Capitolo,  Paragrafo

  1   1,      1|            appartamento vuoto. Ella era una femmina piuttosto magra,
  2   1,      1|        Catana; e tutto il suo corpo era scosso dai sussulti del
  3   1,      1|            in torno a una tazza dov'era un residuo di caffè. Il
  4   1,      1|            gesto e di sorriso. Egli era un uomo che aveva il busto
  5   1,      1|            dico?~ ~Don Domenico, ch'era tirchio, esitò un poco.
  6   1,      1|            esclamò Don Domenico, ch'era un uomo fino, sogghignando
  7   1,      1|              Sapete?~ ~Don Domenico era così ansioso di dire la
  8   1,      1|               Don Paolo Seccia, che era un poco sordo da un orecchio,
  9   1,      1|      dottore Panzoni, così ritto, s'era riaddormentato; poiché a
 10   1,      2|            2-~ ~ ~ ~Violetta Kutufà era venuta a Pescara nel mese
 11   1,      2|           ammiraglio d'Inghilterra. Era una donna di forme opulente,
 12   1,      2|           rivelava l'origine greca: era corto, un poco erto, con
 13   1,      2|       aspettata giunse.~ ~Il teatro era in una sala dell'antico
 14   1,      2|            verso la marina. La sala era bassa, stretta e lunga come
 15   1,      2|         lobo auricolare sinistro ch'era grosso come un'albicocca
 16   1,      2|        alzarsi della tela, la scena era vuota. Il suono d'un violoncello
 17   1,      2|            amore. Tilde, in verità, era un primo soprano non molto
 18   1,      2|        canapa.~ ~Egidio venne. Egli era il tenore giovine. Come
 19   1,      2|       cantando, il duca Carnioli ch'era un uomo corpulento e truculento
 20   1,      2|          fremito lungo. La contessa era desiderata, invocata.~ ~
 21   1,      2|            ancor...~ ~ ~La sua voce era disuguale, talvolta stridula,
 22   1,      2|  suscitarono applausi. Nella sala s'era addensato il calore: per
 23   1,      2|           se bene la voce di Egidio era ingrata; e gli occhi si
 24   1,      2|             bene la luce dalla luna era fumosa e un po' giallognola.
 25   1,      3|         favore crescente. II teatro era sempre pieno, gremito. Le
 26   1,      3|          della cote il ritmo.~ ~Com'era tempo di carnevale, nella
 27   1,      3|      Giovanni Ussorio entrò.~ ~Egli era vestito da gentiluomo spagnuolo,
 28   1,      3|         quei due uomini la rivalità era scoppiata.~ ~- Quanto 'sta
 29   1,      3|     Violetta Kutufà entrava.~ ~Ella era vestita diabolicamente,
 30   1,      3|          Giovà, riprendete fiato!~ ~Era la voce dell'Areopagita,
 31   1,      3|         coppie giravano. La sala si era empita di gente variissima;
 32   1,      3|     Giovanni aveva molte ricchezze, era vedovo, senza parenti prossimi;
 33   1,      3|      trionfava. Violetta Kutufà gli era benigna, poiché sentiva
 34   1,      3|           Egli declamò a voce alta. Era un uomo lungo e smilzo e
 35   1,      4|            dottrina dell'Areopagita era grandissima. Egli parlava
 36   1,      4|           destra un po' illividita: era caduto di soppiatto, cioè
 37   1,      4|          pericolo. Già Don Giovanni era più parco d'inviti. « Bisognava
 38   1,      4|             loro bocche amare. Come era la primavera, gli alberi
 39   1,      5|             si sollevò. Il silenzio era grande. Gli alberi del giardino,
 40   1,      5|        saputo la novella; ed entrò. Era un uomo d'età, di piccola
 41   1,      5|          feroci. «Violetta Kutufà s'era data a Tizio, a Caio, a
 42   1,      5|      romorìo delle strade cittadine era indistinto.~ ~Don Giovanni
 43   2,      1|         apostolo Tommaso; e, poiché era di natura superstizioso
 44   2,      1|          poiché la sua intelligenza era fievole, credeva le più
 45   2,      1|          vóto.~ ~Quando la temperie era dolce, la famiglia scendeva
 46   2,      1|            Onofria. Il mare dinanzi era così tranquillo che si udiva
 47   2,      1|           dei litorali lontani. - C'era, più in  di Roto, una
 48   2,      1|           Anna al promontorio. Anna era allora su l'adolescenza.
