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Gabriele D'Annunzio L'innocente Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Paragrafogrigio = Testo di commento
1001 31| a cui stava adattando un catètere; e dava istruzioni a Cristina, 1002 33| lungo ordine di progenitori cattolici.~ ~Mentre si svolgeva la 1003 41| preso freddo; con tante cautele!~ ~Un lampo mi attraversò 1004 50| abbassata, era divenuta cava.~ ~- Guardate, dottore! - 1005 14| bastanza largo, di nuovo cavalcammo l'uno a fianco dell'altro 1006 31| larghi, più profondi, più cavi, cerchiati d'un maggior 1007 Intro| indegnamente. «Eh, eh, quanti cavilli!»~ ~Un impeto iroso d'insofferenza 1008 37| suolo risonava come per cavità sotterranee, cupo.~ ~- Quando 1009 4| la mia aspettazione?».~ ~Cedendo a un impulso quasi istintivo, 1010 15| da un momento all'altro cedesse ed ella stramazzasse di 1011 Intro| Potrebbe essere che tu cedessi alla tentazione?». Né l' 1012 15| bontà, di pietà, ma non cedetti. Io non la guardavo negli 1013 4| oscuravano, si dileguavano, cedevano il luogo al sentimento salutare 1014 37| i piedi nudi nella terra cedevole, levando il capo nella santità 1015 Intro| miei torti. S'ella avesse ceduto a qualcuno? O se anche stesse 1016 16| qualche parte d'odio si cela in fondo ad ogni sentimento 1017 15| Forse è difficile tener celato un avvelenamento. E bisogna 1018 5| di fanciulli. Alla messa celebrata nella cappella assisteva 1019 24| duello con un avversario così celebre, se lo ferissi gravemente, 1020 Intro| che si riferisse alla sua celebrità, alla mia ammirazione; mi 1021 7| viale, con un passo più celere.~ ~Portava un abito di panno 1022 7| nuovi, agglomerati come le cellette di un alveare, lasciavano 1023 9| che impallidiva sotto la cenere impalpabile della sera. 1024 | cento 1025 14| quale l'ipertrofia di alcuni centri cerebrali rendeva impossibile 1026 8| Sei felice? - le domandai, cercandole negli occhi la risposta.~ ~- 1027 4| un bisogno indomabile di cercarla, di vederla; pensavo che 1028 Intro| miei occhi esterrefatti cercarono intorno, su i mobili, sul 1029 11| là dal capezzale, come a cercarvi la fiala di vetro contrassegnata 1030 3| egli aveva con tanto ardore cercata. Tremava di speranza il 1031 50| prendete pena di me, non cercate di consolarmi. Vedete: io 1032 4| una vita corrotta. Avete cercato di adoperarvi a vantaggio 1033 Intro| i nostri cuori. Ambedue cercavamo la compagnia delle due bambine; 1034 Intro| velo; e le sue dita bianche cercavano invano d'appuntarlo. La 1035 15| prometti che in nessun modo cercherai di morire?~ ~Ella teneva 1036 14| Arborio. «Andrò a Roma, cercherò di lui, lo provocherò in 1037 14| otterrà quel che amerebbe. Cerchiamo la bontà, la virtù, l'entusiasmo, 1038 31| più profondi, più cavi, cerchiati d'un maggior cerchio d'ombra.~ ~- 1039 7| della tempia, l'ombra che cerchiava gli occhi, il lobo dell' 1040 39| sporgevano in fuori per un cerchiolino chiaro. Gli anelli della 1041 15| farsi perdonare». Ma io non cerco di farmi perdonare. So che 1042 51| eguagliava la bianchezza cerea di quelle mani esigue ove 1043 32| rendevano più tenui e più cerei i lineamenti. Aveva una 1044 5| religiosa sotto il dòmo ceruleo. Le campane argentine squillavano 1045 50| Hai molto freddo? Non ti cessano i brividi? Vuoi che ti copra 1046 12| ansia sarebbe d'un tratto cessata, che tutto insomma avrebbe 1047 50| fioco di tratto in tratto cessava. A un certo punto, il medico 1048 9| indefinito rimorso che seguono la cessazione delle voluttà troppo acute 1049 Intro| nell'attimo stesso in cui cesserò di soffrire, io rivedrò 1050 Intro| et cailloux encombrent le chemin;~ ~ ~ ~Oui, je veux marcher 1051 Intro| voix vous fut connue (et chère?)~ ~Mais à présent elle 1052 13| Maria batté alla porta chiamando:~ ~- Mamma!~ ~Giuliana aprì, 1053 27| misteriosa legge che i fisiologi chiamano eredità d'influenza.~ ~Per 1054 9| inerte, non cessando di chiamarla per nome, mi misi ad aprirle 1055 48| ancóra venuto! Ho mandato a chiamarlo.~ ~- Un uomo a cavallo ci 1056 10| operazione... Vedremo. Lo chiameremo qui; lo consulteremo...~ ~- 1057 37| mi domandò:~ ~- Come lo chiami?~ ~- Raimondo.~ ~- Come 1058 10| tardi... Aspetto che mi chiamino dentro...~ ~- Intanto io 1059 38| sottoposta. Vedevo tutto, con una chiarezza perfetta; udivo le formule 1060 9| alcuni pensieri balenavano chiari sopra gli altri, si distinguevano; 1061 Intro| stridore è una particolarità chiarissima nel mio ricordo).~ ~- Tu 1062 36| estate dei morti. Una grande chiarità vacua si spandeva su la 1063 4| il fondiglio in un vaso chiarito.~ ~Mi ricordo: era un pomeriggio 1064 10| come la sua camicia, al chiaror della lampada che arde dietro 1065 17| divinata con una specie di chiaroveggenza. - Giuliana dava alla luce 1066 7| prendendo dalle sue mani le chiavi, con un'impazienza manifesta:~ ~- 1067 49| l'inguine, appariva una chiazza rossastra. Pareva che fosse 1068 Intro| ansietà inconfessabile. Io le chiederei tremando: - Sei guarita? - 1069 50| Ripensando, Federico dovrà certo chiedersi: - Che voleva egli intendere? 1070 Intro| comprendesse? Se ingenuamente mi chiedesse la ragione del mio viaggio? 1071 7| che tutte le nostre fibre chiedevano. Quando ci distaccammo, 1072 38| la parola suggerita.~ ~Il chierico presentò il bacile d'argento 1073 9| tu singhiozzavi, io ti ho chiesto: «È troppo tardi?». E tu 1074 Intro| personaggi combatteva per la sua Chimera, in un duello disperato 1075 8| sfondando in una lontananza chimerica. I guanti, il cappello, 1076 3| che cosa bella! - esclamò, chinandosi sul fresco tesoro odorante.~ ~ 1077 11| esaltò. «Ella ha saputo chinare il capo sotto i miei colpi, 1078 50| dalla stanza. Ma ella si chinava sul viso di Raimondo, fin 1079 32| Maria e Natalia, che insieme chini guardavano il piccolo dormente. 1080 2| tratto per liberare da una chiocciola, da un bruco, da una formica 1081 7| rondini più numerosi e il chioccolìo dei getti d'acqua nella 1082 39| taciturna, illustrata da una chiostra di denti fitti ed eguali. 1083 Intro| sconvolto; e intravidi i ferri chirurgici, un specie di cucchiaio 1084 9| infatti.~ ~- Vuoi che ti chiuda il balcone?~ ~- No, no. 1085 19| almeno, rassegnarmi. Il tempo chiude tante piaghe e il lavoro 1086 Intro| un poco su i guanciali, chiudendo gli occhi, con un sorriso 1087 4| il libro di tra le mani, chiudendolo, posandolo di nuovo su le 1088 11| correre alle mie stanze per chiudermi, per rimaner solo a considerare 1089 23| la sera, tardi, mentre chiudevo una valigia, udii battere 1090 9| in quelle parole.~ ~- Ora chiudo - io dissi, volgendomi al 1091 16| quella scena avesse una chiusura definitiva; ma io provavo 1092 38| te linio oleo salutis in Christo Jesu Domino nostro...~ ~ 1093 29| felicità.~ ~Maria, Natalia cianciavano senza tregua, non cessavano 1094 | ciascuna 1095 39| talvolta l'aspetto d'una Cibele di rame, a cui mancasse 1096 24| introduceva nello stomaco i cibi ch'egli non avrebbe potuto 1097 32| la cuticola delle piaghe cicatrizzate di recente. Un po' di bava 1098 7| magneticamente. Ci avanzammo insieme, ciechi. Un ostacolo ci arrestò, 1099 46| grido:~ ~- Ah, io avevo i cieli per te nella mia anima!~ ~ 1100 28| leggeri e quei nastri rosei e cilestri che tremolavano al soffio 1101 2| peschi, i peri, i meli, i ciliegi, i prugni, gli albicocchi 1102 8| architrave, di sotto alla cimasa, pendeva un gruppo di nidi. 1103 14| non s'è trovato mai nel cimento. Mi ricordai che, durante 1104 14| a cavallo in uno di quei cimiteri musulmani densi di tombe, 1105 1| di chinarmi sul davanzale cingendo l'una e l'altra con le mie 1106 8| Andiamo sul balcone.~ ~Cingendola sentii la viva mollezza 1107 1| brutalmente.~ ~E osai accostarmi, cingere con le mie braccia Giuliana 1108 Intro| un subitaneo languore, mi cingesse il collo con un braccio 1109 Intro| della mia sfrontatezza quasi cinica. Ero posseduto da una specie 1110 14| ottuso dal disgusto, lascivo, cinico, vile.~ ~Da un tale uomo 1111 31| impresse indelebilmente.~ ~- A cinquanta gradi - disse il dottore, 1112 7| standomi alle spalle, mi cinse il collo con le braccia 1113 37| scendendogli davanti alla cintura pieno di grano. Con la manca 1114 2| un po' bianchi, simili a ciocche di rose scempie, che portavano 1115 4| sovrapposti in mezzo a cui l'aria circolasse producendo larghe e mobili 1116 7| sarebbe stato possibile circondare, avviluppare tutta quanta 1117 4| nome di Filippo Arborio, citato in una cronaca. Un turbamento 1118 24| esser partito. Trovai la città infocata, fiammeggiante, 1119 Intro| soffio malefico della vita cittadina m'investì; risuscitò le 1120 29| il suo riso aperto, né il clamore continuo delle sue rondini. 1121 Intro| dottori l'addormentavano col cloroformio ed ella, sentendosi sprofondare 1122 15| lacrime, ahimè! che erano così cocenti e che non potevano mutare 1123 7| lasciando di fuori la piccola coda forcuta che tremolava vivamente, 1124 29| per modo che le piccole code forcute e i piccoli petti 1125 11| nozione logica, completa, coerente, definitiva, irrefragabile; 1126 15| Sebbene ella proferisse parole coerenti, sembrava in preda a una 1127 Intro| significato vero delle cose, per coglierne i giusti rapporti, per rendermi 1128 9| Calisto.