abbag-benve | beppe-cupam | cupid-frant | frapp-irrit | irrom-ottan | ottav-ridiv | ridol-soffr | soft-urtan | urtat-zuffa
         grassetto = Testo principale
     Partegrigio = Testo di commento

4001 1| che tra breve fosse per irrompere con la veemenza del torrente.~ ~ 4002 1| ferrei cavalieri gridando irrompessero dalle profondità per galoppare 4003 2| profondamente la sua carne all'irruzione preveduta del desiderio 4004 1| sweet, so sweet, so sweet is shee!». A che pensi?~ ~Vana 4005 2| pur le spine e i pruni d'Isaia vi crescevano. Soltanto 4006 2| incandescente. L'esecrazione d'Isaìa divorò la terra etrusca. 4007 2| fosse per rompersi e per iscagliare tra spruzzi e schiume un 4008 3| piedi dai tendini tesi per iscoccar di terra, con le due ali 4009 3| e su l'altra porta era l'iscrizione: Reliquiae sanctorum. Alla 4010 3| era già buio. Come dava in ismanie, un uomo alto e magro si 4011 3| prescrivere il più rigoroso isolamento. La difendo così anche contro 4012 2| della terra sterile che isolava la città murata, sotto il 4013 1| palme che si posano su l'isolotto di melma, e di nuovo lo 4014 2| estraggono in Chiraz, in Ispahan, nei paesi che tu hai veduti, 4015 2| rapire a ogni attimo e non ispegne.~ ~Da quella proda, più 4016 2| chiave e caricò il cilindro ispido. S'udì il ronzio del calabrone 4017 1| l'imagine. - Tu stessa l'ispirasti a Tullo Lombardo?~ ~Ella 4018 1| ali come illuminata dall'ispirazione. Anelava.~ ~- Dov'è la reggia?~ ~ 4019 3| colpo di ginocchio, era per isprigionarsi dall'aspra ganga e per imbracciare 4020 3| manovali stillanti di sudore issarono l'ultima corba di metallo 4021 1| da sette a dieci metri. È issata la fiamma bianca.~ ~- Peccato 4022 2| torre ogni muro ogni porta issava un fantasma di virtù, di 4023 2| comporle in quella creazione di istantanea bellezza; ella sembrava 4024 2| davanzale; e ascoltavano a ogni istanté se udissero il passo dei 4025 3| attonito e intento per alcuni istanti. Poi fece l'atto di balzare 4026 2| ferro rugginoso escita dall'istessa fucina ond'escì quella a 4027 1| se non dalle inclinazioni istintive del corpo sospeso; e, per 4028 2| piedi scalzi su l'esiguo istmo invisibile che separa il 4029 2| lunghi pungiglioni dell'istrice. Forse Amar è seduto sotto 4030 2| Amar era una grazia tra d'istrione e di mezzano. Veniva dal 4031 2| perché egli li risvegli e li istruisca, della sua anima rasa perché 4032 2| Guarda. Tutt'e tre sonavano istrumenti, facevano concerto. Ma la 4033 3| come d'un germe che sia per isvilupparsi e per cangiarmi. Dimmi quella 4034 2| quelle antiche villanelle italiane che sembrano accompagnare 4035 1| tagliata ad arte, l'arce italica di Turno nomata dal nome 4036 1| era rimasto il bel nome italico: Àrdea; e nel nome il proposito 4037 2| vacillò come sotto percosse iterate.~ ~- Non essere così dura 4038 3| pugilato supremo fra il negro Jack Johnson e Tommy Burns il 4039 1| giù nella gola secca di John Howland. Gli tornò alla 4040 3| supremo fra il negro Jack Johnson e Tommy Burns il Canadese, 4041 1| dolce, su le parole di Ben Jonson il Tragico, quella che finisce: « 4042 3| petto il lungo coltello del juramentado nell'isola di Sulu.~ ~- 4043 1| che gli Spagnuoli chiamano juramentados, missionarii selvaggi che 4044 2| sai? dalla parte della Kasbah. , quasi dirimpetto alla 4045 1| su i rossi torrioni del Khamsin valica in un attimo il campo 4046 2| pianto le fece l'effetto del koheul.~ ~- E Aldo non aveva gusto 4047 1| E il pattinatore De Koning~ ~- E il giocatore di pelota 4048 3| distinto, cercò intorno, qua e . Vide luccicare quel che 4049 2| le ferite, la trasse dai lacci, la accarezzò dal capo ai 4050 2| Ella disse all'improvviso lacerando l'incanto:~ ~- Sapete, Paolo, 4051 3| d'esser legata alla ruota lacerante. Diceva addio alle sue eguali, 4052 1| pronti sempre a insorgere per lacerare, per annientare il fragile 4053 2| rasentare le muraglie diroccate, lacerarsi agli spigoli della torre 4054 2| avvoltoio invisibile, che gli lacerava il fegato. Non udiva le 4055 2| inaccessa. L'ululo della sirena lacerò l'aria grigia. Entrambi 4056 1| vanno incontro al destino lacrimabile.~ ~- Aldo, Vana, siete voi? 4057 2| leggeva soltanto: La pavane lacrymée.~ ~Ella si chinò, prese 4058 1| macchie pluviali scurivano i lacunari azzurri del soffitto ove 4059 3| di bagasce, ricattatore e ladro. Il grasso, soprannominato 4060 2| Inferi, non più la nave del Laertiade ma quella dalla vela ammainata, 4061 1| gloria, su piani su colli su laghi d'Italia bella, altre ali 4062 2| di Assra, un latrato di lagnanza e di soccorso.~ ~- Certo 4063 2| l'Etrusco pellegrino udì lagnarsi. Ebra e perduta si sentiva 4064 2| Duccio, tu ci affumichi - si lagnò Lunella.~ ~- Paolo, e non 4065 3| di macchie pantanose, un lago morticcio, una città bassa 4066 3| Nessuna parola e nessuna lagrima varrà mai al persuadervi 4067 2| Ella sentiva su sé le lagrime della veglia funebre.~ ~- 4068 2| estinto; lasciò i tetti già lambiti dalla notte il fiume ancor 4069 2| fior della schiuma. Dalle Lame di Fuori veniva il canto 4070 1| nell'acquario.~ ~- Perché vi lamentate sempre come un bambino capriccioso, 4071 2| doglia non mitigabile. E la lamentazione del vento cominciò, d'altura 4072 1| sganciarle il collaretto, mormorò lamentosa:~ ~- No, lascia. Sono troppo 4073 2| ammassi di testacei e le lamine di talco. Su una pendice 4074 2| rosso di fegato; le pietre laminose rilucevano come frantumi 4075 2| sapeva evitarle. I suoi occhi lampeggiavano a quando a quando, nella 4076 2| fra l'ilare brusio, fra il lampeggio delle pupille, fra l'urteggiar 4077 1| in tempo su la costa una lancia spagnuola che, partita, 4078 1| suscitati dall'esempio, altri si lanciarono, altri si levarono, s'inseguirono. 4079 2| guizzo rapido ella poteva lanciarsi nel vuoto. Egli era nella 4080 2| consapevolezza dei suoi moti. Si lanciava da una parete all'altra, 4081 3| Serra di Lubriano, dei Lancieri di Novara.~ ~- Dolly, sei 4082 1| nel silenzio subacqueo, il lancio segreto contro la carena 4083 2| timore la resistenza la languidezza l'abbandono. Ella imitava 4084 2| assetata e scolorata vi languiva, abbandonata anche dalla 4085 2| mattino su gli oleandri vi languivano già tinte di fulvo in sul 4086 2| more. Li miei sensi tutti~ ~Languono in fervore.~ ~Temperisi 4087 1| nelle contraddizioni nei languori della sua verginità sospesa 4088 2| una luna nascente.~ ~- La lanterna di Aladino?~ ~- No.~ ~Che 4089 1| insaccati nei braconi alla lanzichenecca e camuffati con la cervelliera 4090 3| passo fermo, un rigore quasi lapideo in tutta la persona, una 4091 3| con le pareti coperte di lapidi e di stemmi. Appesa in alto 4092 1| metamorfosi che ingannò il Lapite reso folle dal nettare, 4093 1| stupiva nello scoprire la larghezza delle sue spalle, la profondità 4094 2| come la cartilagine della laringe come l'inflessione della 4095 2| specie di sottomissione larvata, che ogni atto libero e 4096 1| risposta del suo desiderio larvato. E certo non avrebbe egli 4097 2| altro che buona, ma Vana ti lascerà montare Pergolese che è 4098 1| Da quali unghie lucenti lascerai disfare la tua durezza?»~ ~ 4099 3| Volterra. Né, se venisse, lascerei che la vedesse. Per ora 4100 2| sprezzatura quasi lieta.~ ~- Lasciamo i compagni di viaggio imaginarii 4101 2| intagliata nella carta e lasciandola cadere nel grembo di Vana. - 4102 2| terrazza l'arnese ignoto, lasciandolo coperto col quadro di seta. 4103 3| Ella scoteva il capo, lasciandosi sorreggere.~ ~- Una cosa 4104 1| tutto abolire in lui e non lasciargli se non la possibilità d' 4105 1| penseresti che è meglio lasciarlo solo.~ ~Un aspro affanno 4106 2| forte che pareva talvolta lasciarvi il segno di quella grande 4107 2| testamento maritale. Se mi lasciassi sposare da voi, perderei 4108 2| Vuoi ch'io imagini che lasciasti toccare senza disgusto dalle 4109 1| implorazione irresistibile.~ ~- Lasciateci entrare! Siamo di passaggio. 4110 2| lasciatemi dire questa parola, lasciatemela dire, per la prima volta, 4111 1| prezioso drappo.~ ~- Non li ho lasciati qui i miei broccati i miei 4112 1| sangue, vive e artificiali, lascive e sfuggenti, ora prossime 4113 2| talvolta sono un indizio latente. E il silenzio viveva ingannevole, 4114 2| pagliai nerastri, fornaci di laterizii, tumuli di mattoni crudi, 4115 2| fra cielo e mare. Le vele latine ardevano come fiammelle 4116 1| sirene ulularono. Un cane latrò sul ciglio del fosso: colpiti 4117 1| e qua e le scatole di latta, i pezzi di carta, gli stracci, 4118 1| che covano l'enigma tra le latte di benzina e le brande dei 4119 1| Simili a trombe d'acqua lattescente, vibravano di luce in sommo 4120 3| Roma. Pareva che dal lido laurente sino al castro d'Invio rinascessero 4121 3| dal tumulo d'Enea? verso Laurento? Scenderai su lo stagno 4122 3| rinascessero gli antichi lauri moltiplicati da quello che 4123 3| libri, con la sua lastra di lavagna ove restava disegnata dal 4124 3| aveva compreso.