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Gabriele D'Annunzio L'innocente Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Paragrafogrigio = Testo di commento
3002 11| ho caldo, troppo caldo... Levami qualcuna di queste coperte; 3003 7| svolazzò sul capo garrendo. Levammo gli occhi, sorpresi. Un 3004 32| repentina, feci l'atto di levarmi per andare a chiamare il 3005 20| se tra me e lei non si levasse l'intruso. Basterebbe dunque 3006 10| tre quarti. Mentre io mi levavo impaziente per andare verso 3007 Intro| Ella riaprirebbe gli occhi, leverebbe tutto il velo del suo sguardo, 3008 15| mettere a letto; e non mi leverò più. Sembrerà che io muoia 3009 12| è impossibile che io mi levi, che io mi vesta, che io 3010 13| pianoforte, prendeva la lezione da Miss Edith; e le scale 3011 24| Qui da me ha preso poche lezioni. Temeva la stoccata; non 3012 4| tremolavano come alette di libellule, tra verdognole e biondicce, 3013 3| su la tempia una ciocca libera. L'irrequietudine di quella 3014 Intro| voce era mutata.~ ~E io mi liberai all'improvviso, mi levai 3015 15| capo chino. E d'un tratto, liberando le sue mani, afferrò le 3016 18| assedio di tante cattive cose, liberandosi dal male che la avvolgeva 3017 2| soffermava ad ogni tratto per liberare da una chiocciola, da un 3018 43| senza posa come se volesse liberarsi dalle fasce. Le venne un 3019 13| leggera e allegra, come a un liberatore. Ella aveva la grazia, l' 3020 39| attesa dell'ora tragica e liberatrice. Ripetevo dentro di me: « 3021 6| risorgesse in me l'antico libertino, così profondo era il compiacimento 3022 2| verso di lui, mio fratello licenziò i suoi uomini per venirmi 3023 31| palpitante che odorava di licopodio; mi chinai a guardarlo, 3024 29| delle more, uno dei più lieti episodii della nostra felicità 3025 29| rondini. Non altro aveva di lieto se non le voci e le corse 3026 39| d'infermità tranne quelle lievi croste biancastre innocue. 3027 36| dal gelo. Alcuni portavano lievissime venature violacee, altri 3028 13| voleva. Cattivo! We should like to go there. Tell me how 3029 15| vapori vaghi su un fondo limaccioso, pieno di gorgogli sordi, 3030 10| le siepi qua e là fiorite limitavano, in una sera d'aprile mitissima, 3031 7| sopraffatto da una gioia senza limiti ma come chi esali una disperazione 3032 23| con un sottile disco di limone, una bevanda a lei grata 3033 4| gaiamente, con quella sua voce limpida e forte che trasfondeva 3034 2| contadini erano larghe, ariose, linde. Le nostre stalle erano 3035 2| quella frattura umida di linfa aveva un aspetto di cosa 3036 9| sospesa, quasi che da quel linguaggio aspettasse una qualche alta 3037 38| croce, dicendo:~ ~- Ego te linio oleo salutis in Christo 3038 3| quella ciocca scura, un po' lionata, ove anzi qualche filo alla 3039 50| boccuccia paonazza un po' di liquido biancastro. Ma nello sforzo 3040 14| avere talvolta, come certi liquori, la potenza d'elevare il 3041 9| ora da improvvisi impeti lirici, da invocazioni supreme. 3042 14| densi di tombe, su le pietre lisce in pendio, correndo mille 3043 35| su quella pelle nitida e liscia pel bagno recente. E pareva 3044 4| della principessa Lisa a Lissy-Gory.~ ~«... Gli occhi della 3045 9| trasparenza di certi alabastri lividicci. Ella soffriva.~ ~- Tu ti 3046 32| globi oculari sporgenti; una lividura segnava la radice del naso 3047 7| cerchiava gli occhi, il lobo dell'orecchio infinitamente 3048 37| vuoi farmi oggi e Dio sia lodato per questa gioia che dà 3049 2| di rado ragionando. Egli lodava la fertilità dei nostri 3050 2| tesoro futuro, mentre io lodavo i fiori:~ ~- Vedrai, vedrai 3051 11| loro formando una nozione logica, completa, coerente, definitiva, 3052 13| incontro essendo incinta; ma logicamente, agli occhi altrui, questa 3053 4| scomponevano, si ricomponevano, in lontananze illusorie, come un paese 3054 43| pareva profondamente assorta, lontanissima dalle persone e dalle cose 3055 Intro| signora Tàlice era d'una loquacità maligna e stucchevole. Mi 3056 17| quale stavo per impegnare la lotta. Egli era la mia vittima 3057 11| resistere più oltre, di lottare, di operare in una qualunque 3058 Intro| aussi,~ ~Le bon conseil loyal et brave...~ ~ ~Ma io vedevo 3059 9| stormi veementi la fendevano luccicando.~ ~- Ebbene? - mi chiese 3060 Intro| ombra ella non la scorgesse luccicare. Quasi per avvertirla, ritirai 3061 4| invisibili l'animava de' suoi luccicori. Quel fiume tortuoso, luccicante 3062 Intro| preparammo. Una speranza luceva nel profondo della mia anima, 3063 42| della lampada le gittava luci ed ombre su la gonna rossa.~ ~- 3064 6| e mi signoreggiò, fissa, lucidissima, esatta nelle minime particolarità. « 3065 Intro| Alcune imagini mi balenarono lucidissime dentro. L'Assente mi riafferrò 3066 14| vita normale dello spirito. Lucidissimo sorvegliatore di me stesso, 3067 51| Francavilla al mare: aprile luglio 1891.~ ~ ~ 3068 1| si riflettevano nei vetri luminose. I grandi olmi dello spiazzo, 3069 7| quegli odori e quella grande luminosità immobile dell'aria e tutto 3070 18| diventava straordinariamente luminoso, m'esaltava come la rivelazione 3071 14| periglioso, strettissimo nelle lunate, minacciato di frana in 3072 9| alta, resa più alta dalla lunghezza del mantello amaranto, e 3073 Intro| che io la riudiva, dopo lunghissimo tempo. - Perché cantava? 3074 8| quale incitazione e quale lusinga. - Bisogna che domani noi 3075 Intro| cadute nell'abisso della lussuria così violente che mi lasciavano 3076 7| mostrando un po' del petto lustro, la gola fulva; altre, fino 3077 47| Tutta la casa cadrà nel lutto. Il Natale sarà funebre. 3078 15| scevri di miseria umana, non macchiati di colpa, intatti. Riebbi 3079 17| contro quella incominciavo a macchinare.~ ~Non erano ancóra manifesti 3080 14| diffuso, sopra una distesa di macchioni rossastri che la primavera 3081 34| mi cadde sopra come un macigno, mi oppresse. Ma non m'indugiai 3082 9| traspariva col fulgore della madreperla. Quel fulgore immobile e 3083 Intro| professate apparentemente dalla maggioranza degli uomini. La certezza 3084 6| Villalilla, come per una magia, e di rivolgerle quivi la 3085 10| Percosso come da un colpo di maglio nel mezzo del petto, da 3086 11| qualche cosa come un'onda magnetica a traverso le cortine veniva 3087 7| nostri nervi aderissero magneticamente. Ci avanzammo insieme, ciechi. 3088 Intro| fut connue (et chère?)~ ~Mais à présent elle est voilée~ ~ 3089 45| Somigliavo un poco a quei malati che, avendo perduta la sensibilità 3090 36| avevano il colore delle carni malaticce, esangui, quasi disfatte, 3091 9| specchio pallido, aspetti malaugurosi, e lei, Giuliana, in piedi, 3092 14| che ama ancóra, che non sa maledire, che certamente benedirà 3093 35| vita tenace degli esseri malefici.~ ~- Amore, amore, amore 3094 7| speranza di liberarmi dai miei mali e di ritrovare il mio primo 3095 22| distruggere, derisioni spietate, malignità feroci, un fermento acre 3096 Intro| Giuliana lunghe lettere malinconiche e tenere che spesso partivano 3097 Intro| sebbene con un sorriso un po' malinconico. Io era tornato a lei, pentito 3098 9| componevano una visione maliosa, incantevole, senza realtà.~ ~ 3099 8| sorpresa ma con una certa malizia bonaria, aveva ricevuto 3100 Intro| inalzarsi, e così deboli, così malsane, così imperfette, uguagliate 3101 7| su cui errava un sorriso malsicuro. Ella disse, con la sua 3102 Intro| fornire una prova della malvagità fondamentale umana. «Perché 3103 16| odore svanito d'ireos e di mammola che conoscevo. La vista 3104 44| d'un sogno. Ebbi come un mancamento repentino di pensieri, un 3105 Intro| Teresa è oggi alle due. Mancano quasi tre ore... Non mi 3106 39| una Cibele di rame, a cui mancasse la corona di torri. Portava 3107 15| Temevo che ad un tratto le mancassero le forze e che ella non 3108 23| qualunque caso, io non ti mancherò, Giuliana. Ora lascia che 3109 44| acre che nel passato. Mi mancò quell'impulso istintivo 3110 9| io solo, allora.~ ~- No. Manda Calisto.~ ~- Vado io. Ti 3111 11| avrebbe potuto benissimo mandare ad effetto il suo pensiero, 3112 24| Grazie. Vi prego di mandarmi questi libri a casa, dentr' 3113 48| Non è ancóra venuto! Ho mandato a chiamarlo.~ ~- Un uomo 3114 37| fioco lo scampanio d'una mandra lontana.~ ~- Di che disperi? - 3115 44| nulla, ora; non sto bene. Mangia tu qualche cosa; ti prego!~ ~ 3116 10| scale. Non vuoi scendere a mangiar qualche cosa? Giù, hanno 3117 41| premure la spingessero a mangiare. Io mi mostrai negli atti, 3118 Intro| miserabili sottigliezze di maniaco era l'uomo medesimo che 3119 Intro| nelle mie. Essendo ampia la manica, nel gesto il braccio si 3120 24| ricordi d'una visita a un manicomio, le imagini anche più precise 3121 16| precise, certe particolari maniere di cedere usate da alcune 3122 Intro| delle commozioni umane nel manifestarsi) io alzai il viso perché 3123 11| irrefragabile; la quale ora mi si manifestasse d'un tratto assorgendo nella 3124 2| frutto. «Prima che io abbia manifestato il mio proposito, a mio 3125 Intro| a un'espressione, a una manifestazione del mio desiderio. Ma in 3126 17| macchinare.