~ ~- Vado io. Ti coglierò qualche ramo di lilla, un 1129 | coi 1130 1| indicando un punto del colle - la tua Villalilla. La 1131 33| rigenerazione del sangue. Il suo collega Jemma di Tussi, col quale 1132 47| fuoco rosseggiava su la collina, in lontananza. Tornai indietro, 1133 3| ripetute dentro di me in colloqui imaginarii. Ma il timore 1134 6| m'ero compiaciuto in puri colloquii fantastici con la donna 1135 9| mio fratello chiamò:~ ~- Colombi, dove siete?~ ~ ~ ~ 1136 14| salire tra gli alberi. La colonia dei carbonai ci salutò. 1137 44| infinite precauzioni aprii. Una colonna d'aria gelata m'investì. 1138 14| quadrangolari, fumigavano. Le colonne del fumo si levavano dense 1139 9| Vi siete voi svenata per colorare la vostra veste?»)~ ~Ella 1140 2| foglie, crescere i frutti, colorirsi, maturarsi, distaccarsi.» 1141 | coloro 1142 4| cuore, pensando ch'egli era colpevole di torti omai irreparabili 1143 Intro| creatura che io stava per colpire, un sentimento di acuto 1144 9| La morte potrebbe dunque colpirla anche tra le mie braccia, 1145 37| inaspettate e gravi che ci colpiscono nel mezzo dell'anima; e 1146 22| s'inaridivano, come fonti colpite di maledizione. E allora 1147 32| avevano avuto sguardo, come colpiti da cecità. Era sopravvenuta 1148 17| espressioni del suo sguardo una mi colpiva più spesso, in una scena 1149 33| un sonno irresistibile mi colse appunto mentre tenevo le 1150 1| disse Giuliana, sùbito; e io colsi nella sua voce l'intenzione, 1151 Intro| che io mi promettevo di coltivar con lentezza nella onesta 1152 9| un veleno, ella forse ha coltivato, ha aiutato il suo male, 1153 31| le tre il sonno m'aveva colto, all'improvviso, sul divano 1154 40| quasi che noi l'avessimo còlto in fallo.~ ~- Venivo - balbettò - 1155 Intro| Ciascuno dei suoi personaggi combatteva per la sua Chimera, in un 1156 14| fisico, per quell'istinto di combattività ereditario che tanto spesso 1157 Intro| odioso; ma sembrerai aver combattuto con tutte le tue forze invano 1158 Intro| alchimistica che io aveva nel combinare i varii prodotti del mio 1159 Intro| quelle tendenze tutte le combinazioni. Secondo il tempo e il luogo, 1160 Intro| intensa come d'una vasta combustione dalle figure di bragia innumerevoli. 1161 22| si mutava per me in una comedia amara e beffarda. Nulla 1162 24| bocche, sarebbe divulgato, comentato da tutte le gazzette. E 1163 7| facciata rustica, per tutte le comici, per tutte le sporgenze, 1164 12| Vado a lavorare. Quando comincerai ad aiutarmi?~ ~- Oggi stesso, 1165 Intro| Cammineremmo a fatica. Comincerebbero a cadere, su le nostre mani, 1166 4| proposito, Tullio, quando cominceremo questo noviziato? Tu hai 1167 45| Pensavo: «Dunque gli effetti cominciano; dunque non c'è più dubbio. 1168 50| Senti? La febbre ti cresce. Cominciati a spogliare. Su, via!~ ~ 1169 14| ideale. La boscaglia intorno cominciava a dorarsi. Gli uccelli cantavano, 1170 Intro| a Roma.»~ ~Le mie forze cominciavano già a cedere. Non avrei 1171 34| Giuliana?~ ~Ma il bambino cominciò a piangere. Io ebbi la forza 1172 Intro| présent elle est voilée~ ~Comme une veuve désolée...~ ~ ~ 1173 14| Orbene, ella si dà a un uomo, commette il suo primo fallo, e rimane 1174 20| morire, ella è disposta a commettere un delitto duplice, contro 1175 Intro| generoso! Ma pure, via, è così comodo per te il vecchio patto, 1176 29| due, a tre, giungevano le compagne in ritardo. E s'approssimava 1177 20| domande ingenue e graziose sul compagno futuro.~ ~Così con presagi, 1178 47| farà Giuliana quando io comparirò sul limitare dell'alcova, 1179 Intro| un acuto bisogno d'essere compassionato. Nel tempo medesimo qualcuno 1180 7| sorpresi nel tuo sguardo una compassione penosa, non so che curiosità 1181 Intro| fuggevolmente: quella curiosità compassionevole con cui si guarda una persona 1182 Intro| vita mi parrà di averti compensata. Da ora innanzi, come un 1183 33| commozione profonda; fu un compenso straordinario. Guardai Giuliana 1184 Intro| viva, la mattina dopo (per compiacere il desiderio di lei aspettavo 1185 Intro| abbandonare le cose in cui ti compiaci, la donna che ti corrompe. 1186 6| libertino, così profondo era il compiacimento che io provavo a contemplare 1187 2| inganna. Infatti, tutto ora si compie con una facilità strana, 1188 33| lavorio riparatore che si compieva in quel corpo affranto. 1189 11| corrispondono più o non si compiono. Io mi sentivo incapace 1190 42| quelle speciali azioni già compiute da un altro, imitare la 1191 11| segreto spontaneo processo, compiutosi in una sfera interiore oscura, 1192 14| vite.~ ~Mentre mio fratello compiva l'esame delle opere, io 1193 6| continuo, si faceva più complessa, simulava la realità, raggiungeva 1194 8| tratto la sua espressione si complicasse, si oscurasse fino a divenire 1195 Intro| la travagliavano malattie complicate della matrice e dell'ovaia, 1196 14| disprezzavo quell'essere complicato ed ambiguo che pure apparteneva 1197 15| morte, non una parte di complice nell'attuazione d'un proposito 1198 9| delicata in quell'oro morente componevano una visione maliosa, incantevole, 1199 Intro| com'erano belli! Uscirò per comprarne di simili in gran quantità. 1200 Intro| ella dunque - io pensavo - comprende che, essendo io diverso 1201 30| come preso dal pànico, non comprendendo ancóra dove ella volesse 1202 Intro| dal suono della mia voce comprenderebbe la domanda celata in quella 1203 44| la malata, finsi di non comprenderla, non corrisposi alle sue 1204 7| ore che seguirono, potei comprenderlo; quando seppi che un'imagine 1205 Intro| alla prima parola? E se non comprendesse? Se ingenuamente mi chiedesse 1206 11| domanda non ancóra bene compresa: «Che avete fatto di me?». 1207 Intro| un indizio.~ ~Allora ella comprese. Si lasciò cadere di nuovo 1208 31| nera, un termometro, fasce, compresse, fiaschi, alcuni tubi di 1209 15| respiravo ansioso, col cuore compresso, incapace di profferire 1210 44| adagio adagio il bambino, comprimendo l'ansia; tenendolo discosto 1211 41| non sarà nulla - risposi comprimendomi. - Rimani qui?~ ~- Finché 1212 16| incalzai, sforzandomi di comprimere la collera che stava per 1213 6| anche guastare le cose, compromettere il buon esito, o almeno 1214 7| braccia, mi si serrò addosso, comunicandomi il suo brivido. Le rondini 1215 7| che anche il sentimento di comunione s'era disperso in un attimo. 1216 15| accaduto di noi? E allora volli concedermi l'ultima ebrezza, diventai 1217 Intro| nobile di Giuliana. Ella non concepiva che io potessi desiderare 1218 Intro| altri ed avendo un diverso concetto della vita, posso giustamente 1219 19| che nella casa la nuova concezione non fosse festeggiata come 1220 40| quest'ora...~ ~- Andiamo - concluse Federico, prendendolo per 1221 18| tra me e Giuliana pareva concluso. Ella viveva. Ambedue seguitavamo 1222 Intro| stipulazione di un contratto già concordato. Ah, le mie ultime parole 1223 4| medesimo cerchio con una concordia così dolce, io le avevo 1224 6| turbamento sensuale del desiderio concorreva ad oscurare la conscienza, 1225 14| fronte di altri uomini, concorsero a particolarizzare quello 1226 Intro| male che io faccio e pur condannandomi in me medesimo, io non posso 1227 9| veramente ella si sapesse condannata, sapesse di portare già 1228 15| un ardore febrile.~ ~- Mi condanni? - domandò rauca ed acre. - 1229 Intro| invisibile «tutto questo a che conduce? O ella è già caduta, e 1230 14| inoltrato per un sentiere che conduceva al fiume. Pareva quasi che 1231 24| sostanza cerebrale, che conducono un uomo alle infime degradazioni, 1232 Intro| flammes douces,~ ~ ~ ~Par toi conduit, ô main où tremblera ma 1233 13| proprio tu, che non volesti condurci; perché la mamma voleva. 1234 12| Pensai: «In che modo si condurrebbe egli nel mio caso?». Il 1235 12| non stia bene! Altrimenti, condurremmo anche lei... Vedrebbe le 1236 50| Mi lasciai condurre.~ ~Mi condusse alla mia stanza sorreggendomi. 1237 Intro| questi pensieri obliqui mi condussero in quella notte a raffermare 1238 Intro| braccio alle reni, io la condussi piano piano; l'aiutai ad 1239 33| di Tussi, col quale aveva conferito e s'era trovato d'accordo, 1240 21| sorriso, quel sole, quel gesto conferivano a quelle grosse mani incallite 1241 Intro| nel fingere. Cercavo di confermare in tutte le occasioni, tra 1242 Intro| Teresa Raffo, con cui ella mi confermava il convegno a Firenze pel 1243 10| sicura della cosa? Te l'ha confessata Giuliana, forse? Oppure...~ ~- 1244 20| che quell'orrore, da lei confessato con un fremito, la distaccasse 1245 Intro| io mi accusi, che io mi confessi. Bisogna che io riveli il 1246 Intro| libri e la scatola delle confetture.~ ~- Per me? - esclamò, 1247 Intro| sorridere sentendosi morire. Confida in lei, dunque, e non ti 1248 19| Inoltre egli mostrò di confidar molto nella tempra eccezionale 1249 Intro| scambio di notizie e di confidenze amichevoli?~ ~- È assai 1250 Intro| improvvise che mi spingevano sul confine della demenza, cadute nell' 1251 15| a vicenda in un perpetuo conflitto, ribelli a qualunque dominio. 