - mi chiese 712 7| stato possibile circondare, avviluppare tutta quanta la persona 713 31| avevano salvato e che ora avviluppavano delicatamente il cordone 714 9| Stavamo come in un giaciglio, avvinti, a petto a petto, mescolando 715 15| alcuni mesi m'aveva tenuto avvinto a una donna odiata e disprezzata, 716 10| per ora. Ma io ho voluto avvisarti... Giuliana, tu la conosci, 717 13| La mamma vuole che io avvisi il dottore Vebesti. Le ho 718 48| fuori le braccia e mi si avviticchiò al collo. La mia guancia 719 Intro| animazione straordinaria le avvivava le linee del volto, le accendeva 720 14| una povera cosa gualcita, avvizzita, rimpicciolita, una cosa 721 Intro| il desiderio maschile le avvolge, smanianti d'inalzarsi, 722 20| familiare incominciava ad avvolgere il frutto invisibile, l' 723 7| tenera. Le rondini fedeli l'avvolgevano dei loro voli, dei loro 724 33| mani sotto le coperte e avvolgevo nel panno caldo i piccoli 725 7| calda, d'un caldo precoce, azzurra ma navigata da qualche nuvola 726 8| tappezzerie i minuti fiori azzurri erano tanto sbiaditi che 727 39| del viso, rigata di vene azzurrognole. Poppava ora piano ora forte, 728 3| della calza cinerina e la babbuccia brillante. Tutta la figura, 729 9| la peschiera i salici di Babilonia inchinavano le loro capellature 730 Intro| perdutamente, ci stringeremmo, ci baceremmo in bocca, crederemmo venir 731 40| come la sua canizie.~ ~- Bacialo - gli bisbigliò Federico.~ ~ 732 9| uno... ancóra uno... Così. Baciami; riscaldami... Ora arriva 733 2| la Regola. Leone Tolstoj, baciandolo su la bella fronte serena, 734 15| afferrò le mie e si mise a baciarmele furiosamente; e io sentii 735 38| astanti, l'un dopo l'altro, lo baciarono.~ ~Pietro, al mio fianco, 736 15| di prenderti le mani e di baciartele... Chi mi diede la forza 737 35| lo porgeva perché io lo baciassi, provavo per tutta la pelle 738 15| e davanti a tua madre mi baciasti la guancia che io ti offrivo. 739 3| lontanissimo in cui ella mi aveva baciate le mani scalfite dalle spine 740 2| foglia. Un giorno, senza badarci, camminando, battevo le 741 3| pianoforte. Metteteli nei vasi. Badate di non pungervi.~ ~Maria 742 4| passavano a quando a quando i bagliori temuti. «È possibile ch' 743 7| labbra ai suoi cigli, le bagnai nel suo pianto, mentre le 744 50| Tullio. Càlmati.~ ~E andò a bagnare una pezzuola nell'acqua 745 7| le solcarono le gote, le bagnarono la bocca convulsa, le caddero 746 7| un bacio. Aveva il mento bagnato e le labbra fresche. Ambedue, 747 4| esistenza? In orgie, in bagordi, in depravazioni: ricevendo 748 44| Contai macchinalmente i balaustri della ringhiera.~ ~«Certo 749 24| intellettuale degradato dal morbo, balbuziente come un mentecatto. Non 750 9| forza, per un impeto di baldanza, per una sfida a un rivale 751 39| anche al medico non potesse balenare alcun sospetto. Dei diversi 752 Intro| subitanea. Alcune imagini mi balenarono lucidissime dentro. L'Assente 753 34| folle speranza che mi era balenata in quella sera tragica: « 754 11| o di disdegno. Non m'era balenato alcun pensiero di vendetta. 755 41| tradirmi. Il pensiero mi balenava dentro con tale lucidità, 756 7| che ci pioveva sopra. I baleni dell'acqua al sole, guizzando 757 7| dalle macchie bianche un baleno, instancabili, ferveva dentro 758 33| Mi sembrò che il cuore mi balzasse alla gola e mi soffocasse. 759 24| Il cuore mi diede un balzo.