~ ~Allora lavare e vestire quel cadavere 4125 3| le macchie del sangue non lavate, dopo il delitto; era deserta 4126 2| nemico mirava ancora le alte lavine su cui ora le nubi fumigavano 4127 1| entravano in una teca votiva lavorata dal principe degli orafi 4128 3| fuochi. Tutto il giorno aveva lavorato intorno al grande airone, 4129 2| discesi, mentre il meccanico lavorava nel cofano aperto. Aldo 4130 3| né il canale; i manovali lavoravano ancora nella fossa fusoria. 4131 1| Ercole de' Fedeli, che fece lavori di niello e di cesello incomparabili, 4132 1| giungevano i rumori discreti d'un lavorio cauto e diligente. A un 4133 1| conclamavano il bel nome laziale. Dalle tribune, dagli steccati, 4134 2| Incastro, la chiostra dei Monti Laziali. E rivisse i giorni della 4135 3| larga, qualcosa di saldo, di leale, di generoso: una bontà 4136 2| comune, sostenuto dalla lealtà e dalla fedeltà, dall'eguaglianza 4137 1| suoi stalloni bianchi e leardi, scagliando le sue saette 4138 1| caduche dalla pelle infetta di lebbra. Simili a un'argilla diafana 4139 2| testa quadra e barbata, lebbrosa di lichene, giaceva tra 4140 2| dentro di me, quel muro lebbroso l'ho dentro di me. Lo toccavo 4141 3| vede?, ora non faccio che leccare il mio sangue, e mai non 4142 2| meretrice a cui tutto fu lecito e nulla è ignoto?»~ ~Ma 4143 1| scolpito ad anelli a rosoni a legacci, ne' cui fondi eran ripetute 4144 2| Vanina? - domandò Isabella legando le due estremità del filo 4145 3| su la tastiera intente a legare ad annodare le note con 4146 1| pastiglia; e sul rovescio della legatura era scritto a mano: «Doppio 4147 1| nel trovare i modi delle legature, delle giunture, degli innesti! 4148 3| ritornello d'una vecchia leggenda. Si soffermò; spiò, non 4149 2| morta, spesso di querci e di leggende, ombrato e fosco, in mezzo 4150 2| propria anima e gittato leggermente il resto.~ ~- Non posso 4151 2| Come hanno vissuto? che leggerò nei loro occhi? Imagini 4152 1| mettevi contro luce perché si leggesse in fondo il nome del famoso 4153 2| tiene il nastro con cui si legherà la treccia. Montava uno 4154 2| meccanica ci diventi amica, si leghi a qualche fibra della nostra 4155 1| cangiate in ginecei dalle donne legittime, dalle floride figliolanze, 4156 2| Si preparava il legame legittimo. Isabella diveniva il possesso 4157 2| s'apprende al mucchio di legna e d'aromi per divorarlo.~ ~ 4158 2| trastullandosi nella bottega del legnaiuolo di Nazaret.~ ~- Oggi fai 4159 1| netta la forma degli strati legnosi nel taglio dei fusti. Poi 4160 3| Come aveva esausta la lena e non sosteneva lo strazio, 4161 2| bambola», una cantilena lene e lamentevole, minacciosa 4162 2| il togliersi il guanto lentamente facendone strisciare la 4163 3| elica, senza tremare senza lentare senza fallire. Il tono della 4164 2| coi tuoi bianchi sogni lenti,~ ~coi tuoi torvi occhi 4165 3| forse di ginepri forse di lentischi. La scelse per atterrarsi.~ ~ 4166 3| prese l'uomo.~ ~Il tempo era lentissimo. Il giorno si consumava. 4167 3| tanaglia che non più lo lentò. Tutto il resto vanì, fu 4168 1| senza remeggio. Si chiamava Léon Dorne.~ ~Per qualche tempo 4169 2| mammella ancor seminuda della leonessa.~ ~ ~ ~Allora entrarono 4170 2| subitamente di musculature leonine. E ciascuna nella sua stanza 4171 1| erba sanguigne. Gli occhi leonini erano aperti e fissi; la 4172 1| Bianca Maria Sforza e di Leonora d'Aragona? Ma quella Beatrice 4173 1| lunghi colli della bestia di Lerna.~ ~Ma altre tettoie erano 4174 1| raccoglierla, ma la devota fu più lesta di me.~ ~- Eccola - disse 4175 3| Era il Sole.~ ~L'estasi letèa cessò. Le mani del timoniere 4176 2| viaggianti in carpento in lettiga in quadriga. I corsieri 4177 2| fece un passo. Vide il lettino bianco, e sul guanciale 4178 2| simile a una moglie di leudo che tralasci di riporre 4179 2| comunicava quel pazzo sgomento. Levandosi dall'immobilità, egli aveva 4180 3| felice! Se io ora potessi levarmi quest'orribile male, se 4181 2| quelle onde rare che si levavano dalla dolcezza del mar cinerino. 4182 2| la corrente aerea pareva levigare sino alle vene più azzurre 4183 2| suo amico pareva intento a levigarle le gambe con le labbra, 4184 1| dosso del manico è pallido, levigato dalla tua mano.~ ~- Morìccica, 4185 2| al suo supplizio: «Ora mi levo, ora vado. Vado perché egli 4186 1| soprana, ora infantile, quasi leziosa, ora maschia, quasi violenta; 4187 1| dai fari e appestati dal lezzo delle sentine. L'acredine 4188 2| verde fra l'intrico delle liane una tribù dalla pelle più 4189 1| dita poteva dare novantotto libbre inglesi nel misuratore e 4190 2| detriti e di rottami che le libecciate spingono sotto le dune.~ ~- 4191 3| la sua novità invece di liberarla; ma turbava intanto con 4192 3| quando ho l'emicrania e liberarmene, se potessi scrollare da 4193 2| più mai. Ah, se potessi liberarvi dal male, proteggervi da 4194 3| Lascia!~ ~Al modo dell'airone liberato, il velivolo corse per un 4195 3| iter est! - gli gridò il liberatore incitandolo.~ ~L'airone 4196 1| sciagura l'imagine dell'orgia liberatrice, memore del marinaio disceso 4197 2| spoglie d'ogni ingombro, libere d'ogni costringimento, senz' 4198 1| per allentare la presa e liberò dalle labbra le labbra e 4199 2| una tortura che sembra una libidine...~ ~- Taci, taci! Sei fuori 4200 2| di andarmene errando ad libitum e anche di farti qualche 4201 1| con debole erta, alfine si libra su la vastità dell'ali rimontando 4202 1| timone d'altura. Le ali si librarono senza più salire. L'Ombra 4203 2| sommerso o nella fusoliera librata, con occhio diritto; sapeva 4204 1| cicogne prima della cova, librate su le lunghe ali rettilinee; 4205 2| spavento cessò. L'Àrdea si librava su l'ali adeguate descrivendo 4206 1| attimi adeguare i piani nella librazione della discesa, dare in un 4207 1| emigrazione verso il recinto, con licenza dei commissarii.~ ~- Il 4208 3| noi, da quella cameriera licenziata che è. E tutte le cattiverie 4209 2| quadra e barbata, lebbrosa di lichene, giaceva tra le céppite 4210 3| sola cosa!~ ~- Un piccolo lied di Schumann.~ ~- Frühlingslied, 4211 2| con una sprezzatura quasi lieta.~ ~- Lasciamo i compagni 4212 1| l'anima anela pur dal più lieto dei soggiorni. E, quivi 4213 2| Un certo riso, una piega lievissima della bocca, un modo di 4214 2| Il disdegno riapparve nel lievissimo sorriso di lei. Ella non 4215 2| elettrica come quella carta lignea che nei giorni secchi uscendo 4216 2| venisse perché teme l'acqua limacciosa, e, quando non la può saltare, 4217 1| sottili e aguzze e delle «lime da ungie» più delicate. 4218 2| il destino come un monte limita un regno. E sentiva che, 4219 2| nella Natura discostando o limitando le altre forme, e si contornano 4220 2| confine della vita, gli limitava il destino come un monte 4221 2| guanciale i cui orli angusti gli limitavano il mondo. Egli posò il capo 4222 2| siete il ricordo di quella limpida gioia che il mio compagno 4223 1| bestie domesticate e dai linguaggi barbarici. Rise in sé solo, 4224 2| angeli rossi come dalle lingue dell'incendio. Quante volte 4225 2| lei come nella favola il liocorno indocile va alla vergine 4226 3| sbozzati nei massi e il nepote Lionardo offerse al duca Cosimo, 4227 2| luce in onde di velluto lionato, in ombre d'un azzurro acqueo, 4228 1| sopra le nubi! Immense lande liquide dei Barari, folte di canne 4229 2| luogo era fatto pel grido lirico e per la meditazione appassionata. 4230 1| Parise e Gerusalemme, Ulma e Lisbona, Berna e Marsiglia; e quelle 4231 1| lobi delle sue orecchie; liscia odorante e lubrica, con 4232 1| disse Isabella, morbida, lisciando con l'anulare i fini sopraccigli 4233 3| appesi alla lunga catena, ora lisciandosi con le dita il ginocchio 4234 1| smarrito.~ ~- Olivigna, se bene lisciata con la radice della cùrcuma, 4235 1| misteriosa come il lavoro dei liutai, fatta di pazienza di passione 4236 1| fondo il nome del famoso liutaio.~ ~Stavano essi addossati 4237 1| pute» mantovane, forse di Livia, forse di Delia, morta di 4238 1| e vedeva tra le labbra livide dell'esanime i denti piccoli 4239 3| ferro che sventra. E nella lividezza del crepuscolo, in fondo 4240 3| sopraggiunse: una figura ambigua, lividiccia, viscida, con una fronte 4241 1| grumo, e un lieve gonfiore lividiccio nel labbro rilevato dal 4242 1| pelurie della sua nuca come i lobi delle sue orecchie; liscia 4243 1| la polpa d'un frutto e ne lodi la bontà con la bocca bagnata 4244 2| tardi. Era sorta la luna logora dietro il mastio mediceo. 4245 1| stessa l'ispirasti a Tullo Lombardo?~ ~Ella si chinava con le 4246 1| sàrtie, di traverse, di longherine, di tubi, di stanghe, di 4247 1| E il multiplano di Guido Longhi?