1252 Intro| svolgevano dentro di me, senza confondersi, bene distinti, paralleli. 1253 Intro| spasimo sorgeva l'altro. E io confondevo, sebbene con una diversa 1254 31| di voci feminili: forse i conforti di mia madre, della levatrice. 1255 30| poterle dire una parola di conforto.~ ~- Tullio, Tullio, che 1256 32| bambino, come per meglio confrontarne le fattezze.~ ~- No - disse. - 1257 Intro| il collo con un braccio e congiungesse la sua guancia alla mia 1258 24| discostò con le dita due fogli congiunti; e aguzzando i suoi occhi 1259 34| qualunque ora, in qualunque congiuntura, perché dentro di me avvenisse 1260 27| essere che io riceva speciali congratulazioni per avere impresso con tanto 1261 Intro| la nuova vita, non più coniugale ma fraterna, si basava tutta 1262 27| alla presenza dei legittimi coniugi: - Tutto suo padre! - E 1263 Intro| La voix vous fut connue (et chère?)~ ~Mais à présent 1264 8| mie giornate, perché tu conosca i tuoi miracoli. Dopo tante 1265 Intro| una sala d'armi; e là ci conoscemmo, fummo presentati l'uno 1266 30| si farà la luce, allora conoscerai la verità; e ti pentirai 1267 11| considerare la mia ruina, a conoscerla tutta quanta. Ma seppi resistere. 1268 24| cose, le cose da me ben conosciute, avevano un aspetto diverso, 1269 Intro| mio braccio, pei sentieri conosciuti, dove ogni nostro passo 1270 19| tristezze. Credo che potrei conquistare la pace, a poco a poco, 1271 Intro| maggiore acutezza quando è consapevole di nuocere alla creatura 1272 15| mi fossi ritrovato vivo e conscio in fondo a una voragine.~ ~ 1273 12| immediato del piombo, l'oscurità consecutiva, io provai in tutto il corpo 1274 15| questo. Vedi: io pensavo, consentendo a venire qui con te, io 1275 Intro| quasi con umiltà.~ ~Ella consentì col capo.~ ~- Vedo che tu 1276 7| altro, dal momento che tu consentisti a venire. Ti ricordi tu 1277 Intro| straordinariamente preziosa la donna che consentiva a sacrificarmi la sua giovinezza, 1278 Intro| Villalilla, nella casa che conserva le nostre più belle memorie; 1279 31| rabbia, agitandosi tutto, conservando quell'apparenza apoplettica, 1280 45| qualunque attività; cercavo di conservarmi in quella specie d'apatia 1281 Intro| sorella impeccabile aveva conservato nel sangue, nelle più segrete 1282 28| del sonno; ma la sua bocca conservava una piega triste, un'ombra 1283 8| Avevamo là vivande fredde, conserve di frutti, biscotti, aranci, 1284 10| forza di resistere? Chi mi conservò la ragione? Forse nell'eccesso 1285 7| un suo pensiero, come chi considera e risolve rapidamente. Poi 1286 Intro| successori più probabili, considerandone le figure imaginate. «C' 1287 4| dal passato, non potresti considerar lei come una donna nuova, 1288 20| Basterebbe dunque che ella considerasse queste cose perché un vóto 1289 11| proposito. Che fare? Tutto considerato, anche la mia presenza durante 1290 30| pensiero. Visibilmente, ella considerava qualche cosa dentro di sé; 1291 21| le guardò, sorridendo; ne considerò il dorso e il cavo, rivolgendole 1292 14| andamento delle opere, li consigliava, li ammoniva, osservando 1293 34| e a mio fratello che mi consigliavano il riposo. Il mio corpo 1294 Intro| sarai la mia custode, la mia consigliera. Io ti dirò tutto, ti svelerò 1295 2| degno e star sommesso al suo consiglio, riguardarlo come la mia 1296 4| irragionevole si dileguerà. Io do consistenza a un'ombra. Fra due, fra 1297 19| tante piaghe e il lavoro consola di tante tristezze. Credo 1298 14| cosa mai al mondo mi potrà consolare del bene che ho perduto?» 1299 18| Troverò la buona parola per consolarla, troverò l'accento fraterno 1300 Intro| dovesse anche esserne paga e consolarsene come d'un riflesso del lontano 1301 7| per agitarla, per essere consolato come un fanciullo, per avere 1302 22| lavoro non mi giovava, non mi consolava; perché era eccessivo, ineguale, 1303 19| specialmente bisogno di consolazioni morali. Io sono un vecchio 1304 24| avrebbe volentieri distinte le consonanti contro le quali s'era incagliata 1305 Intro| elementi i quali mi servirono a construrre un nuovo stato, fittizio, 1306 41| basso, la soccorsi nei modi consueti. Dopo un poco, parve ch' 1307 Intro| assistere al piccolo pranzo consueto, la ritrovai in compagnia 1308 10| Vedremo. Lo chiameremo qui; lo consulteremo...~ ~- Sì, sì; è necessario.~ ~- 1309 9| spalliera, come se avesse consumata tutta la sua forza in quelle 1310 22| Non è questa la regola. Tu consumi in una settimana l'energia 1311 2| miglioramenti. Le case dei nostri contadini erano larghe, ariose, linde. 1312 5| pellegrinaggio. Nessuno del contado aveva mancato di portare 1313 44| che stavo per compiere. Contai macchinalmente i balaustri 1314 44| ripugnanza invincibile ai contatti. Egli piangeva, piangeva. 1315 11| trattenendo il respiro, la contemplai a lungo, ricercai a una 1316 6| compiacimento che io provavo a contemplare e ad accarezzare l'imagine 1317 7| nostra febbre, ci obliammo a contemplarlo.~ ~Io ruppi l'incanto, alzandomi. 1318 14| fiume tortuoso che io avevo contemplato nel torbido pomeriggio del 1319 14| grande foresta immobile contemplava i roghi alimentati dalle 1320 6| incredibile. Io non riescivo a contenderle il dominio assoluto del 1321 Intro| come si fa quando si vuol contenere un singhiozzo. Ed ella avvicinando 1322 44| allontanarmi. Bisogna che io mi contenga. Il tempo precipita. Chi 1323 Intro| Arricchito in quelle settimane di continenza, il mio sangue ebbe come 1324 30| un gemito fioco: o mutava continuamente di luogo, andava da un angolo 1325 31| vedere - disse la levatrice continuando a stropicciare. - Venga 1326 20| aveva lasciati là perché continuassimo a sognare.~ ~Era l'ora che 1327 50| imagini rapide e lucide continuava. Rivedevo, con una terribile 1328 16| difficoltà, costretto a quella continuazione. E una specie di rancore 1329 4| dando alla vista per quella continuità e per quella labilità una 1330 15| facevo sforzi enormi per non contorcermi negli accessi di spasimo, 1331 24| vignetta: un volto umano contorto da una smorfia atroce e 1332 19| dono...». Avevo sperato. Contraddicendo al mio fervore espiatorio, 1333 27| aspirazioni, le solite crisi contraddittorie: l'abondanza e l'aridità. 1334 24| l'albino, punto dalla mia contraddizione, senza opporre altro, montò 1335 Intro| impreveduto! Di tali crisi contradittorie si componeva la sua vita: 1336 32| muscoli della faccia mi si contraevano. Dopo tante ore d'orgasmo 1337 11| cercarvi la fiala di vetro contrassegnata dal piccolo teschio nero, 1338 32| estremo. E quelle labbra si contrassero, misero un gemito. La contrattura 1339 12| stessa della mia natura contrastavano qualunque riscontro probabile; 1340 Intro| Giuliana perché non accadessero contrattempi pericolosi. «E se Giuliana 1341 Intro| alla stipulazione di un contratto già concordato. Ah, le mie 1342 Intro| sorpresi nella sua faccia le contrazioni d'uno spasimo represso; 1343 14| acuto rammarico d'averlo contristato. - Che pensava egli? Qual 1344 2| rinnovellano l'uomo; e le convalescenze spirituali non sono meno 1345 14| era servito del metodo più conveniente e più sicuro, che è questo: - 1346 51| limitare dell'Ombra.~ ~ ~ ~Convento di Santa Maria Maggiore:~ ~ 1347 Intro| attrazione verso il quale convergevano gli stati e le tendenze 1348 4| una a braccio dell'altra, conversando. Giuliana portava un libro; 1349 14| di continuo occupato a convertire i più caldi e spontanei 1350 4| quella visione fisica mi si convertisse in uno strano fenomeno interno 1351 2| ripercussioni incalcolabili si convertiva in un fenomeno psichico 1352 Intro| quelle poche parole bastò per convincermi che ella non sospettava 1353 11| cosa tremenda si fossero coordinati tra loro formando una nozione 1354 14| cerebrali rendeva impossibile la coordinazione necessaria alla vita normale 1355 51| intangibili, quasi che il coperchio diafano di quella cassa 1356 44| il corpo del bambino, lo copersi con cura, m'assicurai che 1357 1| grandi olmi dello spiazzo, coperti di piccole foglie nuove, 1358 14| il fumo usciva con troppa copia, a chiudere con zolle i 1359 50| cessano i brividi? Vuoi che ti copra meglio? Hai sete?~ ~Io consideravo, 1360 36| la bianchezza livida che copre le guance delle piccole 1361 23| ora giungeva nella notte, coprendo il suono roco del flauto 1362 28| gentile cosa bianca che doveva coprire il capo del figliuolo non 1363 33| intiepidirli con l'alito, coprirli di baci. Si mescolavano 1364 3| s'appesero al collo e le coprirono il viso di baci; e dalla 1365 37| si scoperse il capo.~ ~- Copriti, Giovanni, se non vuoi che 1366 37| una lentezza misurata. Gli copriva il capo una berretta di 1367 14| sentimentale era finito con una copula disgraziatamente feconda...