~ ~- Ma credo che non potremo 760 45| apprensione, quando si tratta di bambini, è giustificabile. Un nulla 761 43| faceva da madre alla sua bambola.~ ~- Ora io! - gridò Maria.~ ~ 762 Intro| volgere il capo da nessuna banda. L'estate di San Martino 763 38| abbandonato.~ ~- Raymunde, vis baptizari? - domandò il ministro.~ ~- 764 38| della croce.~ ~- Ego te baptizo in nomine Patris, et Filii, 765 15| ai feriti adagiati nelle barelle) - perdonami. Anche tu ieri 766 26| socchiuse le palpebre, e un barlume di sorriso le tremolò sul 767 9| rischiaravano gli ultimi barlumi gialligni avversi al balcone, 768 8| con la sua volta a ornati barocchi, con le sue pareti chiare, 769 Intro| coniugale ma fraterna, si basava tutta su un presupposto: 770 4| leggi agrarie; gitteremo le basi della nuova constituzione 771 14| larve di cui si mascherano i bassi stimoli dell'appetito sessuale. 772 4| punture di certe spine non bastano...~ ~Parlava gaiamente, 773 4| un ricordo torbido erano bastati a sconvolgermi, a sbigottirmi, 774 6| piccolo bicchiere di Chablis è bastato a turbare Giuliana che è 775 7| sola stretta. Tu non mi bastavi. E per anni mi sono estenuato 776 16| percepì il fievole odore della batista, un odore svanito d'ireos 777 13| orientali che erano spinti alla battaglia a colpi di frusta.~ ~Mi 778 13| Poiché io esitavo, Maria batté alla porta chiamando:~ ~- 779 14| qualche modo, lo costringerò a battersi, farò di tutto per ucciderlo 780 Intro| Sì, alle dieci.~ ~- Vi battete? - fece l'Arborio con una 781 2| senza badarci, camminando, battevo le erbe con la punta del 782 38| madre tolse la cuffia al battezzando, mentre il patrino lo porgeva 783 38| Crisma ed unse la fronte al battezzato, recitando la formula rituale 784 Intro| nel poema inebriante? «O beau jeune homme, tu caresses 785 Intro| Je veux, guidé par vous, beaux yeux aux flammes douces,~ ~ ~ ~ 786 29| canale, talune rivolte col becco altre col dorso, per modo 787 22| me in una comedia amara e beffarda. Nulla più mi riteneva; 788 13| fuori! Let us take a walk before breakfast.~ ~- Dove?~ ~- 789 5| Giuliana, rammentandole i bei tempi del nostro soggiorno, 790 Intro| destinate alla cura della bellezza muliebre. Portava un abito 791 Intro| Giuliana, dianzi, com'erano belli! Uscirò per comprarne di 792 Intro| ancóra una volta m'apparve bellissima.~ ~- Conducimi tu alla poltrona, 793 32| Non vedi?~ ~- Orribile! È bellissimo! Guarda quanti capelli!~ ~ 794 7| portata per qualche tempo la benda. Ambedue guardammo intorno; 795 29| chiuse la casa.~ ~- E questi benedetti nidi? - egli disse scotendo 796 51| disse:~ ~- Hic accipiet benedictionem a Domino...~ ~Federico e 797 14| maledire, che certamente benedirà nell'ora della morte, anche 798 51| stupore, volti assistere alla benedizione del parroco, al trasporto, 799 37| mia vecchiaia. Tutte le benedizioni del cielo scendano sul tuo 800 33| di cogliere gli effetti benefici del riposo, il diffondersi 801 33| di ristoro quasi che il beneficio del sonno si spandesse anche 802 Intro| obblighi, io accettavo i benefizi del mio stato.~ ~A poco 803 5| gratitudine dovuta al lungo benefizio, le tre parole cantavano.~ ~ 804 24| con grandi effusioni di benevolenza. Io ascoltai attentamente 805 4| dando. Come avete usati i beni di fortuna ricevuti? Che 806 2| indescrivibilmente vaga e benigna; tra i minimi intervalli 807 18| di affetti puri, di atti benigni; l'altra agitata, febrile, 808 11| vana. Ella avrebbe potuto benissimo mandare ad effetto il suo 809 37| Gli copriva il capo una berretta di lana verde e nera con 810 30| carne addolorata, umana o bestiale.