~ ~Non erano ancóra manifesti nella persona di Giuliana 3127 20| Giuliana le sue tenerezze. Manifestò il suo caro sogno e il suo 3128 7| un istinto. Ritrovai la maniglia; aprii. Entrammo.~ ~L'oscurità 3129 24| non ha ricevuto ancóra il manoscritto della Turris eburnea?~ ~- 3130 43| aperta, chiuse nei loro mantelli di zibellino, con su' capelli 3131 Intro| liberarmi? Io debbo, io debbo mantenere la mia promessa. Mia madre 3132 33| un deliquio. Ella doveva mantenersi costantemente supina, in 3133 7| ch'ella venisse meno, la mantenni, poi la sospinsi, quasi 3134 6| imagine voluttuosa. La castità mantenuta per alcune settimane, in 3135 Intro| promessa. A qualunque costo, la manterrò.» E con uno sforzo interiore, 3136 10| parlare.~ ~Essendo spiegato il mantice, ella stava nell'ombra, 3137 Intro| Ricordatene. Qualche volta un gran manto eroico è servito a nascondere 3138 21| mi stancavo in un lavoro manuale, in qualche bisogna facile 3139 4| Sta sonando, mi pare, la Marcia funebre per la morte di 3140 Intro| s'accendevano i fanali; i marciapiedi erano affollati; due o tre 3141 27| fecondazione. Una donna maritata in seconde nozze, tre anni 3142 33| coperte, e mi parevano di marmo. Ella diceva infatti:~ ~- 3143 Intro| Roma negli ultimi giorni di marzo. Avevo della realtà un senso 3144 20| intendi...~ ~Soggiunsi, mascherando di speranza cristiana la 3145 14| se non le larve di cui si mascherano i bassi stimoli dell'appetito 3146 Intro| capzioso di cui il desiderio maschile le avvolge, smanianti d' 3147 17| tempo stabilito per l'erede mascolino, il nome di mio padre: Raimondo.~ ~ 3148 7| sobrio avanzarsi tra le folte masse degli alberi di lilla che 3149 3| nascondevano gli orecchi, in dense matasse. L'effluvio della spina, 3150 32| lenzuoli, attraversato i materassi, arrossato le mani del chirurgo. « 3151 44| di distrarla con oggetti materiali, feci in modo che Cristina 3152 4| avete aiutati moralmente e materialmente? No; è vero? Avete profittato 3153 11| assistere alle fasi della nuova maternità di Giuliana, mi faceva vedere 3154 Intro| della specie, sforza le loro matrici, le travaglia di morbi orrendi, 3155 Intro| Correva il settimo anno dal matrimonio.~ ~Ed erano già corsi tre 3156 2| d'innocenza, uno di quei mattini che dànno imagine delle 3157 2| onniveggenti. Nelle nostre corse mattutine, si soffermava ad ogni tratto 3158 2| crescere i frutti, colorirsi, maturarsi, distaccarsi.» Questa assicurazione, 3159 27| aerea diffusa dalle uve mature. L'incanto mi penetrava 3160 19| catastrofe sicura all'epoca della maturità!... Giuliana sarebbe salva, 3161 4| ricordavano la buona ebrezza matutina e il sorriso di Giuliana 3162 36| portò a Giuliana in dono matutino un mazzo di crisantemi bianchi.~ ~- 3163 4| palme; guardando fiso il meandro del fiume in fondo alla 3164 | medesimi 3165 24| trattato di patologia speciale medica.~ ~- Ora sentirà.~ ~Cercò 3166 Intro| intatta.~ ~Ragionando così per medicare il morso del sospetto, io 3167 32| Ora debbono rinnovare le medicature. Vieni via. Andiamo a vedere 3168 Intro| per conoscere ch'egli era mediocrissimo in quel giuoco.~ ~Quando 3169 22| l'ideal tipo umano da lui meditato, l'Esemplare. Non sapeva 3170 4| la mia anima vigilava e meditava. Un contrasto palese era 3171 9| s'inchinasse su l'albero melanconico dalla cui cima un poeta, 3172 2| frutteto. I peschi, i peri, i meli, i ciliegi, i prugni, gli 3173 2| giorno, mentre spezzavo a un melo qualche ramo fiorito, sorpresi 3174 9| come uno scoppio di giubilo melodioso, un getto di trilli facili 3175 29| Le more: 27 agosto 1880. Memento!». Mi tornò chiaro alla 3176 32| sprigionare quanto v'è di men basso nella nostra sostanza 3177 36| le guance delle piccole mendicanti intirizzite dal gelo. Alcuni 3178 7| lastre dei balconi, tra le mensole, tra le bugne, dovunque 3179 24| Nella strada consideravo mentalmente (con un vóto sincero) i 3180 24| morbo, balbuziente come un mentecatto. Non provavo più alcuna 3181 39| le sofferenze recenti, le menti, e quanto d'affetto egli 3182 24| la verità in una voce che mentisce! Nulla ci può difendere 3183 32| e si fosse ridotta a una mera essenza spirituale in conspetto 3184 Intro| Giuliana persistesse in quella meravigliosa forza di sacrificio, bisognava 3185 11| umana interiore è il più meraviglioso e il più spaventoso fenomeno 3186 Intro| fredda sottigliezza d'un mercante subdolo il quale cerchi 3187 Intro| fronte pura.~ ~Il giorno di mercoledì ebbi un telegramma imperioso 3188 23| sotto i fiori di lilla in un meriggio d'aprile? - Ebbi nel cuore, 3189 Intro| questo mutamento subitaneo? Merita la povera amica un colpo 3190 37| tuo servo. Dio ti renda merito dell'onore che vuoi farmi 3191 3| sanguinanti, come per rendere più meritoria l'offerta. «Oh se ella ora 3192 7| nascosto appena dall'orlo del merletto; ma, per qualche moto che 3193 14| Fischiavano, in qualche pausa, i merli. E la grande foresta immobile 3194 46| quel pericolo per nulla! Si mesceva alla mia collera sorda una 3195 Intro| ma pur vera; e in simili meschinità mimiche si rimpicciolisce 3196 Intro| chiamò il mio pianto; e mescolammo le nostre lacrime, ahimè! 3197 9| avvinti, a petto a petto, mescolando gli aliti. E io pensavo: « 3198 Intro| verso Giuliana. Sdegnosa di mescolanze, ella aveva già rinunziato 3199 39| alcun sospetto. Dei diversi metodi studiati nessuno mi parve 3200 38| Pietro - gli dissi sottovoce, mettendogli una mano su la spalla per 3201 41| la rialzavano, l'adagiai mettendole il capo più basso, la soccorsi 3202 Intro| ella soggiunse, disinvolta, mettendosi i guanti con lentezza. - 3203 21| Dio vorrà. Quando me le metteranno così, nella cassa. Così 3204 50| andò a prenderla, andò a metterla dietro un paravento. Poi 3205 Intro| appoggiasse la testa. Anche, per metterle un cuscino sotto i piedi, 3206 44| raccoglieranno nella cappella. Qui metterò Cristina. Io sarò sicuro. 3207 9| innanzi a cui stava già per mettersi il cappello.~ ~- Nulla.~ ~- 3208 3| mani e in questo solo atto mettesse tutto il suo perdono e tutto 3209 3| nella stanza del pianoforte. Metteteli nei vasi. Badate di non 3210 36| Tieni - ella mi disse. - Mettili nell'acqua.~ ~Era di mattina; 3211 Intro| timidamente, Giuliana. - Mettimi questo spillo qui, nel velo.~ ~ 3212 Intro| servito a nascondere una mezza dozzina di amanti. Sacrificio! 3213 33| a promuovere con tutti i mezzi la rigenerazione del sangue. 3214 38| quanto la voce, quanto quel miagolio ostinato che mi aveva ferito 3215 8| sguardo mi penetrava nelle midolle come un fuoco vorace. Benché 3216 24| quelle terribili malattie del midollo spinale o della sostanza 3217 4| Avete pensato alle vostre migliaia di servi? Li avete aiutati 3218 2| nelle culture, mi mostrava i miglioramenti. Le case dei nostri contadini 3219 10| salute! Vedi: qui, invece di migliorare, mi sembra che vada ogni 3220 19| anomalie notevoli e che, migliorate le condizioni generali, 3221 16| teneri abbandoni, i nostri migliori impeti. Tutte le belle cose 3222 Intro| seguente, lo stato dell'inferma migliorò; e poi, di giorno in giorno, 3223 50| momento. Nella destra il mignolo stava sempre discosto dalle 3224 29| qualche compagna dispersa. Le migratrici stavano in fila su l'orlo 3225 2| portavano su le loro braccia milioni di fiori; giù per la trasparenza 3226 Intro| e in simili meschinità mimiche si rimpicciolisce la maggior 3227 39| tutti i dolori e tutte le minacce che chiudeva la nuvola ignota 3228 14| strettissimo nelle lunate, minacciato di frana in taluni punti, 3229 2| indescrivibilmente vaga e benigna; tra i minimi intervalli delle ghirlande 3230 Intro| rilucevano sparse le innumerevoli minuterie moderne destinate alla cura 3231 38| rosei proferendo la parola miracolosa:~ ~- Ephpheta.~ ~Quindi 3232 2| non sono meno soavi e meno miracolose di quelle fisiche. Davanti 3233 1| lasciai illudere. Ed osai mirare la mia speranza.~ ~Nei primi 3234 Intro| mia anima, e io non osavo mirarla.~ ~ ~ ~ 3235 29| giardino non aveva più le sue miriadi di grappoli turchinicci, 3236 1| un vapore invisibile di mirra.~ ~- Com'è acuto quest'odore! - 3237 Intro| chi s'indugiava in queste miserabili sottigliezze di maniaco 3238 7| insinuavano tra i rami, ricadevano miste in catene, in ghirlande, 3239 14| mani alla scoperta d'altri misteri; unire insomma un brano 3240 Intro| tutto roseo, navigato da misteriosi profumi, terribile ai solitarii, 3241 32| esaltavo nella luce quasi mistica di quell'avvenire imaginato, 3242 Intro| della morte rendeva quasi mistico. Dove trovare, su la terra, 3243 20| ambedue avevamo tentato di misurare la nostra pena e non avevamo 3244 37| dirittamente, con una lentezza misurata. Gli copriva il capo una 3245 32| palpito dei fili leggeri misuravo la forza del respiro.~ ~ 3246 10| parete di contro a me, li misurò col suo ticchettio. Le sfere 3247 Intro| pareva di leggere nei suoi miti umidi occhi il principio 3248 18| troverò l'accento fraterno per mitigare il suo dolore, per rialzare 3249 10| limitavano, in una sera d'aprile mitissima, sotto un cielo puro.