~ ~ 1368 Intro| sorridente, così semplice, così coraggiosa? - Mi ricordo (e la perversione 1369 23| piena; giungeva il canto corale dei grilli, simile al suono 1370 38| poi mi diressi verso il coretto, a passo veloce, con un' 1371 31| ripeté ancóra la levatrice coricando di nuovo su l'ovatta il 1372 31| Ella rivoltò il bambino, lo coricò sul dorso, mi mostrò il 1373 7| ghirlande, in festoni, in corimbi; a piè dei fusti le iridi 1374 39| orecchi attorte come le corna dell'ariete. Ella stava 1375 50| appassiti, come due piccole corolle che si richiudessero flosce 1376 15| e inabolibili, tutta la corporale tristezza del nostro amore, 1377 16| della propria impotenza, corporalmente stupido e triste, d'innanzi 1378 30| eccesso della sofferenza corporea, quel suono che agguaglia 1379 48| Il bambino sta male. Corra.~ ~- Giuliana, vado di là 1380 2| parto arboreo, nel tempo che corre tra il fiore e il frutto. « 1381 14| pietre lisce in pendio, correndo mille volte il rischio di 1382 29| ho trovato! - gridò Maria correndomi incontro.~ ~Aveva trovato 1383 32| 32-~ ~ ~ ~La corrente continua di acqua ad alta 1384 24| non rimarrebbe segreto; correrebbe su tutte le bocche, sarebbe 1385 10| Edith, Cristina, presto, correte su a scaldare il letto. 1386 Intro| raggiunto il sommo dell'altezza corrispondendo perfettamente a una forma 1387 9| parole una confessione che corrispondeva al mio sospetto. - Come 1388 11| azioni e reazioni non si corrispondono più o non si compiono. Io 1389 44| di non comprenderla, non corrisposi alle sue effusioni, cercai 1390 7| calde gocce viventi avesse corrisposto alla sensazione ch'io n' 1391 48| Cristina... Resta qui tu. Corro a vedere; poi torno.~ ~Guardai 1392 Intro| compiaci, la donna che ti corrompe. Ne avrai la forza?». Io 1393 14| Espugnare la Torre d'avorio, corrompere una donna publicamente vantata 1394 16| corruzione latente, e devono corrompersi.~ ~Io dissi (e temevo che 1395 15| la morfina e il sublimato corrosivo. Forse non servono. Forse 1396 Intro| da una diabolica follia, corroso da un morbo ignoto e spaventevole. 1397 4| fatica per vivere una vita corrotta. Avete cercato di adoperarvi 1398 31| sebbene la sua fronte fosse corrugata. Un bacino d'acqua bollente 1399 16| portano in loro un germe di corruzione latente, e devono corrompersi.~ ~ 1400 1| accorgessero di me; sollevai una cortina, mostrandomi.~ ~- Ah, Tullio! - 1401 39| dietro i ginocchi, su le cosce, su gli inguini, sul pube.~ ~ 1402 49| ancóra semichiuse; su una coscia, presso l'inguine, appariva 1403 7| Tu eri la mia adorazione costante, profonda, segreta. La parte 1404 1| verdegrigio cumulato in forme costanti. Gli alberi in fiore, bianchi 1405 14| addetto all'ambasciata in Costantinopoli, per sfuggire a certi accessi 1406 11| attesa, fissando la grande costellazione che pareva alla mia vista 1407 20| guardammo, in silenzio, costernati. Rimanemmo in silenzio per 1408 Intro| tartaruga bionda con la costola d'argento. L'abito, di foggia 1409 20| smania d'insistere ancóra, di costringerla a una confessione lunga 1410 38| una mano su la spalla per costringerlo a inginocchiarsi di nuovo.~ ~ 1411 14| provocherò in qualche modo, lo costringerò a battersi, farò di tutto 1412 30| restavo lunghe ore a cavallo, costringevo Orlando a saltare le siepi 1413 Intro| tagliente, e la garza e il cotone e il ghiaccio e le altre 1414 Intro| tutte le ignominie che si covano nel talamo. Ella ignorava 1415 7| altra opera. Delle rondini covaticce alcune rimanevano per qualche 1416 Intro| domandai.~ ~Ella rispose:~ ~- Crab-apple.~ ~Io soggiunsi:~ ~- Mi 1417 24| lo scrittore aveva inteso creare un personaggio letterario 1418 46| scene che aveva un tempo create la mia imaginazione ostile, 1419 16| vita fittizia degli esseri creati da una allucinazione. Ed 1420 9| arditissimi, sminuirono, crebbero, attinsero le altezze soprane. 1421 30| mi creda ora; ma certo mi crederai quando non ci sarò più. 1422 14| rivelassi la verità, egli non mi crederebbe. Egli non potrebbe credere 1423 Intro| ci baceremmo in bocca, crederemmo venir meno. Ella, ella sì 1424 40| apparve così che mia madre credette di rassicurarmi soggiungendo:~ ~- 1425 24| Ahimè, quante volte noi crediamo sentire la verità in una 1426 Intro| aveva una espressione di credulità quasi infantile, che somigliava 1427 Intro| sorriso nuovo, impreveduto, credulo, che le era comparso su 1428 9| No, no...». E io ti ho creduta. Ma non potrebbe essere 1429 14| la fragilità delle virtù credute incrollabili, la debolezza 1430 14| la futilità degli amori creduti eterni, la fragilità delle 1431 14| facile, più giocondo, come il crepitio del fuoco efficace. Gli 1432 36| ora no il vento portava un crepito di foglie labili. Il resto 1433 50| Senti? La febbre ti cresce. Cominciati a spogliare. 1434 32| con una specie di furore crescente. Vidi che la pelle del volto 1435 34| uscì dall'alcova. I vagiti crescevano e mi davano pur sempre la 1436 Intro| raggiante - ce lo ritroverai; è cresciuto; è un albero. Domandalo 1437 14| Assòro correva tra gli argini cretacei con un silenzio che lo rendeva 1438 44| pronte a qualunque violenza criminale. Io non obedii se non all' 1439 51| crisantemi bianchi, aveva un crisantemo bianco tra le mani congiunte, 1440 38| intinse il pollice nel sacro Crisma ed unse la fronte al battezzato, 1441 19| essendo agitata da aspirazioni cristiane, si metteva per un sentiero 1442 Intro| per quel dubbio che faceva crollare d'un tratto la mia fede 1443 10| quella che avrei avuta dal crollo fulmineo di tutta la casa. 1444 10| di tutta la casa. Tutto crollò, ruinò, dentro di me, intorno 1445 13| da Miss Edith; e le scale cromatiche si succedevano rapide ed 1446 4| Filippo Arborio, citato in una cronaca. Un turbamento subitaneo 1447 38| che mi aveva ferito così crudamente la prima volta nell'alba 1448 11| gridarle le parole folli e crude che mi suggeriva la collera 1449 Intro| aveva offesa nei modi più crudeli, senza riguardo, senza ritegno, 1450 14| spirito, obliquo, doppio, crudelmente curioso, isterilito dall' 1451 2| allora, come ad attenuare la crudezza di quella manomessione:~ ~- 1452 14| mi apparivano nella loro crudità bruta. Certo, Filippo Arborio 1453 43| in quei giorni di freddo crudo, raccomandò la massima prudenza 1454 Intro| chirurgici, un specie di cucchiaio tagliente, e la garza e 1455 4| malinconia della luce, quasi cullando la sonnolenza dell'aria.~ ~ 1456 4| bisogno aveva la mia anima di cullarsi nell'illusione, di credere 1457 35| col medesimo atto su due culle benedette, ora un poco più 1458 Intro| assunto in una specie di culto platonico. Io dissoluto 1459 2| innovazioni introdotte nelle culture, mi mostrava i miglioramenti. 1460 1| a un vapore verdegrigio cumulato in forme costanti. Gli alberi 1461 7| scoppia un fulmine in un cumulo di nubi, un pensiero guizzò 1462 Intro| parve che ella dovesse in cuor suo essermi grata di quella 1463 3| curiosi della penombra, quasi cupidi.~ ~Giuliana aveva chinato 1464 Intro| le mie curiosità, le mie cupidigie, le mie invidie. Arricchito 1465 6| trepido su la fronte in bacio cupido su la bocca - nel mio sogno. 1466 42| caldissima. In un angolo, su la cupola d'un braciere si scaldavano 1467 Intro| d'incontrarlo. Né me ne curai. Né in seguito fui colpito 1468 Intro| in lei, dunque, e non ti curare d'altro, cuore generoso.»~ ~ 1469 30| Guardai Giuliana. Senza curarsi degli altri, ella mi guardava 1470 Intro| Speri dunque che ella non curi il pretesto e t'imponga 1471 3| miei occhi andavano spesso, curiosi della penombra, quasi cupidi.~ ~ 1472 4| innanzi a me. Ella non si curò di scuotere dalla sua veste 1473 48| Guardalo! Guardalo!~ ~Mi curvai anch'io su la culla. Era 1474 14| medici accigliati gli si curvavano sopra.~ ~Quante volte io, 1475 8| giù, a traverso i ferri curvi della ringhiera appariva 1476 13| servitori, canuto, un po' curvo, portando un vassoio pieno 1477 51| alla nicchia mortuaria, si curvò, depose la cassa, la spinse 1478 39| all'ombra, stava seduta a custodia la femina di Montegorgo, 1479 7| là dagli alberi floridi, custodita dalle rondini familiari.~ ~- 1480 32| grande stanza ariosa che custodiva molte memorie della nostra 1481 32| lucido su le gote come la cuticola delle piaghe cicatrizzate 1482 Intro| antica e tra le pagine una daghetta. Era il libro in lettura, 1483 8| una povera malata... Tu mi dài le vertigini. Io non reggo. 1484 43| liberarmi della testimone, dandole un ordine. Ma rimaneva sempre 1485 Intro| convegno a Firenze pel 21, dandomi istruzioni precise. Il 21 1486 13| scrivere al dottore. Non dar retta a Giuliana. Scrivi 1487 22| questa volta, certo, ti darà un erede: Raimondo. Io ho 1488 4| Giuliana.~ ~- Sì; tu me lo darai. Lo leggerò.~ ~- A te piace? - 1489 14| Férmati!~ ~Io non gli davo ascolto. Più d'una volta, 1490 32| mi disse:~ ~- Vieni. Ora debbono rinnovare le medicature. 1491 14| analista e sofista in epoca di decadenza, m'ero compiaciuto d'essere 1492 4| tre precetti del nostro Decalogo. Anche tu lavorerai. A proposito, 1493 14| della sorella. Io non so decidere veramente, tra l'affetto 1494 Intro| ma dopo l'annunzio.~ ~Fu decisa la partenza. Ci preparammo. 1495 24| stato troncato da gran tempo decisamente.~ ~«Nella mia casa stessa!» 1496 Intro| accompagna tutti gli atti decisivi della vita, io provai un 1497 2| conscientemente bene operare», dedicata all'amore della Terra. Parevano 1498 4| di non avere pensieri ben definiti; ma la mia anima vigilava 1499 Intro| lascia esposte, a tutte le degenerazioni. E in quella e nelle altre, 1500 21| fornita, ora quelle mani erano degne di portare la palma.