~ ~Le tettoie nuove, dalle 4248 1| lontanano, come i canti che lontanando aprono l'infinito della 4249 1| sogni, fu come i canti che lontanano, come i canti che lontanando 4250 2| dalle circostanze e dalle lontananze le linee più belle per comporle 4251 1| solitarli, siamo liberi, siamo lontani dalla terra tormentosa!» 4252 2| quasi fosse il riflesso lontanissimo d'un movimento avvenuto 4253 2| del Tombolo ove- forse la lonza si aggira. E ancora la bellezza 4254 3| davanzale la rondinella loquace.~ ~- No, no. Lo sai che 4255 1| di vergelle e di canape, lordo di olio nero. L'uomo balzò 4256 2| sepolcreti.~ ~- È la notte di San Lorenzo - susurrò Chiaretta, sfuggendole 4257 3| continuo in cerca di affari loschi. Come si trovavano su la 4258 2| calcinato, su i crepacci del loto misto di tritumi e di croste. 4259 1| ma dall'apice del cuore lottante. Il vento le rapiva e le 4260 1| sillaba.~ ~L'uomo fu pronto a lottar contro il vento e contro 4261 2| ansavano come se avessero lottato. Il vento notturno gonfiava 4262 1| saliva, quanto più egli lottava, tanto più gli si rivelava 4263 2| vento mi ricaccia in basso. Lotto ancora. Scopro il castello. 4264 3| buffi a rifoli a raffiche.~ ~Lottò, contrastò, assalto per 4265 1| marchese di Mantova, ch'è al Louvre.~ ~Egli pareva aver bevuto 4266 3| Con Salvatore... Serra di Lubriano, dei Lancieri di Novara.~ ~- 4267 1| orecchie; liscia odorante e lubrica, con una bocca dipinta ch' 4268 3| affettazioni qualcosa di lubrico...~ ~Ella non poteva sopportare 4269 2| palesato. Il dolce fiume di Lucchesia divideva col suo nastro 4270 1| colare tra le dita ferme luccicando.~ ~- Di che si ricorda? 4271 3| intorno, qua e lá. Vide luccicare quel che cercava: un pugnaletto 4272 2| mausolei; laggiù perfidamente luccicava la Cècina serpigna; laggiù 4273 2| tra i cipressi. La Cécina luccicò nelle ghiare, dietro le 4274 2| giunte vestito di scuro lucco.~ ~L'Àrdea roteò nel cielo 4275 1| celeste, una tenue larva lucente, una labile apparenza spettrale 4276 1| pipistrello nericcio e una lucertola grigiastra, e l'una guizzò 4277 3| volontà e di non perdere la lucidezza; ma le più strane imaginazioni 4278 2| Arcangelo combattente di Ludwig Beethoven e il Cherubo austero 4279 2| Volterra nell'ardore di luglio. I balestrucci a stormi 4280 2| delle grandi allucinazioni luminose. In quei luoghi onde la 4281 1| socchiuse sopra lo smalto luminoso, Vana aveva il volto di 4282 2| biancheggiavano le crete lunari come un'adunazione di mausolei; 4283 2| corpo tutta la sua divina lunghezza, falcando le reni, riversando 4284 2| sanguinava come per i labbri d'un lunghissimo taglio.~ ~Paolo si volse 4285 2| Versilia e della terra di Luni, le Alpi di Carrara così 4286 3| creatura con un calcagno più lurido? Quale invenzione mai poteva 4287 2| Guercia bircia orba e lusca.~ ~Ella rise d'un breve 4288 2| stesso della sua perfidia: la lusinga l'offerta il rifiuto la 4289 2| Non udiva le ciance della lusingatrice, ma dentro di sé una estranea 4290 2| la mia brocca.~ ~- È più lustra la mia.~ ~- Questa ha il 4291 2| il mattaione ove qua e lustravano gli ammassi di testacei 4292 3| dell'atrocità, con gli occhi lustri, con le gote accese in sommo 4293 2| curva.~ ~Qualcosa d'argenteo lustrò nell'ombra, come se fosse 4294 3| è un certo Beppe della Luzza, abbiettissimo tra gli abbietti, 4295 1| negro dei pugilatori Sam Mac Vea si propone di volare?~ ~- 4296 2| di farla sanguinare e di macchiarsene. Ma troppo gli tremava il 4297 1| oscura che aveva voluto esser macchiata dalla goccia del sangue 4298 1| di tumuli; avevano ancor macchiato di vermiglio le verghe connesse 4299 3| tolta la scarpa, ella fece macchinalmente il gesto consueto tirando 4300 2| desolate s'avvicendarono coi macchioni aspri. Dileguò il colle 4301 3| e poi lo serbò; serbò la macchiouna rossa, e aspettò. Ora, vede?, 4302 2| giovinezza troppo a lungo macerata nel fortore degli aromi 4303 2| le nervature nelle foglie macere, o come le rughe e le grinze 4304 2| muraglia, che somiglia a una maceria franata della Campagna romana. 4305 3| traspariva di sotto alle màcie ben modellato dal divino 4306 1| fu come il battito della maciulla su l'aia, fu come il ronzio 4307 1| buccina su una parete forata e maculata; qualche papavero ardeva 4308 2| imperversava nel suo corpo ancor maculato dall'orgia. Raffigurandosi 4309 3| divenir sempre più gelide e madide.~ ~- Giuratemi - supplicò 4310 2| d'ebano ove l'occhio di madreperla era espressivo. Le nari 4311 1| per te - disse Aldo - quel madrigale di Gerolamo Belli d'Argenta 4312 1| secco del bue con le penne maestre degli uccelli rapaci. «Un' 4313 3| Riconobbe la macchina di Maffeo della Genga, carica di donne 4314 3| nascondeva le ferite e le magagne, tutta seta e ricami, come 4315 1| viso della passione e della magia, con quegli occhi socchiusi 4316 2| punta delle sue forbici magiche all'orlo d'una carta vergine - 4317 2| rete di corda falba, dalle maglie larghe e ineguali, distesa 4318 1| volo.~ ~Un barbaro della Magna aveva osato interrogare 4319 2| vento, che investiva quella magnanima vecchiezza, era passato 4320 1| parola di Vergilio: et nunc magnum manet Ardea nomen.~ ~I due 4321 1| chiuse nei guanti fiosci le magre mani fino alle unghie screziate 4322 3| corpi freschi e sani la sua magrezza cocente, le sue ossa bruciate 4323 3| della carena, con i piedi magri che palesavano le cinque 4324 1| India a piedi e quindi il Malacca e quindi in piroghe il mare 4325 1| Sandaleh o nella garzaia di Malalbergo. Comincia l'emigrazione 4326 1| I vostri occhi sono malati.~ ~Egli la rivedeva ondoleggiare 4327 2| cose mostruose, come quelle malattie che ci deformano nei sogni 4328 2| quando ritorna? - chiese malcontenta Lunella.~ ~- Non so.~ ~- 4329 2| spettacolo è dantesco. Immagina Malebolge. Andremo a cavallo. Io conosco 4330 3| dei bulicami, su la ripa maledetta; di lui non vedeva se non 4331 2| quivi le braci delle città maledette, i residui degli incendii 4332 2| e violenta:~ ~- Verso la maledizione, verso la dannazione.~ ~ 4333 3| che l'uomo sia un qualche malfattore temerario che abbia tentato 4334 3| stridula come un'irrisione maligna - la fidanzata dell'Ombra! 4335 3| sciroccosa, per la città malinconica, sotto i portici eguali. « 4336 2| sinistra come se la guidasse la malizia di Ornìtio, verso la lama 4337 2| l'aspetto di un fanciullo malizioso, sfavillante di allegrezza 4338 3| soppesare il suo corpo su i suoi malleoli come uno che soppesi nella 4339 3| salito su per le scale e con malo modo ha incominciato a battere 4340 1| Algeri, Toledo, Messina, Malta, l'egizia Alessandria.~ ~- 4341 3| scagliate dal viandante malvagio. Era il mio rifugio, era 4342 2| fatto quel che soltanto la malvagità obliqua ordisce per offendere 4343 2| grembiule e barbugliò:~ ~- Mamma, c'è il pazzo.~ ~La donna 4344 2| ridiveniva ferma; ché la mancanza di pudore nel modo e nell' 4345 3| per chiarire il mistero.~ ~Mancava un quarto d'ora alle undici. 4346 3| irrigidita... La voce di nuovo le mancò perché scorse tra i lembi 4347 2| sorella, respingendola. - Mandaci via, manda via noi.~ ~Si 4348 3| gridò Novella irritata - mandala via, che vada a pattinare.~ ~ 4349 2| Forbicicchia, sai che ci mandano via? sai che non possiamo 4350 3| cortese aveva promesso di mandargli un uomo di polizia per recar 4351 2| dal minio somigliavano due mandarini. Poveri piedi tristi!~ ~- 4352 3| inanime. Dal Covigliaio mandarono buoi a tirarla. Filarono 4353 1| tante nella tua Ferrara. Ne mandasti cento in dono al Valentino: 4354 1| la marchesa di Cotrone ti mandava a chiedere per modello una 4355 1| splendidi.~ ~- Ma spesso tu mandavi invece di denari un bussoletto, 4356 2| quello di Proserpina. La mandavo sempre vestita di verde 4357 1| pel resto della strada e mandi Morìccica con Paolo.~ ~- 4358 1| stanchezza e di tristezza. Ora ti mando Chiara a spogliarti.~ ~- 4359 3| accompagnato da uno stridio di mandolini e di chitarre. Un chiarore 4360 1| mercante il croco purpureo, la mandorla dell'arèca ridotta in polvere, 4361 3| stipa tra floridi rami di mandorlo.~ ~- Le vedo, le vedo - 4362 1| vi fermate! Avanti!~ ~La mandra scalpitava sprangava s'impennava 4363 2| ondeggiavano, dileguavano: erano le mandre dei cavalli bradi. Un grande 4364 3| loro teneva già in pugno il mandriano che doveva percotere la 4365 3| grandi confessori, dei grandi maneggiatori d'anime: tentava il segreto, 4366 1| Vergilio: et nunc magnum manet Ardea nomen.~ ~I due compagni 4367 3| Così tardi? Bisogna che tu mangi, piccola cara, bisogna che 4368 1| strada non abbiamo fatto che mangiar polvere.~ ~- Al momento 4369 2| la fame nel loro modo di mangiarsi l'anima, con qualcosa di 4370 3| origliere come la fame nella mangiatoia, col sudore che stilla, 4371 3| il fuoco torbido.