 49   2,      1|            linea dell'orizzonte; ed era la montagna fruttifera.
 50   2,      1|     comprese. Al ritorno la tanecca era carica di aranci; e il mare
 51   2,      1|         carica di aranci; e il mare era ancóra mite.~ ~Anna conservò
 52   2,      1|         sogno; e, poiché per natura era taciturna, raccontò non
 53   2,      2|   Arcivescovo di Orsogna. La chiesa era tutta parata di drappi rossi
 54   2,      2|            comunione. L'Arcivescovo era un vecchio venerando e mite;
 55   2,      2|           mattutina del Santo. Ella era incinta da sette mesi, e
 56   2,      3|          spiaggia di Roto. Luca non era tra la ciurma; e si vociferò
 57   2,      3|           vita. La casa dei parenti era sotto la strada Orientale
 58   2,      3|      animali. Un asino di molta età era ricoverato sotto una tettoia
 59   2,      3|     sfaldarsi, se bene il suo cuoio era già secco e non aveva quasi
 60   2,      3|      abbeveratoio. Quando il calore era grande, ella veniva sotto
 61   2,      3|           custode dell'armento, che era nativo di Tollo e aveva
 62   2,      3|          frequenza di sorriso. Ella era macilente e bianca; aveva
 63   2,      4|            non che nella spalla, ov'era un'ulcera, si produsse un
 64   2,      4|          una gran pila di marmo dov'era figurata con rozza opera
 65   2,      5|          volta al paese di Pescara, era prossima la festa del Rosario,
 66   2,      5|            non ancóra in quel tempo era praticata, e un bosco di
 67   2,      5|         Come poi il cortile interno era circondato di molti tetti,
 68   2,      5|          settimane di spasimi. Egli era un uomo timorato di Dio,
 69   2,      5|           casalingo e caritatevole; era capo d'una congrega di possidenti
 70   2,      5|             emettendo sospiri. Ella era una donna di quarant'anni,
 71   2,      6|           forza dell'acqua. Il sole era sereno; le due rive si rispecchiavano
 72   2,      6|             L'uomo rispose che Luca era morto da qualche tempo. -
 73   2,      6|           morto da qualche tempo. - Era vecchio. Poteva campar di
 74   2,      7|       moncherini olivastri, e, come era giovine, le piastre del
 75   2,      7|             si chiamava la manna ed era bianca come la neve e più
 76   2,      8|             fattoria dei colli, dov'era il frantoio. Uscirono da
 77   2,      8|        dall'altitudine. Zacchiele s'era messo a fianco della donna
 78   2,      8|              La stanza delle macine era bassa e oscura: dalla volta
 79   2,      8|     figliuoli; la seconda undici. - Era la volontà di Gesù Cristo;
 80   2,      8|            nel rispondere che non s'era maritata, provò per la prima
 81   2,      9|             di preghiera. La chiesa era semplice e povera; il pavimento
 82   2,      9|     semplice e povera; il pavimento era coperto di lapidi mortuarie;
 83   2,      9|        incontrasse un ostacolo. E n'era causa il contrasto tra il
 84   2,      9|           le milizie. Lo spettacolo era grande. Una specie di terrore
 85   2,     10|            di turbolenze. Come Anna era stata testimone dell'ultima
 86   2,     11|           del terrore. Come il mare era di levante, le onde alla
 87   2,     11|   annunziare che Don Zacchiele se n'era andato a marina. Il bifolco
 88   2,     12|         erano devastate; il terreno era molle e l'aria pregna di
 89   2,     12|     convalescenza. E come l'animale era estenuato dal digiuno, ed
 90   2,     12|           estenuato dal digiuno, ed era tutto aridamente pelloso,
 91   2,     12|         chiesa, dopo la guarigione, era la Pasqua delle rose. Ella,
 92   2,     12|       sonava un inno giocondo. Anna era rimasta china, in una specie
 93   2,     12|         seppe che l'abate Cennamele era fuggito precipitosamente,
 94   2,     12|            il cenobio. Fra Vittorio era un sessagenario invermigliato
 95   2,     12|      stridori. Fra Mansueto in vece era un vecchio macilente, con
 96   2,     12|           fatto fino a quel momento era rimasto confuso, vago, quasi
 97   2,     12|           benignità; e, poiché egli era stato ad Ortona alcuni mesi