~ ~Il 1501 Intro| sotterfugi, senza menzogne degradanti. Io mettevo il mio studio 1502 24| quell'uomo intellettuale degradato dal morbo, balbuziente come 1503 24| conducono un uomo alle infime degradazioni, all'idiotismo, alle più 1504 43| risolsi. Aspettai la sera deliberato a compiere il delitto.~ ~ 1505 Intro| espandeva in una infinità di delicatezze, di premure affettuose. 1506 7| in modo che i suoi polsi delicati s'incrociarono sotto il 1507 30| il delirio e io morissi delirando...~ ~- Ebbene?~ ~Ella aveva 1508 Intro| delitto? Fu il primo dei miei delitti; e non il minore, forse.~ ~ 1509 14| da improvvise suggestioni delittuose. Più d'una volta ero rimasto 1510 34| un mal riuscito tentativo delittuoso, vedendo la levatrice stropicciare 1511 35| mia madre palpavano con delizia le minute membra, mi mostravano 1512 7| nuvola molle. I frutici deliziosi, che davano il nome alla 1513 7| tu temi ancóra che io ti deluda; tu non osi di ridonarti 1514 3| incredibile cosa, dopo tante delusioni: riuscire a persuaderla 1515 19| con serietà. Io rimasi deluso. Avevo riposta in lui una 1516 22| stesso, improvvise smanie di demolire e di distruggere, derisioni 1517 5| cappella assisteva una turba densa che traboccava fuor della 1518 14| quei cimiteri musulmani densi di tombe, su le pietre lisce 1519 24| mandarmi questi libri a casa, dentr'oggi.~ ~Diedi il mio indirizzo 1520 46| chinò di nuovo sul petto denudato di Raimondo ad ascoltare.~ ~- 1521 51| Federico e il vecchio deposero la bara sul piccolo catafalco, 1522 51| biancheggiava al fondo la cassa deposta. Sotto le lampade la canizie 1523 4| In orgie, in bagordi, in depravazioni: ricevendo tutto dalla società 1524 22| demolire e di distruggere, derisioni spietate, malignità feroci, 1525 Intro| Marcher droit, que ce soit par des sentiers de mousses~ ~Ou 1526 42| lettura lontana? Avevo trovato descritto in qualche libro un caso 1527 24| infocata, fiammeggiante, quasi deserta; e n'ebbi sgomento. Trovai 1528 Intro| coloro che rimpiangono o che desiderano. Io entro nella stanza. 1529 15| della prova, l'ora temuta e desiderata a un tempo, si approssimava. 1530 Intro| Egano.~ ~M'accorsi ch'egli desiderava di sapere qualche cosa di 1531 9| un amante solitario, un desio accorato, un'attesa vana; 1532 38| gentili che io non potevo desistere dal guardarle. Raimondo 1533 47| pel suo figlioccio, a quel desolato amore senile, a quelle grosse 1534 37| guardai d'intorno per la muta desolazione di quell'ora diurna; e mai 1535 Intro| voilée~ ~Comme une veuve désolée...~ ~ ~Elle dit, la voix 1536 17| capriccioso come un piccolo despota; s'impadroniva della mia 1537 11| le bambine. Natalia era desta. M'ha domandato sùbito: « 1538 Intro| innumerevoli minuterie moderne destinate alla cura della bellezza 1539 13| comprendere il sentimento che determina queste mie attitudini verso 1540 3| rintracciarne l'origine, per determinarne la natura. Una discontinuità, 1541 Intro| vedendo gli avvenimenti determinarsi. Il senso della mia irresponsabilità, 1542 Intro| d'animo» speciali in me determinati da Giuliana nelle diverse 1543 10| Giuliana, l'imagine sensuale si determinava diventando una visione lucida 1544 38| con un fiocco di bambagia deterse le parti che aveva unte.~ ~ 1545 24| infermità incurabile dell'uomo detestato.~ ~- I medici hanno dunque 1546 24| all'impotenza l'uomo che detesto. Ma la notizia sarà vera? 1547 11| del sentimento che m'aveva dettato le dolci parole, quattro 1548 Intro| minutamente i miei atti e i miei detti di quel giorno, con la fredda 1549 26| continua insofferenza della deturpante e disonorante gravezza da 1550 13| mai. La mia prudenza oggi dev'essere estrema. Bisogna che 1551 9| anatomico, tutte le spaventevoli devastazioni prodotte dai morbi nel grembo 1552 Intro| qualche arresto repentino, con deviamenti improvvisi. Tra le stesse 1553 9| Sì, credo.~ ~- Ah, ecco: devo averlo lasciato laggiù, 1554 16| di corruzione latente, e devono corrompersi.~ ~Io dissi ( 1555 Intro| ossesso, un uomo invaso da una diabolica follia, corroso da un morbo 1556 51| quasi che il coperchio diafano di quella cassa su le braccia 1557 Intro| C'erano stati pochissimi dialoghi tra noi, e brevi, in proposito; 1558 4| nome letto per caso in un diario, il risveglio d'un ricordo 1559 27| senza misura. Ero stanco di dibattermi sempre nella medesima sterile 1560 40| Una sera (fu il 14 di dicembre), mentre io e Federico tornavamo 1561 Intro| guarderò in fondo, alle pupille dicendole - Sei ancóra pura? E saprò 1562 31| della principessa Lisa, dicevano: «Aspettavo un aiuto da 1563 30| moverò dalla stanza accanto - dichiarai con fermezza, seguitando 1564 24| era assai gradevole sentir dichiarare con tanta sicurezza l'infermità 1565 34| assiduità non veniva meno. Delle dichiarazioni fatte dal dottor Vebesti 1566 24| paralisi progressiva, si dieno casi di guarigione.~ ~- 1567 19| Ordinò una cura igienica e dietetica atta a ricostituirla, approvò 1568 33| diverse norme igieniche e dietetiche da lui stabilite.~ ~- In 1569 14| inquietudini, l'idea che difenderemo con tutto il nostro coraggio, 1570 15| discolparmi, non penso a difendermi. Oramai tutto è finito. 1571 2| braccio possente e mi avrebbe difeso. Era l'uomo esemplare: buono, 1572 15| nostra madre, m'ha fatto differire di giorno in giorno l'esecuzione. 1573 13| Se ella avesse soltanto differita di qualche ora l'esecuzione? 1574 15| insensati.~ ~- Certi giorni differivo d'ora in ora l'esecuzione 1575 24| nervosa molto grave, e che difficilmente guarirà. Lo diceva il conte 1576 Intro| mi rammaricai di non aver diffidato di quella commozione ingannevole, 1577 3| mio essere. Ella, certo, diffidava ancóra; certo, in questo 1578 28| casa come da un cuore si diffonde la vita, armonicamente.~ ~ ~ ~ 1579 21| flessibile, s'ingrossava, si difformava come quella d'una idropica. 1580 23| dolente a contrasto con la difformità inferiore ignominiosa, e 1581 8| poiché nel cielo s'erano diffuse lunghe vene lattee. Nel 1582 44| non i suoni della Novena diffusi. Mi ritrassi, mi avvicinai 1583 19| questo stesso dolore la mia dignità. - L'uomo a cui è dato soffrire 1584 15| l'impressione fisica d'un dilaceramento delle fibre più segrete. 1585 30| della sua sofferenza mi dilaniava. Non potendo più reggere, 1586 7| bruciati dalle lacrime, le si dilatarono esprimendo un'ansietà estrema, 1587 44| Un lividore verdastro si dilatava su l'orizzonte lontano, 1588 14| del nascituro crebbe, si dilatò, come quelle orribili cose 1589 24| inconoscibile, biondiccio, scarno, dilavato, una specie d'albino; e 1590 14| disperde e del tempo che si dilegua...» E la vita m'apparve 1591 9| e la felicità pareva già dileguata! Con un altro senso, non 1592 4| fondo, si oscuravano, si dileguavano, cedevano il luogo al sentimento 1593 4| turbamento irragionevole si dileguerà. Io do consistenza a un' 1594 11| occhi d'amante s'erano già dilettati nelle intimità recenti. 1595 35| ove dormiva l'intruso, il diletto di mia madre, il mio erede. 1596 2| gli esseri vegetali una diligenza infinita. Nulla sfuggiva 1597 Intro| sospirò:~ ~- Oh mio Dio!~ ~- Dille che Giuliana riposa - io 1598 Intro| peritoso, non sapendo che altro dimandare, volendo evitare il silenzio.~ ~- 1599 Intro| venuto. Dovendo partire al dimani, non potevo temporeggiare 1600 30| guardava, mi ascoltava, come dimentica del suo dolore, quasi attonita, 1601 32| innocua, trascurabile, forse dimenticabile. Io non d'altro dovrei occuparmi 1602 Intro| di esaltazione tragica, dimenticando l'equivoco che l'aveva generata, 1603 2| anima troppo affaticata si dimenticava di soffrire. In certe ore 1604 Intro| potrò mai perdonarmi; tu dimenticherai, ma io non dimenticherò. 1605 4| volendo far dimenticare, non dimenticheresti? Perché dunque, volendo 1606 20| aveva anzi rinnovato il diminutivo: Mondino, richiamando lontanissimi 1607 19| espiatorio, avevo sperato in una diminuzione di pena!~ ~In fatti, volendo 1608 2| astanti; e il suo gesto calmo dimostrava la semplicità delle sue 1609 47| Giovanni di Scòrdio fosse pei dintorni, uscii dalla casa, m'inoltrai 1610 29| approssimava l'ora della dipartita. I richiami cessavano. Un 1611 Intro| e puerile, come se tutto dipendesse da quel piccolo fatto materiale 1612 38| tremolava in cima al lungo cero dipinto. Giovanni di Scòrdio reggeva 1613 18| dissimulando. Avevamo, come i dipsomani, due vite alterne: una tranquilla, 1614 3| sua voce era, se si può dir così, più feminile; aveva 1615 14| scelta dei sentieri che si diramavano pel folto. I rumori si affiochivano 1616 Intro| protrarrebbe la nostra tortura. Direbbe ella: - Usciamo; usciamo... - 1617 Intro| impreveduto, i suoi occhi mi direbbero: - Oggi, oggi... - Ed ella, 1618 31| siamo. Calma, dunque!~ ~E si diresse verso la porta. Io lo seguii. 1619 15| palpiti concorde. Camminai diretto, senza più soffermarmi, 1620 Intro| Andare davanti al giudice, dirgli: «Ho commesso un delitto. 1621 13| estraneo smarrito, non potendo dirigere il mio passo verso il luogo 1622 39| supremo, l'idea fissa lo dirigeva allo scopo come su per una 1623 37| Egli avanzava pel campo dirittamente, con una lentezza misurata. 