~ ~ 3250 16| forse in una delle camere mobiliate per ove passano le sozzure 3251 29| Miss Edith le seguiva per moderarle.~ ~- Guarda, guarda che 3252 41| potevo sorvegliarmi ma non moderarmi. Bevvi, contro la mia consuetudine, 3253 Intro| le innumerevoli minuterie moderne destinate alla cura della 3254 2| grazie della terra, alla più modesta fra le trasfigurazioni della 3255 4| che era come un velo di modestia spiegato da lui medesimo 3256 9| convulso, di eccessivo, aveva modificata, difformata la sua personalità. 3257 7| giunga all'orlo delle labbra modulata non nella materialità dei 3258 9| domanda cinque o sei volte, modulato come su un tenue flauto 3259 44| quelle tristezze un po' molli che rivelano un cuore gonfio 3260 31| esperte presero la testina molliccia come per plasmarla. Il bambino 3261 32| adagio, e scoprì il cranio molliccio su cui stavano appiccicati 3262 39| dovevano renderle la salute. Moltiplicai le mie premure. Volli avere 3263 34| Vebesti io anzi mi valevo per moltiplicare le mie vigilanze, per non 3264 7| mio essere, suscitava e moltiplicava quanto di buono e di giovine 3265 20| Mia madre rianimata moltiplicò verso Giuliana le sue tenerezze. 3266 11| nel dubbio un'attenuazione momentanea della sofferenza insofferibile; 3267 Intro| l'aria. In un canto, la monaca inglese empiva di ghiaccio 3268 Intro| bianca e solinga come un monasterio, profumata di violacciocche; 3269 11| minuti come grani di riso mondi, lucevano nella bocca socchiusa. 3270 43| ella mi rispondeva con monosillabi. Aveva una voce roca, d' 3271 21| qualche bisogna facile e monotona; cercavo di ottundere l' 3272 24| contatto della realtà.~ ~Montai in vettura; tornai a casa. 3273 24| spenzolano all'orlo dei tetti. Montando, urtò col capo un nastro 3274 Intro| Mi fu presentato in casa Monterisi. È venuto anche qualche 3275 24| contraddizione, senza opporre altro, montò su una scaletta di legno 3276 4| servi? Li avete aiutati moralmente e materialmente? No; è vero? 3277 Intro| sentì tutta palpitante e morbida, le mie nari aspirarono 3278 2| sarebbe parsa una esagerata morbidezza sentimentale. Oh quel rossore 3279 39| della carne si arrotondavano morbidi ai polsi, ai malleoli, dietro 3280 35| quel corpicciuolo tiepido e morbido tra le mie mani invase da 3281 9| attribuirsi a uno stato morboso del suo organismo? «Sono 3282 7| della galera dove ha vissuto morendo tutti i giorni un poco. 3283 46| pensare ad altro che a lui, morendone a poco a poco. Tutto quel 3284 7| dell'essere:~ ~- Vuoi che moriamo?~ ~Il singolare brivido 3285 15| davanti a te, come una moribonda. Non potrei mentire. Credi 3286 14| anche se lo lasceranno morir solo. Non è straordinaria, 3287 38| mutamento repentino, ella morirà. Prima, quando riuscivo 3288 14| voteremo, la causa per cui moriremo con gioia. E la fine di 3289 Intro| di incesto. «Se ella ne morisse?» pensai. Certe parole del 3290 34| liberarmi di te? Perché non moristi soffocato?». Il mio odio 3291 14| affiochivano dietro di me, gli echi morivano. Un silenzio grave scendeva 3292 7| volte non t'accorgevi che io morivo di tristezza? Te lo giuro; 3293 31| Negli intervalli udivo un mormorio di voci feminili: forse 3294 11| la gelosia dei sensi mi morse con tanta furia che fu un 3295 25| grande ombra. Il padre era mortalmente colpito. Quale sorte attendeva 3296 Intro| fino alla morte, usque ad mortem. Ambedue avevamo creduto 3297 14| considerammo sotto di noi il fiume mortifero. Cupo, luccicante, rapido, 3298 51| vecchio si volse alla nicchia mortuaria, si curvò, depose la cassa, 3299 11| tenerezza, avrei dovuto mostrarmi perfettamente ignaro, persistere 3300 15| con gli occhi lucidi. E mi mostrasti le scalfitture che avevi 3301 7| vivamente, nera e bianca su la mota giallastra; altre di dentro 3302 46| diceva:~ ~- Non c'è nessun motivo d'inquietudine. Si tratta 3303 Intro| con lentezza, fumando, motteggiando ad alta voce, dando sfogo 3304 4| inspirata a Leone Tolstoj dal moujik Timoteo Bondareff. In quel 3305 Intro| soit par des sentiers de mousses~ ~Ou que rocs et cailloux 3306 Intro| avevo evitato il suo sguardo movendomi ad arte per la stanza, sempre 3307 Intro| che ella cantava così, movendosi per la casa; era la prima 3308 8| me con una di quelle sue movenze indescrivibili in cui era 3309 26| aveva requie. Ora non ti moverai più, speriamo.~ ~Soggiunse, 3310 32| guarigione di Giuliana. Non mi moverei di qui, sarei il più assiduo 3311 30| anima disperata.~ ~- Non mi moverò dalla stanza accanto - dichiarai 3312 45| muoia. L'aria era gelata, mozzava il respiro». E rividi dentro 3313 50| io intravedevo i fili del muco che si distendevano tra 3314 30| il mio omero, metteva un mugolio continuo. Era quel suono 3315 14| luccicante, rapido, pieno di mulinelli e di gorghi, l'Assòro correva 3316 Intro| tratto, anime nuove. Egli era multanime.~ ~Insisto su l'episodio 3317 14| mia intelligenza e la mia multanimità non avevano potuto modificare 3318 30| dispiace di morire? Perché muoio senza che tu sappia quanto 3319 9| lilla, un mazzo di rose muscate. Vuoi?~ ~- No. Lascia stare 3320 8| Entrava con la luce l'odore muschiato delle rose gialle che fiorivano 3321 Intro| consuetudine dell'esercizio muscolare. Istintivamente, pensai 3322 28| mani, più bianche della mussolina da cui escivano, parevano 3323 14| in uno di quei cimiteri musulmani densi di tombe, su le pietre 3324 4| aborro.~ ~- Se tu l'aborri, mutala, purìficati; e, secondo 3325 7| confuso. Ella pareva dirmi, mutamente: «Io non potrei essere più 3326 Intro| separazione di letto e gli altri mutamenti avvenuti nella mia vita 3327 20| preghiera inefficace si mutassero a un tratto in un proposito 3328 Intro| in tre anni, quante cose mutate! Tra me e Giuliana era avvenuto 3329 16| imagini si formavano, si mutavano, si succedevano lucide e 3330 33| percepire le più piccole mutazioni nello stato dell'inferma. 3331 Intro| si rivestiva di aspetti mutevolissimi, fuggevolissimi, strani. 3332 11| annuncia l'azione dei veleni narcotici. Sùbito mi balenò un sospetto. « 3333 24| simiglianza di Giuliana Hermil, narrare la sua avventura recente? - 3334 42| qualcuno, un tempo, m'aveva narrato quel caso come occorso nella 3335 37| sia buono come il pane che nascerà da questa semenza. Così 3336 17| Impedire che il figlio nascesse era il mio segreto proposito. 3337 46| alla mia tristezza senza nasconderla.~ ~Pensavo, guardando la 3338 9| null'altro, credi; non ti nascondo nulla... Potrò guarire, 3339 8| i pensieri folli che mi nascono dentro! È una felicità così 3340 46| mia tristezza.~ ~Io non le nascosi il mio pensiero. Ella disse, 3341 Intro| quelle terribili malattie nascoste che turbano in una donna 3342 24| Montando, urtò col capo un nastro ch'era teso da un angolo 3343 9| pigolio degli uccelli appena nati, al cinguettio d'una passeretta; 3344 17| dalla antiveggenza di quella natività, dalla minaccia dell'intruso. 3345 14| avevo tutti gli impeti delle nature primitive indisciplinabili. 3346 Intro| odore umano acutissimo, nauseante. Tutti là dentro, nudi, 3347 7| caldo precoce, azzurra ma navigata da qualche nuvola molle. 3348 Intro| giugno, caldo, tutto roseo, navigato da misteriosi profumi, terribile 3349 9| Vacillavo un poco; avevo una nebbia su gli occhi; mi sembrava 3350 Intro| indistinta. Piovigginava. Le nebbie su l'acqua prendevano talvolta 3351 4| ricordo: era un pomeriggio nebuloso, illuminato come da uno 3352 15| e di forza, che m'erano necessari per sostenere il confronto 3353 11| quelle di ciò che doveva necessariamente accadere. Bisognò anche 3354 25| sollecitudine i provvedimenti necessarii; feci una visita al dottor 3355 3| ma sincero, definitivo, necessitato da un bisogno vitale di 3356 36| anniversario d'un giorno nefasto che quei fiori rammemoravano.~ ~ ~ ~ 3357 27| repulsione minore verso la neonata e che avrei potuto forse 3358 4| potrebbe essere senza la nequizia della mia vita anteriore 3359 32| ammollita dal calore, untuosa, nerigna; e pareva che il minimo 3360 7| affollavano alle labbra, senza nesso, improferibili; la ragione 3361 14| incisione diveniva sempre più netta.~ ~Allora, mentre mi durava 3362 27| considerando quella cosa grigia neutra mediocre fluida e onnipossente 3363 51| pareti erano scavate le nicchie, talune già chiuse da lapidi, 3364 7| dovunque le rondini avevano nidificato. I nidi di creta innumerevoli, 3365 20| presentimento. Ella aspettava il nipote, il piccolo Raimondo. Era 3366 35| indugiavano su quella pelle nitida e liscia pel bagno recente. 3367 9| vibrarono in gorgheggi nitidi, si piegarono in passaggi 3368 Intro| ordine e l'eleganza e il nitore come in un luogo abitato 3369 14| quell'imagine come l'acido nitrico su i tratti segnati nella 3370 Intro| sensazioni e dei miei sentimenti nobilitasse, distinguesse qualunque 3371 13| ai suoi grandi armarii di noce, profumati d'ireos, dove 3372 Intro| sans plus attendre,~ ~Et de noces d'or et du tendre~ ~Bonheur 3373 39| nel ventre, non gli hanno nociuto? O egli ha veramente qualche 3374 14| fatalità vuole che io sia così nocivo alle persone che mi amano?»