~ ~Ella mangiava interrottamente, qualche 4372 1| senza virtù, partorite dalla mania pertinace o dalla presunzione 4373 1| avvicendavano, come nelle corsie dei manicomii. L'ombra monocola di Zoroastro 4374 2| stessi gesti come nelle manie. Ma io quassù ero sola, 4375 2| quelle infezioni che si manifestano con una gran febbre improvvisa 4376 2| proprio destino, imagini manifeste dei lor più segreti pensieri.~ ~- 4377 3| nella contingenza dei casi manifesti. Ogni proposito d'azione 4378 2| fascine di sermenti, tra le mannelle di paglia. Il cigolio incessante 4379 3| disse Iacopo Caracci al manovale.~ ~E pel color bruno la 4380 1| della terza dimensione, manovrando i timoni orizzontali e correggendo 4381 1| loro nuova ricerca. I due manovratori di battelli sommergibili 4382 1| gesto perpetuo dei dementi manovrava una leva, volgendosi di 4383 1| quando nell'andare all'orza manteneva l'equilibrio con un bilanciamento 4384 2| divorarlo.~ ~Ella aveva mantenuto il divieto fino a quel giorno, 4385 1| Era uno di quei fanatici maomettani che gli Spagnuoli chiamano 4386 2| levavano dalla dolcezza del mar cinerino. Era entrata Isabella, 4387 3| ancora dei tuoi giacinti, Mara. Grazie delle tue orchidee, 4388 2| impiccato il tamburino del Maramaldo; il bastione di Docciòla 4389 1| fantino O' Nell.~ ~- E il maratoneta Shrubb.~ ~- E il ciclista 4390 2| cuoce quel che ti dico? Ti maravigli di trovarmi in questo aspetto? 4391 3| sbarrati che le faceva ridere o maravigliare. Era tutta chiara e gaia 4392 3| più giovine.~ ~- Non mi maraviglierei.~ ~Erano allegri, senza 4393 3| vita e a morte!»~ ~- Mi maraviglio che ragazze «per bene» stieno 4394 1| parlante.~ ~L'impaziente si maravigliò, poi rise. Cercò il campanello, 4395 2| guado. E qui è pieno di marazzi e di rigagni.~ ~Il cielo 4396 3| ultima.~ ~Un poco si scrollò, marcando le reni: parve più diritta. 4397 2| maggiore, rimasta vedova di Marcello Inghirami ed unica erede 4398 1| Lucrezia Borgia. Allora la marchesa di Cotrone ti mandava a 4399 1| Caetani, e la cinquedea del marchese di Mantova, ch'è al Louvre.~ ~ 4400 2| bestia legata e sollevata e marchiata per la servitù? il duro 4401 3| la parola infame che la marchiò, secondo essa dice.~ ~Paolo 4402 3| di vetture stava lungo il marciapiede, coi cavalli stanchi e tristi, 4403 1| ali! Specchi della Palude Mareotide, coperti d'ampie ninfee 4404 2| correvano nei fianchi come i marezzi nella seta cangiante. Chi 4405 2| tumuli, tra il tufo e il margone, per le sterpaie per le 4406 2| quelle tentatrici per tutti i mari, come può temere di ascoltarle? 4407 2| che il tintore alchimista Mariano Fortuny immerge nelle conce 4408 2| duolo, non erano i fiumi mariditi delle valli averne? non 4409 2| codicillo nel testamento maritale. Se mi lasciassi sposare 4410 3| sera, è il ritrovo della marmaglia intanata nelle vie e nei 4411 2| l'albore della santità marmorea non anche estinto; lasciò 4412 1| ringhiera, levigate nei nodelli, marmoree veramente, come abbandonate 4413 1| Ulma e Lisbona, Berna e Marsiglia; e quelle che sono per le 4414 3| sommesso.~ ~- Nel pomeriggio di martedì, verso le sei, la signora 4415 3| cerchietto d'ottone, tolto alla martingala del cavallo che impennandosi 4416 3| strisciandosi il manicotto di martora sotto il mento, ora premendosi 4417 2| contenta di vincere ma vuol martoriare, vuol profanare il corpo 4418 2| uscendo da Volterra: Michele Marullo.~ ~Non era acre di sarcasmo, 4419 3| accavalciando una gamba su l'altra mascolinamente e scotendo la cenere della 4420 2| le pareti si serrassero massicce minacciose inesorabili. 4421 2| inargenta i petali delle massime rose.~ ~- Sì, bisogna che 4422 1| azzurra? Dal minimo cerchio al massimo cerchio dello stesso colore.~ ~ 4423 1| Madura, con l'indovino che mastica le foglie di betel... Ah, 4424 1| indovino dalla testa rasa masticando le foglie chiare del betel 4425 1| quello di certe erbe che masticate forzano i muscoli del sorriso.~ ~- 4426 1| indovino dalla testa rasa che masticava le foglie di betel. Sinistri 4427 2| Come colei che dalle matasse numerose con gesti alterni 4428 2| addensava, ne faceva qualcosa di materiale come una creta tenace, in 4429 1| mostri artificiati con le materie più diverse, coi più diversi 4430 1| calore della protezione materna, lungamente immobili come 4431 2| sollecitudine e a una inquietudine materne sotto la sua chioma d'angelo 4432 3| dall'ansia perpetua della maternità inespressa.~ ~- Conoscimi, - 4433 2| di un più o meno lontano matrimonio? Confessa.~ ~- Isabella, 4434 1| gronda, come negli altri mattini. Senza sangue, senza respiro, 4435 2| Egli trascinò e stese su le mattonelle di maiolica il bel tappeto 4436 2| composte quelle collane mattutine di zàgare che amò avvolgersi 4437 2| orrore del presagio al pianto mattutino. E pensava: «Per un'ora, 4438 1| splendore distante delle biade mature, si spandeva su la brughiera 4439 2| aveva quella improvvisa maturità che in certi momenti l'assomigliava 4440 1| dolore simile a un frutto maturo che la bagnasse di succo 4441 2| con Giacinta Cesi, con Maud Hamilton, con altri loro 4442 2| come quelle delle donne maure.~ ~E tanto era certa di 4443 2| lunari come un'adunazione di mausolei; laggiù perfidamente luccicava 4444 1| Shrubb.~ ~- E il ciclista Mazan.~ ~- E il nuotatore Geo 4445 1| cantate a voce sola, del Mazzaferrata. E ce n'era una per oggi, 4446 | mea 4447 2| sprazzo del sole colcato, i meandri delle vie dubbie, qua e 4448 1| imagine di lui nel fanale mediano, ch'era come un teschio 4449 1| a Milano a Ferrara avevi mediatori con orefici. Non ti contentavi 4450 2| chiarore occiduo, pareva farla mediatrice fra il giorno e la notte. 4451 1| labbra su la puntura per medicarla.~ ~- Sì, così.~ ~Egli suggeva 4452 3| suo spirito parve che gli medicassero la piaga immersa gli spiriti 4453 1| e l'Aurora su i sepolcri medicei, come nel volume della Sistina 4454 2| logora dietro il mastio mediceo. La magnolia, solitaria 4455 2| laggiù per mostrarlo ai medici; poi, fatta la visita, lo 4456 2| accorse, la coprì di baci, le medicò le ferite, la trasse dai 4457 3| Scomparso l'uno, triste e meditabondo sopravviveva Dauno nella 4458 2| di altiero e di molle, di meditativo e di trasognato era in quel 4459 2| pel grido lirico e per la meditazione appassionata. V'entrava 4460 3| nel bosco sacro ove tra la mefite ch'esala e la fonte che 4461 2| simili alle due metà d'una melagrana. Guardandola, Paolo s'accorse 4462 2| Oggi avrà certo un fiore di melograno. È sempre vestito di colori 4463 2| come quella d'un angelo di Melozzo, violetta come un penzolo 4464 2| di dietro, fasciati dalle membrane grinze, solo sporgendo il 4465 1| del governale, tutta la membratura volante gli era come un 4466 1| attesa, consentito il termine memorabile.~ ~«Domani, domani!» ella 4467 1| misura dei grandi versi memorabili. Lungo gli stipiti delle 4468 3| le parole del poeta d'In memoriam care all'amico, mentre andava 4469 2| monimenti del castigo «più e men caldi». Sul culmine d'un 4470 2| avvolgente come quella che mena la schiera ov'è Dido. Nessun 4471 3| spezzate.~ ~E sul passo della mendicante, mentre l'ombra scendeva 4472 3| con la voce sommessa per menomarne il tremito.~ ~- Non so più.~ ~- 4473 1| della pienezza da ciò ch'era menomato. E il giorno era protratto 4474 2| Popolo, sporgente su la mensola rozza della Torre del Podestà.~ ~- 4475 3| attitudini di ubriachi o di mentecatti. «Quale di quelle portò 4476 2| T'ingannasti.~ ~- A me fu mentito. A te fu detta la verità?~ ~- 4477 | mentr' 4478 2| infilava le sue fresche menzogne con l'arte rapida ond'eran 4479 1| fece con un grido di meraviglia, e s'arrestò.~ ~Una piccola 4480 2| singolare, simile a quei mercanti di schiave che col fiuto 4481 2| loro grida fioche. Navi mercantili navigano lungo la costa, 4482 2| consanguinei dei fuorusciti ai mercenari di Federico Montefeltro; 4483 1| piacciono assai più di quei mercenarii insaccati nei braconi alla 4484 1| e la seduzione sagace di Mercurio imberbe.~ ~- Ancora pensate 4485 2| sopra di te come sopra una meretrice a cui tutto fu lecito e 4486 3| si pongono in agguato le meretrici. Leggeri velli aerei scorrevano 4487 1| Atlantico, non al chiaro ponente meridiano del Mediterraneo, s'era 4488 2| cantatrice come il calore del meriggio su le crete riarse. Ella 4489 2| l'avesse percossa. - Non merito che tu mi risparmi?