1624 21| con gli uomini semplici e diritti, con quelli in cui poche 1625 7| irresoluto e confuso. Ella pareva dirmi, mutamente: «Io non potrei 1626 Intro| questo ieri piangeva così dirottamente. Povero amico! - E tu non 1627 7| calcina. Benché chiusa e disabitata, la casa viveva. Viveva 1628 20| Rinunziai. Mi sentivo ora disacerbato verso di lei, benché ella 1629 Intro| credevo questo un indizio di disamore; e ripetevo a me stesso: « 1630 Intro| contegno freddo e in apparenza disattento.~ ~- Maestro, un assalto 1631 14| compiaciuto d'essere il discendente di quel Raimondo Hermil 1632 24| E le mosche implacabili discendevano con lui.~ ~Mi mostrò il 1633 24| ronzio fierissimo. Egli discese portando un volume: l'autorità 1634 11| nodo dell'angoscia sta per disciogliersi, quando la tensione sta 1635 4| dubbio s'era perduto, s'era disciolto. Troppo grande bisogno aveva 1636 34| oramai abituato alla dura disciplina e non si stancava quasi 1637 23| tè freddo con un sottile disco di limone, una bevanda a 1638 15| che ti dico. Non penso a discolparmi, non penso a difendermi. 1639 15| disperata la conscienza delle discordie intestine che mi straziavano, 1640 16| poco a poco quell'imagine discosta mi sembrò più viva della 1641 35| stanza all'improvviso e discostando le cortine dell'alcova, 1642 16| delle coperte era rialzato e discostato, una lunga camicia bianca 1643 Intro| appena, tenendo le braccia discoste dai fianchi come per cercare 1644 24| Poiché il volume era intonso, discostò con le dita due fogli congiunti; 1645 8| appena con qualche accenno discreto e pur riviventi con una 1646 Intro| stesso, tutte le possibilità. Discutendo, incominciai a transigere. « 1647 29| che davanti gli si fosse disegnata una traccia, si mise compatto 1648 7| principio di una parola vi si disegnava, senza suono. Io le chiesi 1649 4| fidanza. Parlava dei suoi disegni vecchi e nuovi; intorno 1650 41| eccessivo, quasi allegro, diseguale. Ero in preda a una particolare 1651 40| vedendo che il povero vecchio diserto si struggeva dal desiderio 1652 9| levata dalla bara, tanto era disfatta. I suoi occhi avevano un 1653 36| malaticce, esangui, quasi disfatte, la bianchezza livida che 1654 Intro| cadute da un mazzo di rose disfatto. Stando in piedi, guardavo 1655 32| un fiocco di bambagia, lo disfilavo minutamente; e, di tratto 1656 32| fatto di me?». La sua bocca disfiorata, dagli angoli cadenti, rivelatrice 1657 4| gli olmi a poco a poco si disfioravano. Giungeva fioco il suono 1658 Intro| come ora che non potevo disgiungerla da una imagine fallica, 1659 4| volendo essere un uomo nuovo, disgiunto completamente dal passato, 1660 15| resistenza a soffrire? Sono disgraziata anche in questo. Vedi: io 1661 14| era finito con una copula disgraziatamente feconda...~ ~Un orribile 1662 Intro| un duello in cui il mio disgraziato avversario s'era coperto 1663 14| tutti i morbi, tutte le disgrazie; l'agitazione oscura continua 1664 11| fossero l'adulterio, il disinganno, il rimorso, la gelosia, 1665 Intro| libri - ella soggiunse, disinvolta, mettendosi i guanti con 1666 4| sforzandomi di riprendere la mia disinvoltura consueta. - Ma tu vedrai. 1667 Intro| animo una specie di vaga disistima mista di rancore verso la 1668 16| parte d'odio immancabile disonora sempre i nostri più teneri 1669 26| insofferenza della deturpante e disonorante gravezza da cui il suo corpo 1670 Intro| gioie abiette, sottomissioni disonoranti, patti vili proposti ed 1671 22| era eccessivo, ineguale, disordinato, febrile, interrotto spesso 1672 19| osservò in lei qualche disordine nervoso, l'impoverimento 1673 Intro| e che scusava in parte i disordini della mia vita con le teorie 1674 50| Fino all'ultimo non bisogna disperare.~ ~Ed agitava l'aria su 1675 14| sentimento della forza che si disperde e del tempo che si dilegua...» 1676 37| mandra lontana.~ ~- Di che disperi? - mi chiese mio fratello, 1677 37| amico mio: molto triste. Dispero.~ ~Seguì ancóra un lungo 1678 11| Talvolta, dopo una grande dispersione di forza nervosa, anche 1679 7| sentimento di comunione s'era disperso in un attimo. Eravamo pur 1680 1| Tullio ti avesse dato qualche dispiacere.~ ~Parlavano nel vano di 1681 8| un senso di fastidio, mi dispiacquero. Poiché tutto s'attenuava, 1682 30| scorsi la levatrice che disponeva i guanciali sul letto del 1683 11| Come finiremo?».~ ~Mi disponevo ad andarmene. «Scenderò. 1684 41| villa? Se Villa Ginosa fosse disponibile! Ti ricordi?~ ~Ella sorrise 1685 23| a molte cose; bisognava disporre tutto in modo che la nostra 1686 Intro| l'aiutai ad adagiarsi; disposi su la spalliera i cuscini 1687 Intro| tavolo in una coppa le rose disposte dalle sue mani, trovare 1688 Intro| impormi, posso giustamente disprezzare l'opinione altrui e vivere 1689 15| avvinto a una donna odiata e disprezzata, a Teresa Raffo. Ed ora 1690 14| io non soltanto odiavo ma disprezzavo quell'essere complicato 1691 15| domandò rauca ed acre. - Mi disprezzi per quel che feci ieri?~ ~ 1692 38| giorno in giorno perdendosi, dissanguandosi peggio che se l'emorragia 1693 32| da quella povera creatura dissanguata e immobile; una bontà che 1694 Intro| gelosia sensuale divampò in me disseccando tutte le buone fonti interiori, 1695 16| ritrova esausto, quasi direi disseccato, più che mai convinto della 1696 12| caso di sciagura, simile o dissimile, egli si sarebbe condotto 1697 39| muovere stupore. Simulai, dissimulai senza tregua, non soltanto 1698 18| seguitavamo a vivere simulando, dissimulando. Avevamo, come i dipsomani, 1699 11| singolari, le sue nausee mal dissimulate, i suoi pallori subitanei, 1700 14| forse indovinato che io dissimulavo una sofferenza inconfessabile 1701 12| peso delle menzogne e delle dissimulazioni future. Oh, s'egli avesse 1702 Intro| specie di culto platonico. Io dissoluto obliquo e fiacco mi compiacevo 1703 4| la compagine del cielo si dissolveva senza posa, restai qualche 1704 11| esaurivano ogni mia energia, mi dissolvevano. I miei nervi si rilasciavano. 1705 2| Poi, dopo questi strani dissolvimenti interiori, mi pareva che 1706 4| ombra, sotto quel continuo dissolvimento lento del cielo, attirava 1707 2| le ultime fibrille vive, distaccai il ramo già rotto.~ ~ ~ ~ 1708 7| fibre chiedevano. Quando ci distaccammo, ambedue ci ripetemmo con 1709 24| progressiva - rispose l'albino distaccando le tre parole terribili 1710 14| come i frutti maturi si distaccano dall'albero. La moglie, 1711 42| facessi, non riuscivo a distaccarlo da me, a rendermelo obiettivo. 1712 44| prende, mi sarà difficile distaccarmi da lei. Se ella piange, 1713 20| confessato con un fremito, la distaccasse dalla creatura che ella 1714 14| tutti a uno a uno si sono distaccati da lui come i frutti maturi 1715 18| quelle strette, avessero distaccato dalla matrice il germe tenace! - 1716 1| giorni, mia madre non si distaccava mai dalle care ospiti; pareva 1717 2| abbandono tutto si dileguava, si distendeva, si fondeva, si immergeva 1718 50| intravedevo i fili del muco che si distendevano tra il palato e la lingua, 1719 32| essere aveva bisogno di una distensione. Credo che un grande scoppio 1720 28| lineamenti s'erano come distesi nella dolcezza del sonno; 1721 Intro| sentimenti nobilitasse, distinguesse qualunque mio atto. Orgoglioso 1722 1| suo labbro inferiore.~ ~- Distingui il cipresso? - le chiesi, 1723 1| sua cima.~ ~- Sì, sì, lo distinguo... appena.~ ~Villalilla 1724 44| metteva nella portiera; udii distintamente la ripresa della pastorale, 1725 16| tratta d'una delle solite distinzioni sottili che servono a scuotere 1726 44| sue effusioni, cercai di distrarla con oggetti materiali, feci 1727 Intro| preparazione di quel pianto utile distrasse il mio sentimento, ne arrestò 1728 Intro| un certo sforzo, un poco distratti. E io m'auguravo, dentro 1729 39| pensando e ripensando al mezzo, distratto dalla visione interiore 1730 34| reprimerlo, nulla poteva distruggerlo. Bastava la presenza dell' 1731 15| e si soverchiavano e si distruggevano a vicenda in un perpetuo 1732 24| con un vóto sincero) i due disturbi cerebrali più terribili 1733 Intro| veuve désolée...~ ~ ~Elle dit, la voix reconnue,~ ~Que 1734 14| Giuliana riuniti come in un dittico per la stessa adorazione? 1735 37| desolazione di quell'ora diurna; e mai come in quell'ora 1736 Intro| terribile gelosia sensuale divampò in me disseccando tutte 1737 15| concedermi l'ultima ebrezza, diventai folle, non vidi più che 1738 10| sensuale si determinava diventando una visione lucida e durevole. « 1739 19| esempio di mio fratello, diventar migliore, diventare un Uomo, 1740 19| fratello, diventar migliore, diventare un Uomo, vivere per gli 1741 50| affloscite, i piedini erano diventati paonazzi. Nulla era più 1742 5| in nulla. Il giardino era diventato più folto. Gli alberi di 1743 33| D'innanzi a quel sonno io diventavo religioso, ero invaso da 1744 41| dieci giorni, se tu vorrai, diventerai forte. Bevi ancóra un sorso, 1745 11| e i miei muscoli fossero divenuti di piombo compatto. E il 1746 17| atti, i suoi gesti erano diversissimi. Ora io me lo figuravo esile, 1747 7| separati, estranei. La stessa diversità delle nostre attitudini 1748 24| qualche lato ridicolo che mi divertiva, così bianchiccio com'era, 1749 Intro| Non ancóra! - E la sera, dividendoci, rientrando nelle nostre 1750 17| consideravo la vita avvenire, divinata con una specie di chiaroveggenza. - 1751 9| pronunziate le tre parole divine: «Sì, anche più...». Era 1752 18| più affranti, più tristi, divisi da un abisso più cupo, avviliti 1753 7| provata eguale a questa che mi divora da ier l'altro, dal momento 1754 45| là a tormentarti, vai a divorarti il cuore... Io ti conosco. 