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Era morta, era fredda. La ferita
era a pena visibile, in un fianco:
piccolo varco per sì grande vita!
Il lenzuolo pareva assai men bianco
del cadavere. Mai nessuna cosa
vedran gli occhi più bianca di quel bianco.
Fiammeggiava l'estate impetuosa
ai vetri; e insetti che pareano enormi
facean ne l'afa un rombo, senza posa.
Ella era fredda. Io le dicea: - Ma dormi? -
Con un sorriso stupido ed atroce
io ripetea, da presso: - Dormi? Dormi?
Dormi? - E il pensier che quella rauca voce
non fosse mia, mi strinse di paura.
Ascoltai. Non si udì fiato né voce.
Parevano di fiamma quelle mura.
In quell'afa un odor sempre più forte
saliva, come in una sepoltura.
L'invincibile odore de la morte
mi soffocava. E bene, io soffocai.
Io stesso chiuso avea finestre e porte.
- Dormi? Dormi? - Ella non rispose mai.
Il lenzuolo parea di lei men bianco.
Su la terra nessuna cosa mai
vedran gli occhi più bianca di quel bianco.