~ ~Ogni tanto ella ritrovava 811 14| inconscienti, ataviche e bestiali nell'intimo della nostra 812 Intro| nel turpiloquio alla loro bestialità. Gli scrosci della doccia 813 2| stalle erano piene di un bestiame sano e ben pasciuto. Le 814 23| sottile disco di limone, una bevanda a lei grata un tempo, che 815 25| per la montagna, andare a bevere l'oblio fra la gente, nei 816 9| Io ti veglierò, mi beverò il tuo fiato, ti leggerò 817 41| Giuliana. Volli che ella anche bevesse qualche sorso di più.~ ~- 818 44| le premessi il cuore e le bevessi le lacrime. Conoscevo quei 819 42| latte al bambino che lo beveva con avidità, mettendo di 820 Intro| negli occhi, e io te le bevevo tremando. - Santa! Santa! - 821 8| ch'ella prediligeva.~ ~- Beviamo dunque insieme, alla nostra 822 11| può essere ch'ella l'abbia bevuta prima di giungere alla Badiola, 823 50| e la lingua, la materia biancastra accumulata nel fondo. Un 824 39| era nell'ombra. Io vedevo biancheggiare le fasce di Raimondo su 825 13| donne accumulavano la bella biancheria di bucato, l'opulenza di 826 24| e aguzzando i suoi occhi bianchicci, lesse per entro: «La prognosi 827 39| levava su dalla camicia bianchissima, oscuro; ma il bianco degli 828 36| Qualche filo di fumo qua e biancicava al sole. Oraora no il 829 38| ombra non scorsi se non il biancore del guanciale. M'appressai, 830 47| continuo le labbra, come biasciando. A un tratto, riversò un 831 24| nasale. E in una quiete di biblioteca era assai gradevole sentir 832 37| E indicò l'erpice e il bidente che rilucevano su la terra 833 9| fioriti in una massa tra bigia e turchiniccia ondeggiava 834 4| fratello, nella sala del bigliardo, davamo una scorsa ai giornali. 835 Intro| ingombra di lettere, di biglietti, di libri. M'avvicinai; 836 4| libellule, tra verdognole e biondicce, dando alla vista per quella 837 24| uomo d'età inconoscibile, biondiccio, scarno, dilavato, una specie 838 38| poco, qualche volta, a quei bisbigli, con un atto benigno in 839 9| avvenisse.~ ~- Stasera - bisbigliai - stasera, nel tuo letto, 840 38| tratto in tratto sorridendo e bisbigliando fra loro. Giovanni si volgeva 841 7| tremolio di riso ch'era nel suo bisbiglio e che tradiva la sua gioia 842 8| fredde, conserve di frutti, biscotti, aranci, una bottiglia di 843 24| simile a quella ilarità bizzarra e irrefrenabile che ci agita 844 Intro| per talune circostanze bizzarre. E nessuna di queste cose 845 8| ricevuto un secondo congedo bizzarro.~ ~Stavamo ora, io e Giuliana, 846 44| abbandonava a me per essere blandita, per essere cullata, perché 847 33| della preghiera e della blandizia per farle inghiottire qualche 848 17| loquace, pieno di vezzi e di blandizie, singolarmente amorevole 849 46| petto, e ne sentii il tepore blando.~ ~- Infatti...~ ~E guardai 850 24| correrebbe su tutte le bocche, sarebbe divulgato, comentato 851 31| rosso, e, in mezzo, Giuliana boccheggiante. Vinsi il terrore che m' 852 11| Erano su quel tavolo una boccia d'acqua, un bicchiere, un 853 31| corrugata. Un bacino d'acqua bollente fumigava in un angolo. Cristina 854 42| un gorgoglio d'acqua in bollore. Si udiva a quando a quando 855 Intro| pas le conseil aussi,~ ~Le bon conseil loyal et brave...~ ~ ~ 856 8| ma con una certa malizia bonaria, aveva ricevuto un secondo 857 Intro| lontani. - Per me?