1755 15| male che ho fatto!». E mi divoravo l'anima, giorno e notte, 1756 44| suoni cessarono. Pensai: «La divozione è finita. Anna sta per risalire. 1757 24| tutte le bocche, sarebbe divulgato, comentato da tutte le gazzette. 1758 24| albino.~ ~- Impossibile.~ ~- Dobbiamo sperare che sia possibile, 1759 Intro| bestialità. Gli scrosci della doccia si alternavano con le grasse 1760 49| di qui. Andate.~ ~Io fui docile; obedii. M'allontanavo per 1761 14| enfatica che era l'unico documento a me noto risguardante la 1762 38| paonazza, il colore della doglia e della tristezza; e prese 1763 45| né male.~ ~- Iersera ti doleva il capo. È vero?~ ~- Sì: 1764 34| caduto; e io non d'altro mi dolevo se non del dolore di lei, 1765 45| mia camera, protestando il dolor di capo. Come fui sul letto, 1766 Intro| cresciuto; è un albero. Domandalo a Federico.~ ~- Davvero? 1767 40| no... Venivo soltanto per domandare...~ ~- Non vuoi vederlo 1768 46| un istante; e poi volli domandarle, alludendo al dialogo avvenuto 1769 10| in tratto io e Federico domandavamo:~ ~- Come ti senti, Giuliana?~ ~ 1770 20| L'ami tu?~ ~- Ah, che mi domandi!~ ~Non potei non insistere, 1771 44| lo spiazzo, sperando di domare il tremore convulso, il 1772 15| modo di salvarti. Quando tu domenica mi domandasti: «Vuoi che 1773 44| nella cappella, anche i domestici. Non c'era nulla da temere». 1774 Intro| Ambedue oramai eravamo dominati da quel pensiero di morte, 1775 2| lui non soltanto amato ma dominato; avrei voluto cedere la 1776 51| feretro dicendo:~ ~- Sit nomen Domini...~ ~Poi recitò il salmo:~ ~- 1777 2| la fertilità dei nostri dominii, mi spiegava le innovazioni 1778 51| salmo:~ ~- Laudate pueri Dominum...~ ~Federico e Giovanni 1779 38| Innocente.~ ~- Vade in pace, et Dominus sit tecum.~ ~- Amen.~ ~Mia 1780 5| spiazzo, religiosa sotto il dòmo ceruleo. Le campane argentine 1781 38| ministro il parroco di Tussi, don Gregorio Artese. Questi 1782 14| dello spirito, obliquo, doppio, crudelmente curioso, isterilito 1783 14| boscaglia intorno cominciava a dorarsi. Gli uccelli cantavano, 1784 Intro| San Martino diffondeva una doratura tenuissima sul cristallo 1785 9| bello!~ ~Il giardino si dorava qua e là, vagamente. Le 1786 38| No, signore. Pare che dorma.~ ~Discostai le cortine, 1787 28| Udii infatti un respiro di dormiente. Vidi mia madre addormentata 1788 45| stanchezza mi vinse quasi sùbito. Dormii profondo, molte ore.~ ~La 1789 11| se io ti sapessi là, non dormirei. Sii buono, Tullio! Domattina, 1790 Intro| presenza di lei a danno delle dottrine morali professate apparentemente 1791 Intro| beaux yeux aux flammes douces,~ ~ ~ ~Par toi conduit, 1792 9| ed ora sa, è sicura di dover soccombere; sa anche forse 1793 Intro| giustamente sottrarmi ai doveri che gli altri vorrebbero 1794 11| comunicazione diretta tra lei e me, dovessero cagionarmi un effetto straordinario, 1795 13| segreto che io e Giuliana dovevamo custodire in noi senza morirne.~ ~« 1796 7| mie peggiori cadute, tu dovevi essere per me indimenticabile; 1797 4| dato di comprendere quale dovrebbe essere la loro vita. Tu 1798 32| dimenticabile. Io non d'altro dovrei occuparmi che della guarigione 1799 15| quando sarò giunta là, mi dovrò mettere a letto; e non mi 1800 5| materna tutta la gratitudine dovuta al lungo benefizio, le tre 1801 Intro| servito a nascondere una mezza dozzina di amanti. Sacrificio! Abnegazione! 1802 Intro| attendre,~ ~Et de noces d'or et du tendre~ ~Bonheur d'une paix 1803 5| dentro di me la perfidia dei dubbi, dei sospetti, delle imagini 1804 24| Arborio: Turris eburnea. I dubbii mi si affollarono nello 1805 Intro| dal terribile sospetto, dubitai delle sue parole. Mi pareva 1806 46| ingannato dalle apparenze, dubitavo: «Dunque il mio tentativo 1807 8| varranno un momento di domani. Dubiti tu, forse, della felicità 1808 11| in quella specie di pausa dubitosa, come se un qualche influsso 1809 14| fragilità muliebre. E il duetto sentimentale era finito 1810 45| Io non mi sento bene. Mi duole tanto il capo...~ ~Una immensa 1811 20| a commettere un delitto duplice, contro sé stessa, e contro 1812 32| Soffre.~ ~Rispondevo quasi duramente, mio malgrado. Una specie 1813 20| pensato che questo potrebbe durare tutta la vita?~ ~Io non 1814 30| del parto incominciarono; durarono per un giorno intero con 1815 Intro| fede in Giuliana, una fede durata per tanti anni; rare volte 1816 15| devozione e la tenerezza durate per tanti anni e che io 1817 Intro| aveva creduto; credeva. Io duravo fatica a dissimulare la 1818 10| diventando una visione lucida e durevole. «Pallida come la sua camicia, 1819 46| nuovo mi fissò con i suoi duri occhi grigi, in atto di 1820 32| giovato: ma il nodo era durissimo.~ ~- Mi fai molta pena, 1821 14| creatura composta d'oro duttile e d'acciaio, l'Unica, s' 1822 11| certo!~ ~Quando il dolore eccede le forze, istintivamente 1823 Intro| con due o tre frasi d'una eccessiva acutezza, quali sapeva trovare 1824 19| confidar molto nella tempra eccezionale di Giuliana, dalla quale 1825 14| mentre mi durava nel sangue l'eccitamento della corsa, per quell'esuberanza 1826 Intro| d'incesto» che m'attraeva eccitando la mia fantasia scellerata, 1827 44| sia libero».~ ~Evitai di eccitare la malata, finsi di non 1828 32| Non bisogna in nessun modo eccitarla. Ricordatevene.~ ~- Ha aperto 1829 48| immerso il bambino, cercò di eccitarlo a gridare, di produrre il 1830 12| mio spirito scevro dalle eccitazioni notturne la realtà si presentò 1831 | Eccomi 1832 Intro| nuovo, come dopo una lunga eclisse della conscienza. Una timidezza, 1833 13| una successione di brevi eclissi. Era, credo, un fenomeno 1834 4| Perché poggiare tutto l'edifizio della vita futura su un' 1835 12| Il mio passato, la mia educazione, l'essenza stessa della 1836 14| carne? Il più ingegnosamente efferato dei tiranni non saprebbe 1837 14| intollerabile. Conoscevo già l'efficacia di una tale follia. Dieci 1838 3| orecchi, in dense matasse. L'effluvio della spina, un odor misto 1839 9| non finivano di spegnersi, effondeva la sua ebrietà in una melodia 1840 4| raccolta, in quel profumo effuso da rami che mi ricordavano 1841 16| cioè che ravvicina due egoismi. È proprio vero dunque che 1842 Intro| tu non sarai giudicato un egoista odioso; ma sembrerai aver 1843 Intro| amante lontana, un sentimento egoistico esercitato nel freddo esame 1844 51| mani congiunte, ma nulla eguagliava la bianchezza cerea di quelle 1845 37| cadeva su le porche umide egualmente ripartito. Il seminatore 1846 31| aveva tra le mani un tubo elastico a cui stava adattando un 1847 7| Vedo ancóra la sua persona elegante in quel colore fine e sobrio 1848 Intro| realtà: una giovine signora elegantissima, una dolce e nobile figura, 1849 9| pausa. Il canto divenne elegiaco, si svolse in un tono minore, 1850 9| attitudini che io m'aspettavo. Un elemento estraneo, qualche cosa d' 1851 Intro| sincerità della mia natura eletta.»~ ~Io ero convinto di essere 1852 32| possano ambire su la terra gli eletti: rinascere conscientemente».~ ~ 1853 14| certi liquori, la potenza d'elevare il tono vitale. - Noi, Tullio, 1854 41| pesarle. Quella positura elevata, dopo un certo tempo, provocava 1855 7| fusti le iridi fiorentine elevavano di tra le foglie simili 1856 19| fratello? C'è dunque una elezione di dolore. Giovanni di Scòrdio, 1857 39| studiati nessuno mi parve eligibile, praticabile. E intanto, 1858 6| E a poco a poco, per una eliminazione rapida e inarrestabile, 1859 17| sovrappose alle altre, le eliminò permanendo, si raffermò 1860 15| ben altro. Io non penso di eludere la tua vigilanza per darmi 1861 8| feminina delle creature può emanare verso un uomo.~ ~- Bella! 1862 17| fantasma perverso era una emanazione diretta del mio odio; aveva 1863 19| pace, a poco a poco, ed emendarmi, seguire l'esempio di mio 1864 17| il rantolo ch'ella aveva emesso nel sussulto supremo, un 1865 30| immobile, col viso tra le mani, emettendo di tratto in tratto un gemito 1866 44| l'aprì; tardò un poco a emettere il vagito che mi parve mutato, 1867 24| smorfia atroce e grottesca. «Emiatrofia sinistra della faccia.» 1868 44| vagito esile, tremulo, m'empì di sgomento, mi diede a 1869 33| che i suoi occhi s'erano empiti di lacrime. E, sotto il 1870 Intro| Ou que rocs et cailloux encombrent le chemin;~ ~ ~ ~Oui, je 1871 48| richiamare un moto respiratorio energico. Mia madre stava a guardarlo, 1872 14| atti; la inutilità di tante energie morali dirette verso uno 1873 14| Segreto, in quella dedica enfatica che era l'unico documento 1874 32| le palpebre senza cigli, enfiate agli orli, coprivano i globi 1875 8| oscurasse fino a divenire enigmatica. Ed io pensavo: «Ella è 1876 45| Raimondo muore! -».