~ ~- 4490 2| gonnellina di Tiapa tutta quanta merlettata e increspata a falpalà, 4491 3| col suo largo collare di merletto, co' suoi fiocchi di nastro 4492 2| di San Francesco dai tre merli ignudi onde penzolò impiccato 4493 1| innumerevole alle dinastie delle meropi; ove su le grandi assemblee 4494 1| come un elemento che si mescesse all'elemento e ne alterasse 4495 1| Il vento le rapiva e le mesceva all'immenso vortice di polvere 4496 2| una vena verdiccia che si mescevano tacitamente. Come taluno 4497 2| vicenda sul loro patire mescolando il nero sangue che cola 4498 1| piacere quasi malsano nel mescolare le cose vive alle cose morte, 4499 2| prolungarle fino a sé e mescolarle alla sua musica muta, e 4500 3| cresciute insieme, abbiamo mescolato i nostri giuochi, i nostri 4501 2| lo riprendeva in casa, lo mescolava alla vita familiare, con 4502 2| pausa della mia vita. Non vi mescolerò mai alle cose torbide e 4503 1| desiderato, così che l'alito si mescolò all'alito, l'amica si ritrasse 4504 3| esclusa dalla vita, m'avete messa a fianco del morto che v' 4505 2| volta; le porterà un'altra messaggera...» Cantando lontano un 4506 1| acciaio, sonante di fremito: messaggero della più vasta vita.~ ~ ~ ~ 4507 2| del rossore.~ ~- Quando Messer Iaco accorse a disseppellire 4508 1| le danze: Algeri, Toledo, Messina, Malta, l'egizia Alessandria.~ ~- 4509 3| restituita al luogo del suo mestiere immondo! E la porta era 4510 1| subite vampe fra le pareti metalliche; poi la sola torricella 4511 1| arterie si vuotassero nei tubi metallici. - La sorte lo tradiva d' 4512 3| più divina delle divine meteore. E non era la colata del 4513 3| chiusa, adoperano altri metodi: non la violenza ma la scaltrezza, 4514 1| col fato della turbinosa metropoli di sabbia e di angoscia 4515 1| son caduta dianzi, laggiù, mettendo il piede in una buca dell' 4516 1| metallico.~ ~- Siete capace di metter la vita per ultima posta?~ ~- 4517 2| Cautamente ella le lasciò mettere il becco fuori tra il pollice 4518 3| risuscitare dalle sue ceneri si metterebbe a riamare disperatamente 4519 1| ripetiate quella parola. E metterò il braccio sotto il capo, 4520 3| lacerazione incruenta che mettesse a nudo quanto di più occulto 4521 1| sua eleganza, come quando metteva una bella veste nuova e 4522 1| fabbricanti d'uccelli artificiali, mettevano a guadagno le ossa e l'ardire, 4523 1| bianche.~ ~- Nec spe nec metu. Ma io spero quel che temo, 4524 3| Verso che ora?~ ~- Mezz'ora fa.~ ~- Bene.~ ~Un'amarezza 4525 2| grazia tra d'istrione e di mezzano. Veniva dal deserto, in 4526 2| alle serve per brandire la mezzapicca e la francisca, attenta 4527 2| propria curva in guisa di mezze ghirlande.~ ~- Ah, Paolo, 4528 1| le albicocche pendevano mézze nella fronda floscia, qualcuna 4529 3| degli Albizzi? Con tutti i mezzi, se Le aggrada, conosceremo 4530 2| Senza bicchiere?~ ~- Alla mezzina?~ ~- Alla cannella?~ ~- 4531 2| scherno di Fabrizio notte e miagolarono i gatti infissi negli spiedi 4532 2| motivi marini dell'arte micenica, pareva che il giubilo stesso 4533 3| nella sua voce. «Aber fragt mich nur nicht wie...»~ ~Allora 4534 1| angusta, ma alle macchine micidiali su le vie della terra del 4535 1| silenzio pingue come il miele come la cera come la gomma. 4536 3| tirante si vide lampeggiare il migliaccio liquefatto.~ ~- Pronti? - 4537 1| Chiedevi ai tuoi corrispondenti milanesi e ferraresi notizie minutissime 4538 1| dell'epoca. A Venezia a Milano a Ferrara avevi mediatori 4539 3| pollame testardo e irriso la millanteria bracata e fatto il proposito 4540 1| il loro gergo, le loro millanterie, le loro ciurmerie, le loro 4541 1| assistere a una scena di mimi.~ ~- E le maschere, le maschere!~ ~- 4542 1| piedi, tratto dall'istinto mimico dell'adorazione a imitare 4543 3| danza degli orizzonti, il mimo dell'ape. Dov'era, che faceva 4544 1| sfuggenti, ora prossime come minacce, ora lontane come larve, 4545 2| carico di tronchi, né tu mi minacci di schiacciarmi contro un 4546 1| cresceva dentro di me e minacciava di soverchiarmi. La lego 4547 3| con le parole oscure, e minacciavi tutto il male. Ah, t'avessi 4548 2| pareti si serrassero massicce minacciose inesorabili. E la realtà 4549 3| vattene.~ ~Egli si levò, minaccioso.~ ~- Impazzisci? - ripeté 4550 2| preso l'abitudine di farmeli miniare con l'henné; e i calcagni 4551 3| Ridiventerei bella come nella miniatura persiana. Proprio stamani 4552 1| sospiro del valore di una minima; e poi le tre pause in ordine 4553 2| moltiplicate da quella che Luisa Minucci scagliò al fante invece 4554 3| seta e ricami, come una minuscola Infanta. E Miss Imogen, 4555 2| intagliate in profilo le minuscole imagini con disegno così 4556 2| bambola prediletta; e il minuscolo viso di porcellana dalle 4557 3| guardava nello specchio minutamente i segui dei colpi nella 4558 3| precisione:~ ~- Dopo ricerche minute e discrete, ho potuto stabilire 4559 1| Loggia, il Broletto, la Mirabella, i baluardi del Castello 4560 2| due mani, sorridendo; e mirabili erano nelle sue braccia 4561 2| di Cristo, sul prato dei miracoli. Sorvolò le cinque navi 4562 1| per custodire gli avorii miracolosi dell'arpa di santa Cecilia? 4563 2| espressiva che lo sguardo mirandolo si rammaricava di non poterlo 4564 2| posta innanzi; e bisognava mirarla. Una visione inevitabile 4565 1| di paglia costrutta dai Mirmidoni, ove portarono gli Achei 4566 2| aveva recata la miscela di mirra e d'aloe. Già il vento della 4567 2| Nicodemo aveva recata la miscela di mirra e d'aloe. Già il 4568 1| vapori della benzina, tra miscugli d'idrogeno e d'ossigeno 4569 2| respiro divenuti un solo miscuglio fluido e affannoso lo abbandonassero, 4570 2| mucchi di fascine secche, miseri olivi contorti accompagnavano 4571 1| chiudere in quattro assi un misero corpo spezzato e dissanguato, 4572 2| guardare bene in fondo, mi misi a giacere bocconi su l'orlo, 4573 1| dame e damigelle!~ ~Diventi misogino?~ ~- Scherzo. Tuttavia c' 4574 1| Spagnuoli chiamano juramentados, missionarii selvaggi che vengono a traverso 4575 1| strane figure di cui parla il Mistico, quelle figure che si generano 4576 1| nel foro del serbatoio per misurare la quantità.~ ~- Sia pieno, 4577 3| coi nomi di due antenati mitici del primissimo Lazio: Dauno 4578 2| e di fumo, laggiù, nella Mitidja, una sera di festa, prima 4579 2| sterilità esalava la doglia non mitigabile. E la lamentazione del vento 4580 1| nuovo sogno e dal nuovo mito.~ ~Allora fu visto uno dei 4581 2| una voragine, un abisso mobile per ove risalivano tutti 4582 2| a terra, accusata dalla moccolaia ancor rossa. Pareva che 4583 1| fogge nuove. Tu inventavi le mode. Portasti a Roma quella 4584 1| colpo di stecca iroso il modellatore scancella nella creta l' 4585 2| scarabillo.~ ~- Sembra il modellino d'uno strumento di tortura.~ ~- 4586 1| ti mandava a chiedere per modello una sbèrnia, come oggi Giacinta 4587 1| Tutto è gioco - disse.~ ~Moderava la corsa. Ora la strada 4588 2| al solito pascolo della moderazione. Ti sembra che passi qualche 4589 3| in quell'acuta armonia moderna, le piccole sfingi nubili 4590 2| a Tiapa.~ ~Era quella di Modesto Mussorgski «per ninnare 4591 1| un sentimento misterioso modulava come un'aria sempre eguale 4592 2| diceva Morìccica con quella modulazione di flauto ch'ella aveva 4593 1| il suo compagno fosse , modulò la voce gutturale; ch'era 4594 2| braccio poi con l'altro, mollemente, dal polso al cavo della 4595 2| suono del passo sul suolo molliccio. Attese ch'egli parlasse 4596 1| alato raccogliere l'astuzia molteplice e la seduzione sagace di 4597 2| attraevano in lei se non quella molteplicità di aspetti, quel potere 4598 1| acquistato la destrezza che moltiplica le forze con la sagacia 4599 2| penetrate diramandosi e moltiplicandosi; avevano occupato con le 4600 2| grandinarono le pietre pugnerecce moltiplicate da quella che Luisa Minucci 4601 3| lontana con una intensità che moltiplicava il senso per prodigio.~ ~ 4602 1| smisurato impeto, come se moltitudini di ferrei cavalieri gridando 4603 2| amico. Sembrò a lui che il momentaneo fiore di tutte le cose sfiorisse, 4604 2| uomini e di Dio, i borghi i monasteri le basiliche, e gli ipogei 4605 2| talune corrose, talune monche, davano a entrambi una vaga 4606 1| tendevano all'estremità dei moncherini i cerchi di ferro rugginoso.~ ~- 4607 2| Credo che viaggi pel mondo mondano e che sia entrato nella 4608 1| furono come un ciclo di mondi, il cielo fu come il diamante 4609 3| udito».~ ~Non dormì. Si mondò di tanta infezione e di 4610 1| attraversato la Corea, la China, la Mongolia, girando la Muraglia, ascendendo 4611 2| quelle infilate in certi monili egizii.~ ~ ~ ~Oe, ninna 4612 2| selva pisana, simili ai monimenti del castigo «più e men caldi». 4613 1| corsie dei manicomii. L'ombra monocola di Zoroastro da Peretola 4614 2| arioso, era un lamento, una monodia di Cristoforo Gluck, simile 4615 3| sostenere il bronzo. Il monolito ancora giaceva al suolo, 4616 3| momento prima che la signora montasse, avevo chiesto al vetturino: « 4617 2| serrano la vena del rame, Montecatini di Val di Cècina mostrò 4618 2| serpigna; laggiù laggiù fra Montescudaio e Guardistallo il suol marino 4619 2| era sonora come se ogni monticello fosse un timpano rovescio. 