~ ~Prese un bonbon, fece l'atto di portarlo 858 4| Tolstoj dal moujik Timoteo Bondareff. In quel tempo egli non 859 Intro| noces d'or et du tendre~ ~Bonheur d'une paix sans victoire.~ ~ ~ ~ 860 41| tre bicchieri del vino di Borgogna prescritto a Giuliana. Volli 861 14| ricevere in pieno petto una botta dal maestro. Mi tornò alla 862 11| Dove tiene nascosta la bottiglietta?» Io avevo fissa dentro 863 Intro| combustione dalle figure di bragia innumerevoli. Ciascuno dei 864 14| misteri; unire insomma un brano di pura eloquenza a una 865 Intro| Le bon conseil loyal et brave...~ ~ ~Ma io vedevo sul 866 13| Let us take a walk before breakfast.~ ~- Dove?~ ~- Where you 867 26| La mia assenza era stata brevissima. Il mio ritorno fu festeggiato. 868 2| fortificava come la buona brezza selvaggia. Aveva allora 869 7| altre si reggevano su le ali brillando; altre s'introducevano a 870 3| cinerina e la babbuccia brillante. Tutta la figura, in quell' 871 31| aggiungeva acqua con una brocca in un altro bacino, tenendovi 872 42| conoscevo bene il catarro bronchiale dei neonati, la malattia 873 46| I soliti sintomi della bronchite mancavano. Il bambino era 874 42| pavimento, un'immobilità bronzea. La fiammella oscillante 875 7| guardò; e gli occhi benché bruciati dalle lacrime, le si dilatarono 876 Intro| lettera di Teresa Raffo mi bruciava forte.~ ~Quando rientrai 877 Intro| le palme, per sentire il bruciore. Il lume, che ardeva a lato 878 2| da una chiocciola, da un bruco, da una formica una piccola 879 37| che rilucevano su la terra bruna. D'intorno si vedevano i 880 32| appiccicati pochi capelli bruni.~ ~- Lasciami toccare, nonna! - 881 31| dunque? - io gli chiesi bruscamente. - Che c'è?~ ~- Nulla di 882 1| sogno che le avevo strappato brutalmente.~ ~E osai accostarmi, cingere 883 Intro| uguagliate alle femmine brute dalle leggi inabolibili 884 30| agguaglia l'uomo che soffre al bruto che soffre: il lamento istintivo 885 Intro| ribrezzo di me? Ah, che brutta cosa!~ ~E fece un atto di 886 14| Subitamente, per contrasto, la bruttura mi si ripresentò anche più 887 13| accumulavano la bella biancheria di bucato, l'opulenza di Casa Hermil. 888 7| tra le mensole, tra le bugne, dovunque le rondini avevano 889 9| Anelavo, su per le scale quasi buie. Entrai nella stanza a precipizio.~ ~- 890 14| tratto, sono ritornato nel buio; sono ridiventato cieco. 891 37| spirante dalle narici dei buoi. Le cose bianche in quella 892 31| una pezzetta spalmata di burro.~ ~- Giulia, dammi la fascia.~ ~ 893 31| erano varii medicinali, una busta nera, un termometro, fasce, 894 21| intere giornate come un buttero; mi stancavo in un lavoro 895 14| con me in groppa, la morte cacciava ogni altra cura.~ ~- Tullio! 896 14| aridi con i virgulti, i cadaveri coi neonati vegetali, in 897 51| trasporto, a tutto il rito.~ ~Il cadaverino era già chiuso in una cassetta 898 6| prima parola rauca, ella mi cade fra le braccia, quasi svenuta...»~ ~ 899 9| lo lasciai per rientrare. Cadendo il giorno, le rondini aumentavano 900 15| una volta sono stata per caderti nelle braccia, per chiudere 901 50| suono particolare. Le manine cadevano lungo i fianchi, inerti; 902 Intro| lasciatemi, lasciatemi. Non cado. Voglio andare da me fino 903 47| disperata. Tutta la casa cadrà nel lutto. Il Natale sarà 904 Intro| gagliarda. E come i fiori caduti sono per l'albero irrecuperabili, 905 11| tra lei e me, dovessero cagionarmi un effetto straordinario, 906 15| morte sembri involontaria, cagionata da un caso qualunque, da 907 Intro| mousses~ ~Ou que rocs et cailloux encombrent le chemin;~ ~ ~ ~ 908 7| biancheggiavano come spruzzi di calcina. Benché chiusa e disabitata, 909 42| La camera infatti era caldissima. In un angolo, su la cupola 910 Intro| specie di stupefazione che le caligini e i silenzii della laguna 911 37| d'accompagnarci verso la callaia. Ma si soffermò, esitante. 