 98   2,     13|        bianca e nera. Il parlatorio era una stanza bassa, con poche
 99   2,     14|            vecchio paralitico. Ella era una femmina malvagia, esperta
100   2,     14|         imaginare il Paradiso. Ella era tutta rapita nella carità
101   2,     14|         rapita nella carità divina, era tutta compresa di quella
102   2,     15|        frequenti. La vergine canuta era colpita a quando a quando
103   2,     15|             che dalla grazia divina era stata riconcessa. E la Vergine
104   2,     15|             la purità della vita si era resa degna dei doni celesti ».~ ~
105   2,     15|         mistica. Il suo eloquio non era se non un miscuglio tumultuario
106   3,      1|            verso uno dei balconi.~ ~Era un uomo tarchiato, con le
107   3,      1|      rigandogli la larga faccia che era d'un color roseo disfatto,
108   3,      1|            non soltanto perché egli era paralitico, ma perché aveva
109   3,      1|     angheria del duca d'Ofena, egli era stato preso da una così
110   3,      1|       figliuolo.~ ~Tutto il palazzo era pieno dell'acuto tintinnìo
111   3,      2|               Il duca accorse. Egli era un poco pallido e concitato,
112   3,      2|      accostò al Mazzagrogna.~ ~Egli era inquieto per Carletto Grua
113   3,      2|          singhiozzò più forte. Egli era esile come una fanciulla;
114   3,      2|          come quella degli evirati. Era un orfano, figliuolo d'un
115   3,      2|           quando il Mazzagrogna, ch'era rimasto sempre a spiare,
116   3,      3|            che lo sostenevano. Egli era tutto grondante; e la stanza,
117   3,      3|          essendo chiuse le imposte, era ormai piena dell'insoffribile
118   3,      4|             razzi, in un attimo. Ed era una vista allegra.~ ~- Mazzagrogna!
119   3,      5|           richiudere il balcone dov'era caduto il Mazzagrogna. Il
120   3,      5|         messo, a cui qualche membro era stato reciso con la scure,
121   3,      5|         gonfiate dal vento. La sera era profonda. Le stelle riscintillavano
122   3,      5|      stancarsi. Come la moltitudine era densa, nessun colpo falliva.
123   3,      5|    stridevano spegnendosi. Il vento era cresciuto; ed investiva
124   3,      6|          scongiurato ogni pericolo, era solo intento a custodire
125   3,      6|             dal grave sopore in cui era caduto e vide la morte.~ ~
126   3,      6|           vide la morte.~ ~La morte era inevitabile. Il fuoco, sotto
127   3,      6|       stelle. Omai tutto il palazzo era in potere del fuoco.~ ~-
128   4,      1|   mezzogiorno.~ ~Su tutte le strade era la primizia della neve,
129   4,      1|         vegnenti. La vergine Orsola era sul letto, supina, tenuta
130   4,      1|             di lacrime. Il medico s'era accostato e teneva fra le
131   4,      1|         faceva; lo stupidimento non era rotto dal lume dell'Eucaristia.
132   4,      2|         golose alla vista del pomo. Era la fame canina nella convalescenza
133   4,      2| cicatrizzavano lentamente.~ ~Fuori, era la novena di Natale, la
134   4,      3|        sospetto.~ ~La convalescenza era lunga e lenta, ma già un
135   4,      3|           ritornava, gentilmente.~ ~Era stata una vita triste ed
136   4,      3|            sorella non rispose, non era nell'altra stanza; era forse
137   4,      3|          non era nell'altra stanza; era forse andata giù, nella
138   4,      4|     assaporava un frutto. In quello era un fresco profumo di rosa,
139   4,      4|       piccoli furti. Solo testimone era un micio, tutto maculato
140   4,      4|           in quel contemplamento ch'era divenuto lo scopo della
141   4,      5|            marzo nascente. Orsola s'era levata dal letto; stava
142   4,      5|  vociferando.~ ~Orsola si ritrasse: era la prima volta, dopo tanto,
143   4,      6|           fondo a un repostiglio, s'era aperta come in due valve
144   4,      6|            che entrava nella stanza era una di quelle pallide chiarità
145   4,      7|            ultima stanza della casa era stretta e bassa, con le
146   4,      7|       Camilla non stava nella casa; era la domenica quinta di Lazzaro.