4620 1| compagno di Paolo Tarsis montò su l'Àrdea per partire, 4621 1| arrossate dall'intemperie; teste montonine con la favilla bianca dello 4622 1| scontento - disse Isabella, morbida, lisciando con l'anulare 4623 3| credeva sentire su la sua morbidezza una mano cruda, ciascuna 4624 1| quelle imaginazioni e quelle morbidezze lo soffocavano. Egli a quando 4625 2| respiro era come un'esalazione morbosa che attossicasse e decomponesse 4626 2| che nel gioco imbizzisce e mordeggia. La imprigionò fra le sue 4627 1| accompagnava il miracolo; ché, pur mordendo, la donna non cessò da quella 4628 1| dammi le labbra.~ ~- No.~ ~- Mordimi, e chiudi gli occhi.~ ~- 4629 2| amorosi lutti~ ~e d'ardore si more. Li miei sensi tutti~ ~Languono 4630 2| collina di viola, il fuoco morente d'una nuvola sul colosso 4631 2| delle abluzioni, è il caffè moresco che frequenta il sonatore 4632 2| somigliavano gli inganni della Fata Morgana.~ ~- Vedi la cortina della 4633 3| quello che l'ebbe, subito morì.~ ~- Oh, no!~ ~La forza 4634 1| temere per lui. Perché? Moriranno della stessa morte! Non 4635 1| vissuto della stessa vita, moriremo della stessa morte.~ ~- 4636 3| Vanina!~ ~Gridava come se morisse o vedesse morire, gridava 4637 2| canterai! - ripeteva la moritura sorridendo e guardando il 4638 1| viscere non dalla pietà pel morituro ma dalla frenesia del gioco 4639 1| Dopo, dopo. Tu prima...~ ~Mormorava interrottamente come affievolendosi 4640 2| Piansero, si baciarono, si morsero.~ ~ ~ ~Il desiderio coceva 4641 1| pausa, come una che abbia morso la polpa d'un frutto e ne 4642 3| pallore e d'un'emaciazione mortali. I sussulti gli sguardi 4643 3| macchie pantanose, un lago morticcio, una città bassa con due 4644 2| di cavalieri dai lunghi moschetti damaschinati, eretti su 4645 3| è da pensare che fossero mossi dalla pietà, vedendo la 4646 2| aveva sollevato il suo velo mostrando il viso nudo ed egli s'era 4647 2| lividure, non avendo osato di mostrarmele a tavola iersera?~ ~L'acredine 4648 2| un'altra volta? Vieni per mostrarmi su le braccia quelle lividure, 4649 3| grande peso.~ ~- Non temo di mostrarvi la mia verità. A chi mi 4650 1| ripensare a quella parola che mi mostrasti in una dedica d'un libro 4651 1| fantasmi cantavano. Le Vittorie mostravano l'anima di ferro sotto gli 4652 2| chiama Priamo di Piero. Te la mostrerò. Guarda con gli stessi occhi 4653 2| rinnovatore ingegnoso coi motivi marini dell'arte micenica, 4654 1| coperta, lo strepito dei motori a scoppio e le subite vampe 4655 1| dedàlei, privi di forza motrice, simili a quelli usati dai 4656 2| pino toccava l'inferriata, movendosi nell'ombra con quel moto 4657 3| del fratello seguiva ogni movenza, di sotto alle palpebre 4658 1| la leggerezza delle sue movenze.~ ~- Bisogna dunque andare? - 4659 1| suo proposito: «Tu non ti moverai, né io mi moverò». Altri 4660 1| non ti moverai, né io mi moverò». Altri era pallido e dolce 4661 2| di paglia simili a torri mozze, con un solo cipresso a 4662 3| quell'altro canonico de' Mozzi.~ ~E l'uomo si compiacque 4663 1| Pallidissimo, vacillò, si ripiegò, mozzò tra i denti il ruggito dello 4664 2| bambini. Porta al pascolo la mucca. Parla poco. Sempre sorride.~ ~ 4665 1| pupille. La macchina correva, muggendo dalla sua sirena, lungo 4666 2| verso il richiamo. Assra mugolava di dall'acquitrino, disperata 4667 1| altura beccheggiò fuggendo i mulinelli, che sorgevano dal calore 4668 1| simiglianza della ruota a pale nel mulino natante; congegnature di 4669 1| le bandiere e le fiamme multicolori sventolavano come nelle 4670 2| tortile e pensile, informe e multiforme, a cui gli sbattimenti intermessi 4671 1| di Adolfo Pado?~ ~- E il multiplano di Guido Longhi?~ ~Le tettoie 4672 2| Giusto si levava su l'altura munita di scarpate e di contrafforti 4673 2| sanguinoso del paggio; le case munite dalle cui finestre grandinarono 4674 3| morte ma all'impresa mortale munitissimo.~ ~In quei giorni operosi 4675 2| Vuoi ignorarlo! Ma non ne muori?~ ~Ella si gettò contro 4676 2| labbra, troppo fievole per muoverle. Sentiva palpitare la tiepida 4677 2| ancora, parlami di lui. Muovimi il coltello nella piaga. 4678 2| come il vetro filato di Murano, munito di due grandi ali 4679 2| dolore e sbarrava la strada, murava l'orizzonte, serrava ogni 4680 2| facendo balzare, come le murielle, dalla palma sul dorso della 4681 2| perché la Tristezza è la musa etrusca, è quella che accompagnerà 4682 2| cortiletto inverdito di muschi, insaporava del suo profumo 4683 2| dalle sue mani profumate di muschio questa pelle ch'io bacio? 4684 3| non si snodasse; non un muscolo, che non tremasse sotto 4685 1| trattenuti dalle braccia muscolose, rapiti infine dall'astro 4686 2| balzare armati subitamente di musculature leonine. E ciascuna nella 4687 1| si ricomponevano in lei musicalmente, e traeva essa la gioia 4688 2| Era quella di Modesto Mussorgski «per ninnare la bambola», 4689 2| magico.~ ~Ed ecco, il ronzio mutandosi in una musica di tintinni 4690 1| che, fisate lungamente, mutano l'ombra delle occhiaie in 4691 2| reggia della Follia sembrava mutare il colore dell'aria dove 4692 2| si lasciò toccare senza mutarsi.~ ~Le pose una mano dietro 4693 3| ambascia. I loro volti erano mutati, come spogli di ciò che 4694 1| pena inconfessata. Strette, mute, rievocavano intorno alle 4695 2| nei suoi occhi la bellezza mutevole del mondo, risuscitava il 4696 3| libeccio. Ma non virò, non la mutò.~ ~Anche una volta egli 4697 2| diede; perché un maleficio mutuo emanava da loro, indicibilmente, 4698 2| rigato come la gandura d'una Mzabita faceva ombra sul tappeto 4699 2| le diceva il fratello. - Nacque dalla musica; rinasce dalla 4700 2| si fiuta un sacchetto di nardo, quella medesima odorava 4701 3| ansiose, trovò la forza di narrare con parole confuse e interrotte: 4702 1| attenta a udire il custode narrarle l'avventura di Vincenzo 4703 1| intervallo, come s'egli non le narrasse cose nuove ma le risvegliasse 4704 3| braccio convulsamente. Le narratrici eccitate e inorridite si 4705 1| si sa perché certi uomini nascano al pericolo, che li fa immuni.~ ~- 4706 2| dal suo silfo a una luna nascente.~ ~- La lanterna di Aladino?~ ~- 4707 1| fusti teneri delle penne nascenti e a quando a quando starnazzano 4708 3| l'oceano, che l'oceano ci nasconde, che nessun'altra cosa ci 4709 1| il cuore, non voglio più nasconderti il mio supplizio. Ho bisogno 4710 3| cercarti se non in me che ti nascondevo? Ti amava. Lo sai. Avendo 4711 3| io che ti rapisco, che ti nascondo. Di tutte le rive, di tutte 4712 2| Ma i rottami del macigno nascondono il vuoto. Se la bestia è 4713 2| le case di San Girolamo, nascoste da una ruga del colle: sfondava 4714 1| quegli enormi idoli di pietra nascosti dai fiori. Né meno fantastica 4715 3| soffiava il fumo dal suo nasino volto all'in su. - Volete 4716 1| giungla o nella sua pampa natale. Sottilmente, provava in 4717 1| coperti d'ampie ninfee natanti che sorgono all'improvviso 4718 2| tese strisciando con le natiche. Affrontavano le erte brevi 4719 2| talvolta insanguinava di non natio cinabro la bocca. Ma la 4720 1| elementi asserviti, le forze naturali sottomesse; le divinità 4721 3| ostile, perché soggiunse:~ ~- Naturalmente, ne ho riso.~ ~E ricominciò 4722 3| approdare all'altra riva ma di naufragare al largo, alla massima distanza 4723 3| scheggia dello scoglio nel naufragio.~ ~E il cuore gli tremò 4724 2| come il vortice intorno al naufrago sommerso. - Qual era, qual 4725 3| Alfine, non reggendo più alla nausea e alla fatica, rientrò nella 4726 1| quei cieli di battaglie navali dove le forme delle nuvole 4727 1| Thibaut de Champagne roy de Navarre: «Amors me fait commencier 4728 2| ingombro dal nero sonno dei navicelli. Volse a scirocco su la 4729 3| gli intersecava la rotta navigando a ostro levante; la raggiunse 4730 3| E un'altra nave apparve, navigandogli incontro diretta a levante 4731 2| fioche. Navi mercantili navigano lungo la costa, con la prua 4732 1| prodotta da una stirpe di navigatori e di statuali, fine come 4733 3| battelli sottomarini che navigavano con lo scafo immerso in 4734 2| scorreria non dopo la lunga navigazione non dopo la cavalcata senza 4735 1| costruita come la carena dei navigli a liste di legno alterne, 4736 2| bottega del legnaiuolo di Nazaret.~ ~- Oggi fai maraviglie - 4737 1| presa per gli omeri squassa ndola. E trasposta era in lui 4738 | Neanche 4739 2| tacite si movevano nella nebbietta rischiarata dal novilunio, 4740 1| guardato l'amica di Roger Néde? È una Cretese escita or 4741 3| sentire di queste enormità nefande! - disse Dolly hamilton 4742 1| siete per concedervi e vi negate. Fin da quel giorno, sotto 4743 2| e pareva che dalla sua negligente eleganza si rivelasse la 4744 2| tingeva?~ ~- Yasmina, la mia negretta, una creatura adorabile, 4745 1| miglia a piedi, nell'isola di Negros, per raggiungere in tempo 4746 1| volare?~ ~- E il fantino O' Nell.~ ~- E il maratoneta Shrubb.~ ~- 4747 2| i suoi gas aperti, in un némbo di fetore e di polvere.