912 47| senile, a quelle grosse mani callose e rugose che avevo visto 913 15| le presi le mani. Volevo calmare la sua febbre. Una pena 914 33| alleviarle un dolore, di calmarle uno spasimo. Io solo sapevo 915 9| ore prima, sul sedile, per calmarmi, per consolarmi. Io la baciavo. 916 10| dicendo sottovoce:~ ~- S'è calmata. Ora ha bisogno di riposo. 917 31| nulla. I dolori si sono calmati. Venga a vedere~ ~Entrai. 918 23| lontananza mi farà bene. Tornerò calmato. Sarà necessaria molta calma, 919 Intro| infrenabile. Il laudano non la calmava. E io, fuori di me, allo 920 Intro| je veux marcher droit et calme dans la Vie...~ ~ ~Ed ella, 921 22| un eccesso di ardore. Ti calmerai, in seguito.~ ~Mio fratello 922 39| accese. Egli aveva il sonno calmissimo. Giaceva supino, tenendo 923 48| nuovo la fronte. Aveva il calor naturale. Ma la mia imaginazione 924 18| mute lacrime dell'anima calpestata non più le riempivano il 925 Intro| suo cuore, troppe volte calpestato senza pietà e senza rimorso?» 926 33| io non tralasciavo mai di calzarli al mattino e di nudarli 927 11| spalliera d'una sedia le lunghe calze di seta cinerina, le giarrettiere 928 16| remoto, forse in una delle camere mobiliate per ove passano 929 Intro| mia madre era uscita, e la cameriera anche, per un momento, e 930 24| non comparve. Interrogai i camerieri. Da lungo tempo non l'avevano 931 Intro| volta, che voleva trovare il caminetto acceso? Sarà il primo fuoco 932 Intro| tre giorni! Non saprò più camminare...~ ~Insisteva col discorso 933 37| traverso i campi arati.~ ~Camminavamo in silenzio, pensosi. Il 934 Intro| snervante, un poco soffocante. Cammineremmo a fatica. Comincerebbero 935 23| pavimento. In quel flutto ella camminò davanti a me, per uscire 936 35| mentre giungeva cupa dalle campagne autunnali la monotonia della 937 20| poteva far morire.~ ~La campana della Badiola diede il primo 938 48| tanto sonare nella casa i campanelli. Udii il rumore sordo d' 939 8| Nel rettangolo pallido campeggiava «il vecchio cipresso venerabile 940 29| stavano in fila su l'orlo del canale, talune rivolte col becco 941 11| Io mi stendo , sul canapè, con una coperta...~ ~- 942 26| quanto forti, non valevano a cancellarla; era inerente e fissa; e 943 38| originale stava per essere cancellata. E chiamò Raimondo per nome, 944 7| E richiusi io stesso il cancello, dietro il vecchio che m' 945 11| d'acqua, un bicchiere, un candeliere, un fazzoletto, alcune forcine 946 Intro| tratto, mia madre esclamò, candidamente:~ ~- Come sei bella stasera, 947 38| Innocenza.~ ~- Accipe vestem candidant...~ ~Diede quindi al pattino 948 37| straordinaria bianchezza, una candidezza di neve. Una vacca di lontano, 949 1| di Giuliana. Le cortine candidissime ondeggiavano, si riflettevano 950 44| pastorale, i latrati d'un cane lontano. Un guizzo del bambino 951 8| vecchio aveva portato il canestro della colazione; e, non 952 9| parevano i riflessi d'una seta cangiante. Su la peschiera i salici 953 2| ed argentei, la luce si cangiava quasi direi in una umidità 954 25| fuoco, sotto quella rabbiosa canicola? Partire per il mare, per 955 9| come su un tenue flauto di canne, su una fistula pastorale. 