147   4,      7|          nell'atto.~ ~Intorno tutto era quieto; ogni tanto una gocciola
148   4,      8|          momenti in cui Camilla non era nella casa, la tentazione
149   4,      8|     chiudevano le finestre. Il sole era caldo e pesante: sciami
150   4,      8|            d'un frutto maturo. Ella era così librata e perduta in
151   4,      9|            affacciò. Tutto il paese era ridente nel grande riso
152   4,      9|               Nella chiesa la folla era immensa, sotto la selva
153   4,      9|             corpi che si cercavano, era un ostacolo a quei gesti
154   4,      9|            In nome Christi. Amen.~ ~Era l'annunzio della processione,
155   4,     11|           imprimeva su la pelle, ed era come un gentile tatuaggio
156   4,     12|                           12-~ ~ ~ ~Era messaggero uno di quegli
157   4,     12|             una popolarità grande s'era fatta in torno a questo
158   4,     12|             avarizia della madre. S'era prima strascicato per gli
159   4,     12|           mal fritto. Dalla bettola era caduto in un forno, dove
160   4,     12|              accecandosi. Dal forno era passato all'uffizio di accenditore
161   4,     12|           una frase del gergo. Egli era di piccola statura, magro,
162   4,     12|          tra i peli. Il suo vestito era ibrido e mutevole; tutte
163   4,     13|             quel gran fatto, Orsola era tenuta da una eccitazione
164   4,     13|        fermento della verginità, si era arricchito ed espanto. La
165   4,     13|           espanto. La sua testa non era bella, non aveva la quadratura
166   4,     13|             d'oro.~ ~La vergine, se era sola, provava un bisogno
167   4,     13|      mucchio di lana e di tela vile era ai piedi della pulzella
168   4,     13|        ronzio sbigottiva Orsola; ed era allora un difendersi dalla
169   4,     13|      guardando nell'altra stanza. C'era un odore di chiuso, quello
170   4,     13|         fino alla terza stanza, dov'era l'acqua. Intingeva le mani,
171   4,     14|            cominciava a turbarsi. S'era ritirata a poco a poco verso
172   4,     14|             lembi del lino. La gola era tutta scoperta, i piedi
173   4,     15|               fece Don Paolo, a cui era giunto quel nome, ridendo
174   4,     15|        Orsola non sentiva più: ella era pallida come la faccia della
175   4,     16|            suo respiro di dormiente era religioso come se sfiorasse
176   4,     16|  lontanamente profondo e di solenne era in quel mormorìo interrotto,
177   4,     17|             tutta raccolta. Ella si era rifugiata nella casa del
178   4,     17|             nella casa del Signore, era tornata al talamo; voleva
179   4,     17|            terrena. Giammai ella si era accostata all'altare di
180   4,     17|          chiesa una calura grave si era addensata su i cristiani.
181   4,     18|                     18-~ ~ ~ ~Non c'era dunque scampo? - Più giorni
182   4,     18|       occupare dal sopore: il caldo era pesante, le mosche ronzavano,
183   4,     19|                     19-~ ~ ~ ~Non c'era più scampo. - La figlia
184   4,     19|         aveva bevuto il vetriolo ed era morta così, con un bimbo
185   4,     19|          figlia di Clemenza Iorio s'era precipitata dal ponte, ed
186   4,     19|           precipitata dal ponte, ed era morta così, nella fanga
187   4,     19|            Ah!~ ~D'improvviso le si era aperto nell'animo uno spiràcolo. -
188   4,     19|           medicine per ogni male... Era venuto al paese qualche
189   4,     19|           lontana si svegliò. - Ah, era di marzo... una gran bianchezza
190   4,     20|          Quando Orsola s'incamminò, era nella terra pescarese un
191   4,     20|         illustrate; e, come l'ombra era turchina e mobile, la campagna
192   4,     20|          cieco di Torre de' Passeri era andato a San Rocco ed era
193   4,     20|           era andato a San Rocco ed era tornato dopo tre  con
194   4,     20|       invasa dagli spiriti maligni, era tornata mansueta come un'
195   4,     20|             La speranza estrema non era discesa su la peccatrice
196   4,     20|     affluiva alla testa; la volontà era tutta occupata nell'insolito
197   4,     20|             nuvole raccolte. Ella s'era appoggiata ad un tronco:
198   4,     20|            della donna. - La chiesa era tutta piena di palme benedette
199   4,     20|              più calma.~ ~La stanza era vasta, ma bassa. Le pareti,
200   4,     20|             ingombravano le tavole. Era come un aspro santuario
201   4,     20|            suo filtro, in silenzio. Era una femmina alta e ossuta,
202   4,     20|         superato.~ ~Ora la campagna era tutta frescamente luminosa
203   4,     20|           lei si spense.~ ~Rosa non era nella casa; la processione
204   5,      1|        calore e un fulgore immensi. Era la metà di giugno; e i profumi
205   5,      1|           pergola, meditava.~ ~Ella era una donna già vecchia. Aveva
206   5,      1|             gioventù, ed amabile.~ ~Era venuta da due soli giorni
207   5,      1|             Il barone settuagenario era rimasto da prima un po'
208   5,      1|           Il barone, come sempre, s'era lasciato persuadere.~ ~-
209   5,      1|             giovinezza, la sua vita era stata attraversata dalla
210   5,      1|           Donna Laura; e, come egli era bellissimo ed ardente, vinse
211   5,      1|         orto. Gli alberi fiorivano: era la primavera. Fra i terrori
212   5,      1|       medesima coperta, il bambino. Era un essere fragile, molle,
213   5,      1|          anticamera.~ ~Nella casa c'era quell'animazione silenziosa
214   5,      1|                La marchesa apparve. Era una signora piuttosto pingue,
215   5,      1|           dell'infermo. La luce ivi era mite; l'odore di un farmaco
216   5,      1|                E le tese la mano ch'era umidiccia e tiepida.~ ~Egli
217   5,      2|          dietro, tanti, tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era
218   5,      2|          tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era bello? Com'era?