~ ~ 3375 23| scoramento così profondo che i nodi aspri dentro di me si sciolsero 3376 2| portavano su i loro corpi nodosi la traccia della grande 3377 51| feretro dicendo:~ ~- Sit nomen Domini...~ ~Poi recitò il 3378 14| s'addolciva la sua voce nominandola!». Subitamente, per contrasto, 3379 49| egli proferiva. Udii però nominare Giuliana.~ ~- Conducimi 3380 38| croce.~ ~- Ego te baptizo in nomine Patris, et Filii, et Spiritus 3381 14| coordinazione necessaria alla vita normale dello spirito. Lucidissimo 3382 43| ch'ella soffriva e che la nostalgia era il suo male.~ ~ ~ ~ 3383 16| davanti a lei, la guardavo notando l'atto della sua bocca. 3384 Intro| reconnue,~ ~Que la bonté c'est notre vie...~ ~Elle parle aussi 3385 12| scevro dalle eccitazioni notturne la realtà si presentò fredda, 3386 44| A che ora comincia la Novella?~ ~- Alle sei.~ ~Erano le 3387 2| verdi in cima ai rametti novelli. Talvolta passavamo attraverso 3388 8| timido come un innamorato novello e mi sentivo morire, dentro, 3389 4| quando cominceremo questo noviziato? Tu hai le mani troppo bianche. 3390 22| hai il difetto di tutti i novizii: un eccesso di ardore. Ti 3391 7| fulmine in un cumulo di nubi, un pensiero guizzò in mezzo 3392 3| forcine; le coprivano la nuca, le nascondevano gli orecchi, 3393 12| realtà si presentò fredda, nuda, incommutabile. Che erano 3394 33| calzarli al mattino e di nudarli a sera con le mie proprie 3395 15| della cute e aderissero nude alle mie palme con la loro 3396 48| fasce.~ ~Il corpicciuolo nudo apparve. Aveva lo stesso 3397 33| della pelle, io avrei potuto numerar le sue vene su le guance, 3398 7| gridi delle rondini più numerosi e il chioccolìo dei getti 3399 Intro| quando è consapevole di nuocere alla creatura da cui prende 3400 Intro| madre amava molto la giovine nuora. Giuliana era veramente 3401 51| arco pendevano tre lampade, nutrite d'olio d'oliva; e ardevano 3402 19| del sangue, un disturbo nutritivo generale dell'organismo; 3403 35| caso, lentamente perire.~ ~Nutrito d'un latte sano e sostanziale, 3404 20| dalla creatura che ella nutriva e la ravvicinasse a me. 3405 36| debole. Bisogna accrescere la nutrizione, fare qualche sforzo...~ ~ 3406 24| riposo delle mosche. Un nuvolo di mosche gli turbinò intorno 3407 Intro| Par toi conduit, ô main où tremblera ma main,~ ~ 3408 Intro| cantavi dianzi! - io dissi, obbedendo all'impulso che mi veniva 3409 38| non mi ascolta più, non m'obbedisce più, come prima. Da chi 3410 Intro| altrimenti, segno è che obbedisco a una forza superiore ignota. 3411 15| appartenne più, si fece obbiettivo, mi diventò estraneo.~ ~- 3412 Intro| improvviso d'una qualche obbiezione ironica. «Tu sai: la pelle 3413 Intro| riallacciato un legame, avevo obbligata la mia fede, avevo data 3414 Intro| poiché, trascurando gli obblighi, io accettavo i benefizi 3415 15| morire!~ ~Ella s'arrestò. Obedendo a un impulso repentino, 3416 41| Sì, sì.~ ~- Se tu sarai obediente, io ti prometto che per 3417 33| Ogni suo più piccolo atto d'obedienza mi dava al cuore una commozione 3418 2| riguardarlo come la mia guida, obedirgli. Al suo fianco non avrei 3419 31| allontaniate. Promettetemi d'obedirmi. Entrerete quando vi chiamerò.~ ~ 3420 15| altro. T'ho aspettato per obedirti. Sono pronta a tutto. Parla.~ ~ 3421 14| inganno, aveva anch'ella obedito alla vecchia legge della 3422 42| distaccarlo da me, a rendermelo obiettivo. M'è impossibile definire 3423 7| della nostra febbre, ci obliammo a contemplarlo.~ ~Io ruppi 3424 Intro| significava che ella voleva tutto obliare, che aveva già tutto obliato 3425 Intro| obliare, che aveva già tutto obliato per rivivere con me una 3426 Intro| favoriva i sogni, favoriva gli oblii. Passammo un intero pomeriggio 3427 6| animo, con una volubilità obliosa, posseduto interamente dalla 3428 39| tenerezze così profonde e così obliose che ella potesse in quelle 3429 Intro| di pietà, questi pensieri obliqui mi condussero in quella 3430 Intro| mio volto scarno, le mie occhiaie profonde, la mia bocca tumida, 3431 4| apparso allora allora nell'Occidente.~ ~- Ecco un libro per te - 3432 42| aveva narrato quel caso come occorso nella vita reale? Oppure 3433 4| in sé la significazione occulta di quello spettacolo indefinito.~ ~ 3434 38| che Giuliana! Mia madre si occupa più di lui che di questa 3435 44| altre sere d'intimità, mi occupai della cena con esagerata 3436 14| di alleanze mistiche, ed occupare nel tempo medesimo le mani 3437 32| dimenticabile. Io non d'altro dovrei occuparmi che della guarigione di 3438 51| altre aperte, profonde, occupate dall'ombra, aspettanti. 3439 9| parevano appesantirsi. Mi occupavano il malessere, lo scontento, 3440 Intro| dissimulare la mia angoscia. Mi occupavo, con soverchia premura, 3441 14| della mia adolescenza, non m'occupo di altro che di cogliere 3442 14| silenzio, come un eroe di Octave Feuillet! Che eroe! Che 3443 32| orli, coprivano i globi oculari sporgenti; una lividura 3444 31| po' livida, con i globi oculati sporgenti, con la bocca 3445 6| vene. Ed ella anche forse ode quel rombo; e non altro 3446 15| tenuto avvinto a una donna odiata e disprezzata, a Teresa 3447 14| fraterno, io non soltanto odiavo ma disprezzavo quell'essere 3448 16| sarà terribile. E tu mi odierai: tutto il tuo odio mi verrà 3449 23| Tullio, dimmi la verità. Mi odii? Dimmi la verità!~ ~Ella 3450 11| serie d'imagini fisiche odiose mi si svolse davanti agli 3451 35| tutti i suoi moti m'erano odiosi, dall'atto delle labbra 3452 7| altra voce fu mai, io la odo ancóra, la udrò sempre.~ ~- 3453 3| chinandosi sul fresco tesoro odorante.~ ~Portava una delle sue 3454 16| bere? Vuoi qualche cosa da odorare? Dimmi tu.~ ~- Sì, un poco 3455 31| corpicciuolo palpitante che odorava di licopodio; mi chinai 3456 38| le nari dicendo:~ ~- In odorem suavitatis...~ ~Quindi intinse 3457 Intro| sei l'Unica. E ho potuto offenderti, ho potuto farti soffrire, 3458 14| quegli stomachevoli fiori, offerti con tanta timidezza!) E, 3459 18| divino con cui ella m'aveva offerto l'amore, l'indulgenza, la 3460 33| disgusto. Nessuna materialità offese mai la delicatezza dei miei 3461 5| con le sue proprie mani, offrirlo a Giuliana, rammentandole 3462 Intro| anima che non aveva potuto offrirmi il tesoro della sua tenerezza, 3463 Intro| desiderai che ella medesima mi offrisse l'opportunità di scoccare 3464 23| andare alla ventura.~ ~Mi si offriva il pretesto. Non prevedendo 3465 15| tutta la felicità che tu mi offrivi con quei fiori, tutta la 3466 15| baciasti la guancia che io ti offrivo. Lascerai che prima di morire 3467 Intro| TVRRIS EBVRNEA, indegnamente offro. F. Arborio. Ognissanti ' 3468 9| dalla voluttà, troppo ero offuscato dall'ebrezza; e i moti del 3469 7| su la terrazza di Villa Oggèri, e che ci baciammo? Ero 3470 Intro| indegnamente offro. F. Arborio. Ognissanti '85.~ ~Giuliana dunque conosceva 3471 | ognuno 3472 38| dicendo:~ ~- Ego te linio oleo salutis in Christo Jesu 3473 51| lampade, nutrite d'olio d'oliva; e ardevano quiete nell' 3474 Intro| aveva posto un ramoscello d'olivo a capo del nostro letto 3475 4| dalla sua veste i fiori dell'olmo; che sul terreno intorno 3476 31| delicatamente il cordone ombelicale in una pezzetta spalmata 3477 35| cipria; sul ventre gonfio l'ombelico era ancóra sporgente, deforme, 3478 4| più grave dall'attenzione, ombrato dai lunghi cigli; e le labbra 3479 7| cappello di feltro grigio, un ombrellino di seta grigia a piccoli 3480 3| una esigua aureola; gli omeri anche in sommo si rischiaravano. 3481 30| la fronte contro il mio omero, metteva un mugolio continuo. 3482 4| attaccato a me tenacemente. Ondeggiai prima in un'angoscia fosca, 3483 14| avevamo guardato il giardino ondeggiante in una luce ideale. La boscaglia 3484 1| finestra, dietro le cortine ondeggianti, mentre di fuori stormivano 3485 11| Mi parve che le cortine ondeggiassero; ma fu un abbaglio. Eppure 3486 1| Le cortine candidissime ondeggiavano, si riflettevano nei vetri 3487 Intro| coltivar con lentezza nella onesta securità della mia casa. 3488 27| neutra mediocre fluida e onnipossente che è la vita, pensai: « 3489 33| superiore, onniveggente, onnipotente, a cui rivolgevo i miei 3490 33| qualche Essere superiore, onniveggente, onnipotente, a cui rivolgevo 3491 2| sue pupille acute, quasi onniveggenti. Nelle nostre corse mattutine, 3492 28| e seguaci, una specie d'onniveggenza. Altre reliquie dei due 3493 48| bambino appassiti appannati opachi, le labbra livide; vedevo 3494 11| qualche influsso oscuro avesse operato sul mio essere nella profondità 3495 14| avvertimento ai lavoratori per le operazioni della notte prossima in 3496 14| Penedo che alla Goletta operò prodigi di valore e di ferocia 3497 Intro| giustamente disprezzare l'opinione altrui e vivere nella assoluta 3498 10| no, - insisteva Giuliana, opponendosi - non ti spaventare, mamma, 3499 12| madre, che io aspetti l'ora opportuna per un colloquio definitivo, 3500 6| voluto consentire. Io mi opposi; adoperai tutta la mia abilità 3501 10| Su la soglia della porta opposta mi fermai e mi volsi; e 3502 7| È troppo.