956 7| amarezza, si chinò a una delle cannelle, bevve qualche sorso e risollevandosi 957 Intro| palpitai forte, udendola cantare da una stanza lontana. Cantava 958 29| ad aprire i cassetti dei canterani, gli armarii. Miss Edith 959 Intro| sospensione manifesta.~ ~- Canti? - io dissi, per dire qualche 960 9| fosse cullata come da una cantilena voluttuosa.~ ~- Hai udito? - 961 9| attinsero le altezze soprane. Il cantore s'inebriava del suo canto. 962 7| ombra prodotta dalla grande capellatura arborea che ci pioveva sopra. 963 9| Babilonia inchinavano le loro capellature soavi; e l'acqua vi traspariva 964 1| sensazione minima prodotta da un capello che mi sfiorava la guancia.~ ~ 965 35| delle labbra intorno al capezzolo all'agitazione confusa delle 966 29| di tante cose; e io non capii quasi nulla. Più volte mi 967 7| convulsione... Si spasima; non si capisce più se si pianga di gioia 968 Intro| Potrò alzarmi giovedì. Capisci, Tullio? Potrò alzarmi giovedì...~ ~ 969 5| non preparare nulla; hai capito? Lascia la casa chiusa. 970 1| odore è terribile. il capogiro. Mamma, non fa male anche 971 Intro| dentro, nudi, nelle larghe cappe bianche, si strofinavano 972 35| si prova nell'ombra delle cappelle segrete: mi sentivo in un 973 17| robusto e bello; diveniva capriccioso come un piccolo despota; 974 Intro| dell'amore, illuse dal sogno capzioso di cui il desiderio maschile 975 14| gli alberi. La colonia dei carbonai ci salutò. Federico interrogava 976 14| Diressi il cavallo verso una carbonara vicina, avendo riconosciuto 977 49| intossicazione acuta di acido carbonico erano in quel corpicciuolo 978 17| madre, di mio fratello; era careggiato, adorato a preferenza di 979 Intro| un serpent; un serpent te caresse!»~ ~Il caso mi favorì. Per 980 Intro| O beau jeune homme, tu caresses un serpent; un serpent te 981 7| inchinavano verso di lei carichi dei loro innumerevoli grappoli 982 3| Tornavo alla Badiola sempre carico di doni floreali. Una mattina, 983 12| condotto da uomo forte e caritatevole, avrebbe affrontato il dolore 984 14| ferocia sotto gli occhi di Carlo Quinto! Lo sviluppo eccessivo 985 36| avevano il colore delle carni malaticce, esangui, quasi 986 2| quei fiori esili, un po' carnicini, un po' bianchi, simili 987 Intro| pulsazione visibile della carotide nel collo e qualche contrazione 988 Intro| o tre signore dalle loro carrozze risposero al mio saluto; 989 Intro| vagarono per un poco su le carte, come tentati di scoprire... « 990 14| su un pagliericcio, in un casale lontano, mentre i due medici 991 37| telo spaso, le mura d'una cascina risplendevano come in un 992 2| ben pasciuto. Le nostre cascine erano in un ordine perfetto. 993 2| mostrava i miglioramenti. Le case dei nostri contadini erano 994 51| cadaverino era già chiuso in una cassetta bianca, ricoperta da un 995 29| tutto, andavano ad aprire i cassetti dei canterani, gli armarii. 996 6| l'imagine voluttuosa. La castità mantenuta per alcune settimane, 997 51| deposero la bara sul piccolo catafalco, in mezzo alla cappella. 998 Intro| finale, dopo una di quelle catastrofi interne che trasformano 999 38| il pollice nell'olio dei Catecumeni; e, mentre Giovanni teneva 1000 7| rami, ricadevano miste in catene, in ghirlande, in festoni,


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