219   5,      2|          Era cresciuto? Era grande? Era bello? Com'era? E mentre
220   5,      2|          Era grande? Era bello? Com'era? E mentre così interrogava
221   5,      2|   invitandola ad entrare.~ ~La casa era bassa ed oscura; ed aveva
222   5,      2|            materno. - Quella dunque era la casa del suo figliuolo? -
223   5,      2|             l'una all'altra. Quello era il punto delle secche, dove
224   5,      2|    elemosina, tendendo le mani. Uno era storpio e camminava a piccoli
225   5,      3|                  Donna Laura infine era giunta alla casa dei pioppi.
226   5,      3|            entrò.~ ~L'aia circolare era limitata da pioppi altissimi.
227   5,      3|       vecchio non disse altro. Egli era così indurato alla vita,
228   5,      3|   intascando le pipe.~ ~Donna Laura era caduta in una specie di
229   5,      3|            senso della realità. Dov'era? Che faceva?~ ~La chiatta
230   5,      3|         salì la riva, verso l'orto. Era un uomo di quarant'anni
231   5,      3|             tutte le sue attitudini era incomposto e quasi brutale.
232   5,      3|         senza più volontà.~ ~Quello era il suo figliuolo! Quello
233   5,      3|            il suo figliuolo! Quello era il suo figliuolo!~ ~Una
234   5,      3|         Insieme col primogenito, ch'era un grosso fanciullo di quindici
235   5,      3|      immobile in un punto. - Quello era il figlio. - E a poco a
236   5,      3|            campagna da quella parte era coltivata a vigneti. Le
237   5,      3|          così ignudo, poiché in lui era morto con l'intelligenza
238   5,      3|             donna, di traverso, com'era suo costume, tendendo la
239   5,      3|           meglio indicare il punto, era fuggito, e in mezzo alle
240   5,      3|      fuggito, e in mezzo alle vigne era stato preso da un accesso
241   6        |             circa venticinque anni. Era una donna fiorita, di carnagione
242   6        |          avere circa la stessa età. Era magro, con nel volto il
243   6        |        fronte, e la respirazione le era faticosa.~ ~Emidio, dopo
244   6        |     turbamento. Come il cassone non era molto grande, i gomiti dei
245   6        |          Rosa possedevano, come ivi era più lento e dolce il calor
246   6        |        aveva udito quel canto. Egli era debole e famelico.~ ~Per
247   6        |            vene.~ ~Il canto di Rosa era dunque una causa di guarigione.
248   6        |             il fiume.~ ~La giornata era molle, e i tre carri tirati
249   6        |           giganteschi. L'erba corta era tutta piena di certi piccoli
250   6        |             di verdura. Ivi l'ombra era profonda, quasi umida. La
251   6        |             faccia tra le mani, e s'era abbandonato ad immaginazioni
252   6        |      invocazione alla Rosa mystica, era fuggito lontano.~ ~E, come
253   6        |              la scena del bosco gli era apparsa in una nuova luce.
254   6        |  tormentarono stranamente.~ ~Dunque era cosi? Dunque Rosa un giorno
255   6        |            aveva amato? Dunque egli era passato inconsapevole accanto
256   6        |         lenta e regolare. Così ella era bella; e nulla in lei era
257   6        |           era bella; e nulla in lei era più voluttuoso che il ritmo
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