~ ~Entrarono Maria e Natalia con Miss 1877 15| mattina di sabato, quando tu entrasti qui con quei fiori, io ti 1878 17| suggestione del delitto non era entrata in me proprio allora? Non 1879 Intro| di morte; ambedue eravamo entrati in una specie di esaltazione 1880 31| Promettetemi d'obedirmi. Entrerete quando vi chiamerò.~ ~Ci 1881 36| stanza sia molto aerata, che entri molto sole.~ ~- Oh, sì, 1882 6| nostro giro per la villa. Entriamo. C'è, là dentro, come un 1883 14| Cerchiamo la bontà, la virtù, l'entusiasmo, la passione che riempirà 1884 38| la parola miracolosa:~ ~- Ephpheta.~ ~Quindi toccò le nari 1885 Intro| da Giuliana nelle diverse epoche della nostra vita comune, 1886 14| mio fratello, organismo equilibrato, il pensiero s'accompagnava 1887 27| per morire. Era prossimo l'equinozio d'autunno, il più dolce 1888 Intro| tragica, dimenticando l'equivoco che l'aveva generata, smarrendo 1889 32| avesse espulso quanto ancóra eravi d'acre e d'impuro nella 1890 2| camminando, battevo le erbe con la punta del bastone; 1891 27| che i fisiologi chiamano eredità d'influenza.~ ~Per quella 1892 14| inscritti tutti i caratteri ereditarii della mia razza. In mio 1893 14| quell'istinto di combattività ereditario che tanto spesso si risvegliava 1894 21| in cui poche norme morali ereditate compivano le loro funzioni 1895 12| avrebbe affrontato il dolore eroicamente, avrebbe preferito al sacrificio 1896 4| anteriore e senza quell'eroismo invitto e quasi sovrumano 1897 37| lo ricopro.~ ~E indicò l'erpice e il bidente che rilucevano 1898 7| ansiosa di quel volto su cui errava un sorriso malsicuro. Ella 1899 38| cui potei distinguere le eruzioni biancastre della crosta 1900 | es 1901 Intro| interminabili ore, aspettai, esacerbando la mia sofferenza con l' 1902 45| ma la mamma, al solito, esagera...~ ~- È venuto il medico?~ ~- 1903 Intro| ora alcuna rivelazione. Esagerandola, tu puoi facilmente giungere 1904 7| tutta la mortale angoscia esalata in quell'anelito. Ma allora 1905 Intro| fievole profumo di ireos esalato dai lenzuoli, e dai guanciali. 1906 8| primaverile di Villalilla, esalava nella calma a onde lente 1907 Intro| quelle gambe inarcate, l'esalazione calda e acre di tutti quei 1908 7| senza limiti ma come chi esali una disperazione inconsolabile. 1909 7| di me così forte ch'io mi esaltai.~ ~- Tu ti addolori. Ma 1910 30| tutto.~ ~Ella proruppe, esaltandosi di nuovo:~ ~- Bisogna che 1911 20| della terribile necessità, esaltarsi al pensiero di liberarmi, 1912 7| sonori. Tutte le apparenze esaltavano il mio essere fuori della 1913 11| generoso mi sollevò, mi esaltò. «Ella ha saputo chinare 1914 Intro| attrasse. Io m'indugiai ad esaminare il mio sentimento con quella 1915 31| mi chinai a guardarlo, a esaminarlo, per riconoscere la somiglianza 1916 36| silenziosa. Il dottore esaminava sul capo del bambino un 1917 48| Raimondo; glie lo levò, l'esaminò, si oscurò in viso. Disse:~ ~- 1918 31| come per provocarmi, per esasperarmi.~ ~Viveva, viveva. E la 1919 Intro| fastidiosi la estenuarono e la esasperarono al punto che ella più d' 1920 50| vagito aveva tante volte esasperato il mio odio, sotto il suggello 1921 16| anima; le imagini fisiche mi esasperavano. Il rancore contro Giuliana 1922 17| contro quella appunto io m'esasperavo, contro quella incominciavo 1923 38| laceramento doloroso, la stessa esasperazione d'ira. Nulla di lui m'irritava 1924 46| aspetto calmo e roseo mi esasperò. Avevo dunque sofferto tutte 1925 Intro| Mi prometteva notizie più esatte pel convegno.~ ~Tutti i 1926 20| Giuliana a pregare Iddio che l'esaudisse, io la preparavo all'avvenimento 1927 20| vóto di tua madre fosse esaudito... Pensa! Pensa!~ ~Ma la 1928 11| quella? - Tante perplessità esaurivano ogni mia energia, mi dissolvevano. 1929 3| tanti spasimi, sembravano esauste. La potenza delle facoltà 1930 Intro| Tutte le ebrezze della vita? Esci, va, inèbriati. Nella tua 1931 9| accento nuovo, che non pareva escire dalla stessa gola, tanto 1932 33| guardavano.~ ~- Ebbene? - esclamavo. - Che fai?~ ~- E tu? - 1933 Intro| ringiovaniva tutta quanta. All'esclamazione di mia madre, ella arrossì; 1934 6| inarrestabile, una imagine escluse tutte le altre e m'occupò 1935 Intro| Raffo divenne sempre più esclusiva, occupò tutte le mie facoltà, 1936 7| ferri delle ringhiere gli escrementi biancheggiavano come spruzzi 1937 Intro| Perché un germe della tanto esecrata perversione sàdica è in 1938 Intro| Giuliana mi rammentò certi esempi della sua sensibilità fisica 1939 Intro| quel fascino strano che esercita su l'anima come su i sensi 1940 9| nuova? Era il fascino che esercitava su me l'aspetto misterioso 1941 13| Maria interruppe i suoi esercizi e corse a me tutta leggera 1942 Intro| rispondeva non pure alle esigenze del mio egoismo, ma a un 1943 51| bianchezza cerea di quelle mani esigue ove soltanto le unghie erano 1944 7| tremolavano come se un sorriso esiguo di sotto alle palpebre vi 1945 32| me?».~ ~Io consideravo l'esilità della persona che appena 1946 24| annunzio fu dato; ma non esiste se non il titolo.~ ~- Solo 1947 28| a Maria. Le due figure, esistenti dell'esistenza superiore 1948 34| pareva talvolta che nulla più esistesse di là dalle cortine, tanta 1949 48| il medico non nascose che esisteva un catarro delle narici 1950 Intro| diritte, ella sorrideva, esitando, reggendosi appena, tenendo 1951 4| s'indugiavano nell'aria, esitavano, tremolavano come alette 1952 13| stanze di Giuliana. Poiché io esitavo, Maria batté alla porta 1953 38| bavaglio trapunto.~ ~Dopo l'esorcismo, il parroco bagnò il dito 1954 12| sollecitava di continuo l'esortazione inscritta nel quadrante 1955 1| essere si alleggerisse, espandendosi, dilatandosi oltre i suoi 1956 42| qualcuno, di parlare, di espandermi. Talvolta era come un bisogno 1957 Intro| diveniva così calda che si espandeva in una infinità di delicatezze, 1958 27| smanioso di tenerezze, di espansioni delicate. Maria e Natalia 1959 16| venivano dalla mia stessa esperienza. Mi tornavano alla memoria, 1960 14| vantata incorruttibile, esperimentare un metodo di seduzione sopra 1961 14| contro di lui. Egli non ha esperimentata la perversità degli estranei 1962 Intro| sensazioni che io voleva esperimentate. Così, per esempio, allo 1963 31| benedica!~ ~E le sue mani esperte presero la testina molliccia 1964 7| le tue lacrime. Io non ho espiato il mio fallo, e non sono 1965 19| Contraddicendo al mio fervore espiatorio, avevo sperato in una diminuzione 1966 11| incertezza. M'è impossibile esplicare il fenomeno che si svolse 1967 14| che anzi non di rado si esplicavano con una straordinaria potenza. 1968 44| sporsi sul davanzale, ad esplorare. Non vidi nessuna forma 1969 25| in Roma ad aspettare un'esplosione di follia dal mio cervello, 1970 14| zolle i varchi aperti dalle esplosioni; correvano e vociavano. 1971 19| inquietudine, io trovai il modo di esporgli il mio pensiero. Gli feci 1972 44| portai alla finestra; l'esposi all'aria che doveva farlo 1973 Intro| impressione esattamente espressa dalle parole: «Ella mi pareva 1974 7| lacrime, le si dilatarono esprimendo un'ansietà estrema, come 1975 14| cosa di voluttà, non altro. Espugnare la Torre d'avorio, corrompere 1976 32| flutto di sangue ella avesse espulso quanto ancóra eravi d'acre 1977 11| domani indifferibile, non essendoci per lei altro scampo.~ ~ 1978 48| rattratta sotto le coperte. Essendomi avvicinato, m'accorsi ch' 1979 4| bramosia alla felicità, non essendone degno? Perché poggiare tutto 1980 | essendosi 1981 Intro| altro rimescola il fango essenziale nell'uomo, io patii tutto 1982 Intro| nuovo parto avrebbe potuto esserle fatale.~ ~Queste cose, pure 1983 | essersi 1984 | essi 1985 Intro| preparativi lunghi e fastidiosi la estenuarono e la esasperarono al punto 1986 7| sedile dove sedemmo ambedue estenuati. Stava d'innanzi a noi la 1987 10| la percezione delle cose esteriori, e vidi mia madre che mi 1988 24| occhi abbacinati dalla luce esterna. Udii una voce nasale, dall' 1989 17| persona di Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, 1990 50| Guardate, dottore! - gridava esterrefatta.~ ~E i miei occhi si fissavano 1991 Intro| bevuto?~ ~E i miei occhi esterrefatti cercarono intorno, su i 1992 31| ultimo.» E balzai in piedi esterrefatto.~ ~Non potevo dare un passo. 1993 Intro| egoismo, ma a un mio sogno estetico di grandezza morale. «La 1994 7| volesse in un solo tratto estinguere una sete atrocemente patita.~ ~- 1995 Intro| povera malata aveva i nervi estremamente indeboliti ed irritabili. 1996 14| eccitamento della corsa, per quell'esuberanza di coraggio fisico, per 1997 47| stretto e misero, incapace di esultanze.~ ~Mi ricordo di quella 1998 24| dietro il banco un uomo d'età inconoscibile, biondiccio, 1999 15| non la sofferenza umana, l'eterna miseria umana, il danno 2000 14| futilità degli amori creduti eterni, la fragilità delle virtù 2001 21| parte dell'autunno, una eternità. Mi sforzavo di seguire