~ ~Soffocata, oppressa, m'afferrò una mano e se 3503 34| sopra come un macigno, mi oppresse. Ma non m'indugiai in quella 3504 20| silenzio per qualche tempo, oppressi dall'immensità della nostra 3505 13| biancheria di bucato, l'opulenza di Casa Hermil. Maria, nella 3506 Intro| Ah, le mie ultime parole orano state troppo gravi. Quel « 3507 33| Mentre si svolgeva la mia orazione interna, io contemplavo 3508 33| della mia anima preludii di orazioni, nella forma cristiana. 3509 50| umile debole, interamente orbata della sua vista primitiva. 3510 | Orbene 3511 10| bastanza rapido. Avrei voluto ordinare al cocchiere di spingerli 3512 9| sforzo riflessivo, d'un esame ordinato, d'un raccoglimento, io 3513 Intro| carezze, quella memoria organica delle sensazioni, così viva 3514 14| legate alla funzione d'un organo; le transfigurazioni istantanee 3515 4| trascorsa questa esistenza? In orgie, in bagordi, in depravazioni: 3516 15| qualunque rancore, da qualunque orgoglio, non provando se non la 3517 Intro| distinguesse qualunque mio atto. Orgoglioso e curioso di questa mia 3518 13| Somigliavo quei soldati orientali che erano spinti alla battaglia 3519 7| qualche istante sospese agli orifizi; altre si reggevano su le 3520 42| giungevo a rintracciare le origini del ricordo né a scoprirne 3521 14| fronte contro qualche ramo orizzontale. Più d'una volta per prodigio 3522 32| senza cigli, enfiate agli orli, coprivano i globi oculari 3523 32| testa coperta d'una cuffia ornata di pizzi e di nastri. Il 3524 8| sala, con la sua volta a ornati barocchi, con le sue pareti 3525 4| sorvegliarsi, per convincersi dell'orrenda verità. «Potrei dunque non 3526 14| in una serie di visioni orrende.~ ~Ora, mentre io e Federico 3527 Intro| matrici, le travaglia di morbi orrendi, le lascia esposte, a tutte 3528 14| si dilatò, come quelle orribili cose informi che noi vediamo 3529 11| stelle palpitavano.~ ~L'Orsa brillava incontro, distinta. 3530 2| salutazione:~ ~- Gesù della Gleba, osanna!~ ~Egli aveva per tutti 3531 34| Giuliana non avrebbe mai osato...~ ~E io guardai le sue 3532 42| immobilità bronzea. La fiammella oscillante della lampada le gittava 3533 50| donne; e la fiammella gialla oscillava a piè della culla. Mia madre 3534 44| le stelle del cielo che oscillavano come se un vento superno 3535 4| sommerso, in quella specie di oscuramento che pareva aver invaso un 3536 6| desiderio concorreva ad oscurare la conscienza, a renderla 3537 8| espressione si complicasse, si oscurasse fino a divenire enigmatica. 3538 16| certi ritratti feminili oscurati dal tempo, l'intensa vita 3539 4| precipitavano al fondo, si oscuravano, si dileguavano, cedevano 3540 4| riflesso della sua tristezza oscurerebbe qualunque tua gioia. Tu 3541 35| sommergeva talvolta i pensieri oscuri, mi dava talvolta l'oblio 3542 Intro| un periodo tristissimo, oscurissimo, il cui ricordo ancóra mi 3543 7| che io ti deluda; tu non osi di ridonarti perché pensi 3544 20| mostruosa quando qualcuno osserva la parte difformata dal 3545 14| consigliava, li ammoniva, osservando con occhio esperto i fornelli. 3546 2| cammino, egli s'arrestava per osservare una pianta. Le sue mani 3547 4| inestirpabile e sia costretto ad osservarsi, a sorvegliarsi, per convincersi 3548 14| cantavano, invisibili.~ ~- Hai osservato bene Giovanni di Scòrdio, 3549 1| aguzzava la vista; e io, che la osservavo, notai un piccolo tremito 3550 17| congiuravano contro di me. E la mia ostilità diveniva più acre.~ ~Impedire 3551 38| voce, quanto quel miagolio ostinato che mi aveva ferito così 3552 7| esagerata così che io potevo ottener tutto da lei mostrandomi 3553 20| all'avvenimento funebre, ottenevo da lei una specie di complicità 3554 14| che avrebbe amato; nessuno otterrà quel che amerebbe. Cerchiamo 3555 21| facile e monotona; cercavo di ottundere l'acuità della mia conscienza 3556 31| avevo in tutto l'essere una ottusità strana che m'impediva la 3557 14| indurito nella menzogna, ottuso dal disgusto, lascivo, cinico, 3558 Intro| des sentiers de mousses~ ~Ou que rocs et cailloux encombrent 3559 Intro| Par toi conduit, ô main où tremblera ma main,~ ~Marcher 3560 Intro| encombrent le chemin;~ ~ ~ ~Oui, je veux marcher droit et 3561 Intro| complicate della matrice e dell'ovaia, quelle terribili malattie 3562 38| una delle alte finestre ovali entrava una zona di sole 3563 4| No. Avete vissuto nell'ozio. Poi, vi siete ammogliato: 3564 4| ella intenta a quell'atto ozioso o assorta in una perplessità?~ ~ ~ ~ 3565 37| tranquilla, quasi direi una pacata consapevolezza della sua 3566 44| spandeva per la grande casa pacifica, giungeva forse alle stanze 3567 39| mostrai a Giuliana rassegnato, pacificato, talvolta quasi immemore. 3568 4| o una rivelazione o una pacificazione.~ ~Il cielo era tutto bianco, 3569 14| sanguinoso e inerte su un pagliericcio, in un casale lontano, mentre 3570 Intro| du tendre~ ~Bonheur d'une paix sans victoire.~ ~ ~ ~Accueillez 3571 5| ogni settimana adoperare la pala su i balconi, su i davanzali 3572 14| Federico, sopraggiungendo, pallidissimo.~ ~- T'ho fatto paura? Perdonami. 3573 11| mal dissimulate, i suoi pallori subitanei, quella specie 3574 39| senza fasce nella culla, lo palpai, lo esaminai dal capo alle 3575 35| cipria. Le mani di mia madre palpavano con delizia le minute membra, 3576 Intro| quasi ira.~ ~Un altro giorno palpitai forte, udendola cantare 3577 9| finestra spalancata, le tende palpitanti, la fiammella inquieta della 3578 35| sollevassi, che io sentissi palpitare quel corpicciuolo tiepido 3579 39| moto delle labbra, la gola palpitava ad ogni sorso, il naso quasi 3580 15| con un'accelerazione di palpiti concorde. Camminai diretto, 3581 48| La mano grassa del medico palpò la pelle qua e là.~ ~- Fategli 3582 50| piedini erano diventati paonazzi. Nulla era più miserevole 3583 35| l'indice e il pollice le papille su quel petto delicato che 3584 11| pareva colpito come da una paralisia repentina. Io provavo Un 3585 24| dell'esito?), quando so paralizzato dalla malattia, ridotto 3586 11| accadeva ed era per accadere mi paralizzavano. Il mio essere pareva colpito 3587 Intro| confondersi, bene distinti, paralleli. In uno predominava, insieme 3588 Intro| la mia impunità. Questo parallelismo portava la mia vita interna 3589 3| precipitazione. Come il parapetto era all'altezza delle reni, 3590 50| quattro candele accese, parata di bianco. Mio fratello 3591 50| andò a metterla dietro un paravento. Poi tornò al mio capezzale; 3592 | parecchi 3593 4| fascino delle cose simboliche, parendo portare in sé la significazione 3594 Intro| manifestazioni interiori le quali mi paressero fornire una prova della 3595 45| la mia curiosità non fu pari all'importanza degli avvenimenti 3596 7| le scopersi la faccia, le parlai da presso; e la mia voce 3597 34| calma assoluta, dovendo ella parlar poco per non stancarsi, 3598 Intro| davanti al giudice, posso parlargli così?~ ~Non posso né voglio. 3599 Intro| suggestione dei luoghi, io ardirei parlarle delle nostre più folli ebrezze 3600 Intro| Come avrebbe ella potuto parlarmene, se da molto tempo io col 3601 Intro| mia madre ha mai saputo parlarmi così.~ ~Gli occhi mi si 3602 45| rallegrò del loro cinguettio. Parlarono della cappella, del presepe, 3603 14| avvicinando le froge come per parlarsi in segreto e mescolavano 3604 7| eppure intima come se mi parlasse nel mezzo dell'anima, e 3605 15| perdonami. Anche tu ieri parlasti di anima... Tu pensi ora: « 3606 1| dato qualche dispiacere.~ ~Parlavano nel vano di una finestra, 3607 9| Qualche notte, allora, parlavi in sogno. Come mi piacevi! 3608 Intro| c'est notre vie...~ ~Elle parle aussi de la gloire~ ~D'etre 3609 22| potrà comprendere, noi gli parleremo di questo gran vecchio. 3610 13| guardiamo in faccia, che noi parliamo della cosa tremenda. Ma 3611 7| guardami, sono io che ti parlo così; guardami bene, sono 3612 7| manifestazioni eccessive, i grandi parosismi della commozione umana. 3613 23| Giuliana. Ora lascia che io parta. Forse qualche giorno di 3614 Intro| vuoto che la «Biondissima» partendo lasciava nelle mie giornate. 3615 11| lenzuolo, tenue e pura come una particola, sororale, che tante volte 3616 16| memoria, precise, certe particolari maniere di cedere usate 3617 14| altri uomini, concorsero a particolarizzare quello spettacolo imaginario 3618 17| visioni a poco a poco si particolarizzavano. Certe rappresentazioni 3619 3| volte in altri tempi era partita la favilla della tentazione.