~ ~- 4748 1| spina.~ ~Era un pomeriggio nemboso. La giovine Estate combatteva 4749 3| la mischia feroce di due nemici legati per il mezzo del 4750 3| quel suono, il cuore si nempiva d'un'onda penosa, traboccava 4751 3| sbozzati nei massi e il nepote Lionardo offerse al duca 4752 3| orecchio destro; un gonfiore nerastro al labbro di sopra, e qua 4753 3| stanza verde, La tunica nerazzurra era sospesa alla lettiera, 4754 3| sprigionato dall'aspra ganga e col nerbo delle braccia franche avesse 4755 1| alberi di confine, dai mucchi nereggianti su i colmigni delle cascine, 4756 2| la foce sabbiosa e bionda nereggiare un nerume simile ai mucchi 4757 1| tele cieche rossicarono e nereggiarono su le mura delle lunghe 4758 2| le selve di San Rossore nereggiavano come un attendamento di 4759 3| carcere le lunghe zampe nericcie; corse per un tratto come 4760 3| è Fondi! - disse Bianca Nerli. - Mio padre ci fu quando 4761 2| sabbiosa e bionda nereggiare un nerume simile ai mucchi di detriti 4762 1| della parete rivelando il nervo d'un'ala, brillando nelle 4763 2| gambe di paggio snelle e nervose, pendendo dalle labbra della 4764 3| mobili di lacca precisi e nervuti, le rose i garofani i giacinti 4765 1| due bianchi trapezii con nessi vivi come i muscoli pettorali 4766 1| il Lapite reso folle dal nettare, s'irradiavano d'un sangue 4767 1| un filo d'acciaio con la nettezza d'un colpo di rasoio, versava 4768 3| naso di retto profilo era nettissimo, come le cose che separano.~ ~ 4769 3| esprimevano: volti di angeli neutri, sospesi tra l'inquietudine 4770 1| leggeri tanto sopra le aspre nevi coreane quanto sotto le 4771 2| tuoi le porti,~ ~che ti nevicano dal cuore?~ ~Oh, raccontami 4772 1| osservare il volo dei corvi, dei nibbii e degli avvoltoi che roteavano 4773 1| rimemoravano il sogno del Nibbio, che visitò in culla il 4774 2| comprata la sindone, invano Nicodemo aveva recata la miscela 4775 2| aria, e vi colse un leggero nidore Segnò con lo sguardo un 4776 1| Fedeli, che fece lavori di niello e di cesello incomparabili, 4777 2| Modesto Mussorgski «per ninnare la bambola», una cantilena 4778 3| della parola vergiliana di Niso.~ ~- Daune, - disse - nunc 4779 1| cavallo d'un cavalleggere nitrì. Il galoppo d'una pattuglia 4780 2| giardino cantato a gara da Nizami, da Dschami, da Hafiz, fra 4781 2| protendevano dal tronco intégro. I nocchi le giunture le screpolature 4782 1| qualcuna sfatta, aperta sul nòcciolo, stillante; i rosai non 4783 1| più leggera d'un guscio di noce. E la rosa era traforata 4784 2| quella emanata dalla sua più nociva alchimia.~ ~Gettò nella 4785 1| ringhiera, levigate nei nodelli, marmoree veramente, come 4786 2| zoccoli s'affondavano sino al nodello nel ceneraccio. La cagna 4787 2| cupa su le nove braccia nodose e rugose che si protendevano 4788 2| dell'aria dove gli ulivi nodosi e involti somigliavano gli 4789 3| diminuito, trasformato in noiosa belva; vedeva l'Amore chino 4790 | nol 4791 1| l'arce italica di Turno nomata dal nome dell'uccello altovolante. 4792 1| nunc magnum manet Ardea nomen.~ ~I due compagni avevano 4793 2| Morìccica! - disse, dandole quel nomignolo di selvatico sapore ch'egli 4794 1| era vero? Udendo Isabella nominare la madre lontana, udendo 4795 3| quella Piazza d'Azeglio nominata dal domestico, intorno a 4796 3| non si ricordava del luogo nominato; ma anch'ella credeva fosse 4797 1| i due triangoli neri che nominavano Giulio Cambiaso, e il quadro 4798 2| Doveva esser dal tempo di nonna Diana, fabbricata a Vienna 4799 3| anniversario eroico. Già correva il nono mese dal giorno del lutto. 4800 1| scrutavano il cartiglio.~ ~- È la notazione del silenzio - fece Vana.~ ~- 4801 3| roselline. «Sono gialle» notò. Senza soffermarsi ne colse 4802 1| perché tanta febbre? Fanno la nottata, perché? - chiese Vana guardando 4803 1| ombra era un aliare molle di nottole. Vene di gelo vi s'insinuavano 4804 2| parte delle ore diurne e notturne accarezzandosi.~ ~- Dove 4805 1| quattro stagioni te ne facesti novantatre. E la Borgia, quando andò 4806 1| pressione delle dita poteva dare novantotto libbre inglesi nel misuratore 4807 3| Lubriano, dei Lancieri di Novara.~ ~- Dolly, sei insopportabile.~ ~- 4808 2| quando le raccontava una novelletta.~ ~- Son tornato. Più d' 4809 3| balzanti di desiderio sempre novello.~ ~- Vieni. Conoscimi, prima 4810 2| scorso, dal settembre al novembre, con Giacinta Cesi, con 4811 2| la carne, tu dicessi le novissime parole all'anima tua e a 4812 3| vecchie figure geometriche novissimi ritmi di fregi. Ovunque, 4813 2| Lunati era passato in seconde nozze con la concubina, la sorella 4814 3| moderna, le piccole sfingi nubili avevano una grazia di gatte 4815 2| convulso, quello sguardo nudato, quel respiro bruciante; 4816 2| lima e di polveri! Ella si nudò il petto e prese fra le 4817 2| entro alla lacerazione del nugolo basso moveva incontro girando 4818 | null' 4819 2| colei che dalle matasse numerose con gesti alterni elegge 4820 3| aprivano a guisa di ventagli numerosi. Quella era d'un nero blu 4821 1| ciclista Mazan.~ ~- E il nuotatore Geo Read.~ ~- E il pattinatore 4822 3| sua voce. «Aber fragt mich nur nicht wie...»~ ~Allora il 4823 3| si disseccherebbe, non si nutrendo se non della vostra. Eppure, 4824 2| certo l'amore, poiché ti nutri e cresci della mia vita 4825 3| la parola della segreta nutrice che sa la vita e la morte, 4826 1| figliolanze, perfino dalle nutrici e dai pedagoghi. La famiglia 4827 1| uomo; ché gli sembrava di nutrire per la prima volta la sua 4828 3| tanto fieri che sembravano nutrirsi del suo coraggio.~ ~Allora 4829 2| esseri che gli parevano nutriti di veleni, il fascino di 4830 3| tenuto nascosto e lo avesse nutrito delle sue vene e lasciato 4831 3| di primavera. Tutto era nuziale. Il mare le spiagge le valli 4832 1| volare?~ ~- E il fantino O' Nell.~ ~- E il maratoneta 4833 1| cui le fosse necessario obbedire sotto pena di un'oscura 4834 3| promettevi il dolore e l'obbrobrio con le parole oscure, e 4835 1| due serbatoi a forma di obice, dietro l'elica solitaria, 4836 2| tristezza carnale dopo gli oblii deliranti.~ ~Ah, di quante 4837 2| piaceri, sé voluttuosa e obliosa; e l'altra, la creatura 4838 2| che percorreva coi raggi obliqui i fusti lasciando le chiome 4839 1| dalla sorella lo sguardo obliquo, quell'iride chiara sì duramente 4840 1| ordinavi i tuoi guanti a Ocagna e a Valenza, i più morbidi 4841 1| spavento nell'angolo dell'occchio; poledri villosi come orsatti, 4842 3| palpebre socchiuse nell'occhiaia turchiniccia e cava.~ ~- 4843 3| cristallo insensibile degli occhiali d'oro, l'uomo zelante disse 4844 1| quando vide la sua rosa all'occhiello di quell'uomo quasi sconosciuto, 4845 2| ombra, percosse dal sole occidente; e la luce era gialla come 4846 2| diffondersi nel chiarore occiduo, pareva farla mediatrice 4847 2| gli argini se il varco sia occluso, quel dolore le rifluì su 4848 2| esiziali dei loro odii, alle occulte onde di voluttà che uno 4849 1| pianura ebbe un aspetto oceanico, le nubi furono come un 4850 2| e intorno gracidano le oche. I dottori hanno lunghi 4851 3| tutte le membra.~ ~- Mi odia, dunque.~ ~- Noto che d' 4852 2| odio. Vuoi che t'aiuti a odiarla?»~ ~Egli le si chinò fin 4853 1| l'onda delle groppe, e l'odor selvaggio nel soffocante 4854 3| un grembiule rigato «che, odora di quell'odore». Rifiuta 4855 2| gelsomini, e non so se più odori quello di levante o quello 4856 2| braccia più fresche e più odorose del gelsomino dopo la pioggia. 4857 1| Valenza, i più morbidi e i più odorosi del mondo.~ ~- Perché amavo 4858 1| tocco sia un urto che l'offenda e strazii. Dall'ora di Mantova, 4859 1| Ah, se l'amore, che offendete e abbassate così forsennatamente, 4860 1| congedato quelli che s'erano offerti di far la veglia d'onore 4861 1| sul cappello tessalico, offese le lunghe ciglia che si 4862 3| Ricoverò i suoi meccanici nell'officina attigua; diede ordini per 4863 1| nazioni, con gli emblemi delle officine, coi nomi dei timonieri 4864 1| Oh, no.~ ~- Non me l'offre per questo? Non per questo 4865 3| congiunse i piedi come offrendoli alle pastoie d'argento. 4866 2| asciugarti la bocca giunsi ad offrirti il mio fazzoletto... Non 4867 2| vivono con la bragia. Gli oggetti intorno rientravano nell' 4868 1| speranza e una paura senza oggetto, come un evento senza tempo, 4869 | ognuno 4870 1| silenziosi, figli del placido Ohio, infaticabili nel provare 4871 3| con quelle tappezzerie d'Olanda, in velluto di lino, ove 4872 3| Penati candidi dai piedi olivastri. - Proteggi intanto il mio 4873 3| tratto le ammollì il viso olivastro. Pareva dicesse: «Tenetemi 4874 3| che il sospiro; giorni d'olocausto, in cui nulla avanzava non 4875 1| speranze nella viadana o nell'olona insensibile, poi respingeva 4876 2| imagine del cielo di sopra. Oltr'Arno le selve di San Rossore 4877 3| quegli era dentro e udiva gli oltraggi e godeva della vergogna, 4878 1| sua cintola azzurra come l'oltramarino smortito nei fondi delle 4879 1| le vie dedàlee, nei campi oltremarini.