~ ~ 3620 39| davano riflessi di viola, partiti su la fronte bassa, terminavano 3621 36| rammarico più alto, che mi si partiva dal centro dell'anima. Pensavo: « 3622 31| lentissima. Gli urli della partoriente mi giungevano a traverso 3623 9| intenebrati, e tutte quelle parvenze ingannevoli del crepuscolo 3624 Intro| suoi occhi dilatati, che mi parvero nella penombra straordinariamente 3625 Intro| toi le sourire,~ ~N'es tu pas le conseil aussi,~ ~Le bon 3626 2| di un bestiame sano e ben pasciuto. Le nostre cascine erano 3627 14| delle sue nausee, io mi pasco di sogni, m'abbevero d'ideale, 3628 1| innumerevoli, saliva un profumo pasquale, quasi un vapore invisibile 3629 5| altri portatori di doni pasquali, venne alla Badiola Calisto, 3630 9| nitidi, si piegarono in passaggi arditissimi, sminuirono, 3631 Intro| Giuliana, dopo un intervallo, passandomi la mano su la fronte e su 3632 1| odore! - mormorò Giuliana, passandosi le dita su i sopraccigli 3633 35| verso i tristi giorni grigi passati dentro l'alcova, mentre 3634 33| non le dava tregua. Io le passavo lungo le tempie l'estremità 3635 Intro| sapevo che la commozione era passeggera e che quelle promesse erano 3636 16| Il pianto è un fenomeno passeggero, ogni crisi deve risolversi, 3637 3| Siediti. Raccontami la tua passeggiata di stamani. Fin dove sei 3638 44| Tullio?~ ~- Di fuori. Ho passeggiato un poco.~ ~- Giuliana t' 3639 9| nati, al cinguettio d'una passeretta; poi, con una volubilità 3640 Intro| dalla rapidità delle mie passioni, dalla curiosità del mio 3641 43| se non nell'ora dei suoi pasti. Ma era sostituita per lo 3642 Intro| senza scopo; entrai da un pasticciere, entrai da un libraio; comprai 3643 8| chiare, con le sue pitture pastorali nei soprapporti, aveva una 3644 37| cosa; andavo a chiedere la paternità spirituale di quel vecchio 3645 32| atto apparente di amore paterno. Mia madre mi guardava, 3646 6| non tanto vedevo la scena patetica fra me e lei quanto la scena 3647 Intro| essenziale nell'uomo, io patii tutto lo strazio che una 3648 39| rappresentavo le sofferenze già patite per lui, le sofferenze recenti, 3649 Intro| triste rinunzia, ella aveva patito nella sua povera carne quelle 3650 24| frontespizio. Era un trattato di patologia speciale medica.~ ~- Ora 3651 38| Ego te baptizo in nomine Patris, et Filii, et Spiritus sancti.~ ~ 3652 Intro| sottomissioni disonoranti, patti vili proposti ed accettati 3653 38| candidant...~ ~Diede quindi al pattino il cero benedetto.~ ~- Accipe 3654 50| sorvegliavo con un'ansietà paurosa. Dissi:~ ~- Il medico, il 3655 11| nei tappeti, gesticolando paurosamente. Aprii una finestra.~ ~La 3656 39| una femmina di Montegorgo Pausula, esciva da una grande razza 3657 50| della culla la mia anima pavida umile debole, interamente 3658 34| essere calma, ubbidiente, paziente. Quando sarai guarita, quando 3659 10| sembra che vada ogni giorno peggiorando; mentre prima bastava una 3660 43| capelli il tòcco della stessa pelliccia, con le mani guantate, con 3661 4| continua, lentissima di pellicole diafane, quasi impalpabili, 3662 24| randagi, scarsi di carne e di pelo, che si spenzolano all'orlo 3663 4| imminente, sentii sovra di me pendere una sventura ignota.~ ~Come 3664 14| tombe, su le pietre lisce in pendio, correndo mille volte il 3665 14| quel Raimondo Hermil De Penedo che alla Goletta operò prodigi 3666 28| santuario della casa, il penetrale. Su una parete pendeva il 3667 46| intimo petto fioca ma più penetrante d'un grido:~ ~- Ah, io avevo 3668 30| che avrei voluto sentirmi penetrare nel braccio le sue unghie, 3669 20| confessione lunga ed intera, di penetrarla bene a dentro. Ma il suo 3670 13| quel sorriso m'avevano penetrata l'anima così a dentro. Tanta 3671 42| ossa, quasi che m'avesse penetrato un filo di quel freddo. 3672 7| e rilucenti come strali pennuti.~ ~- Quanto ho desiderato 3673 35| sere, quelle notti, benché penose, avevano una loro grave 3674 46| era manifesto che ambedue pensavamo in quel punto alla medesima 3675 11| la morte volontaria, che penserebbero mia madre, mio fratello? 3676 Intro| sembreremmo qualche volta pensierosi; eviteremmo qualche volta 3677 2| Egli diceva, imaginando il pensile tesoro futuro, mentre io 3678 37| Camminavamo in silenzio, pensosi. Il sole inclinava all'orizzonte, 3679 24| Appena giunsi in Roma, mi pentii d'esser partito. Trovai 3680 15| subito provai una fitta di pentimento acutissima. M'accorsi che 3681 30| conoscerai la verità; e ti pentirai di non avermi amata a bastanza, 3682 Intro| malinconico. Io era tornato a lei, pentito e sommesso, dopo la prima 3683 2| alcune delle sue vive fibre, penzolava lungo il fusto; e, proprio, 3684 38| biancastre della crosta lattea, penzolò verso il bacile. E il parroco, 3685 33| altro erano intenti che a percepire le più piccole mutazioni 3686 Intro| innanzi nel mio sangue, mi percorse tutte le vene. E il pensiero 3687 7| pauroso, m'illuminò e mi percosse. «Ella è impura.»~ ~Ah, 3688 38| va di giorno in giorno perdendosi, dissanguandosi peggio che 3689 22| licenza. Mi stordirò, mi perderò. Che importa? Non voglio 3690 7| occhi di Giuliana l'iride perdersi nel bianco sotto le palpebre 3691 19| di salvezza ed ecco, la perdevo. Prima del suo arrivo, avevo 3692 Intro| ella è già caduta, e la perdita è irreparabile; o ella è 3693 32| male a Giuliana. Non so perdonargli...~ ~E mi ritrassi, con 3694 7| non sono degno d'essere perdonato. Ma dimmi tu, ma dimmi tu 3695 20| d'orrore. Ci guardammo, perduti, non sapendo che dire, che 3696 Intro| vostro veleno!), la voce perfida mi agghiacciò.~ ~- Abbi 3697 2| un frutteto. I peschi, i peri, i meli, i ciliegi, i prugni, 3698 14| dolore, sotto la minaccia dei pericoli imminenti, io non m'era 3699 43| giro sorvegliata da Edith, pericolò, fu per sfuggirle dalle 3700 Intro| accadessero contrattempi pericolosi. «E se Giuliana prorompesse, 3701 30| al galoppo per sentieri perigliosi. Tornavamo, io e il povero 3702 14| del fiume.~ ~L'argine era periglioso, strettissimo nelle lunate, 3703 9| nell'aria con un suono di perle rimbalzanti su per i vetri 3704 17| sovrappose alle altre, le eliminò permanendo, si raffermò in un tipo 3705 19| emorragia sarebbe stata perniciosissima. Mi ripeté che bisognava 3706 29| vortice, rimase un istante a perpendicolo su la casa; poi, senza incertezze, 3707 15| distruggevano a vicenda in un perpetuo conflitto, ribelli a qualunque 3708 46| stanza, non poteva venire a perseguitarmi fin là dentro. E io m'abbandonai 3709 24| deserte e piene d'afa, ero perseguitato dall'imagine inevitabile.~ ~ ~ ~ 3710 11| mostrarmi perfettamente ignaro, persistere nella espressione del sentimento 3711 24| scrittore aveva inteso creare un personaggio letterario a simiglianza 3712 14| ritrova pieno nella felicità personale ma in queste cose soltanto? 3713 50| straziante.~ ~Federico cercava di persuadere mia madre a uscire dalla 3714 Intro| Io non potevo, non volevo persuadermene. Tutta la mia vita d'errore 3715 Intro| di due inquietudini: mi persuasero che io non avevo colpa nello 3716 23| Annunziai la mia partenza. Persuasi di questa necessità mia 3717 3| fresche di verità, più persuasive di qualunque eloquenza. 3718 24| Soggiunse:~ ~- Ora è persuaso?~ ~- Sì. Ma che peccato! 3719 14| quasi incredibile, questa pertinacia d'un uomo nella bontà? Dopo 3720 11| che pareva alla mia vista perturbata avvicinarsi. Non sapevo, 3721 20| Fu un raccapriccio che mi pervase tutte le fibre. Sussultai 3722 14| non ha esperimentata la perversità degli estranei ma quella 3723 6| posseduto interamente dalla pervicace illusione che scacciata 3724 41| palpebre incominciavano forse a pesarle. Quella positura elevata, 3725 36| Una mortale tristezza mi pesava su l'anima, una tristezza 3726 45| prostrava; tutte le membra mi pesavano. Reclinai il capo sul lembo 3727 2| attraverso un frutteto. I peschi, i peri, i meli, i ciliegi, 3728 2| giù per la trasparenza dei petali rosei ed argentei, la luce 3729 24| da ogni fastidio, da ogni pettegolezzo. Io posso ben rinunziare 3730 29| code forcute e i piccoli petti candidi si alternavano. 3731 3| foglia d'aloe. Non ancóra pettinati, i suoi capelli erano mal 3732 31| cordone ombelicale in una pezzetta spalmata di burro.~ ~- Giulia, 3733 42| braciere si scaldavano alcune pezzuole, una fascia. Si udiva anche 3734 7| avere certe carezze che mi piacevano, per muovere in lei certe 3735 9| parlavi in sogno. Come mi piacevi! Ah che voce! Tu non puoi 3736 Intro| l'ho già letto.~ ~- T'è piaciuto?~ ~Senza riflettere, per 3737 11| sue lacrime non mi avevano piagata la faccia? Come mai avevo 3738 Intro| colore gridellino, la sua pianella esigua che nascondeva poco 3739 7| giungesse.~ ~Quando fummo sul pianerottolo, io non aprii l'uscio di 3740 7| non si capisce più se si pianga di gioia o di dolore... 3741 47| inginocchiato piangere. «Mia madre piangerà, sarà disperata. Tutta la 3742 47| bianche. Pensavo: «Come piangerebbe!». Vedevo il morticino in 3743 Intro| gesto quasi brusco.~ ~- Piangi?~ ~La sua voce era mutata.~ ~ 3744 1| altura, molto lontana, in un pianoro. La catena dei colli si 3745 49| mi abbracciò. Ma io non piansi, non provai una commozione 3746 2| arrestava per osservare una pianta. Le sue mani virili erano 3747 Intro| villa, sul giardino.~ ~- Io piantai un ramo di salice vicino 3748 15| strepito dei passi. Non picchiai all'uscio ma d'un tratto 3749 7| veramente mi pareva nuova. Una piccolezza fermava la mia attenzione, 3750 50| gambe s'erano affloscite, i piedini erano diventati paonazzi. 3751 7| perché le ginocchia mi si piegano...~ ~- Alla nostra casa, 3752 32| toccare quella carne estranea, piegarmi a un qualunque atto apparente 3753 50| specialmente nella palma, nelle piegature delle falangi, nelle unghie; 3754 33| tenuissimo con cui ella si piegava alla mia volontà. Ogni suo 3755 7| smarritamente la toccavano. Una pieghevolezza strana era venuta alle mie 3756 40| quel grosso capo canuto si piegò su la culla piano piano, 3757 30| occhi inquieti, sbigottiti e pietosi di mia madre.~ ~- Sì, Tullio; 3758 34| ero intento al mio ufficio pietoso, talvolta ci avveniva di 3759 14| musulmani densi di tombe, su le pietre lisce in pendio, correndo 3760 43| cornamuse, due ceramelle e un piffero.~ ~E si mise a ridere ripetendo 3761 9| flebile, tanto somigliava al pigolio degli uccelli appena nati, 3762 9| mio spirito erano perciò pigri, la mia conscienza era ottusa. 3763 21| non fluiva ma stillava, pigro e pesante. E avevo ancóra 3764 11| inquietudini morali il sonno piomba grave come una sincope. 3765 Intro| stanza di Giuliana, sentii piombarmi sul cuore un peso enorme; 3766 17| altra, che dopo l'atto m'era piombata sopra. «Ah, veramente selvaggio!» 3767 12| certa ora della notte m'era piombato sopra di schianto, durai 3768 7| capellatura arborea che ci pioveva sopra. I baleni dell'acqua 3769 Intro| qualche cosa indistinta. Piovigginava. Le nebbie su l'acqua prendevano 3770 14| forma di coni tronchi o di piramidi quadrangolari, fumigavano. 3771 8| pareti chiare, con le sue pitture pastorali nei soprapporti, 3772 32| coperta d'una cuffia ornata di pizzi e di nastri. Il viso appariva 3773 Intro| molte volte ero riuscito a placare i miei rimorsi, s'era profondamente 3774 Intro| quando il primo tumulto si fu placato, mentre risalivo le scale 3775 47| l'intruso diminuiva, si placava la mia acredine. M'accorgevo 3776 1| nobiltà dei luoghi, quella placida trasfigurazione di tutte 3777 32| addormentato - soggiunse. - Dorme placidamente. Oggi, dopo mezzogiorno, 3778 11| della volta, con un chiarore placido eguale. Su una sedia era 3779 10| Ora, coperta dei nostri plaids, stava rannicchiata nel 3780 31| testina molliccia come per plasmarla. Il bambino vagiva sempre 3781 Intro| questa specie di retorica platonica a qual fine tendeva? Ad 3782 Intro| assunto in una specie di culto platonico. Io dissoluto obliquo e 3783 Intro| madre e addurre il pretesto plausibile. Era necessario anche, prima 3784 13| Dove?~ ~- Where you please, it is the same to me.~ ~- 3785 28| luogo. In un angolo, su un plinto, stava chiusa in cristalli, 3786 Intro| gloire~ ~D'etre simple sans plus attendre,~ ~Et de noces 3787 | pochissimi 3788 | pochissimo 3789 Intro| Apollonio a Menippo nel poema inebriante? «O beau jeune 3790 14| commossa da aspirazioni poetiche, da desiderii indefiniti, 3791 4| essendone degno? Perché poggiare tutto l'edifizio della vita 3792 44| un crepuscolo glaciale, polito, quasi direi tagliente. 3793 14| e di minaccia. Il cielo pomeridiano s'era impregnato di vapori 3794 38| compì senza festa, senza pompa, per riguardo allo stato 3795 42| che pendeva ancóra dalla poppa.~ ~- Ha mangiato stasera 3796 42| calore naturale. Guarda. Sta poppando.~ ~Mia madre mi parve infatti 3797 39| umide facevano l'atto di poppare. Se mi giungeva al cuore 3798 39| rigata di vene azzurrognole. Poppava ora piano ora forte, ora 3799 37| faville d'oro, e cadeva su le porche umide egualmente ripartito. 3800 41| labbra nel bicchiere che le porgevo.~ ~- Dimmi, - io seguitai - 3801 22| perdere la vita da tutti i pori. Si riproducevano in me 3802 Intro| che la trasfigurava. Io le porsi i libri e la scatola delle 3803 16| le belle cose dell'anima portano in loro un germe di corruzione 3804 Intro| non la mia sorella, doveva portar chiusa in sé una disperazione 3805 7| nei muscoli la forza di portarla su per le scale in un tratto.~ ~ 3806 7| che io non sarei capace di portarti? - dissi, prendendole le 3807 20| verso di lei, benché ella portasse dentro di sé la vita su 3808 3| comparve.~ ~- Edith, vi prego, portate questi fiori nella stanza 3809 5| mattina dopo, tra gli altri portatori di doni pasquali, venne 3810 5| Aspettaci per martedì mattina. Porteremo con noi la colazione. Tu 3811 44| della lampada metteva nella portiera; udii distintamente la ripresa 3812 4| tra le mani, chiudendolo, posandolo di nuovo su le sue ginocchia, 3813 33| dormi mai!~ ~E voleva che io posassi la testa sul suo guanciale.~ ~- 3814 16| lunga camicia bianca era posata presso il guanciale. Sùbito 3815 8| braccialetto di Giuliana, posati su un tavolo, parevano aver 3816 Intro| racconterà la sua attesa. Tu poserai il capo su le sue ginocchia; 3817 4| Pietro Besoukhow...~ ~Io mi posi accanto a lei, sul sedile. 3818 | possano 3819 37| bruno vivace, un aspetto di possanza tranquilla, quasi direi 3820 14| della donna ch'egli voleva possedere, s'era servito del metodo 3821 2| me, che un'altra forza mi possedesse.~ ~Una moltitudine di sensazioni 3822 7| compresi che ambedue eravamo posseduti omai da una specie di delirio 3823 Intro| tendenze d'ogni specie, tutti i possibili contrarii, e tra questi 3824 | possono 3825 | potemmo 3826 33| io stesso. Con tutte le potenze della mia vita io sostenni 3827 | poterle 3828 | potessero 3829 | potessimo 3830 | potevamo 3831 | potremo 3832 | potrete 3833 32| anima era sospesa a quelle povere labbra che da un momento 3834 14| demenza, l'imbecillità, la povertà, la cecità, tutti i morbi, 3835 39| nessuno mi parve eligibile, praticabile. E intanto, mentre aspettavo 3836 14| diventava perfetta. «Lavorare, praticare il bene, vivere per gli 3837 31| quello d'un'amputazione mal praticata e lentissima. Gli urli della 3838 44| io mi contenga. Il tempo precipita. Chi rimarrà a guardia di 3839 18| sempre da una minaccia, precipitante verso una catastrofe ignota.~ ~ 3840 14| istante inalberato come per precipitarsi nell'acqua, poi ricadde. 3841 27| Avrei voluto che gli eventi precipitassero, che infine una qualunque 3842 4| mi avevano oppresso, ora precipitavano al fondo, si oscuravano, 3843 3| queste frasi con un po' di precipitazione. Come il parapetto era all' 3844 9| la voluttà, i miei baci precipiteranno l'opera. Io torno a lei 3845 39| giorno l'ultimo periodo precipitoso di quella lucida demenza 3846 15| quella conferma così chiara e precisa mi atterrò, come se per 3847 11| anche ch'io vedessi, con una precisione inesorabile, Giuliana nel 3848 7| mattina calda, d'un caldo precoce, azzurra ma navigata da 3849 7| che mi si diffondeva nei precordii (più tardi, nelle ore che 3850 42| proposito. Ma quell'uomo, il predecessore, m'era ignoto; e io non 3851 36| Oh, i fiori che io prediligo! - disse Giuliana. - Grazie.~ ~ 3852 6| sino allora in me era parsa predominante la commozione spirituale, 3853 42| uno stato di conscienza preesistente sebbene immerso nell'oscurità, 3854 17| era careggiato, adorato a preferenza di Maria e di Natalia, delle 3855 3| delle sue ampie tuniche preferite, d'un verde eguale al verde 3856 5| tempi del nostro soggiorno, pregandola di una visita, di una visita 3857 20| E, inducendo Giuliana a pregare Iddio che l'esaudisse, io 3858 11| rispondere che rimanevo? pregarla di lasciarmi rimanere? ripeterle 3859 37| ferma:~ ~- Sono venuto a pregarti di tenere a battesimo il 3860 46| sotto gli olmi:~ ~- Hai pregato Iddio?~ ~La voce mi tremava 3861 6| dato il modo di evitare i preliminari incerti, i lunghi silenzii 3862 33| dall'intimo della mia anima preludii di orazioni, nella forma 3863 24| L'aspettai tutta una sera premeditando il modo dell'affronto. Il 3864 7| Ripiegata su sé medesima, premendosi con le due mani il fazzoletto 3865 44| essere cullata, perché io le premessi il cuore e le bevessi le 3866 15| pena e una pietà immense mi premevano. E la mia voce fu dolce, 3867 4| la felicità, questo alto premio? Per quale privilegio? Così 3868 13| tenero, più sollecito, più premuroso che mai. La mia prudenza 3869 18| Le mie labbra parevano premute da un suggello infrangibile; 3870 39| il naso quasi scompariva premuto dalla mammella gonfia. Mi 3871 9| con me, bisogna che tu mi prenda ora così come sono... Non 3872 40| Andiamo - concluse Federico, prendendolo per la mano come un fanciullo. - 3873 Intro| Se tu rimarrai qui, mi prenderai in odio. Sono odiosa così; 3874 Intro| soglia, all'improvviso, la prenderei su le mie braccia, la sentirei 3875 5| accarezzargli la bella barba bianca, prenderlo a braccio e parlare con 3876 24| quella leggerezza d'animo nel prendermi gioco del mio informatore 3877 33| lana, non mi stancavo di prenderne cura. Avrei voluto intiepidirli 3878 9| piuttosto, accanto a me. Prenditi quello sgabello.~ ~Io m' 3879 31| Temo però una emorragia; e prendo le mie precauzioni. L'arresterò. 3880 Intro| Spesso io avevo lo spirito preoccupato da qualche frase d'una lettera 3881 Intro| un tristo istinto io mi preoccupavo d'alleggerir me più di lei. 3882 23| sbrigarmi in pochi giorni. Mi preparai.