~ ~- Forse forse forse...~ ~ 4880 2| tormentati, come in un sogno d'oltremondo. Più forte rimbombava il 4881 3| il corso dell'Incastro, oltrepassare la foce, salire salire ancora, 4882 3| gli aveva veduto laggiù, oltrepassata la piccola porta di pietra 4883 2| dalla sensibilità precoce e ombrata non soltanto dall'ombra 4884 2| di querci e di leggende, ombrato e fosco, in mezzo alle biancane 4885 2| grande lecceto simmetrico ombreggiava lo sprone del poggio, radicato 4886 3| attimo, sollevava le palpebre ombrose e guardava il libro. Poiché 4887 1| motto magnanimo, l'Alfa e l'Omega, l'enigmatico numero XXVII, 4888 1| verghe dell'avellano con l'omento secco del bue con le penne 4889 3| quanto sapeva, senz'alcuna omissione.~ ~- Ora comprendo molte 4890 1| contraffatta dall'anima dell'omo». Ben egli l'aveva contraffatta 4891 2| Mentre suona, le sue braccia ondeggiano e tutto il suo corpo ondeggia 4892 1| malati.~ ~Egli la rivedeva ondoleggiare intorno al grande apparecchio 4893 2| Paolo. Vi dispenso da ogni onesta dichiarazione. Resteremo 4894 2| le vene come un orgoglio onnipotente. L'amato le appariva come 4895 2| possedeva un dono e una sapienza onnipotenti sul cuore maschile: sapeva 4896 1| incessante, il pericolo era onnipresente. Come l'Ortìa sanguinaria 4897 2| terzo dei tuoi fidanzati onorarii, se non sbaglio. Potevi 4898 1| non si ritraeva. Resi gli onori funebri al suo compagno, 4899 3| rassegnato a patire tutte le onte, come un supplizio che è 4900 2| sorella si volse. Per l'opacità verdastra ove cadeva l'oro 4901 1| grandi occhi pallidi come gli opali d'acqua. I meccanici la 4902 3| entro alla tremula alba opalina le corolle veggenti e le 4903 3| un lungo stelo di vetro opalino le sovrastava come il gonfalone 4904 3| sua irrequietudine.~ ~Gli operai carponi spargevano stipa 4905 1| terra, come la morte sia un'operaia gioiosa.~ ~Dopo prove e 4906 1| secolari degli artefici operate nelle volte dei palagi e 4907 3| parola ma sotto il ferro operatorio. - Continui, prego.~ ~- 4908 3| alla panna, determinò per l'operazione un'ora tarda della notte. 4909 3| munitissimo.~ ~In quei giorni operosi di rado aveva rotto il silenzio, 4910 1| un prodigio di fervore, operoso nella notte breve.~ ~- E 4911 2| l'odore della sigaretta oppiata e dell'abluzione recente.~ ~- 4912 2| Non hai mai fumato l'oppio o la foglia di canape, laggiù, 4913 3| Inoltre so che il padre non si oppone a questo trasporto. E non 4914 2| accusata la mirava senza opporle difesa, senza interromperla, 4915 1| cercò qualche altra cosa da opporre a quel male, da gettare 4916 1| del corpo omai promesso e oppose al presentimento della sciagura 4917 1| sorriso e d'allegrezza, come oppressa da un presentimento troppo 4918 1| senza fondo; lievi scafi oppressi da impalcature sovrapposte, 4919 | Oppure 4920 3| sedette; e, pensando all'opra che nell'ora ferveva intorno 4921 1| scorrevoli si aprirono; un'opulenta luce bionda fluì, come venuta 4922 3| non forse all'ovile ma all'oracolo di Fauno, laggiù, nel bosco 4923 1| lavorata dal principe degli orafi per custodire gli avorii 4924 1| anch'essa con ceselli da orafo come quella d'un ciborio, 4925 2| questo no.~ ~- Guercia bircia orba e lusca.~ ~Ella rise d'un 4926 1| era sgombro, in forma di orbe, come veduto dall'arena 4927 2| continuo vibra nell'estremità orbicolare della medusa marina. Talora 4928 1| indi, allargando la larga orbita, appassionando la bellezza 4929 1| innumerevoli occhi nelle orbite sbarrate, fiso alla sorte 4930 1| il tempo e lo spazio, l'ordigno dedàleo trionfava d'entrambi 4931 1| agreste avean composta una ordinanza tanto semplice, che pareva 4932 2| li mutava di posto, li ordinava, li tralasciava; ma quel 4933 1| da ungie» più delicate. E ordinavi i tuoi guanti a Ocagna e 4934 3| mezza strada si pentì e ordinò di tornare indietro. Si 4935 2| soltanto la malvagità obliqua ordisce per offendere con l'offesa 4936 1| ch'era come un teschio orecchiuto, costrutto di tre metalli: 4937 1| catene frange sigilli. Il tuo orefice prediletto fu quell'ebreo 4938 1| Ferrara avevi mediatori con orefici. Non ti contentavi d'aver 4939 2| Allora nessuna sostanza organata era potente come la sua. 4940 2| le ossa del suo petto gli organi stessi del suo respiro divenuti 4941 2| vite di tensione con un orgasmo palese, quasi che non tendesse 4942 2| Glielo rinsaldava un coraggio orgoglioso, per contrasto. Il disdegno 4943 2| di Vana. Non riesciva a orientarsi in quel vallone travaglioso.~ ~- 4944 3| atterraggi utili, costantemente orientata dall'ago. In fine aveva 4945 2| io ho conosciuto la furia originaria e selvaggia del desiderio 4946 3| fatidico. Il carme delle origini era per ovunque diffuso. 4947 2| cupa del lungo pianoforte orizontale vi riluceva polita come 4948 2| tratto i suoi larghi gesti orizontali; mostrò d'esser ferita dallo 4949 1| dimensione, manovrando i timoni orizzontali e correggendo per innumerevoli 4950 3| oleandri, la danza degli orizzonti, il mimo dell'ape. Dov'era, 4951 3| posata su la rimboccatura orlata di pizzo. Su la tavola della 4952 2| socchiudendo le palpebre orlate di nero dall'antimonio come 4953 2| ultima si moltiplicò in ogni orma, si sparse nella solitudine, 4954 3| compiere. Il bianco era ornai stremato di forze; ed egli 4955 2| sono pitture; ma vedrai che ornamento!~ ~- E chi sa quanti pipistrelli! - 4956 1| ove rimanevano tracce di ornati dipinti a nodi; e oltre 4957 3| Vatinio, polito poliziotto ornato di tutte lettere, invero 4958 2| garofani color d'ardesia che ornavano la mensa, e lo gualcì fra 4959 1| volatrice.~ ~- Hai veduto l'ornitoptero di Adolfo Pado?~ ~- E il 4960 1| sentendo le ossa cedere orribilmente, non quando lo aveva avvolto 4961 3| volto umano il suo luogo più orrido.~ ~Fu ricevuto da un ispettore 4962 3| Monti Lanuvini brillava l'Orsa. Era come una notte nota 4963 1| occchio; poledri villosi come orsatti, su le alte gambe gracili; 4964 3| gran ballo ch'era per dare Ortensia Serristori, con un peccato 4965 1| era onnipresente. Come l'Ortìa sanguinaria dell'antica 4966 1| giardino pensile, ingombro di ortiche di rottami di vecchie docce 4967 1| quando nell'andare all'orza manteneva l'equilibrio con 4968 1| contrastando ai rifoli, orzeggiando di continuo; entrò nel riverbero 4969 1| tradiva d'improvviso? - Orzò di punta, contro un rifolo; 4970 2| sangue; l'ha nascosto, e non osa ritrovarlo. O forse l'ha 4971 2| fece soffocatamente, non osando guardarla per non cedere 4972 3| gli uomini sanno ma non osano confessare. L'amore, come 4973 1| era già passata. Bisognava osare senza indugio: bisognava 4974 1| sacrifizii umani. Le vittime osavano guardarlo con pupille inflessibili, 4975 2| bisogna che tu la desti. Non osavo dirtelo. E mi prenderai 4976 3| tra la carneficina e l'oscenità, tra il caffè e la farmacia. 4977 3| Il volto dell'Amore era osceno come quello d'un pagliaccio 4978 1| seguace: vide le ali dell'uomo oscillare, inchinarsi dall'una all' 4979 1| Affrontò il vento; e aveva l'oscillazione del gabbiano quando rimonta, 4980 3| dietro a me». Poi divagò oscuramente. C'è dentro di lei un travaglio 4981 2| carne, era sopra la Madre oscurata, sopra il ventre che aveva 4982 2| monchi e storpii, il girone oscurato, la valle d'abisso; riudirono 4983 2| perversità incerta brillava e s'oscurava a volta a volta nel bel 4984 3| dalla cappella gli anditi oscuri, ingombri di stalli di armadii 4985 1| tacito ti spezzò l'impeto e t'oscurò l'ardire. Non mi chiamasti? 4986 3| vile, folle e vile! Come osi di gettarmi in faccia questo 4987 1| perché non vi sdegniate se oso supplicarvi. Ascoltatemi! 4988 2| credi che potrei darle l'ospitalità per questa notte?~ ~- Sarà 4989 2| indulgenza del gaio mondo e per ospitare il peccato sotto il tetto 4990 1| i nervi recisi, tutte le ossature stronche, silenzioso dopo 4991 3| come quando insieme avevano osservato dal limitare della tettoia 4992 3| minacciasse.~ ~- Era un ossesso d'amore. Si faceva esorcizzare 4993 1| miscugli d'idrogeno e d'ossigeno svolti dagli accumulatori 4994 2| voce e accorse festosa. Ossuta, adusta, con le labbra sottili, 4995 2| mostro. Le nuvole andavano a oste contro Volterra, come un 4996 3| Scenderai su lo stagno di Ostia? Dauno! Dauno!~ ~Un'ala 4997 2| percuotere con la torcia gli ostinati, invaso da una specie di 4998 2| nelle fibre della bacchetta ottagonale dalla curva misteriosa di 4999 1| percorso in trentadue ore circa ottanta miglia a piedi, nell'isola 5000 1| del tuo cuore. S'era fatti ottantaquattro vestiti nuovi in due anni! 5001 3| di tredici e con la zia ottantenne, dormiva in una capanna


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