~ ~Alla vigilia, la sera, 3883 Intro| Fu decisa la partenza. Ci preparammo. Una speranza luceva nel 3884 Intro| che così fosse. Dovevo io prepararla al colpo brutale? Dovevo 3885 42| dell'evento prossimo, per prepararmi. Questi moti diversi e contrarii, 3886 11| suo pensiero, essendosi preparata, avendo pronto il mezzo. 3887 Intro| ghiaccio e le altre cose preparate su un tavolo. Due lunghe 3888 43| le sue facoltà utili nel preparativo per arrivare allo scioglimento 3889 20| Iddio che l'esaudisse, io la preparavo all'avvenimento funebre, 3890 Intro| certo, commosso. Ma la preparazione di quel pianto utile distrasse 3891 20| compagno futuro.~ ~Così con presagi, con augurii, con speranze 3892 47| come risorgeva in me il presagio funesto, la mia avversione 3893 9| quasi che Giuliana avesse presagito il vero quando aveva detto: « 3894 41| bicchieri del vino di Borgogna prescritto a Giuliana. Volli che ella 3895 22| Intendi? Bisogna che noi ci prescriviamo un metodo. Ma già tu hai 3896 Intro| connue (et chère?)~ ~Mais à présent elle est voilée~ ~Comme 3897 48| vano della finestra; mi presentai nell'alcova, che le cortine 3898 Intro| là ci conoscemmo, fummo presentati l'uno all'altro dal maestro, 3899 Intro| rispose, franca. - Mi fu presentato in casa Monterisi. È venuto 3900 19| processo della gravidanza non presentava anomalie notevoli e che, 3901 15| Tullio, certo tu le hai già presentite e pensi che non potresti 3902 20| respirante, che una lieve pressione poteva far morire.~ ~La 3903 43| Anna che parve scuotersi e prestare un'attenzione insolita al 3904 41| facendo qualche sforzo per prestarmi tutta la sua attenzione. 3905 14| d'acciaio, l'Unica, s'era prestata a quel vecchio giuoco, s' 3906 24| attenzione, quasi ammirativa, che prestavo alle sue risposte. Credo 3907 9| taciturni, in potere di quei prestigi. Una malinconia confusa 3908 14| soltanto del Destino. Era presumibile che la malattia avesse resa 3909 Intro| fraterna, si basava tutta su un presupposto: su l'assoluta abnegazione 3910 15| intollerabile. Chi avrebbe potuto prevedere l'esito del colloquio? Io 3911 31| Parlatemi franco; vi prego. Prevedete una disgrazia? Parlatemi 3912 15| verso di lei?» Tutte le prevenzioni, tutti i propositi si disperdevano. 3913 24| nella mia esistenza, nella previsione del mio avvenire.~ ~E ripensai 3914 19| d'incredulità per le sue previsioni rassicuranti, mostrando 3915 Intro| non era straordinariamente preziosa la donna che consentiva 3916 14| gli impeti delle nature primitive indisciplinabili. Più d' 3917 2| avrei voluto cedere la primogenitura a lui più degno e star sommesso 3918 2| dànno imagine delle albe primordiali nell'infanzia della Terra. 3919 Intro| temibili, i successori più probabili, considerandone le figure 3920 43| allo scioglimento di un problema materiale. Bisognava che 3921 21| riposeranno le tue mani?~ ~L'uomo probo se le guardò, sorridendo; 3922 Intro| mi pareva, perfetta. Due processi di conscienza si svolgevano 3923 27| nulla a colui che li ha procreati.~ ~«Può essere dunque che 3924 16| stabilite, nella sicurtà procuratale dalla mia incuranza? - E 3925 35| Giuliana evitarlo. Bisognava prodigargli i baci, sorridergli. Bisognava 3926 16| adulterii, e aveva ricevuto e prodigato sul medesimo guanciale tutte 3927 14| Penedo che alla Goletta operò prodigi di valore e di ferocia sotto 3928 Intro| volta mostrava una forza prodigiosa; anche questa volta aveva 3929 13| simile in parte a quello prodotto dall'indebolimento dell' 3930 27| qualunque catastrofe si producesse. Qualunque catastrofe era 3931 1| di piccole foglie nuove, producevano un susurro, ora leggero 3932 37| profanazione. Andavo infatti a profanare una bella e grande cosa; 3933 37| come se mi accingessi a una profanazione. Andavo infatti a profanare 3934 Intro| nascondere un significato profano..» Ma quell'indegnamente. « 3935 38| i piccoli orecchi rosei proferendo la parola miracolosa:~ ~- 3936 37| salvezza.~ ~Egli tacque; non proferì nessuna parola di consolazione. 3937 7| Entra, entra.~ ~Quella voce, proferita da labbra tanto vicine ma 3938 Intro| danno delle dottrine morali professate apparentemente dalla maggioranza 3939 9| che avrebbe potuto essere profetico. Più d'una volta ella aveva 3940 15| cuore compresso, incapace di profferire una sillaba, ma pur tuttavia 3941 43| Bisognava operare, bisognava profittare del momento opportuno, affrettare 3942 4| materialmente? No; è vero? Avete profittato della loro fatica per vivere 3943 Intro| accadere divennero in me profondissimi. «Se, pur conoscendo il 3944 Intro| solinga come un monasterio, profumata di violacciocche; quando 3945 13| grandi armarii di noce, profumati d'ireos, dove due donne 3946 3| alcova profonda. Come la profumavano le spine albe!~ ~Ella disse, 3947 33| trasmessemi da un lungo ordine di progenitori cattolici.~ ~Mentre si svolgeva 3948 4| della Badiola... E i nostri progetti, allora?~ ~- No, Giuliana 3949 24| bianchicci, lesse per entro: «La prognosi della paralisi bulbare progressiva 3950 36| indugiai nell'imaginare i progressi della paralisi, nel formare 3951 9| accento ingenuo si mutò in una progressione di note sempre più rapide 3952 26| incinta:~ ~- Non vedi un progresso? Oh, a proposito, ti sei 3953 23| la nostra assenza potesse prolungarsi fuor d'un termine fisso.~ ~ 3954 18| Giuliana; ed erano baci prolungati fino alla soffocazione, 3955 9| gorgheggio si levò, agilissimo, prolungato straordinariamente come 3956 11| è forse preferibile alla prolungazione indefinita del dramma spaventevole». 3957 31| che voi vi allontaniate. Promettetemi d'obedirmi. Entrerete quando 3958 Intro| come l'altra volta». Mi prometteva notizie più esatte pel convegno.~ ~ 3959 Intro| rarissima depravazione che io mi promettevo di coltivar con lentezza 3960 41| tu sarai obediente, io ti prometto che per Natale ti farò levare. 3961 48| raccomandò la massima cautela, promise di tornare nella giornata. 3962 23| mio fratello, Giuliana. Promisi di sbrigarmi in pochi giorni. 3963 15| particolare turbamento del senso, promosso dalle imagini che in quel 3964 4| lei - faremo grandi cose. Promulgheremo le nuove leggi agrarie; 3965 19| fossero evitati i soliti pronostici ed ogni discorso allusivo. 3966 2| un segno favorevole, un pronostico benigno.~ ~Il gaudio mio 3967 44| estremità delle mie dita pronte a qualunque violenza criminale. 3968 7| amo te sola. Intendi?~ ~Pronunziai le ultime parole con una 3969 9| vita...~ ~Ella sorrideva, pronunziando tali parole, stranamente; 3970 37| Così talvolta i fanciulli pronunziano a un tratto parole inaspettate 3971 Intro| poco le associazioni si propagavano. Il suo centro di gravità 3972 10| carrozza a prendere il medico - propose Federico. - Tra mezz'ora 3973 40| voce, come per fargli una proposta in confidenza, avendo certo 3974 Intro| disonoranti, patti vili proposti ed accettati senza rossore, 3975 6| scopo.~ ~Federico aveva proposto: - Martedì io debbo andare 3976 Intro| questo è il momento di prorompere.» Ma non fu se non una lacrima; 3977 Intro| pericolosi. «E se Giuliana prorompesse, alfine? Se, nell'impeto 3978 Intro| Sedata la turbolenza, proseguii il vano dibattito, pur avendo 3979 47| riudii le cornamuse che proseguivano la Novena, alla medesima 3980 6| Villalilla: voi vi fermate e io proseguo. Poi, la sera, ripassando, 3981 38| si gonfiava di latte, che prosperava in pace, senza alcun pericolo, 3982 15| un bisogno istintivo di prostrarmi, di uguagliarmi anche nell' 3983 45| Una immensa stanchezza mi prostrava; tutte le membra mi pesavano. 3984 15| comprendi?~ ~Ella si chinò, si protese verso di me, come per spingermi 3985 45| ritirarmi nella mia camera, protestando il dolor di capo. Come fui 3986 17| figliuolo non mio cresceva protetto da lei, per le cure assidue 3987 11| è irragionevole». E, per protrarre la tregua, intende lo spirito 3988 Intro| puerile mi sfuggirebbe, protrarrebbe la nostra tortura. Direbbe 3989 31| mattino. Le doglie s'erano protratte fino a quell'ora, con qualche 3990 33| forte».~ ~Pareva ch'ella provasse un gran sollievo quando 3991 36| davanti agli occhi. Che proverebbe se lo sapesse condannato?».~ ~ 3992 25| legata con Eugenio Egano? Che proverei nel rivederla?» Era una 3993 34| Ma chi sa quel che tu provi dentro! Povera anima!~ ~- 3994 7| essere anche più leggera... Proviamo?~ ~Qualche cosa d'oscuro 3995 9| apparenze si riflettevano provocando fenomeni d'una straordinaria 3996 19| Se dichiarasse necessario provocare ad arte l'aborto per evitare 3997 31| della sua vitalità, come per provocarmi, per esasperarmi.~ ~Viveva, 3998 Intro| evento (non sapevo quale) che provocasse la mia risoluzione, che 3999 17| contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti 4000 25| massima sollecitudine i provvedimenti necessarii; feci una visita 4001 24| Invece questa malattia provvidenziale mi salva da ogni pericolo, 4002 23| lasciata la casa in condizioni provvisorie. Bisognava dare assetto